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Poesie pubblicate: 361’051Autori attivi: 7’474
Gli ultimi 5 iscritti: Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum
♦ pompeo conte | |
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Violente vibrazioni s’infrangono
contro estatica scogliera dove
respiro annaspa nel dire addio
a divino anfratto,
rifugio dei miei pensieri
di solitudine.
Rimembro ancora
quando sussurrandoti al vento
il mio sconforto
inteneriti delfini
su
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E affondai nel sogno cercando di te
respirando il passato
amaro fu il risveglio nel trovarmi solo .
La vita quella vissuta non era più
così
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Quanto timore per nulla
solo un’ora è passata e tutto è stato definito
lezione di vita da non dimenticare
da tirare su dal pozzo quando
il futuro prenderà piede
basta poco
solo avere i nervi ben saldi
onde non perdere le staffe
.
segnalarlo
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D’argento vivo sfuma la foschia,
leggiadre ombre e pensier di ieri a volar repentini...
Volteggio a calco di memoria sulla mongolfiera,
fin rallegrar l’atmosfera.
Palme verdeggianti al vento dell’estate
su isole azzurro mare.
A respiri d’emozioni
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Vorrei accarezzarti
come solo le poesie
sanno fare.
Un alito di vento muove la tenda
qualcuno è passato di qua
era forse un tuo pensiero?
Come potrei scriverti, le mie lettere
se non mi perdessi, continuamente
tra le mie parole?
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Le stelle nel cielo che possiamo mirare
inducon la mente a fantastiche storie
vorticosi primordi che ci fanno pensare
come dal nulla nascon cose notorie.
La storia v’è inizio al sorger del sole
prim’alba d’un cielo oscurato dal nulla
ove solo una
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E scorgo l’onda amara che s’avvolve
e mi flagella l’anima
nei gorghi suoi profondi pien di rabbia
ed aggroviglia ancora la mia mente,
scagliandomi lontano senza tregua,
lasciando andar la mano
che più s’aggrappa al vuoto, al nulla, al niente!
Le
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Dolce
è quest’inganno
che stasera
ha un felice sole
sorridere oltre
una pioggia
ormai senza importanza
e gode il
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Io vivo col dolore e coi suoi se
marcando i neri giorni da affrontare
col sangue che si adegua e si rinnova
condito dalla rabbia e dalla prova
del cielo che controlla indifferente
il saldo degli inganni e tra la gente
il vuoto a tutta forza mi
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“Luciano e Federica, vi dichiaro:
marito e moglie ..., ... puoi baciar la sposa ...”,
concluse il sacerdote, Don
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Carezze dell’acque fragili
nel profondo del mio Mare
Ma nel crepuscolo
sono Sigilli di Diamanti ...
Nell’erbe ancora
gli
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Tu mi sposti il cuore
piccola bimba
metti la virgola
alla mia bocca
e parole piccine
sui grandi perchè.
Tu e il tuo tempo senza nubi
e lacrime di velo
evaporate in un fiato
sulle tue guance.
Tu sai di zucchero e sogni
come la spuma del
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Sei andata via lasciandomi l’amaro in bocca
estate sciocca
senza una goccia di vita,
tristezza infinita.
Avrei voluto trattenerti
dirti: Non andare via,
sei fuggita.
Ricordi non ho di spiagge bianche lambite dal mare
ove respirare l’energia
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Qual Dio della vita
potrebbe concepir morte
d’una angelica bambina
condannata a funerea sorte?
"Relativismo culturale ..."
andate a farvi benedire!
Non v’è religione patriarcale
ma falsata esplicazion vile.
"Sposo satanico bestiale
a otto anni
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Corde di ferro
tirate sull’acqua
sbarrano i sogni.
Teso e tagliente
il filo spinato
buca i gommoni,
affonda
corpi e speranze.
Ma voi altri
equilibristi acrobati
infilzati nel filo
resistete.
Aspettate ancora.
E noi altri?
A tavola
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E così ho sommerso speranze
dove confina il cielo grigio
di autunni stanchi e silenziosi.
Morde la coda ad una pace
raffinata e solida
un loquace merlo,
mentre l’alba fa capolino e salta
oltre la siepe.
Di acquamarina e oro
si veste un nuovo
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Di qualsiasi colore
tu sia ora
so che vorresti carezze
e parole di velluto
Per rendere caldo
il gelo della tua morte
e l’assenza dei giorni
perduti presto
Sulle lune di una notte
troppo profonda
per raccontare
il dolore della pelle
Di
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Bisogna essere volatili, trasparenti.
Poggiarsi appena nelle cose.
Sibilare.
Fiatare.
Evaporare sogni.
Accendersi e spegnersi.
Seguire un aquilone con occhi di aquila.
Essere rapaci di tutto, senza artigli.
Mozzicare la vita, assaggiarla in
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Le sere di settembre
mi sono piene di vita,
la campagna colora
i frutti a maturare,
pure io nel mio essere,
maturo tutto quello
che le mie stagioni
hanno: fiorito, formato
e lentamente maturato.
