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In quell’inverno del sessantanove,
in mezzo a tuoni, fulmini e saette
tirava i primi fiati la bebè.
E la Natura stessa ne tremava
trovandosi di fatto resa schiava
da quel momento e comprendendo che
nascoste dietro forme sì perfette
celavansi
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Ti vedo entrare dentro ai miei pensieri
quando le ciglia danzano col pianto
e l’anima catturi nell’incanto
che accoglie i miei sospiri e i desideri.
Come un leggero alito di vento,
sento che m’accarezzi il cuore, afflitto
dalla sua assenza
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Città tetro colore
fra spettatori palazzi ...
passanti senza sole
in viso sembran pazzi?
Mi sembra respirar
già profumo di Te
mentre pulsa Cuor
fuori e dentro me.
Follemente attratto
dal tuo divin seno
poiché tal sensualità
mi manda oltre
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Arriva l’ebbrezza, gaia dolcezza,
e pudica saggezza,
mite conforto, un sogno mai desto.
Arriva fa giorno, magia di ritorno,
quiete improvvisa, musico in ode.
Arriva serena, il suo nome è” importanza”
soffuso il suo bacio a donar
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Quando sorridi
un arcobaleno viene fuori dalla tua bocca
attraverso gli steccati bianchi dei tuoi denti.
Si allontana cosi il velo mesto dal tuo viso,
si irradia il volto di una brillante luce,
sparisce così il grigio di questi tempi maledetti
più
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| Cruda realtà in visi emaciati, sorrisi smorzati
occhi bassi, per non guardare, quasi un sogno
da cancellare, ricordi di giochi ormai lontani
Cruda realtà da abbracciare, spinti da mani
ruvide incallite, in un campo freddo coperto
da cieli grigi,
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Temo la noia, questo tempo insapore
che scivola via elemosinando tepore
temo la stanchezza dell’anima
il suo silente dormire, il suo sonno
i risvegli della follia che mi abitano solenni
temo i sorrisi di certa gente
quelli senza calore, dispensati
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La neve sui cornicioni
non conosce il momento dello stacco.
Sta lì
in una sospensione instabile
certa di scivolare
senza sapere quando.
Nulla logora più dell’incerto.
Anche il vento che cambia direzione
potrebbe avere un peso sul suo stato
così
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Il golfo addormentato,
la tenue luce
che con il suo spuntare
il cuor mio sempre rallegra.
Sul taciturno paese
da ponente a levante
frusciano le onde
esaltando le
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Il profumo di te o madre su me aleggia
un manto di stelle corolla il mio sguardo,
fronde sono a sorridere il cuore e si poggia
nei navighi del tempo... il lungo silenzio.
Fresca acqua bagna il tuo candido viso
ridona nell’olimpo essere la tua
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Sembra proprio che l’oggi
debba essere confermato
minuti secondi desiderano eccellere
ce la mettono proprio tutta
per non scomparire
persino ad alta quota rincorrono
seppur senza fiato
quei cavilli quelle suppellettili
sfiorati dal bianco
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ti ho pensato tante volte
mentre chiedevo al mare dov’è finito l’amore
ti ho pensato tante volte
sulla pelle il vento dell’addio
le nuvole pesanti schiacciavano il cielo
ti ho pensato tante volte
orizzonte senza gloria
emozioni perdute dalle
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Tardava l’estate a svanire,
l’aria era dolce
dalla finestra entrava
l’ultimo canto di vita,
la brezza asciugava le tue lacrime
un sacro dolore aleggiava...
L’orologio della torre batteva le ore
silenziose e malinconiche,
nella chiesina la recita
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“Non voglio più sentir le corna in testa!
Se non sei più contento di tua moglie
vai pure in giro a conquistar le donne
al
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Io amo le gocce di pioggia,
ben più di giornate assolate:
di pioggia l’odore e la foggia
somigliano a idee regalate
dal cielo alle nostre coscienze,
per ben depurarle dai tarli
di vecchie e sbagliate esperienze,
per sempre in prigione
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Co’ incede’ un po’ nervoso, ner castello,
er conte rubba er passo a la questione,
seguito dar solito drappello
de
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Cose segrete
restavano nell’ombra
il tuo sorriso
e qualche parola
Tenuta stretta
fra le labbra rosse
umide di ansia
e di calda ambra
Cose preziose
come la tua pelle
appena accarezzata
e già perduta
Nel volo della nebbia
al
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Era bella quella fiaba
non tanto nel finale
che non c’era
quanto nella trama.
