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Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum
♦ Peppe Cassese | |
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Serena la sera riposa,
colora di rosa i prati tutti,
io estroso cerco
di conquistare il tuo cuore
che se ne sta, solo,
a rincorrere tramonti
sul colle che sta davanti.
Prego in cuor mio le stelle,
che si affacciano
alle finestre del cielo,
poi,
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Non sarà adesso che mi fermerò,
non intendo subito e neppure fra un po’,
come chi scompare nell’arco temporale di un momento,
oppure trapassa con un lento accanimento.
Ho bisogno di vivere nuovamente per rinascere
col corpo e con la mente oltre
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| Ho, con questo amore, tolto
quel sorriso mesto,
non sia più servo,
non sia più compromesso,
non sia più solo un volto.
Ho, con questo amore, colto
quel sorriso come fiore di campo
ed ora è della lingua, sapore e gusto
ed ora è del piacere,
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Un foglio di carta mi dice che
tra qualche giorno la mia vita
sarà apparentemente normale.
Tutto mi appare così strano, così diverso
eppure troppo poco tempo è passato
da quella chiusura totale.
Non sono più la stessa
e nulla di quello che vedo è
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Sono così
abbraccio ogni giorno
il mio groviglio di contraddizioni,
gli improbabili schizzi di impulsività,
la tavolozza sospesa di sensazioni,
il ventaglio interiore
di un’anima accesa.
Sono qui
aquilone atterrato
nell’aria ferma di
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Dovevano andare.
La notte cedeva veloce al giorno di maggio.
Nervosi bisbigli tra gli uomini lungo la trincea,
incrocio di preghiere e imprecazioni,
speranze e scongiuri.
Occhi arrossati da notte insonne e furtive lacrime,
poi gli ultimi ordini
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Ascolta l’eco della grotta marina!
L’amore è un battito d’ali,
una musica azzurra,
languore dell’anima.
Ascolta l’eco
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Un di’ giocammo a nascondino,
giro in bicicletta, calcio ad un pallone
e capienti prati a profumar di vegetazione.
Cesta da picnic e tanti amici in girotondo.
Santa Pasqua del Signore e Dell’Angelo
(Pasquetta)
grida di risa all’aria
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Abbracci disperati
s’aggrappano agli alberi
per non essere sbattuti
contro la roccia.
Altri senza fissa dimora
si tengono stretti,
restano vivi.
Alcuni più coraggiosi,
si guardano nudi,
senza arrossire.
Abbracci di luce
scoperchiano il
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Del mio forte desiderio hai sempre saputo,
quanto affetto hai preso a piene mani,
nella voglia inspiegabile di baciarti
alle prime note di una canzone
mentre guardo la tua bocca
una rosa antica non perderà mai il suo profumo.
Mi sento
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E se ti dicessi,
che quando ti vedo,
è un po’ come quando suoni il flauto e
Improvvisamente ti scordi le note.
Quando
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Dove cade la goccia
- dove si sposta il peso
l’equilibrio?
E cosa si piega al vento
nelle incessanti notti
- quel dolore soffocato
quel martirio?
Lento si spegne il lume
muore da solo, come un silenzio
- vorrei aggiungerti agli istanti
agli
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Di fronte ho il mare, il suo impeto,
quasi come la mia anima adesso,
abbagliata da indefiniti colori.
Guardo laggiù, una linea sottile
che confonde il grigio ed il blu,
tenue confine tra essere ed esistere.
Io e me stesso non siamo uguali,
come
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Nell’elmetto pieno d’acqua
Immerge la sua lingua
Scarta i fili d’erba
dal vento mischiati
Nell’aria il profumo
del tuo sudore annusa
Scuote la sua coda
festeggia il rientro del gregge
Il suo pasto ora attende
premio al suo vigilare
del tuo
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Caro mio lettor
In versi voglio dir
No no non poetar
Che sarebbe troppo ardir
Ma mero raccontar
Di un amor
Voglio
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| Bianca la falce di luna
splende alta nel cielo
e scandisce questo tempo
monotono e stanco.
C’è un filo di vento
che gioca con le foglie
e come dita nei capelli
s’intrufola e scompiglia.
La malinconia invade
in questo caos sfuggente,
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| Quando stiamo per raggiungere l’apice
qualunque cosa si colora d’entusiasmo
tutto prende le sembianze di un caleidoscopio
dove ad oltranza tuffarsi
esaminando con le dita ogni smeraldo che brilla
lasciando alla fantasia quello che da tempo
avremmo
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Già da più tempo un morbo ci travolge
come tempesta che non lascia fiato
e nelle case ognun s’è rifugiato
in un silenzio che lontano volge
i cari abbracci e baci e pur l’amore!
Un brivido percorre le città,
in tutte la paura regna già;
si vive
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A tutti i bambini vorrei insegnare
la danza fanciulla che fa saltellare.
Io l’ho chiamata il salterello
ma è solo per quelli che amano il ballo.
Saltella di qua e poi un po’ di là
il salterello a scuola non far.
