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Gli ultimi 5 iscritti: Filicheto - Gianluca Battini - PostScriptum - Daniele Alimonda - Gaetano J |
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Passano le ore, i giorni,
le stagioni e gli anni,
la febbre di Dio nel mondo
mai viene meno:
ammala, guarisce,
regala speranze
che si fanno certezze.
E tornano le stagioni,
quelle dell’uomo
e quelle del sole.
Passi traballanti,
notti insonne e
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Cuffie cellulare
orologio della salute
bisogna scegliere le note
che meglio sposino l’azzurro
il sole i monti l’acque
e quel piacevole venticello
compagni del mio passeggiare.
Sembra che le arie di violini
meglio rispondano all’Universo
preso
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Liara,
su quel treno tutta sola tu guardi dal finestrino
scorrere un mondo che non senti,
che non ti appartiene.
In quel vagone denso di solitudine
rivedi la tua vita fatta di attimi sfuggenti
e di dolcezze perdute in quel piccolo bagaglio
pieno di
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«Guarda, una stella cadente!» Saliamo
ad abbracciarla, più innanzi che sfumi
il desio nell’effimero ricamo,
dal presente sciame sospeso ai lumi.
Così ritorna l’impervio per l’essere...
colma di segreti è la scia che sfioro;
nell’incontro di una
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Facemmo notte e
facemmo giorno un dire e
un fare ed un nodo al cuore,
fummo di tenerezza avvolti
e rassicuranti spazi aperti
fummo campi di viole e
ciclamini da raccogliere.
Sassi appuntiti e oasi rinsecchite,
dossi da percorrere in punta di
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Un dì che riesce sempre a far sviluppare la memoria
ovunque l’occhio si posi
vera agenda da scartabellare
spulciando senza dubbi ogni evento
che niente sottrae al presente
girotondo di dati e parole
collaborano nell’adempiere ogni dovere
in
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Non vi cito la luna
e neppure le rose,
vi confido speranze
per me tanto preziose:
Io ragiono da donna
bisognosa
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L’aurora ogni mattina,
col suo candore in seno,
annuncia a te il sereno
d’un altro giorno ancor.
E tu, qual fiore aulente,
respiri l’aura pura
con l’alma tua sicura
nel porto del tuo mar.
Se pure luglio impazza
con l’afa e la calura,
tu
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Sono il mostro
che non avete amato
la lingua che graffiava
la vostra pelle
il vento sognato
sulle nuvole scure
che il cielo ha portato
verso il temporale.
Sono il corpo
che avete accarezzato
quando la notte
vi nascondeva
e nessun
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| Nata versante distorto
hai colorato libertà
oltre le crepe del torto
d’una patriarcale infamità!
Ci hai creduto nell’Amore
in ragazzo adeguata età,
consapevole del disonore
sugellato da familiarità.
Sfidato l’empio
resti esempio ...
chi t’ha
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| Le domande son fallaci
e risposta non v’è alcuna
nel cercare quel che chissà...!
S’allontana da ogni ieri
la mente tutt’ora in cerca
di cosa, ancor non sa.
Ombre del passato
opprimono l’osservanza
del nuovo mondo che sarà.
Nasce
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È nella luce dei tuoi occhi
che mi ritrovo.
Scoprire le giuste parole
per raccontare l’emozione
che ogni incontro
è capace di accendere.
L’impronta nel mio cuore
è un amore che amo
mai stanco di nutrire.
Il respiro della vita
alza il sipario
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Lungo una strada solitaria
più che un abbaiare un lamento
senti poi un cagnolino spaurito
ecco si presenta e par cercare
amicizia e compagnia ma al gesto
della mano a lui lesta volta
si ritrae e si spaventa, volto
altro altro amico in quel
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Se la vita ha il soffio
del pensiero che
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| Vinta e avvinta in silenzioso andare,
sentiero di spine, rocce da scalare,
in crescendo batticuore,
scrigno a contener tesoro.
Gioco scomposto da comporre,
visione d’amore e fluviali sogni.
Cercami nel cuore, son lì,
angelo del cielo a
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Mentre la sera seduce l’orizzonte
si libra la poiana
in un flebile battito d’ali.
Imbastisce il confine fra cielo e
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Vorrei una poesia verde
su ogni campo appassito di sterpi.
Vorrei parole
non disposte a trattare
con il torpore
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Te veng appriess inutilment
te cerc notte e juorn,
pur nsuonn
me cumpar.
Nun trov pace st’ anema mia!
Dint a chist vic
te veng a cerca’
inutilment,
pcche’ stu cor mio,
tu,
nun u vuo’ ben.
Ma c’aggia fa,
si u turmient mio
a speranza io
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Ho gli occhi tuoi nei miei
e son di ghiaccio
perduti in questo mondo consegnato
al tuo bisogno nudo in me riaperto
su questa landa avida del vero
avvolta nei meandri di un mistero.
Hai gli occhi grigio mare
e sono specchi
riflessi di una vita
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Delle persone esistono, che quando
muoiono sono piante da un immenso
e variegato numero di gente:
è gente addolorata per l’ingente
perdita che subiscono e che denso
e profondo dolor stanno provando.
