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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’100Autori attivi: 7’473
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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Puoi camminare e non cadere
guardare il temporale che agita il cielo
e il vibrare delle foglie al soffio del vento .
Sfidare le paure del buio nel raduno delle ombre
rompere il silenzio della mente nel rinascere di un respiro .
Fino a lasciare
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Vorrei un confine a questo dolore
or che nulla abusa il senso
e che il vento spinge.
Abbatto frontiere
in cui il dire è
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Di notte, il mio albero,
incontra la luna, l’amica d’argento.
Il suo lieve chiarore illumina
quei pesi che lo
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Affoga non l’assenza
ma l’indifferenza,
la distanza che si impone,
la ferita profonda
che dissolve, non
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Pur ti fingi di non conoscere
quanto sognar caro ti è valso,
perdersi or di fremiti rivivere
dal principio di ogni impulso...
Si nutre del tempo una goccia
e se gioca col tuo dirsi infinito
ti fan scudo muri alti di roccia
e ancor tuo, ti piange
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| Così venimmo alla luce
da un grembo di madre-
sorretti in verticale-
fragili specchi
all’amore/sofferenza del
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| Come l’azzurro del cielo
sono i miei sogni,
simili ad un mare calmo
che non riesco a viverlo,
ma niente c’è di più grande
nelle mia vita, di sognare
e nel mio sogno ci sei tu:
donna dai mille volti.
La montagna bianca e pulita,
mi porta il tuo
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Il mio domani s‘abbiglia dell’autunno
che abbandonando smeraldini monocromi
veste d’accesi e cangianti policromi
quanto è destinato a cadere al suolo
Non v’è lietezza nello sgargiante divenire
ove l’acquerello si fa allegoria d’un svanire
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I quattro cavalieri dell’ardore
eroi di lacca e penne dell’untume
son lesti a cancellarti si presume
appena gira l’elica il rotore.
I quattro cavalieri con l’umore
si adombrano e confessano al gran nume
di avere nella testa il sordo acume
che
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Bancarelle di sogni
spazi scintillanti d’azzurro
il cielo sopra la stanza
nel
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Julie |
09/12/2019 16:36| 956 |
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Vorrei lasciar cadere
i miei pensieri
come l’ultimo oro
d’autunno
che incontro per strada.
Pettinare i nodi
dei miei affanni
incastrati tra i capelli.
Spogliare il cervello
delle idee moleste
che appannano gli occhi
e non rendono quiete alle
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Non so se sia poesia
- come la brina -
è simile al vento
mi volge lo sguardo
- solo un momento -
dove la nuvola passa
di lei rimane il vuoto
-
io ti guardavo negli occhi
dentro la notte più scura
e in sogno,
persi la voce e le parole
dentro un
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Ovunque volga gli occhi, vedo nastri
di mille e più colori luccicanti
che vagano nell’aria, fluttuanti,
nascondono alla vista luna ed astri.
Il vento li sbatacchia in ogni dove,
nessun di loro oppone resistenza;
ne restano in balìa; quale
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Indomita regna la speranza
leggera come un soffio di vento
aleggia tra le colline chiamate in sogno
a stilare parole impreziosite ad oltranza.
Sorprende il cuore che ancor palpita
tutto ciò che circonda diventa amore
coltivando tra i petali della
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Bella
che baci come Dio
e sorridi
sopra l’ipotenusa
delle tue sconvenienze,
raggiungi
il mio vizio in penombra
ballandomi un bolero
tra bettole
e santuari di vita.
Sei cuore
di filigrana blu,
inesausta la bocca
di sole,
tra
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No non è un giorno come un altro
è l’inizio di una lunga storia
che da non molto ha trovato fine
non so se rimpiangere o trovare conforto
di certo è
che la sofferenza senza sosta vive
qualunque sia l’epilogo
il cuore è sempre all’erta
in
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Sotto il cielo scuro
asfissiati i ranuncoli cadranno
avvizziti da tempo tra le maglie
e moriranno le rose quando
nuove piante pensate innocue
si riveleranno velenose.
Cosa ne sarà del fior di loto?
Del diamante... non rimarrà
che il grezzo
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Son qui da ore col pennello in mano
cercando di dipingere qualcosa,
però la fantasia non va lontano,
mi spinge sempre a una figura odiosa:
il volto di colei che m’ha lasciato
e lo tratteggio quasi con furore,
ma lo cancello appena terminato
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Ci sei,
vicino al cuore,
negli occhi,
sulla punta delle dita.
Ci sei
tra i pensieri stanchi e contorti,
tra la folla rumorosa
di domande senza risposta.
Ci sei e mi chiedo
dove eri e dove sei stato
nel gelo degli inverni,
tra le onde di un
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Ad uno, ad uno scendon mirabili pensieri
sull’angelico volto ad
anima gentile e nostalgico pensiero
vai ad incantar con accenni di sorrisi.
Loquace enfasi a catturar attenzione,
amabile dama dal clemente sguardo.