Col tacco e la punta
e piroetta
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Vivì |
29/04/2020 06:36 | 2586 |
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Siam sei miliardi e mezzo di fantasmi,
ognuno tira l’acqua al suo mulino,
nessuno pensa d’essere inferiore
e spia dentro all’orto del vicino!
I popoli si odian fra di loro
e quasi tutti chiudono il confine,
si spendono miliardi per i muri,
è
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Ho stretto nelle mani in preghiera,
paura, ansia di vedere sogni svanire,
di non vivere più questa vita,
di non poter più andare avanti
ed oltre l’infinito.
Su strade tortuose, con forza e coraggio,
il mio cammino confuso ma, dentro di
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Non pronuncerò parole
per descrivere
la sera che recita
la sua commedia
E le gocce fredde
che cadono lente
sul davanzale
della finestra chiusa
Non disegnerò
le promesse fatte
guardando negli occhi
una fata di cera
Forgiata dal buio
e
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Sorriso che scaccia le lacrime
luce che penetra il buio
sarà pieno di
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Cerca il tuo albero, fiore.
Cerca qualcuno che ti guardi
come ti guardo io
cerca qualcuno che sembri esule
incrociando un tuo sorriso
che sembri giunto alla meta
sfiorandoti il viso,
che soffra la tua assenza
come mancasse una parte di se.
Deve
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A ognuno la sua strada:
un angolo di terra
in mezzo a ciuffi d’erba
o pietre acuminate,
o vie asfaltate
o ripido
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Scioglie l’acqua
questo profondo fango,
mentre in rivoli rugosi e stretti,
scende verso il mare.
Solitario e disadorno resta
Il pensiero mio,
fuggendo dalla tela colorata
al tappeto di una vita solitaria.
Piccole cose,
come fogli bianchi vuoti e
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Volavano desideri
ieri sera sul tramonto,
erano quei fasci colorati,
che si scoglievano
là dove l’acqua,
dell’amato nostro lago,
tocca il cielo.
Io e te seduti, soli
sulla riva alberata,
ascoltando il fruscio
delle nuove foglie,
abbiamo colto
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Sale la nebbia
sul selvaggio Aprile
mi viene, da una profondità
nel lago della memoria
l’odore del mare
di estese malinconie
nei nidi di
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Furono languor ad attimi vissuti
deserti di solitudini ove il cuor pose a colmar ombre serene.
Furono languori di pensieri, or lontani, estese immaginazioni,
ove riempii la visuale di paesaggi e miti colli ove
mio Padre è mia madre ancor camminano
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Solitario il vecchio guarda:
Il viburno palla di neve
E’ rifiorito e adorno si
Mostra in questi d’april
Giorni di
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Basta un niente e quel dì di Maggio
sopraggiunge con una tale invadenza
da rimanere senza fiato
là sul quel tappeto di palline
contornato da fiori profumati
spensierata ed allegra la vita scorreva
pulcini spennacchiati sorridevano
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Quando ogni gioia sarà sepolta,
gli occhi si riempiranno di lacrime
ti lascerà in dono il suo cuore.
Quando più non esisterà,
liberata da ogni sofferenza
le gioie tutte sepolte,
non scioglierti in lacrime,
il suo cuore non avrà
nessuna
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Note ritmate dal vento
alitano sentimento
cascate di sogni
sorgente nei templi.
Impensabile utopia
ciò sentita mia
ai confini d’un mondo
ove giungo ardendo!
Tuoi occhi l’incanto
sugellanti momento
riflesso eterno
per quel che verrà.
Forse ti
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“Ti prego mamma, non parlare male
di mio marito, quando l’ho sposato
mi dava una passione coniugale
da uomo veramente
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Una poesia è nei sogni
mentre inseguo le notti
che muoiono
sulle strade di città.
Guardando il mare
quanta malinconia
in questo tempo che va via
Gli amori
confessati respiri
dividono il cielo
nel mio nome il tuo.
L’amore è tutto quel che
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Per scrivere una poesia
dovete spegnere la luce
e sentire scorrere la musica
che fermi il vostro cielo.
Non dovete pensare parole
ma focalizzare un momento
che vi ha fatto morire
o che ha tolto spazio al cuore.
Non potete aprire dizionari
o
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Cànta n’acèddu ‘nta na càggia d’òru,
pàri chi chiàgne come ‘ppè mi diri:
-- Pecchì mi tèni chiùsu ‘ppè suffrìri?
Si ancòra rèstu ccà,mègghiu ca mòru!
Son fàttu ‘ppè vulàri ammènz’o cèlu,
’ppè fiutàri l’oduri di li sciùri,
sùpra sta tèrra cchìna di
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È finita
ogni stretta di mano
e il libero abbraccio
che toccava il cuore,
si è raffreddato
il caldo affetto umano
e ogni bacio
che svegliava amore.
Son volati tutti
i sogni al vento
e tutti i progetti
chiusi in cassetti
per un virus
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Vivrai nel ricordo
di ogni primavera
che inonda il cuore di luce.,
ambascia di rinascita
conforto di ritrovarsi,
anime gemelle, simbiosi di corpi,
complicità di sguardi,
il mio mondo nei tuoi occhi,
i tuoi occhi nel mio mondo,
la brezza musica
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| Avrò cielo e mare che mi contengono.
