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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’104Autori attivi: 7’474
Gli ultimi 5 iscritti: Alessandro di Biasio - Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini |
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| Con Animo sereno
volo al dì che fu, incerto e misterioso
sorvolo sul cranio dell’eternità
per trovare l’Amore tuo!
Piccina dai neri capelli
cuore di mamma e non più
ho cercato scavando nella terra
i tuoi resti ed il tuo cuore
nulla mi fu detto
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Hanno ucciso il pensiero con vacue parole
che parlan del nulla e appassiscon da sole
dopo pochissimi istanti che escono fuori
da un vuoto cranio senza prìncipi e valori,
un mare di chiacchere prive di costrutto
si riversa ogni giorno inondando
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C’è bisogno di idee
penso e non più per posare palazzi
c’è bisogno di idee
per ripartire e per riempire piazze.
L’istanza è più che ritrita: riflettere
sui processi che i borghi hanno oscurato
sul buon sangue stillato...
sul disamore e i vuoti di
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| A COSA SERVE?
Accumulare ricchezze
avere il potere nelle mani
se tra l’oggi e il domani
spariscono le certezze?
Chi può dire che saremo vivi,
chi ci assicura che staremo bene,
che non patiremo le pene,
con chi prima ti accanivi?
Siamo pieni
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| Chissà cosa succede lassù nel cielo
chissà se è tutto come qui, capovolto
chissà se anche Dio amministra a parer suo
così come sulla terra dove tutto è stravolto.
Chissà che facce strane avremo da morto
chissà se aspireremo a diventar
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| Cerco una briciola di sole,
oltre il buio della notte,
icona senza tempo
che riluce tra i colori
di un dipinto.
Si sveglia la notte,
tra incalzanti desideri,
rimestati tra la polpa dei pensieri
e degli affanni.
Solitudine riposa,
tra le pagine
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| La gradevolezza di una parola
si alza e s’invola
poi, con leggerezza
cala sulla persona.
Duratura rimane nella mente
e, rafforza la calma interiore
di chi ha subito un dolore.
Rimargina la ferita inferta
e, decora la vicinanza
senza
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Coi morti a far da quadro e da cornice
la calca si ritrova a suon di grida
per accettare a turno gioco e sfida
della più ovvia e vera imperatrice.
Il giallo il rosso in voga e la pittrice
del bianco immacolato non si fida
e come la più esperta
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Non puoi no
imbrattare questo foglio di rugiada
non sarebbe giusto
già hai assolto a quel piacere in anticipo
onde evitare la ressa
il silenzio è risultato il pezzo forte
onde captare quei particolari
quel senso di appartenenza
che mai oserà
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Io... ragazzo del ‘49
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I parte, Omaggio a Israele
Qualunque sia il mistero
del tuo fascino antico
e la ragione della tua forza
spirituale immensa,
che resta evocata dai templi
e dall’unità dei tuoi figli...
Ovunque la voce
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Non è che un sogno forse questa vita
e risveglio improvviso quel momento
dell’ultimo respiro; ed è finita
la vita consumata nel tormento,
sì come goccia pian piano svanita
all’aria! Non un grido, né un lamento,
solo respiro: l’ultima e
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Mi fanno proprio ridere
coloro che sostengono
che il mondo delle femmine
è strano e problematico.
Perché non ne conoscono
il lato più sensibile
del loro ardente spirito
che nutrono nell’animo.
Le donne sono angeli,
oppure sono dèmoni,
in
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| La tua bocca è il cono del giglio bianco,
la mia lingua un pungiglione d’ape,
succhia il nettare del fiore.
E’ lenza di fondo
che scende sotto il livello dell’acqua salata,
quella dei pescatori ...
