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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’096Autori attivi: 7’474
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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Anche il giorno è stanco e
sopra una panchina si riposa,
attende il buio che lo inviti nel caldo letto
ove poter dormir quel sonno innamorato di
un altro giorno che è in arrivo...
Vagabonda è la notte, sa di fumo e nebbia e
la città racconta la
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Pe’ ‘st’amore un po’ yoyò
che sballonzola su e giù
che me vò e unu me vò
e nun me sopporta più.
È un ragnetto appeso ar
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Il mio sogno
è una strada
che lentamente sale
e si perde nell’infinito,
salendo i miei passi
si fanno leggeri,
le siepi che la riparano
sono figlie del sapere
al servizio degli uomini:
sono uomini colorati,
biondi, rossi e neri,
tutti
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Sempre è poca, quella luce
quello sguardo consapevole
sempre è poca la rabbia
il tempo di un’alba, sempre poco
sempre è poco quel sorriso
quella carezza, quel qualcosa
che ci sfiora, sempre è poco
sempre poco è la vita, un tramonto
sempre
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Sospiri,
fratture al silenzio.
Attese allegrie venture.
Stasi in ricercato movimento.
Pullulano le notti di stelle dentro gli occhi.
Spezzano il cupo giorno appena apparso.
Chi ne conosce profonda matrice
sa da dove giungono
e li accoglie,
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Monda o cielo queste povere anime
pulisci il creato da peccati incombenti
sparsa è la litania del pensiero
dell’essere immondi con soffocanti respiri
Accendi i cuori con fantasiose novelle
riscalda questo mondo oscillante e fragile
la notte
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Riposo settimanale non nuoce se ben saputo impiegare
non importa starsene seduti senza fare niente
quando la mente inizia a lavorare mettendo da una parte
quanto potrebbe essere utile alla prima evenienza
è un voler essere indipendenti al
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“Mi son distesa nuda sopra il letto,
l’ho fatto per sedurti, ma che vuoi?
Capisco che la tua compagna è morta,
ormai
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Il tuo respiro è nuvola di vento
su labbra di ciliege
per dire l’amore ha le sue passioni
negli sguardi di dispersi infiniti.
Ora che il cielo è un marmo bianco
e il sole un ombra del giorno di ieri.
Io sul fiume della malinconia
assaporo le
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Tante volte
ho spogliato le ombre
senza sapere
se il vento mi avrebbe
Portato via ogni cosa
ma lentamente
ho capito che il tempo
non guarisce
Ma chiude solo le ferite
che restano visibili
sulla pelle
per sempre e per tutto
Tante
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Fussi cuntentu su putissi essiri cuntentu
e anveci sugnu tristi e nunnaiu avventu,
ma su tuttu pigghiassi cu strafuttenza
fussi filici piddaveru e senza suffirenza,
ma l’anima mia è ribbelli e senza paci
e di stari muta e quieta nunn’è capaci:
a
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Clementì c’hai fatto caso
mò tutti te vonno rigalà quarcosa
si giusto Valery,
nun te fidà
a la sordina cè stà er trùcchio.
Mi madre me diceva...
Clementì nisuno te dà jiente per jiente,
comme c’aveva da raggione
mò è nà cosa continua,
tè
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Resto in ascolto
del tuo muto sguardo
solcato dal tempo
grinzoso di attese.
Non escono parole
di fronte ai tuoi
profondi occhi
occhi che hanno visto
zolle da arare
viti da potare
frutti da raccogliere
nascite e morti
civette e
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In un viaggio tutto mio
per andar a ricercare,
il bisogno che ho io
che mi fa sol respirare,
ho aperto un quaderno
pur scrivendo le parole,
or gelate per l’inverno,
ma impresse sott’al sole.
Una goccia cade sporca
non distingue il colore,
mi
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La mia eclissi sarai Tu
mentre ti sognerò di più
immaginando
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| Diventi più saggio,
persino parsimonioso,
quando realizzi
che paghi un sovrapprezzo
per ogni lampadina in più
lasciata inutilmente accesa.
Allora eviti le stanze
troppo illuminate
e quelle troppo buie,
poiché è proprio lì,
che si
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| Goccia dopo goccia
il mio sangue trabocca,
non lotto, per non morire,
la mia vita è nata
per un sì,
mai pronunciato.
Di Dio sono figlio,
donato a Lui
già dal primo
mio sguardo,
a Lui ho regalato:
mille volte grazie,
infinite preghiere,
e
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E’, dove ogni scintilla di vita risplende.
Nell’avventura della vita
dove lo spazio non si misura.
Nel dubbio che mette alla prova,
nella verità che abita nel cuore,
nel seme dell’oggi.
Per questo sentiment0 l’ho costruito.
Tra il presunto e il
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Quanno che s’arisveja er Padreterno
accenne quer lumino a capo ar letto,
se soffia su le mano, quanno è inverno
e mette su
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Un grazie con tre zeta e quattro e
col sole che ha brillato per tant’anni
in questo cielo alato di avventure
con te con noi col vecchio tempo pure
cucito e ricucito in agamia
sull’orlo dell’acuta nostalgia.
