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Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum
♦ Pierfrancesco Roberti | |
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Quando rileggo le mie poesie
tutto mi sembra scontato e banale
il tempo mi schiaccia le tempie
e ingoio malinconie
depistando le strade
che non sono piu mie.
Quando sfoglio le mie parole
di giorni funesti o allegri
mi mordo i polsi
e fuggo
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Non riesco ad immaginare
un momento più dolce nel cuore
di quando t’accerezzo la fronte
- la notte - prima di dormire.
Soave vibrazione
da non poter capire
ma solo vivere
sperando mai un finale.
Ascoltami giocare col tempo
ubriaco di
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Un pensionato chiese ad un cavallo:
“Vorrei scommetter sulla tua vittoria,
però la corsa dicon ch’è truccata,
per chi la vincerà ... è vana gloria!
Volevo incrementare la mia vita
con una puntatina sul vincente,
ma nel tuo campo c’è la
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Ragazza nell’ombra
quando il sole ti sfiorerà
sarà solo per un attimo
prima delle mie carezze
Per poi finire nel buio
se le lacrime scorreranno
come ogni volta
che facevamo l’amore
Ragazza d’ambra
la tua pelle sarà segnata
leggermente dalle
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| Lo sa da sempre il cielo
di quanto vorrei guardarti
mentre il sole senza velo
tramonta sul tuo seno.
Ma ancor più il mare
sui tuoi occhi da sognare
fra coralli nel fondale
colorati del mio Amore!
E allora Te fammi poetar
per continuar a
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Tengo la mano destra con la sinistra mia mano,
è per un segno di rispetto che le unisco in preghiera
per chi attraversato
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E di quel sonno che dormii
ad occhi chiusi ed in piedi camminai,
fummo anime annoiate e
pensanti noie a divenir copiose orme,
nemica fu l’allegria nacque indifferenza
fra noi due e fuggisti a
quattro zampe come lepre.
La noia fu ombra
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| Volano basse, le ali sull’acque
si sfiorano gli uccelli, si sfidano
meriggio silenzioso
che quasi si scioglie, l’aria statica
- malinconia di vento -
e qui riposa un vecchio lume
dondolando sull’acqua chiara
sciabordio di un tenero istante
nei
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Il mondo intero non è una breve scena
data agli uomini come una fantasia.
C’è il sorriso, il pianto,
la gioia e il dolore.
Il cielo è presente
in ogni parte
con le sue alte penombre.
Oltre la piattaforma del gioco
è falsa la luce sulle ali della
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Tutte le volte
che una stella si spegne
mi avvolgo nel niente
nel trambusto
di un passaggio di allodole
che varcano il monte
di una infinita preghiera
lì dove Dio ha interrato la croce
e da eremita ascolta la voce
di un uomo sfinito
dal
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Che importano brutture
solchi indescrivibili
che segnano il volto
quando l’amore appassionatamente
in ognuno brilla incandescente
abbagliando folgorando
non esiste ruggine
ovunque nidi palpitano
accogliendo ogni sentire
quell’apice che ad
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“T’ho dovuto sposare due volte
per convincerti a fare l’amore,
matrimonio in Comune ed in Chiesa
con esborso di spese,
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Funeste notti coperte da nembi
s’odono moti e tumulti interiori
sorti all’oscuro da angosce peggiori
sudate e sofferte, sfrangiati i lembi.
Futuri fumosi, margini sghembi,
densi pensieri convulsi ulteriori
fuggono ai lumi dei giorni migliori
col
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Sospeso nell’aria vive il silenzio
nel soffio del vento vola la notte .
Tu dove
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| Attorno a croste di cielo,
ronzano sul vetro,
gli occhi miei curiosi,
tiepidi e chiusi,
nel loro strato di pelle sottile,
disadattati nei sorrisi corrosi
del tuo fermo immagine
che non vuole svanire.
In questo blu minerale,
oltre questi
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Ti avevo detto
che non c’era niente da dimenticare
e che le ombre dell’inverno
sarebbero arrivate anche per noi
Ti avevo sussurrato
che le notti sarebbero state lunghe
ma il tramonto era già qui
rosso come la pelle graffiata
Dalle tenebre e
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C’è chi va in tastiera
chi con penna leggera
rapiti un istante
in fantasia di mente
e pare di volare
nel sogno di pensare
guardo il mio pollice
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| Un dipinto tra tanti
un ritratto a matita
dai contorni sfumati.
Occhi nascosti dall’ombra
a non rivelare l’incompiutaggine
stanca dell’io.
Ma vivere è bello
ma vivere devi
ma vivere serve
per non morire affogata dai tratti sfumati
di quel
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Si scrivilo sui muri,
che tutti possano leggere
cos’hai in fondo all’anima.
Se hai il coraggio di farlo
dimostrerai che è vero quel che
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Il mio pensiero
è un cavallo bianco
che cammina
nella notte nera
e mangia giorni e stagioni,
va al passo, al trotto
e va al galoppo,
ed io non so
tenerlo a briglia,
scompiglia la mia vita,
io, che lo vorrei,
come un vecchio,
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Come foglia, ancora sono
ingiallita ai lati dalla vita
ma col centro che ancora tiene
irrorata com’è da quella linfa
che
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Che dire di te Trieste, meravigliosa città?
