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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’083Autori attivi: 7’474
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum |
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La luce sbiadita
di marzo
schiude stancamente
boccioli e gemme.
Anche il ciliegio
teme l’abbandono,
la solitudine dei suoni,
il tempo delle ombre,
le attese inutili.
Una primavera beffarda
è scesa errando
tra rami secchi
nidi
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La terra è madre
tutti accoglie
giovani e vecchi,
se la peste imperversa
sarai come un orfano,
per
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Ascolto la pioggia .
Lenta, affannosa.
Il cielo addensa filari di croci
mentre la terra fra i rami
sgrana rosari.
Non è vero ...
Queste strade deserte
hanno bagliori ardenti come nemici.
Non è vero...
che resto sul viale da sola
senza gli
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Vorei, a la fine de ‘sta pandemia,
che tutte le crature de la Tera,
unite pe’ la mano (chi sia... sia)
facessero da
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| E si fermò il tempo nell’attesa
sorpreso ad ascoltar un sibilo di vento,
nell’imperterrito avanzar
d’invisibile nemico
Da Nord a Sud s’aprì un nero varco
squarciando in due
l’inerme grembo della Terra
Vano fu l’affanno
al triste mutilar
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| Uomo corri verso dove batte il sole sulla fronte
fra le crepe di questo mondo maleodorante
troverai rifugio nel sincero odore della diversità
e di quell’umile sentimento prenderai coscienza
dove altrove volgi lo sguardo fra
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| Passeggiare sul prato
in compagnia di un silenzio
innaturale al quotidiano
appena scorso.
Cinguettii lontani
nascosti tra i rami
bussano nell’aria a rompere
quel pensare del mio animo
aperto a dialoghi
di esistenza infinita.
È tornata la
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| Il pettegolo all’angolo si fermò
e, un altro ne incontrò;
oggi ci raffredderemo,
beccheremo il mal di gola
perderemo la voce e la parola.
Dovevamo raccontarlo giovedì
quel che è successo mercoledì,
da qualche giorno lo abbiamo promesso
a quello
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| E’ inutile aspettare chi non viene
una vera perdita di tempo
che potrebbe coinvolgere ad oltranza
ogni tratto del nostro vivere
non prendiamocela più di tanto
cerchiamo di approfittarne
ovunque occhi si fanno in quattro
creando un vero
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| Ogni anno in questo mese di marzo
Solite erano le viole sussurrarmi
E dirmi qual messaggere della primavera
Vedi sian tornate a profumare l’aria
A ricordarti quando giovane innamorato
In riva ai fossi di quel tuo paese
Di me facevi un mazzolino per
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| Ho giocato tre numeri al lotto:
diciassette, ventuno e trentotto,
sulle ruote di Napoli e Roma,
col miraggio di fare un
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| L’uomo crea
con l’angoscia distrugge.
Che senso ha chiusi
in una reggia senza luce
Dell’anima.
Il sole si ribella
Fá tremare la terra
Scuote l’amore.
Si Implora l’Essere Supremo
Chiuso in un tabernacolo
libero da secoli
Invade cielo
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| Da questa mia prigione un giorno andrò via
la mia anima ha vissuto nel dolore
la speranza di essere nella sua imperfezione parte di Dio.
Ho conosciuto la pace dolce e profonda della sua luce
e mi spaventa il silenzio della tempesta
in cui naviga
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| E la distanza
inesorabilmente
cresceva.
Quella
terribile distanza
tra
l’Ideale e il Reale
che
i nostri sogni
amaramente sconfessa
e
dello spirito
l’anelito
tormenta.
Come se
la quarantena dei corpi
le une dalle altre
le anime
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| Occhi stanchi e tristi
volto che porta incisi
i segni della mascherina
e mani rosse, screpolate
e doloranti,
ma questo non basta
per fermarti,
né basta stanchezza e sonno.
Vai avanti nella tua missione
assistendo e aiutando
i malati, i positivi
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Mi tolgo la cenere
che avevo sulla pelle
l’odore di rovina
è la carezza delle ombre
La sera avvampa
in una danza di nuvola
e non so perché
qui ci sia solo silenzio
Io scivolo sul mondo
il buio non mi vuole
fra le sue lune
ed il cielo
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La cosa che me mette più paura
è respira’ quest’aria de impotenza,
ve giuro, passerà, è lunga e dura
ma lascerà terore a
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| Incerto fumo, e ammassi opachi e neri
forme cangianti con movenze lievi
s’ammucchiano e discostan muti in cielo
rimescolio confuso fitto e raro.
E poi di nuove masse oscuro approdo
con ombre in sé maligne a far tremare,
di bestie nere han forme
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Luci, ombre avvolgono il corpo,
trasparente involucro
della stessa presenza;
ondulate ombre, riflesse sul muro,
assopite all’odore della pelle.
Catturo impronte, calco le orme,
vagando con la mente sospiro.
Trame ordite di bianco corallo,
lembi
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Vaga in silenzio
ha un bellissimo nome
ma puzza più dello sterco!
