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E nell’oscurità si spezza il pianto:
singhiozzo muto nell’orrore immane,
nel delirio di menti arrese al male,
nel freddo che ogni lacrima raggela!
Sibila il vento e sperde l’acre odore
di carne umana che s’espande all’aria
per il fumo dei forni
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Ti inseguivo con il retino
stretto nelle mani sfidando
il vento che soffiava forte nei miei occhi.
Ammiravo le tue ali colorate di passione
Muoversi senza alcun rumore
Tra i profumati fiori primaverili
appena sbocciati.
Il sapore della rosa ti
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Schiusi cancelli dell’inferno
sul treno per la morte
Auschwitz sub interno
flagello sorte!
Tu tenera creatura
angelo divino
fu troppo dura
pur con Lei vicino.
Ma nell’ultima corsa
sempre per mano
Mamma dalla morsa
verso mondo sano!
Incubi
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| Se barattassimo la fragilità
nostra e di chi amiamo
con una presunta immortalità
non saremmo umani, né radicati nella
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| Quale memoria uomo di retorica
tu che rinnovi la solita cerimonia
per quel dramma disumano
che ti vide col cerino in
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Chissà se un uomo sarò
e se riuscirò a rimanere in vita
dopo che la morte mi avrà strappato le carni
e l’orrore cancellato
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| Un gesto minimo, una direzione e un si alla vita.
Cinque dita soltanto si aprirono in un mondo in ginocchio
distogliendo gli occhi dalla pena
salvando con un rifiuto.
E gli altri?
E oggi?
E quando morirà ogni testimone?
Se a destra una mano scelse
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| “Non mi toccare! Metti giù le mani!
Gli uomini son cinici e violenti,
si credono di conquistar le donne
mostrandosi
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| Quell’ombra che si lascia camminare
per le strade di un mondo senza nome
è un numero tatuato per disprezzo
è un’anima che vale nessun
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| Sembra proprio che niente
possa essere d’aiuto
quando tutto si fa buio
momenti dai quali è bene
allontanarsi prima possibile
onde non rimanere incagliati
in quella spirale dalla quale
sarebbe ogni volta più difficile uscire
accettare consigli
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| Quel ragazzo pieno
di sogni e fantasie
che scriveva poesie,
il professore mutilato,
quelle giovani teste rasate
con il destino segnato,
quelle madri che
cercavano il loro bambino,
lo studente geniale
che amava la matematica
e suonava il
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| Ho bisogno di tempo
ho bisogno d’amore
per seppellire nel regno del pianto
la tristezza di un morire innocente.
Un silenzio attraversa il mio sguardo
è il dolore che in noi alberga
qui la morte è ladra di tutti i sogni
nei campi aperti della
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E si oscurò il sole e tutt’intorno
come se fosse in atto grande eclissi,
ciascuno aveva al cielo gli occhi fissi,
l’inaspettato buio avvolse il giorno.
Fu come si aspettasse orrenda fine
quando improvviso forte s’alzò il vento;
tremava pur la
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Nell’osservare l’esodo, seppur avulso,
ebbi a toccare il patos, e ch’Egli,
distratto, non vedeva il colore.
Tanti, davvero tanti, troppi,
vittime, ignare, d’un destino crudele.
Ci s’avvede, nel toccare l’altrui dolore
e del mondo l’ingiusto
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Non guardarmi mai
finché sarò così
assente dalle cose
che sbocciano nel sole
Io voglio solo il buio
perdermi nel vuoto
quando è notte
e non tornare più
Non parlarmi mai
perché non ho il cielo
da dipingere con le rose
ma solo stelle
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Mentre tu eri già andata,
io ero ancora lì e avevo freddo,
Mamma.
Un gelo nelle ossa e nel cuore
un dolore sottile pungente
più degli schiaffi e delle botte
avuti senza un perché.
Non capivo una parola
della loro lingua dura e fredda
mentre mi
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Quando dissi poi verrà il momento,
il cuore si forgiò con il vento per cercare
dentro ogni baleno...
I giorni dormono tra le strade,
silenziosi guardano il cielo che illumina
l’amore.
Nel tempo che passa,
il bene soffio antico,
inumidisce
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C’è un calore così forte nel petto,
che si incrosta nell’anima
e si insinua nella mente.
Una maledizione per alcuni
per
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la verità in un’onda
la spiaggia stanca terra d’approdo
istinto primordiale
poi
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Non amo l’ermetico Orientale
perché convenzionale
rispetto ad un
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Fiumi di ricordi affollano
la mia mente rileggendo
quelle pagine oramai ingiallite
dal tempo...