Con l’esca attira la tua anima
che mai afferra il
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Vecchia signora
stropicci i piedi
hai un po’ d’affanno
ricopri un cestino
con un velo di sogni,
e sorrisi,
col ricordo
di un tenero abbraccio
petali di rose,
le farfalle
hanno una breve vita
come l’amore nato e morto
in un solo
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Mare nostro,
liquido ancestrale
dei sempiterni flutti,
respiro della terra,
coacervo provvido
di taciturni tormenti,
culla antica dei popoli,
linfa vitale di un ostinato andare,
mare fedele,
eco serena di battito cobalto
in te mi espando
come
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L’imposta che rintocca adaggio er tempo
scandisce come un tarlo li minuti.
Arido, passa arogante er vento
pieganno i
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Attraverso da tempo gli antri bui dell’anima
dove da anni trovo rifugio,
da sempre sono propenso al vivere
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Nel nome di quel Dio che ci ha creato
e che ci sazia di benevolenza,
in questa terra che l’ Onnipotenza
all’uomo giusto e pio ha destinato;
in nome e grazia del divino afflato,
pretendo piena la resipiscenza
o sconterai la giusta penitenza
per
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Nei sogni tuoi verrò da quel lontano
mondo, laddove mi portò il destino
nel fior degli anni; ti starò vicino
e lievemente, bacerò la mano
che m’asciugò la lacrima d’addio,
dicendoti che t’amo in un sussurro!
Oltre quel cielo vivo, terso e
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Tu ed io
cercando fra le ombre
una tomba sulla quale amarci
per non dimenticare
Il tramonto di novembre
ed i baci gelidi
dove la nebbia aveva disegnato
i segni delle nostre dita
Tu ed io
quando fuori faceva freddo
e lo spazio fra le nostre
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L’amore è come felicità delirante
che inebria e rapisce,
una sorta di pensiero travolgente
che ogni male lenisce
Una passione funzionale al benessere,
un’ossessione che ribalta il malessere,
l’amore è come una danza fra gli astri luminosi
che
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Tu mi hai già scorta,
senza essermi svestita;
sei andato già oltre,
attraversando la mia pelle;
hai letto già la
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Scivolando corriamo via,
e ci perdiamo nei raggi d’un mettimi alla prova,
ai piedi della collina nel nuovo mattino.
Le brezze di ottobre destano i sogni
noi scorrazziamo in mezzo ai boschi, eppure è ancora notte
e tu, anima mia, non hai
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So che vivresti con me
cento lustri
e sette spicchi d’anno fa
a cogliere agrumi d’alabastro.
Sceglierei il più bel
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Jim27 |
01/11/2019 18:53| 4098 |
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| Penso al tuo volto,
come sarebbe oggi,
e non ne ho l’immagine!
Sento briciole di parole,
è il tuo sussurro nel vento
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Correva verso il tramonto.
E il tramonto fuggiva da lui.
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Restano i rami stanchi, dopo una tempesta.
Un silenzio negli occhi.
Un’ultima onda nel mare. Una carezza.
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Quel vento, che rimane, nel cuore di un poeta
Novembre riporta con se le cose
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E’ un tempo sterile di sogni e di speranze
incamminato in un percorso cieco
dove qualche progetto affiora alla mente
che imperterrita rincorre,
in un folle disegno,
cose perdute mai avute
talvolta sognate.
E’ un tempo vago, di fame
che non sa
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tra la bestia e l’ angelo
corda tesa sull’ abisso
nel divario della mente dove destrieri
scalpitano inesausti
bivaccano i tuoi fantasmi
o si mimetizzano tra
la fantasiosa tappezzeria dei divani
semmai si annoiassero sai
dove trovarli: a
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Infastidisce questo prima io.
L’evidenziare se stesso
annichilisce il mio spirito.
Risposta egotica
lascia basiti,
l’Altro annulla.
I continui dinieghi
annegano la persona
in un mare di giuridici orpelli.
Cosa c’è di umano se,
il piangere
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Te ne vai leggiadra
per i viali
ombrosi d’autunno,
pestando foglie
già cadute
al culmine d’una lite.