Si chiama corona
ha una madre
ma
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Piccole cose,
gesti abitudini,
che prima dai,
per scontati
adeso ti rendi conto,
che cosi non è!
tutti uniti in una grande
preghiera,
agurandoci
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In questa luce di marzo
svuoto lo sguardo
sul mio cielo di vetro,
resto dentro
il verde che attraversa le zolle,
guido i pensieri
su cammini di nubi,
canto il mio sogno
come soffio di vita,
coloro le labbra
per i baci perduti.
In questo
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Di cuor mai più solisti
nel tramonto ch’ogni sera ritorna
tra cielo, Sole, e il nostro respiro.
Come il valor d’una eclissi
e
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Parole bianche
sospese, appese
come muffa sulla parete all’intonaco.
Riempiono i miei angoli,
non consolano gli occhi.
Parole bianche
perse, melense
come soffi di tramontana a Marzo.
Seccano i miei frutti,
non recidono le radici.
Parole
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Come un granello
offeso dal vento
un cuore giace in un’isola deserta.
Incerto di svestire affanno
e d’amor morire,
storna rimpianto.
Sulla rena bianca incede un passo
onda di mar
che ognòr cancella.
Tace il silenzio
oltre il cielo
la
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| Nella luce del suo sguardo,
la chiave del suo cuore.
Ma a parlarle,
non venivano le parole.
Con una dose di pudore,
parlò dal suo cuore.
Le accarezzò la mano
e mentre le labbra
teneramente si sfiorarono,
sussurrò ti amo.
Magia
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| Passerà
come i ricordi che tornano
e li senti ormai lontani
mentre son vortici di stella.
Stelle che vedo ogni volta
e
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Jim27 |
22/03/2020 19:22| 1935 |
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| Dopo un anno
di penosa attesa
parlaci di speranza
chiesero alla
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Ti amo
oltre l’ orizzonte dove la mia preghiera va a stendersi,
in me hai versato euforia in cieli di sogni,
anima senza destinazione
sei la preghiera senza speranza
e si perde a contare le stelle...
L’Ingegnere del Cielo, sa che ti amo,
con tutto
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Nota di pensiero
mie odierne parole
non potendole trattenere
se sgorgano dal Cuore.
La vita è divenire
ove nulla muore
ma piano si trasforma
morto seme nasce fiore!
Non tutti mali fanno solo male
pur se enigmatico capire
preservandoci
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Le parole,
non vanno
mai dette a caso,
perché hanno un
loro signicagnito e
suonanano una
triste melodia,
nel cervello;
quando poi
ferisci l’anima
diventa tutto
più dificile
percfè ogni
persona a la propia
dignita quindi
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Stella, stellina che brilli lassù,
la tua luce risplende sulla terra quaggiù,
con tutte le altre, il sole e la luna
è folgor luccicante nella celeste laguna.
Stella, stellina non mi guardi, perché?
Il mio desiderio realizza per me!
Che stiano
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Vivì |
22/03/2020 19:12| 1167 |
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| E pianse anche il vento
lasciandosi alle spalle
gomitoli di ricordi,
straziati,
da lacrime incolori.
Non sorseggiarono
il nettare del domani.
Non ricucirono
strappi inattesi.
Rimasero a terra
avvolti nella nebbia
soli,
srotolati,
finiti
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Prima la sanità tagliate
poi i vostri scagnozzi chiedono fondi
per la Protezione Civile?
Certo, i volontari non si
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Gesù vieni in mezzo a noi
O mio Gesù,
potenza del cielo e creatore della terra,
vieni in mezzo a noi a consolare i tuoi figli.
Figli che affogano nel mar della virulenza
ricolmo di sospiri e funesta sofferenza.
Gli occhi ... son fiumi prosciugati
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Un giorno via l’altro
ci avvicina
alla tua nostalgia
- primavera -
di quella che i fiori
e il profumo
e il vento caldo...
- fuori -.
Adesso,
che ci
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La via è amore
Il nostro cuore
Vive nella luce
L’anima gioisce
All’attimo del dolore
si tinge di Cristo
La Santa trinità
Conforta la mente
Verso il divino sentiero
Gli angeli scacciano
Il male che attanaglia
Il mondo.
Preghiamo
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Da solo salgo sul sentiero
che mi portava in quel tempo
ai vespri tanto attesi,
era il giorno del Signore.
Con il vestito bello
e la voglia di cantare
una lode più alta della preghiera
e sentirla viva in cuor mio.
L’antica campana mi dava:
la
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Costretti a star lontani almeno un metro,
proviamo una tristezza senza fine
per colpa di quel virus maledetto
che ora sta sconvolgendo il nostro mondo.
Adesso lo sappiamo:
nessuna stretta, mano nella mano,
nessun sentore più, nessuna intesa;
e
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Virus malarittu nun po’ vinciri
troppu ranni pa vita è l’amuri
uora ‘u putimmu capiri
uora ca luttamnu cu lu duluri.
Nun si movi lu celu
lu ciumi curri
cantanu l’oceduzzi e nun pari veru
nuatri addrizzammu l’auricchia
pì sentiri
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È Primavera triste
il vento è minaccioso
ma la gente resiste
con stile decoroso.