Ma proprio per la sua bellezza
era soltanto una fiaba
e non aveva un finale
perché la morale è per la gente comune
e noi eravamo solo due
prescelti tuttavia
tra mille
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Grida ovattate dalla neve
si nascondono laddove il bosco è più fitto
e il continuo avanzare in un cammino scalzo
costringe
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Rileggo suscettibili versi
di profonda privatezza
recitati nell’intimità
che solo la notte da
il primo chiarore mi
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È tanto attorcigliata nei suoi se
che sembra un labirinto di frontiera
con mille entrate ed una sola uscita
e pur si chiama erroneamente vita.
È così torta dentro il suo apparato
che i fili non riesci a collegare
e tutto il resto è carne
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Di notte si disperdon le energie,
perché si ha sempre voglia di “giocare”
col partner, è il richiamo dell’amore,
invece si
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Sono rientrato lesto
dal mio errare ormai abituale
pieno di canzoni,
immagini, riflessioni e letture
che al mio pensare
solitario e ramingo, ritornano.
Tutte m’hanno suggerito
cosa esternare
e in versi riportare.
Intanto all’amicizia
sono
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Che cosa sarà questa epidemia?
Ognuno si domanda spaventato.
Ver’ è, con questa triste pandemia
Il panico
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In questo tempo di pandemia
Vorrei abbracciarti, amore mio,
così forte da non lasciar fuggire
l’impronta del ricordo, il
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Scrisse con fili di seta
le speranze
che rubate dal vento
ora smuovono
i rami
dove
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Ho una nostalgia che vive da sola
senza avere un giardino dove portare
quel che rimane di me .
In questo tempo d’inverno
c’è un sogno da lasciare andare via
senza fuggire da chi
è in quel niente che ama ancora.
Non basta essere vivi
per poi
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Seppellisci qui
il mio cuore stanco
vicino alle ombre
che ti hanno amata
Deponi un fiore
nero come la notte
e piangi poche gocce
di limpida rugiada
Perché solo all’alba
potremo ricordare
quanto la tenebra
sia stata profonda
E sperare in
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E ti guardavo
come si guarda il sole
col pianto dentro gli occhi
e il sorriso sulle labbra.
E ti baciavo ardentemente il cuore
quando al petto mi stringevi con amore.
Come nuvola
di cirri rosa mi vestivo,
mani di sogni
m’appuntavano stelle
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Scelgo il sogno,
per oltrepassare il cielo,
scelgo il sogno, per viaggiare
in un tempo che non c’è,
per evadere tra confine e confine
di colori deformi, di respiri sospesi.
Scelgo il sogno, dove potrò ingurgitare
zucchero e miele, dolciumi
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Mi mancano
le tue parole inespresse,
quel garbato modo di rifiutare il superfluo,
la dolcezza celata dietro,
nascosta,
dal vivere tempi duri ma genuini.
Mi manca la tua semplicità,
di ritmi cadenzati dalla luna,
di semi fioriti per incanto.
Mi
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| Arriva sempre fredda e lucida
la piallata alle idee e alle congetture.
Irrequieti e proni
genuflessi o carponi
miseri esseri
squali in lattina,
al mercato non
varrebbero neanche
l’abbanniata
d’una sardina.
È soltanto
circo equestre
è
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Il tempo ci disarma
annega le promesse di rugiada
nei sogni infranti lungo i corrimani.
Non lasciarti sfuggire la poesia del viaggio
e tutte le stazioni di cui ti innamorasti.
Inchiodala a dei nastri colorati
fanne aquiloni alti su nel cielo
per
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Oltre la fredda plastica
si toccano le nostre mani
si guardano umidi
i profondi occhi
si fondono i cuori palpitanti
di madre e figli affranti
lontani ma vicini ora
in questo nostro presente
il polimero assai vituperato
divide e ci salva
dal
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Tra i tetti delle case, sulle tegole
consunte ho tracciato linee e rette,
ho trascritto alcuni versi, speranzoso
che un bel giorno tutto sarebbe andato
per il verso giusto.
Ho tradotto qualche verso di latino,
un carme di Catullo, un bel
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Costruisco la mia voce
con sottili ed esili foglie
e vorrei che fosse il canto
dell’autunno che arriva
vorrei che fosse il pianto dell’acqua
nei giorni della malinconia
ho un filo che si annida
tra gli spazi e le parole
sciolgo nodi di giorni
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| Gli smunti colori
avvolti nelle notti
negli incanti dei tramonti
floridi e accesi
inebrianti si mostrano.
Svelati dagli
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| Non arrenderti al buio
al sopruso ribellati e alla morte.
Rimani vivo e sveglio
gli occhi conducili su ciò che ti circonda
sul torrente che scorre
sul filo d’erba e il respiro dell’attimo
e sull’eco dell’onda.
Rimani vivo
come una stella prova a
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| Dodici volte l’anno si ripete questo dì
riproponendosi sempre come un cioccolatino
leccornia dove immergersi
onde assaporare ogni piccolo particolare
niente che possa influire
tenerlo nascosto non comporta sacrificio
le sue radici ben
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| Nel cerchio
del cielo
rotondo
naviga il mondo.