Cerchi riposo e pace,
giovane donna
dall’animo audace,
cammini e taci
rimestando pensieri
ingialliti dal tempo.
S’una panchina
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Madre non essere gelosa
conosci quel sentimento che nutro
ogni volta mi faccio in quattro onde bilanciare amore
la fune tira da ambo le parti
non è facile decidere il da farsi
so benissimo che amore di mamma
rinuncia a tutto
ma è il mio cuore
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Se solo potessi con le parole,
racchiudere cumuli
di emozioni e desideri
e donartele,
come fiori sparpagliati
su un telo bianco;
captare la risonanza antica
delle frasi d’amore
in una valle senza eco.
Se potessi racchiudere
nell’incantevole
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Passando proprio accanto al cimitero
si odono le voci dei defunti
che gridano: “Godetevi la vita,
pensate a noi poveri
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Era il sogno che di te amavo
e ancor oggi mi ritrovo a cercarti
dove non sei .
A volte diventi nebbia
altre volte onda di mare
ma è in me la tua solitudine
a far del silenzio voce che chiama Dio .
E viaggio nel tempo
correndo tra ricordi
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Scorre il fiume sotto il ponte
l’uccello dal becco nero
plana leggero
nell’acqua melmosa,
si bagna le piume
sbatte le ali
si alza in volo,
nel cielo nuvoloso.
La barca a motore
crea onde spumose
olezzo si leva
nell’ala velata del
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Sette e venti.
Sbadigliando
pigramente
tra me e me pensai:
altri
dieci minuti.
E
mi girai
su di un fianco.
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Il senso
del corpo
mi aveva abbandonato
fluido
era il Mondo
e fluido
il mio se.
Sognante
riflesso
d’una senziente
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Nemmeno l’ombra dei cipressi attorno,
che il vento piega con la sua carezza,
né il pianto amaro, né la mia tristezza
dall’alba grigia del funesto giorno,
danno conforto eterno al tuo soggiorno,
qui dove spira gelida la brezza
ed un silenzio
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Crisantemi ad abbellir visione
un susseguir di immagini trasparenti,
vocii all’angolo delle tombe ove
beati e silenziosi riposate,
sospir di anime scese nei meandri della morte.
Tombe di marmo ad intirizzir addolorate ombre
a riposar nei
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Chissà se saprai
di avermi ferito
ora che la notte è scesa
e le ombre sussurrano
Di cose passate
e di ricordi lontani
appena sfiorati dal vento
freddo di questi giorni
Chissà se avrai capito
che io non ti avrei lasciata
sola di fronte al
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Mi lascerò chiamare
immagine mentre
mi veste di caldi colori
questo autunno
di malinconia avvolto.
Trascriverò me
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L’amore non è una conquista di spazio
l’arrampicata
per poi piantarsi dentro al petto
non é una comoda alcova dove accucciarsi.
L’amore non è un bunker da espugnare
un bastione sul quale issare il proprio vessillo.
L’amore è un dono senza
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Amo gli ostacoli
che ci dividono,
che creano distanze
fra le mie e le tue carezze,
ma cresce in me, l’amore,
lo coltivo come un’albero
che boccioli ed ombre mi dà.
Cerco di costruire, primavere
dove tu ti fai fiore,
catturo, nuova, l’estate
per
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E’ fantasia a ritroso di connubi impensabili.
Altri scogli altre asperità,
vie non parallele e cieli diversi.
Invidia di eventi remoti
estraneità alle scene ed al panorama.
Declina il sentire figurandosi
un tocco leggero di diafane ali
sul nitore
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| Al cadere delle foglie
riandrò con la memoria
ai giorni senza strappi.
Ai giorni in cui l’albero
era ricco di fiori
pronti a sbocciare
e l’esempio dei miei cari
era fonte d’amore e ispirazione.