Antico Altare di preghiere,
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Avvolta nel sudario bianco
sembri una luna velata
nelle notti d’autunno
quando il sole è un ricordo
E le nubi riempiono il cielo
di lacrime e silenzio
nell’attesa di un inverno
che tarda a sfiorare la terra
Le labbra così pallide
sembrano
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È davvero questa la vita che sognavi da bambina?
Chissà poi cosa sognavo,
quali estati nascondevo nelle tasche,
quanta strada sfilata via sotto i passi,
quanto cielo abbassato,
quanti sogni perduti
nella memoria,
quante ferite nascoste
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Ora ferma lo sciame
e posa silente prima di approdare
alle radici dell’antico tempo.
Non v’è regno che valga
della perpetua ignoranza il sacrificio.
Pensiero ora non temere l’onda
e riguadagna il tuo cielo.
Non v’è parola a conforto della tua
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Io
che del silenzio le rime conosco,
nei suoi anfratti
le mie ferite lecco,
con le parole traccio
ciò che del tempo
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Questo sole di Dicembre
pallido come un cencio
posato su alberi spogli
è come il sorriso
di una madre
Mi coglie di sorpresa
un’aria frizzante
che accarezza le gote
stupisce
l’ ovattato silenzio
e nuvole basse
tra fili di seta
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Dolce era il Natale
una festa speciale
l’abete alto in casa
troneggiava lucente
l’armonia fluiva leggera,
ala d’amore accarezzava il cuore.
Sul calar della sera
il cielo in una miriade di stelle s’accendeva
nel presepe il bambinello nasceva
sua
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Sorrideva Henry
era sereno e sempre allegro,
ed era felice Henry
Il suo sorriso era ovunque.
I suoi occhi erano stelle,
che illuminavano la notte
luce per chi l’amava
erano coppe piene d’amore.
Amava tutto Henry
e tutti amavano lui.
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La pioggia affilata, tagliava l’aria
in mille pezzi
ed era destino del vento ricomporre
raccogliere dai rivoli di sangue
tutta quella poesia dispersa
raggrumata di silenzi, in distanze di distanze
e fu a poco a poco, che come quando
raccoglie le
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Sembra una distesa in movimento.
Non sono solo,
con me ci sono gli uccelli
che frusciano tra i rami.
Gli Aceri, i
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Nuovi bagliori illuminano il tempo futuro,
dentro la clessidra scorrono parole non scritte...
Granelli di sabbia tramutano pensieri di tempesta
In attimi di felicità.
L’incanto dell’amore,
rubato all’innamoramento in un istante
si depositò dentro
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Vive nascosto
da occhi indiscreti
in un posto
ove i suoi segreti
nessuno mai
riuscirà a svelare
giacché sol guai
potrebbe passare
stargli lontano
conviene a tutti
il tipo è strano
non scende a patti
di poche parole
e di brevi cenni
sa quel
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Ancora una volta mi trovai invero immerso
in un eco vociare sghembo e sibilante
e il motivo non parve meno o più
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Come non aggrapparsi a quella veste
calamita che provoca emozione
ovunque quel vento lascia il segno
nel cuore negli occhi dappertutto
sono attimi che riportano a quando
nei momenti di sconforto
la Luce viene in aiuto
persino in
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| In chiesa ancora entrare, a far che cosa?
Son riti triti, miti ormai sfatati.
forme apparenze. icone sorpassate.
Sommo rispetto a nostra ed altre fedi,
ma più saper ad uomo mai s’è dato
né a deperir di vita che consegue.
Gioiosi santi celestiali
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Parlami d’amore
prima che la notte oscuri
di tristi presagi
la nostra storia d’amore.
Non aver paura
di pronunciare
quelle fatidiche parole
che rallegravano
la nostra esistenza.
Parlami d’amore
prima che io torni
ad accarezzare le ombre
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“Sposarci? Tu mi sembri proprio matto!
Ti pare che io passo la mia vita
a prepararti il pranzo con la cena?
Al sol
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Nel proseguire del mio maturare
vennero scelte da considerare
che volta in volta dovetti mollare
non senza stento ne senza penare...
molte di porte mi vennero chiuse,
molte di porte si chiudono ancora,
cinte, tappate, sbarrate ed occluse,
cosa
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Dipingerò il tuo volto
non come fa il pittore
con pennelli e colori,
ma con il cuore.
Un cuore che ti vede
serena e sorridente,
lontana dal rumore
avvolta in un bagliore.
Un cuore che ti cerca
nel sogno ogni notte,
un cuore innamorato
che non
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Non si tratta
di sognare ad occhi aperti
come
potrebbero argomentare
coloro
la cui infanzia
negli anni
hanno finito per rinnegare
piuttosto
sognare
per riannodare
della nostra coscienza
quel filo sottile
che
repentinamente
ogni mattina
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Ed è torbido il desiderio
all’alba della tua bocca
umido impasto di notte
dal sapore incerto.