Ferma,
la speranza,
aspetta
il
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| La forza di questo amore
sbattuto mille volte sugli scogli
è inesauribile.
La metamorfosi ebbe il suo inizio
nel labirinto del dolore perforante.
giorni furibondi a strappare
e notti pazienti a ricuicre
Tu volevi che crescesse,
lo hai impastato,
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| Si vedono passare per la strada
con quelle gonne corte, troppo corte,
le gambe nude, con i tacchi alti ...,
la tentazione
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| Interminabili i numeri
sulla lista della speranza,
per sfuggire ai mostri
ed evitare la mattanza.
Numeri tatuati sulla pelle,
di volti ignoti, colmi di dolore,
numeri in cerca di un nome.
Numeri da non dimenticare
di anime da salvare
nella
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Manda i tuoi sospiri
a noi che stiamo morendo
nella nostalgia delle notti
e facci sognare un’alba
Il dolore sembrerà tramonto
e questa stanza buia
fiorirà come una nuvola
prima della pioggia
Portaci il tuo profumo
e chiuderemo le
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| Occhi in vertigine
nella memoria mediatrice
d’un vincolo
che accendeva un bagliore.
Attesa d’un fotogramma d’amore
nella
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| L’arte magica di creazioni manuali
l’eleganza di mensole e scaffali
tenui faretti, lanterne e lignei ditali
scorgo
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Così scivolerà su questa nebbia sottile
e traendola a sè come un sudario
non sarà che un’ombra già svanita
nell’opalescente velo.
Venezia, senza suoni, così pudica
in millenni di silenzi,
sospesa tra arcate e pontili
protesi
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O Musa, un tempo prodiga di doni,
di versi dispensati a piene mani,
perché mi ignori, quasi mi abbandoni
ad un presente orbo del domani?
Ricordi quando sussurravi piano
al mio orecchio sordo e indifferente,
rammenti il tuo guidare la mia
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“Non so ancor come ti chiami,
ma mi sono innamorato,
non appena che t’ho vista
il mio cuore s’è infiammato!
Vorrei
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Incredibile come basti un attimo
per cambiare ogni connotato
a quanto intorno aleggia
più non si ritrovano quei punti di forza
che tanto hanno aiutato
tremendo continuare ad insistere
un vero dramma da non sottovalutare
il bello il brutto
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| Nei miei giovani vent’anni
miravo il trascorrer dei giorni
in lieti susseguirsi d’albe e tramonti.
Nel lento
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Seduto in un angolo della vita
come un bimbo in un banco, io sto...
attento alla lezione che il maestro di turno
impartisce con ardore a noi che acerbi alunni
viviamo l’esistenza come fosse
la primaria cosa da imparare
nonostante il tempo
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M’incanta il cielo e l’aria che s’addensa
sui miei pensieri in cerca dell’altrove;
ancora scelgo il sogno che rimuove
la lacrima che scende amara e densa
se penso ai giorni belli dell’amore,
che il fato avverso ha reso molto amari
da quella
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Ho pensieri ostinati che il tempo non cambia,
radicati e persistenti da sembrare un karma,
che insistono tenaci a condizionar l’esistenza
come parte integrante della mia stessa essenza.
Mi emozionano le premure,
mi stupiscono i gesti,
mi
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A MIO PADRE
Una bimba sognatrice
attendeva un treno
in una stazione di provincia.
Il fumo nero di una
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Il pio Barcalanga
viaggiava in motocicletta
Per strade e per villaggi
di una valle stretta stretta
Occhialoni come fanali
e sciarpa tesa al vento
Passava per le case
ma dormiva sempre in convento
Portava stivaloni con lacci colorati
Un
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Vivo nel tuo cuore,
nel cielo stellato
creatura tanto desiderata,
governa i sentieri d’amore
sino alla cascata delle stelle
ai confini dell’anima
nel tuo cuore, mi accompagna
su campagne mai accarezzate
da essere umano, su prati di papaveri in
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Mastico pane e sogni,
lì dove la notte copre il cuore
come una coperta di lana antica.
Seduto, al capezzale
di tutte le mie afflitte solitudini,
osservo le tremanti luci dei lampioni
che interrompono il silenzio,
e mi ciondolo fra le dita
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Cosa proverei
se fossi un ape
e tu nettare,
feconderei tutte le tue rose?
I palpiti del cuore
sono un pulsare di
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Un ultimo sguardo, un ultimo abbraccio,
è giunta l’ora di salutarci, allontanarci.
La terza vita sta per cominciare
e
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334186 poesie trovate. In questa pagina dal n° 13201 al n° 13260.
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