Al cadere delle foglie
non sarà il sonno
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A volte sono in viaggio
in una terra di tenebre
che avvolge il presente
offuscando la mente!
Ma per Te avrò
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Ci porteremo nei ricordi
i volti mai sfiorati
e li chiameremo amore
gli daremo le sembianze
di un altro cuore,
di una mano scivolata
nel silenzio della sera
della chiarità di quelle stelle
che si posano sulla pianura
quando le notti sono
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| Sentirsi male dalla gioia
scrutando da quel foro
visione che d’impeto
memoria assale il passato
voglia di pigiare quella carnina
dove il tempo ha messo radici
immane il sentire raccapricciante per i più
si sguinzaglia decimando
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| Sono in debito col mondo
per avermi sopportato
e non posso andare via
senza averlo salutato!
Vado a uccidermi stanotte
in un bosco qui vicino,
così tolgo la mia vita
dalle mani del destino!
Tanto in questi ottant’anni
chi lo sa che sono
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| Mare tranquillo
Veliero
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Non ti ho svegliata stamattina
perché l’aria di ottobre
porta lontani segreti
e strani segni che la pelle
Vuole dimenticare
prima dell’aurora
ora che il giorno è breve
e il vento profuma d’inverno
Non ti ho cullata stasera
perché forse ti
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Paesaggio rupestre
di sassi e di grotte intarsiato
al calar del sole
mostri uno spettacolo perdifiato.
Tante lucine si accendono
in ogni dove,
brillano i sassi dall’antico passato.
Di qua le case addossate,
di là radure verdi ed assolate
ed
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Famme capi’ stu munno
famme tucca’ ddoje stelle
scennere dinto e ‘nfunno
a tutte ‘e cose bbelle.
Famme abbenta’ sta ggente
famme ‘adduci’ sti core
pe’ sempe e pe’ ‘ntramente
‘mpanuto e bannitore.
Famme afferra’ sta vita
famme turna’
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| Sono il vizioso,
non ascolto sveglia di mattino
faccio colazione al solito bar
con cornetto e cappuccino.
Sbircio un po’ il giornale
la seducente cameriera
ed anche l’impudica cassiera.
È una pena,
un brivido alla schiena
quando quella
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Si può essere
frutto d’amore
o aborto mancato,
seme riposto
in un calice amaro
misto a veleno
il pianto
confuso col vento
le strade
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Gridami mia nullità
se forse il mio sguardo
è andato oltre il tuo sguardo
quando il sogno non era
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Di cielo in cielo
queste ombre
passeranno
tra nuvole stanche
e segnali di pioggia.
Di stoppia in stoppia
il vento tenace
sparpaglierà la pula
tra lune sapienti
su algidi cieli.
Come granelli di polvere
disseminati e arresi
scompagineremo
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Il mio dir
di prosa è.
Resta chiuso
il mio sorriso,
se nessun
lo capirà.
Mago agisce
in tutti noi,
annuncia a ognun
i
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Al soffio non più lieve ormai del vento
di questo grigio autunno, scuote i rami
ogni albero. Già tremano le foglie
con i riflessi d’oro e fra non molto,
svolazzeranno in aria e poi cadranno,
formando un manto soffice per terra.
Si colmerà poi
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Osanno il digiuno
togliendo mani ormai stanche.
Le mie ore pendono
e come onde vagano,
chiedo solo sogni a questa vita.
Desideri e colori
in invisibili mutazioni cadono.
Figure nel sole
come ambigue sorprese
al vento lasciate
mentre
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Sceglievi di fare un nido tra le foglie
tra i rami morti e i colori spenti
nella stagione di mezzo, oltre il sole
quando l’ombra più non arriva
e per sentire il tramonto si chiudono gli occhi
lasciandosi dal corpo come una piuma
elevandosi
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334260 poesie trovate. In questa pagina dal n° 21841 al n° 21900.
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