Potrei dirti mille parole
ma godo in silenzio
seguendo il disegno della tua schiena
con le unghie ed il respiro
dove si apre un mare di cieli
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Mi mancano le carezze
e il divano la sera
le parole tremate
in un volo di lingua
Mi manca l’amore
quando il buio sussurra
di lune perdute
sulla pelle già calda
Mi mancano le viole
colte al mattino
con un reggiseno rotto
da strappare
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Serico vento sardo,
impronte di versi ancestrali,
memoria dei Santa Maria,
onde di
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Accade.
E in un attimo
il soffio di vita
abbandona il corpo
con il rumore
di un fiocco di neve.
Il tuo soffio di vita
ti ha guardato dall’alto
per un attimo:
nella tua irreale immobilità,
nel ghiaccio esangue
della tua pelle vitrea
non c’era
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Vorrei far conoscere alla casa del silenzio
una nuova creatura primogenita
nata dalla luce della consapevolezza
di chi sia stato da ragazzino
o da adulto o quel che sia
una forza interiore svelata
quando il pianto batteva sulla lingua
più della
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Sentire il calore della tua casa
Obliare amarezze e delusioni
Ricordare i momenti belli della vita
Rendere più felici i tuoi cari
Imbandire la tavola a festa
Donare il tuo tempo alla famiglia
Effondere gioia intorno a te
Raccontare fiabe che
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Io voglio che sia il mondo dell’autunno
L’autunno è sempre un tempo in cui pensiamo all’eternità.
Alle nostre memorie,
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E’ al mercato che si fanno i prezzi
e si baratta anche l’anima.
Scambi di merce d’ogni sorta
tra baraonde e clamore di folle,
regole dettate dal momento,
cambi di rotta improvvisi,
promesse di un’aria senza vento.
Vele abbandonate al largo, la
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Di quelle or di magnolia,
e d’altri fior adorni,
la mente mia s’è fregiata.
Di leggiadra nuda idea,
inno
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| Morbidi cotiledoni
che l’umidore avvolge,
di lentezza sappiamo
solo le germinali bocche
e gocce di candelabri molli.
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Finora ti ho soltanto sfiorato
sulla soglia dell’alba, e nell’incerto
ti cerco fra i fiori, fantasticando
sulla più ammaliante delle orchidee...
Il dilemma sorge quando nei miei occhi
increduli sei in procinto di aprirti,
con quel tuo vago
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La vita ormai aggrappata a una speranza
tenue come una bolla di sapone,
tra sofferenze immani; e una lezione,
ma l’ultima però, in quella stanza
mi desti con la muta sofferenza,
tu, che per me sei stato amico e faro,
Maestro, esempio e
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Il vento, un dolce suono delle foglie,
nell’aria e addosso a me, mentre percorro,
nel grigio giorno, triste e senza voglie,
questo sentiero che già tanto aborro,
avvolto dal ricordo sovrumano,
di quando dolcemente mi eri accanto;
cammino lento e
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| Col rammarico fasullo dei poeti
le dracene perdono foglie
-è normale in questa stagione
lasciare qualcosa,
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| Non dovrebbe buttare mai niente,
lo scrittore, dei suoi vecchi appunti,
per poi essere sempre presente
al passato in cui cerca gli spunti
per rivivere qualche frangente
della sua gioventù, quando i punti
mai metteva a vicende, e da mente
i suoi
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Ridicolo è non sapersi più dire chi siamo.
Avvolti in un silenzio che sempre di più ci stringe il cuore.
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Un alito di vita nelle ombre,
uno
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Ricordi quando ti accaparravi tutta quella musica
gioia nel cuore pensando al futuro
or che è giunto
è solo un grande vuoto
quella puntina si è atrofizzata
in alcun modo riesce ad abitare i giorni
un silenzio che fa male
privo di quel
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Canta la notte canto il mio Natale
canta un bambino nudo sul selciato
come un pacchetto vuoto abbandonato
da una ragazza madre verginale.
Canta il tuo cielo muto al baccanale
di questa vita fragile e oblato
un grido s’alza vivo e inascoltato
e la
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Sono un essere umano,
soprattutto ... son donna
ed esigo rispetto
pur se vengo dal basso.
Sono nata in Uganda
con la pelle ch’è nera,
ma non sono una schiava
da trattar con disgusto!
Ho due braccia e due gambe,
una testa ed un corpo,
come
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Dove sei?
Nella nebbia?
Come ci sei arrivato...
Là ti addormenti e sogni ancora
la tua mente è un teatro
le acque
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Costume del viver cortese
ammicca qui ad ogni cosa
lo sguardo tuo, ti sorprese
fresca la fragranza di rosa...
Sussurra al vento un falsetto
allegro, fischietta il canarino,
così in quell’angolo ristretto
eppur ci fiorisce il ciclamino...
Fin
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334256 poesie trovate. In questa pagina dal n° 21121 al n° 21180.
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