Tutto è cambiato e tutto è passato
eppure tutto mi riporta indietro
di trent’anni quando la mia
spensieratezza ha dato spazio
all’inconsapevolezza
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Nuvole scure
all’orizzonte del tempo
mi parlano di te,
mentre spiragli di
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Avvolta nell’abbraccio caldo del tuo maglione di lana
aspiravo il profumo della tua pelle,
sensazioni intense pervadevano il mio corpo.
Bruciava il petto come torcia accesa
palpitava il cuore,
tamburo infinito d’amore.
Le tue labbra sulle
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Vorticoso rivolo d’acque tiepide e meravigliose
scorri tra intime valli madide e boscose
salendo per il monte di Venere e per contrà pallose.
Misuri la
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La memoria ammonisce:
se in un Paèse straripano i vuoti,
se si alimenta l’odio
e si aìzzano piazze, la coscienza
ci chiede di indagare
sui rovinosi limiti
del temerario nocchiero e tiranno,
esige che si sveli
lo scellerato disegno che ha in
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Caddero foglie ingiallite e petali di rose,
a tappezzar viali, cadde l’autunno e venne l’inverno.
Brusio di dolori e cuori in tanti pezzettini,
sangue agghiacciato e vergogna d’ esser donna.
Umiliate ed ammassate e di fango imbrattate,
colori
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In due metà luce e ombre si cullano l’un l’altra
all’alternato ritmo della luna in questa strana notte.
L’anima mia si adagia abbandonata nell’antico timore
di nuovi sogni scardinati e accecanti di inquietudine.
Le carte dei pensieri affannose si
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Voli incontaminati
Pensieri solari
Una vita tormenta
La Sua santa
morte aleggia
Tra i ricordi
Giorni memorabili
che ancor incide
nella coscienza umana
Quella mano tesa
Monitor del destino
Dell’uomo.
“ Papa Giovanni Paolo
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e poi una mattina il silenzio
un silenzio che portò anche sconcerto.
Irrealistico ma pur evidente,
dopo tante sofferenze, dopo anni di patimenti
ecco il silenzio, sguardi che impauriti osservavano
nella nudità dell’anima, lo scrutare di quel
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Ci siamo smarriti
in una giungla di das.
Siamo manichini
in uno spazio inchiodato .
Fabbrichiamo sorrisi
dalle forme estrose
perdendo il coraggio
di volare come farfalle.
Siamo da soli
con il capo sull’asse
smarrendo vulcani di voci.
E vi
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Sognavi far danza
ballerina di poesia
ma n’eri rimasta senza
dannata gelosia!
Per tutti il sole
inneggiante vita
riduttive le parole
Tu gioia infinita.
Al bene scelse male
chi promise passione
poiché troppo banale
immonda convinzione?
Nel
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Una parola sacra,
non un semplice modo di dire;
un gesto e... accoglienza,
la mano tesa quando è necessario,
la
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Incredibile come si possa riunire in un battito
l’arco della vita
quando tutti la stessa aria respirano
calore immenso si propaga
tanto da scottarsi
tutti sì proprio tutti
sulla passerella scorrono
incredibile sensazione che fa
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Fredda mattina di un inverno
ancora scorrevan le acque
del Danubio ma non più fumavan
i camini quelle ossa
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Senza la musica
non posso vivere,
perché la musica
mi manda in estasi.
Quel suono magico
che invade l’etere
m’inebria l’animo
e il cuore gongola.
Non so resistere
a questo fascino
così sublime
che mi entusiasma.
Perché la musica
dona
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Miopi sguardi
nell’accettazione esemplare
d’un abominio immotivato
sferzante graffi di gelo.
Acerba consegna
di mani
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| Va pensier mio, vola con dolcezza
e fermati al mio paese
dove vissi giovinezza
piena di speranze e liete
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Rimane silenzio
che non è sol vuoto
ma tetro assenzio
d’un maremoto!
"La vita adesso"
meditavi talvolta
ma restio confesso
a Te l’ha tolta?
Silenzio urla
pur senza parola
divina perla
forse in realtà sola.
Ti chiamò "Amore mio"
sinonimo
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Avevi parlato delle ombre
e le tenebre
ti avevano risposto
ogni volta
Quando scendeva la notte
e il vento
era un filo di seta
dove il cuore restava nascosto
Avevi tenuto il silenzio
in uno scrigno
chiuso con il dolore
e con le tue paure
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Se amor segreto e vero
è nato sol per te
da amor vero
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l’infanzia ti è stata negata
la gioia di vivere,
l’amore appena assaggiato.