E cercherò sempre sole e foglie su cui adagiarmi.
Verde platano è il colore del tempo.
Amerò anche il tempo che
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| Se avessi visto il mare come l’ho visto io,
impetuoso e furioso in una buia notte
avvresti pensato, come ho pensato
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Ti giri e tutti guardi accogliente,
giovane, veloce e profumata,
lampi da quella cassa cromata
investono l’ennesimo cliente.
Poi ti muovi e ti mostri di fianco,
curve senza eguali all’infinito
all’occhio che ti segue smarrito
mentre li servi da
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| In quella realtà che
mi ritrovai difronte, affascinato
mi commuovo tra ricordi; cercai di
riprendere le parti soave pensando,
dov’è quella tanta e vera bellezza
di un tempo?
Vuoto ma ancora
molto bello, questo villaggio; lo
rende molto
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Acqua di montagna, che sciogli la brina
e le menti arroccate in moduli antichi.
Acqua, che sgoccioli pigra
in grotte
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Oh! Terra inquieta
isola di fuoco
solcata dai soffi di Eolo
sbuffi lapilli
crei incantesimi.
Oh! Strombolina
donna di
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Amo le piccole cose,
quelle del cielo
e quelle sfiziose.
Le mani bambine
che toccano il vero,
gli sguardi sereni
dagli occhi sinceri,
la luce cucita
sull’orlo del cielo,
il profumo del pane
da farine di velo,
lo sbuffo del fumo
segnale di
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Della mia casa
è crollato il tetto
e una trave ora
mi comprime il petto.
Apro gli occhi
quando un taglio di sole
sosta sul muro
l’osservo allungarsi e sfumare
- esausta, non conto le ore -
il cielo no, non m’è dato vedere
attendo
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Esiste una solitudine antica
che alberga
agli antipodi del mio cuore
Vive e respira
e mi scorre nelle vene
Tatua la mia pelle
È orgoglio libero
E’ disperato sconforto
Siede accanto a me
al calar della sera
e al buio tratteggia la mia
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In fretta me la sbrigo
vestito e ancora attivo
essendo un vecchio rigo
pretendo fare il divo
nel mettere il giudizio mio in castigo
senza poter svernare il tuo diletto
essendo il capofila di un intrigo
non penso e se mi accade te lo affetto.
E
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Di bianco antico erano i muri
della tua casa e freschi di rugiada
i prati del mattino dorato.
Sulla logora soglia
ci attendeva tua madre
dal leggero sorriso e gli occhi stanchi.
Ormai è caduta la polvere del tempo
a coprire i ricordi
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Il tuo nome una stella
crescono piccole ali alle parole
le tue mani la notte
legano e poi slegano gli occhi
essere
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N’arrinesciu cchiù a chianciri
vulissi attruvari na miricina
pì fari nèsciri sti lacrimi
quannu m’arrisvigghiu a matina
e quannu lu jornu
lassa postu a la sira
jettari vuci servi a picca
lu cori ca soffri nun ci senti
è l’alma ca
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Quando il nonno sonnecchia, io ne approfitto,
in punta di piedi salgo sino in soffitta
e tra mucchi di polvere e ragnatele
m’aggiro tra lampade, vasi e candele.
Tra gli oggetti in disuso e utensili da lavoro
inizia per me una caccia al
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Vivì |
27/04/2020 11:47 | 585 |
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Il mondo è prigioniero da una morsa,
uomini illuminati da una mano oscura,
nel buio domina la paura.
Il progresso darà
i suoi frutti, sterminerà
colui che l’ha creato.
Non ci sono relitti in mezzo
al mare, ma solo
anime da salvare.
Inondò la
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Quell’attimo fugace nel miglior momento
un candore naturale sprigionato nelle notti
i pensieri, il circuito dei sogni, un bel tormento
i dormiveglia, le parole soffuse, d’amor ghiotti.
Effluvio di fragranze, frastuoni nella mente
mani che sfiorando
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Non credo come crede mia madre,
non frequento più i templi
con i suoi sacerdoti.
Leggo con piacere le parabole di
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Sentivi il bisogno di rifugiarti sotto le coltri
non potevi più aspettare
tanto era il desiderio di quel contatto
unico modo onde continuare a respirare
allontanando quel senso di oppressione
che ogniqualvolta s’impadronisce a sorpresa
vera
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Son tornati a fiorire i mughetti
sono fiori di un passato lontano
primo maggio e un mercato di fiori
nizzardo Garibaldi vi
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| Sono il calore della notte,
il colore dei tuoi occhi all’orizzonte.
Lasciami entrare con le note
trascinerò in volo le tue ferite.
Sarò nelle le tue mani vuote
il battito arcano della quiete.
Ristorati alla mia fonte,
di amore non avrai più
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334231 poesie trovate. In questa pagina dal n° 18181 al n° 18240.
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