Un grazie grande quanto il mondo
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Da ieri ho proprio bisogno di te
fammi sentire la tua vicinanza
seguimi nel cammino della vita
consigliami come una volta con la mano sulla spalla
quel calore di un tempo lo ritrovo solo lassù
seppur da quel cassetto sempre sprizzi amore
una
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| Nell’attesa che si compia,
ascolto il respiro del vento,
sento il corpo che muore
in un pesante abbandono.
Tutto
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| Cammino nel deserto della vita
cercando un’ombra che mi possa amare,
la strada sembra tutta una salita ...,
non si finisce mai di sfacchinare
avanti e indietro senza alcun traguardo!
Il viale della flaccida esistenza
è lungo, inefficace ed è
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| L’alba d’un nuovo giorno
illumina il tuo volto
e il cuore tuo esulta
innanzi alla bellezza.
S’alza nel cielo il sole
con la lucente sfera
che illumina la terra
rendendola feconda.
I prati son ridenti
e cantano gli augelli
facendo una
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Ora sarai
sulle ali di petalo
appena sbocciate nella sera
e coglierai una foglia
Morta di nostalgia
con le ultime parole
pronunciate dolcemente
da qualcuno
Che non ha mai visto
i tuoi occhi brillare
nel buio profumato d’oro
di una stagione
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Tu, oceano di labbra e seta
blu di movimento blu
tu che frangi le falesie del cuore.
Potessi nuotare in te
di sale e
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Jim27 |
14/02/2019 19:00| 2216 |
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Un varco nascosto
nel muro di cinta
svelava improvviso
un’azione indistinta,
fugge guardinga
l’arcana figura
stringendo nel petto
un’infante creatura...
Artorius,
figlio innocente,
creato da un’arte
occulta e latente,
fioriva sorretto
dal
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Aliti di vento
intrecciandosi
sulle foglie
ingiallite e stanche
fluttuano
sussurrando.
Vivo sole,
dai tepore.
Sulle pendici
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Scrivo il cuor
delle nostre mani strette
contro l’inaffidabile destino.
L’amor non muore
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| Da sempri a ragiuni,
eni du’ so latu,
lu ciriveddu ‘ccossi
avi sintinziatu.
Mai ‘na vota,
c’avissi sbagghiatu.
Guerri, morti,
malatii eni lu tristi
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| Parole mutate in stelle
nel prodigio della notte
tintinnano nel cuore
come monetine
sul fondo del mare.
Mi culla la notte di vetro
come lucida mano
da afferrare nei momenti
di fredda attesa.
Mi arrendo a questo cielo
bucato di luce
distendo
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| Sento l’alba
che si inchina
zitta zitta a fianco
di noi due assonati
lascio il sogno
ancora vivo
e con la mano
nella tua già calda
con te mi incammino
nella lunga e verde valle
laggiù alle porte della città
a braccia aperte
sorridente ci
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La notte ha la notte
la Luna ha le stelle.
Ma il mare, cos’ha il mare?
Un mormorio profondo
mi giunge da un abisso
un dolore soffocato
un alito di vento
presto si tingerà di rosa il cielo
presto nell’oblio si scende
ma il vento, cos’ha il vento?
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Guardo dietro senza far rumore,
non voglio svegliare i sogni
che ho accarezzato,
nascosta tra le mie mani ti trovo...
Le tue labbra,
vertigini di baci danzano sulla mia pelle.
Vorrei toccarti,
dirti che il per sempre è un pianto
che fa
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Nenti avia
quandu nascia
e nenti vogghiu aviri
quandu moru.
Non vogghiu nenti!
E si mi scoppia u cori
vogghiu mi scoppia
mentri m’incu l’occhi
i tutta sta billizza.
Non vogghiu nenti!
U jornu chi chiuru l’occhi
mi basta sulu na
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Sono già le ventidue stasera ed il sonno tarda a venire
vorresti approfittare di questo tempo che sembra non finire
situazioni altalenanti cominciano ad infastidire
non devi prendertela ma sfruttare l’occasione
onde mettere a fuoco ogni quisquilia
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D’inverno tutto è molto freddo
ma il giardino delle carezze
riesce a riscaldare l’anima
illumina una stanza oscura.
È vera essenza dell’amore
come un puro riflesso sfiora
i sensi, si posa sul cuore
con delicata tenerezza.
Una carezza per
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Spiaggiano pensieri sulle desolate rene
dove schiumano mareggiate livide e battagliere,
innalzano irti scogli a formar muri e barriere,
effimeri ripari stanzianti crucci e pene.
Impietose l’onde sospinte da burrasca,
idee che schioccano come vela
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Vivì |
10/01/2020 07:13| 774 |
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“Stasera non mi va di far l’amore,
son ritornata tardi e sono stanca,
desidero dormire! ... Per favore ...!