I bimbi più non giocano
su un bel prato fiorito
guardano da lontano
il gioco preferito
e dal pozzo profondo
appare un po’ di luce
che abbraccia tutto il
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Sembra impossibile ma le sorprese della vita
arrivano ogni volta nel momento sbagliato
tranquillità non sempre disponibile
un bello sforzo onde mantenere sangue freddo
eppure bisogna fare i conti anche con questo
e non buttarsi dietro alle spalle
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Metà marzo ieri
Le prime gemme
Lì nel giardino
Un narciso giallo
Un crocus variopinto
Un giacinto rosa
Son tre fiori solitari
Qua e là gialli ranuncoli
Timide tra l’erbe margherite
Sparse viole ancora sonnolente
Delle forsizie domina il
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Se vi sentite in preda alla follia
e volete troncar la vostra vita,
leggete questa semplice poesia,
v’indicherà qual è la via d’uscita!
Se quel motivo è la delusione
d’amore, ragionate con pazienza,
s’è colpa vostra la separazione
dovete agir
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Se ho perso qualcosa
è stato il tuo sorriso
appena svegli
quando il silenzio intorno
Sembrava una promessa
da vivere nel giorno
e la luce un filo
teso sulla pelle
Se ho rinunciato a qualcosa
è stato quella sera
in cui ti detto
che lasciavo
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Ti raggiungo in un silenzio.
Unisciti a me.
-
L’anima si estrae
dalla luce di uno sguardo.
Una goccia, di
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Il Popolo è accanto
agli " Isolati "
per quel virus che
il mondo ha rovesciato
e anche la Chiesa
per solidarietà
alla stretta di mano
ha rinunciato.
Si prega in casa
chiusi e a sottovoce
per non svegliare
l’anima e il cervello,
ognuno
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Egoistica invidia è consapevolezza
vostra squallida piccolezza
cinici Stati del G7 occidentale
noi siamo Italia con valore.
Arte cultura economia navigazione
nottetempo siam riusciti a offrire
e voi or tutta sprezzante risposta
nel bisogno alle
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Scrivono con dolore,
la fantasia della terra,
le sue strade
sono fuoco,
profuma
come il tuo pensiero.
La gioia e il dolore,
di ogni
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Oh! Quanti fiori mi son stati donati!
Da amori, amici, parenti, amanti.
A parte di quelli ruffiani, non sono stati sprecati.
Dei loro colori e profumi potrei riempire i prati.
Per me appassivano con fuggevole loro bellezza.
Per me, che ammirava di
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Siamo qui,
su questo pubblico patibolo
partorito in anni distratti
distrutti,
Orfani d’anima.
Lasciati scivolare via
senza il coraggio
di corrergli dietro.
Siamo qui,
chiamati al Giudizio di Dio,
l’antica ordalia medievale
senza scampo e
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Or s’inonda di calor nel petto
quella luce amante e dorata
del fuoco mio disioso.
Or s’allieta il mar dolce
di
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questa mia sabbia di sguardi
si inclina tiepida
tra mille fiati
sospesi dal vento
apro il portone
la città
mi deride
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Hai tu gli occhi timidi di una primavera in fiore,
fresca nel getto di cascata
che dona le sue acque alla terra.
Di novizia stagione porti il nome,
assicurando prospere fioriture nel campo della vita.
Si ergono le possenti braccia d’ebano
nel
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Sono passata sotto i platani
coi rami torti
e le tue mani d’ombra.
Una capriola l’aria
inquieta
scordandosi di tutto,
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Non ricordo il volto del tramonto
il suo silenzio eterno
qui dove il mare è un’isola tra le stelle
la nostalgia è un riverbero di fuoco
nei tramonti che bussano forte nel petto
l’amore è una primavera
di solo poesia
nel cuore il tuo nome
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Giacciono inermi i miei pensieri
vaporosi deserti di lacrime e fiato
incarcerati fra muri silenti e mutilate ore.
Ecco dove si infrange lo sguardo triste d’un uomo
sui brandelli di luce che trafiggono
gli scudi dell’anima.
E’ una conta di stelle
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| Le gambe corrono
nello stretto deserto
dove sono rinchiusa.
Mani chiassose
portano di Giuda
messaggi martellanti.
Scompare spirando
l’ombra tagliata
da realtà simbolica,
negli spartiti scordati
ricamate note
per labirinti
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| Respirare, si! Ossigeno
dono prezioso,
l’aria è dolce quasi primaverile,
ma un virus mortale
in essa si cela...
si prende gioco del nostro vivere,
dei nostri affetti...
Ombre dense nei polmoni,
quasi un singhiozzo il respiro,
colpi di
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| L’orlo dei prati in fiore
ora è confine di anni a venire.
Due lune saranno sorelle
vicine a schiarire lassù,
dove è il più vicino oltre.
L’una è già dei poeti
l’altra avrà i nomi di chi
sopravvive ai ricordi.
Se avrai ancora ferite,
e le
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334238 poesie trovate. In questa pagina dal n° 19081 al n° 19140.
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