Forse che lì maturai talune inclinazioni
andando a cercar Saba, Joyce e
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So’ nummere ca ‘a sciorta m’ha rialato
nu juorno tre settembre quarantuno
e ‘ncoppa ‘o vraccio tengo siggellato
na storia
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Non esce quasi più.
Il pelo che sfuma nel grigio
disegna la cute candida
i suoi sentieri luttuosi.
Da vent’anni ogni tanto urla solitudine
ma si lecca ancora
strappa le unghie coi canini aguzzi
residui puntuti di una fame avida e tenera.
E dorme.
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| Potevi essere goccia
di rugiada.
Evaporare
sotto il sole di una estate
arroventata.
Ma sei giunto come fulmine
in un
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| Un vero connubio capace di esaltare ogni cuore
sfrigola in dedali ove una via d’uscita
mai dovrebbe aprire le sue porte
onde non disperdere quel senso di appartenenza
verso chi con amore
fa di tutto per esaltare la loro fragranza
ragione per cui
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| “Mi sono morti già tre fidanzati,
perciò non voglio più sentirmi dire
che porto sfiga e dopo il primo amplesso
finiscon
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Pensieri di foresta
volano verso il giorno
come falene
mai sazie di luce.
Frugo nelle tasche
per trovare
avanzi di parole buone
in questo intreccio di liane.
Cammino tra la gente
nel desiderio
di un giorno perfetto
estratto dalle sbavature
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vibrai con mistiche preghiere kundaline
nella mente cognitiva scorsero i mantra
odorosi di spiritualità contemplativa
allargai i confini dell’universo
fino a esplorare le viscere dell’inconscio
mentre il treno scorreva lento.
nebulose
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Poetica d’intelletto e modo
respira parole di un amore nuovo
e il profumo d’un fior,
di un omaggio.
La voce mia dischiusa,
al bivio tra sospir d’una
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Sfacciata aria in sorso al bicchiere
di sicuro brindisi,
schiaffeggia in torto al beneplacito
accordo.
La volontà del più forte sovrasta il debole,
quando la suadente poltrona
s’intona al lucido pelle,
sfoderando l’arma di sorniona
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Non è stata la notte
a sciogliere il nostro amore
non sono state le stelle
a pronunciare le ultime parole
Non la luce del mattino
che vedeva nascere
i respiri ancora caldi
quando il sole era un velo
Non sono state le tenebre
ad avvelenare la
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Avevo il tempo chiuso nella mano
e il sole che splendeva sul mio viso,
l’amore appeso al cuore e un mondo arcano
intorno mi girava col sorriso,
s’apriva il cielo d’un colore azzurro,
s’ udiva allora un tacito sussurro!
Nelle sue mani il piacere di
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Quanno la mano ferma der padrone
mette er vinile e azziona la puntina,
se sente fioca l’eco der trombone
sartanno gracchia
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| Tempo
atroce, impietoso, truce, efferato
inesorabile, tirannico elemento
Graziato da quell’ involontario oblio
perdendomi nei suoi occhi
e in quell’anima
che effonde i mille colori della vita
Immensa la voglia
piccola la sensazione
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Preso il treno alla venticinquesima ora,
seguo la scia di specchi che riflettono
il tuo nome...
Un paese perduto,
cullato da illusioni che si avvinghiano
alle emozioni,
è il luogo dell’ultima fermata.
Sgangherato, tutto storto vedo un
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Se ne stanno i giorni
sulle mie spalle cadenti,
hanno paura dei venti
che rimorchiano la mia vita.
Spassosa la valle tutta
pronta aspetta la vittoria,
che ha radici nella memoria
e in quell’amore che sempre ritorna.
Al vento lancio il
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Fiore di un silenzio
dove s’incurva il tempo
più in là, v’abitano le stelle
sono fisse come i miei occhi
qui colgo la luce e lì c’è l’ombra
qui qualcosa mi conduce e m’abbandono
odo i passi della gente, infiniti battiti di cuori
lascio, la riva
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Insidioso pensiero percorre vie
scavate nel tufo di una città
che mai è stata casa.
Ogni cosa è paese, ogni casa è
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Tu che solitaria
nella volta brilli ancora
e, la tua luce ondeggiante dai
che ne pensi tu di noi?
Solo un attimo
con te vorrei parlare;
non scappare sotto la nuvola
che sta per arrivare.
In questo cielo mascherato
nel movimento del moto
che
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La vita è un bivio
bisogna saper prendere la strada giusta
semplice a dirsi quando tutto si presenta liscio
sorprese non demordono
occorre tanta volontà
quel coraggio non sempre pronto
.
svolgere impegni
con passione e perseveranza
insegnano
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Il sacerdote, nel confessionale,
aprì lo spioncino, vide un volto
e disse, con la voce paternale:
“Son qui, su, dimmi tutto che ti ascolto! ”.