Di solito la
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Passo più tardi
quando la sera si sarà fermata
fra le tue parole
come il sole fra i fili d’erba
E la strada che ora
mi fa sentire solo fra i sassi
si sarà aperta
nuvola al vento di primavera
Salgo più tardi
lungo le scale che
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Ascolto, penso, ho paura,
ma non sorrido, né piango
Uomini come me
ogni giorno muoiono,
chissà se seminano lacrime,
o se accettano la morte
come una liberazione,
convinti che la loro fine
sia l’inizio di una svolta,
dove tutti noi, io per
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Chiesi
di veder la strada .
Lungo era
il cammino.
Chiesi di te.
Sapevo
dei tuoi passi incerti.
La voce.
La tua voce
mi riporto’a
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| Giorni felici li
viviamo senza accorgercene se
c’è serenità, la qualità è nella diversità;
proibirci vuol dire farci venire la voglia,
solo quando arrivano quei giorni brutti
tentiamo invano di tornare indietro
e richiamarla.
Un uomo che
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Un sogno alto e di già mi sfugge
impregnato dal tuo pensiero
trascorro il tempo a falciare il grano
perdo un attimo solo, per asciugarmi la fronte.
In questo modo alla sera
termino questo mietere
al tramontar del sole anche se stanco
mi fermo a
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Non riesco in quei momenti
ad esprimer certe emozioni,
pur semplici pure sensazioni
che mi valicano il cuore,
unicamente con le parole.
Istanti - che non ho mai definito -
catturati nei tuoi occhi d’infinito,
mi sciolgono i sensi più del
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La mente può fare
di un sassolino
una montagna,
di un rivolo d’acqua
un fiume,
magica mente
stende le vele al vento,
come barca sul mare.
Viaggia
anche se ferma,
crea scenari fantastici
come un pittore,
dipinge di colori la
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Pettinata e abbellita
dalle mani sapienti della notte
si desta la Natura
Una striscia rosso fuoco
abbaglia e
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Valle d’Itria, terra incantata,
terra soave di antichi sapori
che custodisci con orgoglio
tra vecchi casolari imbiancati.
Mi perdo con lo sguardi nella tua valle
tra quei viottoli e quei prati selvaggi
ove un tempo pascevano pecorelle
che il
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oro che sanguina
da profonde vene di nero
in un buio che emerge
fiori in un prato di stelle
che hanno il nido negli occhi
e rubano voce al
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Midesa |
09/01/2020 16:30 | 1743 |
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Nelle notturne serate
da un bagliore le labbra si sciolgono.
Nel buio uno sprazzo di luce
esce allo scoperto
nel leggero tocco di due
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Raccogli con le parole
ogni sussurro dell’anima,
nutrimi il cuore
con quel soffio d’eterno.
Scrivi nel cielo
tra il respiro dell’aria,
ed il suono della tua voce
e cullami coi tuoi versi.
Parlami,
mentre il cuor mio si ninna
tra il dolce
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Hai appena letto qualcosa che ha risvegliato in te
pensieri da gettare al macero
prendendo coscienza di quanto la vita sia effimera
basta un niente e tutto finisce
lasciando un grande vuoto in chi rimane
.
istanti che diventano un tira e
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Non ricordo più chi sono
ho la nebbia nel cervello!
In cucina c’è una donna
con in braccio un bambinello,
ora provo a
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Ricordo le tue carezze
in un sorriso
appena accennato
sulle lacrime della luna
E non dimentico i tuoi seni
danzare nel buio
mentre le ombre
piangevano un rimorso
Disegnato dal cielo
e mai svelato
a nessuno che non fosse
padrone dei
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Un solitario profumo di ginestre
oltrepassa la vita e la morte
in uno sguardo di felicità .
Non sempre l’amore
è un respiro amato
e non importa
se il vento mi sia amico
io volo dove non sei.
In questo stanco infinito
io colgo la rosa del
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E poi si partirà
per un luogo
dove soltanto il cuore
avrà e ragione ed esistenza
si condurrà spirito ed amore
lungo la
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Ora capisco quanto sia difficile
colmare il vuoto che mi sento dentro;
senza di te, la vita mia s’annulla
nell’abbandono e nel silenzio, dove
non s’ode l’eco più del sogno infranto
e vivo di sospiri e di rimpianto,
come in un’ombra e al buio più
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Chist’anno certamente sarrà bbuono
‘mpanuto sfaccimmuso e sapurito
per cui ‘ntramente ‘ncigno nu vestito
cu areto ‘o lampo cchiù splennente e ‘o truono.
Chist’anno ca mo’ trase è Santantuono
cu l’uocchie scammesate fatte ‘e vrito
c’a chiocca ca ha
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Percorrendo questa strada
di tornanti in salita
sotto cieli che tagliano,
ascolto la meraviglia
del fruscio del vento
tra i rami delle mie querce.
Abbraccio ogni giorno
con fatica
queste radici gelide
aggrappate alla mia terra.
Le abbraccio
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Il tempo di un sorriso
Macerarsi l’animo nel dubbio.
Mille motivi
impongono prudenza,
notti insonni precedono
giorni vissuti a tentoni.
Sfidare
l’equilibrio di un mondo,
mettere in gioco
certezze ristagnanti,
combattere
battaglie già
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334251 poesie trovate. In questa pagina dal n° 20581 al n° 20640.
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