Con il sole del tramonto
conto e riconto i
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Sentimenti che scivolano sui sentimenti
e parole che parlano a vuoto,
scritti che si cancellano
senza traccia né memoria,
luoghi che destano sensazioni e poi ricordi.
In una mappa disegnata a casaccio,
per orientare ogni andito di
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Il nostro posto ricco d’amor
col rosso sangue disegna
le maestose tinte del rubro imbrunir.
Il tramonto splende nel
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Non bastano le stelle
ci sono silenzi in cui la notte
è uno sguardo di luna
sulle onde del mare .
In quale attimo
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Amare una persona vuole dire
non stancarsi di leggere il suo libro,
che pagine possiede a non finire.
Più lunga di "Recherche" è la ricerca
di tutte quelle tappe di sua vita,
e dopo tanti anni ancora cerca
l’innamorato infanzia e adolescenza
di
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Vi vedo tra le pieghe di quel sipario
che vorrebbe celare quanto nel cuore batte
mattina e sera riuscite sempre a riscaldare
quella parte fredda quando invado la vostra intimità
in un andirivieni che collabora nel gestire al meglio
quanto la
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Riposa sul bordo del lago
piatto specchio di luna
la tua pelle di latte s’abbina
occhi di stelle guardano in su
tutto il mondo si fa silenzio .
Cade una lacrima lucente
sul volto di firmamento
sfreghi le mani
tiepida consolazione
tra i pensieri
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Luci tremolanti
riflesse negli occhi di chi
con mani tremolanti
sorregge bastoni intarsiati
di ricordi.
La mente sveste memorie,
non scansa il dolore;
graffia il pudore,
non sa implorare.
" Un peso di astri sgretolati. La mente non ne nasconde
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Muore chi non vive, chi si accontenta.
Chi non oltrepassa il limite, la paura.
Muore chi non sogna, chi non sa più sognare.
Muore chi non ci prova, chi si arrende troppo presto
chi vegeta fin dall’aurora, muore chi giudica
chi non ha mai sognato di
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Oh come scorre il tempo! Sembra ieri,
quando la gioventù danzava al sole
ed il domani privo di pensieri,
dava alla vita gioia e non parole
vuote, illusioni, come di chimera,
vagante spesso all’ombra della sera!
Rifugio d’un ricordo é questo
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Tendimi, cava, la mano
che raccolga gli umori
in un retaggio di saperi,
come i teneri covoni del grano
serbar sanno la sete in corpo
così, di vicoli di aria cibarsi
e dei cicalii del vento fidarsi
onde fugge, a voce, un corvo...
Premimi,
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| Odo del vento il respiro,
canta melodiose sinfonie,
ascolto quella musica
espandersi e vibrare,
carica di gioia e
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| Completamente nuda, ma perfetta,
in terra, accanto ai piedi, il perizoma,
davvero una visione benedetta ...,
col rischio
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Quando incombe la notte più nera
e lassù quell’azzurro è incupito,
cosa accade a un cuor che dispera
se ingiallisce il suo giardino fiorito?
Quando grava un fardello sulle spalle,
avvizzisce il velluto delle rose,
sguardo inane che vuol
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Vivì |
04/09/2020 07:13 | 517 |
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Nelle diversità
ci sono esseri originali
come gli animali
di vario specie,
come gli umani ...
brillano di fantasie
di invenzioni ...
di colori.
Gli esseri speciali
quelli che nascono tondi,
quelli che si distinguono,
gli illuminati ...
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Sulla panchina non ci son che foglie
a rimpiazzare un altro freddo inverno.
E’ uno scrigno il tempo
un vuoto di parole non dette
un volo, un lampo nelle nebbie.
Ho amato il verso del ramo
quando pieno di vento
urlava fiori alla tua mano
e
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Non hai scelto
la veste bianca per morire
tu, povera Vestale
senza più una Dea
Non hai pregato sottovoce
per chiedere amore
quando la sera negava
le semplici parole
Eri vicina al mare
e lontana da noi
che amavamo ogni cosa
di te
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"Mia mano tua àncora sarà
quando il mare ti sommergerà"
lessi sul muro d’una scuola
mentre nasceva l’aurora.
Emozioni in trasparenza
profumate d’adolescenza
eternità riflessi
ove tal immenso in essi.
Poesia d’incanto
più d’Amore in
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rivanga la terra
resta un fossato
come isolato
nei frammenti di un tempo
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I tuoi occhi sono tratti di cielo e di mare,
in questo silenzio,
sono le riflessioni
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Non c’è più pace
nè in casa e né fuori
da quando un virus
ha svuotato il cervello
e in ogni dove
volano rumori
del crollo dei sogni
e di ogni vascello.
Si son fermati
abbracci e sorrisi
e ogni gioiosa
stretta di mano
che allietavano
cuori,
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Le tue parole
a duello con il mio odio
hanno lasciato la scia
senza voce,
un’eco lontana
dell’ultimo dolore
la risacca tenace
del mio mare sonnambulo.
Ora restano
parole cadute
al pavimento
frammiste alla polvere
dei ricordi e alle stille
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Cagliari con il cielo
riveste il cuore,
lo rende prigioniero,
grande come l’oceano
ma il tempo è ancor più vasto.