Inginocchiata fuori, una signora,
con tono fermo, privo d’emozione,
gli disse: “Padre, sono qui da
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Quando pretenderai
le mie gocce di nostalgia
io sarò lì
a spargere le ombre
Sulla tua pelle ancora calda
di quel cuoio
che amavi indossare
ogni volta che la notte
Nasceva per noi
e poi moriva prima dell’alba
fra due ali di nuvola
portata
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Son passati gli anni sulle mie stagioni
ma il tempo vorace come un’aquila
non ha cancellato il mio credo
da cui sono germogliate rigogliose fronde
a rafforzare debolezza di tramonto incerto.
Ti ho incontrato in gioventù
abbiamo camminato mano
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Riflessi argentati nei capelli,
rughe sottili ad incorniciare un viso stanco,
accarezzi una foto,
antica ormai,
ingiallita dal tempo.
Affacciata ad un mondo che non ti appartiene più,
perché per te ha cambiato i suoi colori,
rivedi quella foto:
il
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ti aspettai ad occhi aperti
svelando un mondo
a me sconosciuto
colmo d’incantevoli imprevisti
ti vidi sul lago dorato
immersi nelle ginestre in fiore
vestita di cieli mi ricordavi
un capriccioso temporale
inseguito dalla follia
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Ora è sublime poesia
mentre bramo la via,
veglio in telestesia,
verso l’Anima tua.
Con forte attrazione
saprò accarezzar
i sogni in cui già sei
ricongiunta ai miei.
E Luna seduttrice del poeta,
d’istinto ispirato a valicar
sibillini orizzonti
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Il vento soffia
nel giorno del domani.
Sono notti di
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La mia maglia numero 5
è piegata in un cassetto
vicino alla speranza.
La mia maglia numero 5
è paziente più di me
vuole sentire ancora il mio calore
il mio cuore di bambino
che esplode e si emoziona
si vuole nutrire ancora del mio sudore
forse
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L’interno degli steli ha desiderio
di mollica, cura pori invisibili
origlia dallo stagno vitreo
dove slittate. C’è un
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La luce dell’alba
mi sveglia e mi dà
le nuove parole
che vuole la vita
mi alzo e nel prato
il pensiero compone
versi mai letti
ne godo e vivo
poi dico a Dio
Tu avevi detto, io lo so:
"Cantate un canto nuovo."
Ecco io l’ho scritto
mi
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Tu tienimi
ancora negli occhi
camminami di notte
nella trama della luna,
respirami
nel ricordo di ciò che è stato,
profana il mio tempio
di polvere e sassi,
celebrami
come rito propizio
per le mie illuse divinità.
Arresta il fluire del
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In disparte non si può restare
in attesa che per magía mera
il mondo d’improvviso cambierà,
ciascuno si deve impegnare
per poter vivere con gli altri bene,
sinceri e rispettosi, prima regola,
non dare ascolto a parola pettegola,
a chi ha bontà
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Strumento o non strumento suono e basta
e stono a più non posso in questo cielo
con la mia bocca aperta al divenire
sospeso tra una nota e il mai non detto
decisamente avverso alle tempeste
gemmate e rifiorite
col sale e con lo zucchero
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Fu un enfasi gioviale ad adombrar quel fiume e
miriadi di nubi a tratteggiar nel cielo,
a sguardo lungo correvo oltre quelle sponde
sbirciando in lontananza e dettando al pensiero
quel che volessi io pensasse per
farlo tornar a terra e disegnar
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Riuscire a vedere con gli occhi di chi più non c’è
è qualcosa di tremendo che però aizza
a continuare in simile privilegio
quasi un voler soffrire
onde seguitare a vivere
una vita fatta solo d’amore e di gioia
complice quel bouquet di
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Ho preso la mia pentola più grande
e con pazienza quasi certosina
ho cominciato ad inserirvi dentro
la gente più cattiva e malandrina.
Nell’acqua che bolliva ho inserito
la mafia, la camorra ed i “gorilla”,
s’andavano sciogliendo piano piano
ed
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T’inventi le stelle
per sopire l’aria pungente.
Salino fluire d’aria in sospensione
scivola lungo foglie rattrappite
che il vento stropiccia,
come occhi stanchi di chi sa troppo o poco
di ogni cosa che si muove,
appena un lieve raggio solleva la
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Eran fioriti i mattini di ieri
quando primavera intorno danzava,
e poi con ansia attendevi il meriggio
con il guardo rivolto verso l’azzurro.
Ed ora l’autunno l’albero spoglia,
la neve copre col bianco suo manto
i rami del già fiorente
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Chiederò alle lucciole
perché sei andata via
dopo quelle notti tremate
nelle luci dell’inverno
Chiederò alle stelle
perché non sei più tornata
dopo le nostre mattine
accarezzate nella seta
Forse ora sarai felice
senza il tempo che scorre
con
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334249 poesie trovate. In questa pagina dal n° 20401 al n° 20460.
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