La tua voglia di scrivere
anche e soltanto su
un piccolo foglietto,
scambiato
con un tozzo di pane,
ti ha aiutato a non pensare
a ciò che stava succedendo
in quel
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La mia ombra è tra ciliegi e campi di grano
quando la falce miete al canto delle cicale
la sua estate e questa strana sensazione
di volare via dal tempo e fermare negli occhi
gli attimi d’amore che come onde
portano via le labbra schiuse di uno
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Fasci di pensieri
che la storia mi ha dato,
li ho raccolti
nelle notti senza sono,
sono nella camera
del vecchio mio nono,
aveva il mio stesso nome,
ma non il mio pensiero,
ma del suo e del mio,
uniti a mille altri,
li ho legati, ne ho fatto un
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| Devo andare dal dentista
mamma mia che paura,
farò una gran brutta figura,
meglio andar dall’estetista!
Seduta sulla poltrona
lo guardo con occhi imploranti:
"Non mi faccia male, per tutti i santi,
sono una gran fifona!"
"La prego, stia ferma
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Sapevano i miei passi di paure
di giorni incatenati al vaneggiare
tra putride eruzioni e marchiature
compagne nere e bieche del dannare.
Volevano i miei passi cancellare
il vento maledetto della storia
sospinto dal suo male per creare
fenomeni di
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Con una scusa, banale ma efficace
la tua schiena diventò mia.
Le mani si risvegliarono, avvolsero i seni
e con le dita sfiorai gli impazienti fianchi...
il tuo no era chiaramente un invito
e non mi tirai di certo indietro.
Il tuo collo rapì le
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| Giostra di rimembranze,
jukebox di voci popolari,
umile nonno ingegnoso,
agli albori spuntavi.
Nessun galletto,
neppure il sole,
albeggiavano prima di te.
Nei tuoi passi volitivi,
dentro focolari di paese,
risate e burle sbarazzine,
incise su
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Tu trovi le parole giuste e nel cuori
sai scavare, la parola che ora esce
fa un tuffo nel passato, trova acqua
fresca e bella, trova un cuore innamorato.
Ora che la sera s’avvicina, una nenia
da lontano bussa forte alla mia porta,
ah le gambe di
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Riuscire a fare arrivare in porto
quanto da tempo abbandonato
riesce a depennare quel senso d’impotenza
che tanto era d’intralcio ogni dì
volontà non ha mai dubitato
certa di quel modo di essere
quando all’improvviso situazioni si facevano
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“Dottore, son venuta all’ospedale
con il preciso scopo d’abortire!
Non posso mantenere questo figlio,
la prego, non mi
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Bisogna coltivare la memoria
perché storie che cadono nell’oblio
possono sembrare come un abbaglio
può ritornare la malvagità.
La memoria è un potente vaccino
combatte l’egoismo e l’indifferenza
se una donna fa la testimonianza
forse migliora la
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Ha ossa sepolte
nei fiumi sotterranei dello spirito
e infiniti scalini per salire al cielo.
Ombra invisibile della coscienza
la notte
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L’altare delle mie paure
è un cavallo a dondolo
con cui giocavo da bambino
e ancora sogno per ore
Il timore di cadere
in quelle fauci di buio
dove finiva la mia gioia
e cominciava la notte
Nuvole riverse in cieli
pallidi di pioggia e
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Nel buio del cuore
c’è una rosa
la ricordi
con un altro nome,
aspettavi dicesse:
Vienimi accanto
respira il mio aroma!
Avrai
il bacio
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Un viso
non é solo faccia
È anima dagli occhi
amore
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Non ci son più petali
alle rose fiorite,
dai loro natali
rimangon impietrite...
Mentre un fungo brilla
ci viene da pensare...
basta una scintilla
sol per contraccambiare.
Favore per favore
finisce l’illusione,
che dopo quell’orrore
evinca
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Voi ragazze di bella compagnia,
ridendo passeggiate per la strada,
guardate, che magnifica serata,
voi conoscete, chi è la bimba mia?
Da ieri, non la vedo è sparita.
Se oggi la vedete, diteglielo voi,
la sto cercando in mezzo alla gente,
ditegli
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Incerto questo giorno
si perde ubriaco
in una smorfia di tristezza
offuscando un cielo distratto
E corro
fino a perdermi
tra le stanze buie
in
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Sei forse tu la mia vendetta...
colui che grida più in alto
di ogni collina, di ogni vetta e sopra ogni montagna
e poi
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Mescolo memorie mitigate,
mentre maturo momenti
malinconici.
Macero malesseri,
mancanze, mediocrità.
Mantengo margini mesti,
mento meraviglie.
Mimetizzo
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334186 poesie trovate. In questa pagina dal n° 13141 al n° 13200.
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