Pensi a ciò
che non hai
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Salsedine di mare
sulla nuda pelle
tra la brezza d’estate,
che lieta vola
tra i capelli al vento
della ressa
accarezzando l’atmosfera
delle nascenti passioni di luglio,
che cocente disegna
su quei corpi stesi
sulla dorata sabbia
e
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In questo giorno di gelo
i petali se ne vanno,
raggiungeranno il cielo,
ma brillanti rimarranno.
Mentre gli steli sfioriti
soli, dal triste asporto,
or brulli ed appassiti,
son corpi a suolo morto.
Grosse gocce stan piovendo
da confonderne la
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Quando ti penso, sento
dentro vibrarmi un canto,
così mi perdo nell’immenso incanto
dell’infinita luce,
che il corpo adorna e inonda.
Mi ruota intorno al cuore
un moto di dolcezza che ridonda
e dall’oblio rinasce in me l’ardore.
Mentre
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E’ quello che mi porto addosso
che lascia impronte
tormentate nel buio
Ho soffocato i tempi sospesi
estremi
come le notti insonni
Il nulla evapora
tra lacrime e lenzuola
in quel riverbero di pensieri
- solo invocati -
E’caldo questo
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Come i petali impazziti nel vento
corrono i tuoi occhi in cerca delle onde
e rapiti da invisibile tormento
- svaniscono - nella luce dei flutti
come gli sguardi dopo un tramonto
quando c’è troppa poca luce
per sapersi dire - quelle parole
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| Verrà quel giorno
che le nuvole nel cielo
si apriranno, lasciando
vedere il Tuo Volto.
E ci stupiremo, vedendo
che sei
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Coriaceo Gioir Vanesio,
di ritto profilo puntuto,
poco, dinanzi, di serio,
più lasco, di busto così, paffuto...
Non ti gioisce la bocca,
eppur di lavanda risciacquata
non ti ignora la mosca,
proprio lì, sul mento posata...
Se poi ti rallegra
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Due ne sono passate stamani
non potrai neanche prenderle per la coda
inutile scervellarsi sono volate via
come nuvole la direzione del vento hanno seguito
mai e poi mai planeranno di nuovo qui
ove ogni interesse sembra estraneo
si sguinzagliano
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“Marcello sto lavando i pavimenti,
m’arrivi dal fornaio e compri il pane?
Ed approfitto che tu scendi in strada
così mi
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Come invasata
in un barattolo di caramelle
...tutte dello stesso gusto ...
Cameriere, per favore,
mi raccolga
quella ...
quella che
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Non ti ho mai portata
sulle rive del perdono
dove le parole
non hanno valore
Gli antichi ricordi
hanno perso il colore
dei cieli al tramonto
e il rosso dei sogni accesi
Non ti ho mai accarezzata
con il mio cuore morto
di troppe
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E quando a prima sera, nei giardini,
se ne vanno i ragazzi innamorati,
profuma di verbena e d’innocenza
quell’amore verde - così fanciullo -
e tremano nel vento i giuramenti
fra i riverberi d’una luna incerta.
Ha labbra di corallo e mani calde,
e
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Sei un pensiero
in questi giorni che passano
nel chiedermi di quanto amore
mi hai amato e non ho compreso.
Resti un lieve sentire
nelle mie notti insonni,
lì dove l’affanno
rammenda colpe mai raccontate,
lì dove il sonno sfugge al bagliore
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Il cielo e le stelle
poi il grano e la terra
e noi raccolte speranze
tra nuvole
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Songo piatte vacante
‘a lota affatturata d’a zuzzimma
aunita c’a miseria e c’a genimma
‘e chesta vita sorda e miettennante.
Simmo piatte vacante
cusute c’a scaienza e c’a ruzzimma
speruta ‘ncoppa’ a carta ‘e fa’ na rimma
gente ‘mperrata spasa e
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Sereno, tranquillo e bellissimo
è il mio amore per te,
anche se arriva la sera
nulla mi viene meno,
non mi serve una luna
che passeggia guardandoci,
le tue sussurrate parole
colmano ogni mio desiderio.
Tutti i giorni si fanno
una catena
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Mi attende un viaggio,
di cui non serberò nulla
non la sua mano di figlio
non i passi senza paura di mia madre
fame, sete, o altro.
Nel tempo senza fine, forse
sarò solo respiro,
musica innocente
forse suonerò l’arpa eolica
o sarò una oscura
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Caro amico mio.
Mi dicevi che la vita
è l’immensa follia del tempo,
la menzogna dello spazio,
l’illusione dell’attesa.
Ma la vita è anche
l’affanno del mare sul molo,
l’ala di un gabbiano nel sole,
le immobili vele sul
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Chi riesce, riconosce
il bel lustro di Sirena,
tra grilli e trilli, varie ambasce
e croccola la schiena,
con ai piedi le calosce,
si tiene, stretti, i venti di bolina...
Di per giù la china,
dell’onda di maestrale,
ammicca cristallina,
di
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334207 poesie trovate. In questa pagina dal n° 15541 al n° 15600.
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