Quando io morirò, neppure un cane
si sentirà
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Onde e desideri
travolgono la mia anima
onde anomale
devastano il mio equilibrio
onde di nuvole
ombreggiano i miei pensieri
ambigui e fragili
come le stelle tra i capelli.
Onde su onde
pulsano tra le mie maree
onde libere
s’infrangono sulle mie
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Arriverà pure il giorno in cui
tutti porremo fine a questo calvario
più tardi possibile
sono parole ripetute e ripetute
persino pennuti si sentono in lista
ogni tipo di essere vivente
collabora a lasciare traccia di sé
non conoscendo il vero
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Il nostro flirt si sogna,
come per altri ardori e altre coppie,
di togliere ad ogni impeto e fuoco il freno.
Al batticuor nutrito di linfa e leggiadra vista
giova l’amarsi, negl’occhi brilli,
di quel luccichio splendente in un baleno.
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“Tu vuoi il mio corpo, solamente quello!
Di me non t’interessa proprio niente!
Il solito vizioso dal cervello
mancante
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Cercai di trovare,
i tuoi forti lineamenti,
in quelli di tuo figlio,
non potei fare altrimenti.
Lo scrutai poi nel parlare,
nel sorridere e narrare,
i ricordi che di te,
riaffioravano col mare.
Gli occhi strariparono,
cedettero le
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| Un po’ retrò?
Quel tanto che basta
per ingentilire il cuore.
Per provare il piacere lento,
di tuffarsi in occhi ancora limpidi:
Ascoltare se vuoi,
il sereno scorrere
del sangue nelle vene
o il tumulto,
che la vicinanza di chi ami
fa del
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| Seno t’accarezzi
rievocando noi ...
Cuor si fece a pezzi
ma quanto mi rivuoi?
Intimo rituale
più nuda d’estate ...
impossibile scordare
mie emozioni date.
Magone scende e sale
mente corpo tu per tu ...
mi sa sapor suo sale
non oblii più!
Cielo
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| Dinto ‘o Bigliardi ‘e Don Peppe
si gioca ‘o tressette,
s’affitte ‘o tavuline ‘e ‘o mazze carte.
Sempe ‘e stesse personaggie,:
Aglitielle,
Carminielle ‘e Maculata,
Vicienzielle ‘e mariucelle,
e Ciccillo ‘e Rafiline.
Stanne ore e ore a’ cunta’
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Non eri ancora nato
quando scorreva già vita nei viottoli
tra profumi di fame
e di lacrime e sangue preteso dagli orti.
Potrei parlarti d’inverni non teneri
e dei crochi che sbocciano
del Cerasuolo e del Montepulciano
di mucche e capre e di
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Ricami di licenziose e mute urla
traguardano oltre l’inumana idea
che dal vortice mi possa assolvere
poi l’onta infima
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Amica solitudine
nel giorno dei tuoi passi perduti
nel disperato ricercare
i fili d’un amore spezzato.
Troppo tardi il suo nome
sillabi e rimpiangi
e nel ricordo uno sguardo
significante un grazie
ad incrociare i suoi occhi
di gioia
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| Nacqui germoglio
da quercia secolare
le cui radici infisse nel profondo
già si erano intrecciate in nodi indissolubili
malgrado le intemperie e i venti e la grandine degli anni.
Mi feci ramo e da me nuovi virgulti germinarono
belli e rigogliosi al
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| Quadretto
Din don dan
nel canto antico di una capinera.
Non si usa più .
Io l’ho sentito il cinguettio
nelle serate montane.
Bevevo alla sorgente,
freschi i piedi,
sgombra la mente di fanciulla,
impolverato il vestito,
sotto,
il
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Col cannonau
Ti hanno ubriacato
Rosso rubino
Sei diventato!
È così che io
Ti ho visto in un piatto,
Non ti ho neanche addentato!
Preferisco vederti
In un prato
Con i tuoi pargoletti
Accoccolato!
Ti piacciono anche i Fiori,
Sei affacendato
A
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Solitudine,
nel libro
dove han fine i sogni
e ogni
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Non è il consueto sole noioso
ma un profumato giorno di luglio
l’incanto di una fragranza di gioia
avverto l’odore giocoso
della tua scia
vado verso la cima di un pensiero
che gioca a nascondino
fin su l’ultima foglia
intorno al solitario
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Sincronismo d’amore perso
s’annega nel broncio nostro
della notte chiusa nel silenzio.
Cosa siamo ora noi
se non ostile polverio di freddo
che segna la stessa fine d’un fine e corale dialogo.
E il pulviscolo si dirada
tra le spiagge dei
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Saper aspettare è una grande virtù
trovando in essa quella pace
che aiuta a far crescere le nostre idee
ponendosi quando all’improvviso
qualcosa davanti si prospetta
con tutta la sua forza abbattendo muri
che vorrebbero averla vinta
seppure in
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“Sei stata tu a chiedermi di fare
la pausa d’un’attenta riflessione
ed ora invece ti sei ravveduta
in preda al desiderio
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Ieri una domenica di dicembre
la Milano opulenta e ricca
ma in questa sera umida
d’Avvento vi è chi soffre
una lunga fila come anime
morte lente smarrite vanno
verso l’ingresso ancor lontano
del Pane Quotidiano a trovar
alla fame e alla miseria
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| Così mentre perdo la ragione
vinta dal desio cieco amoroso,
mentre il cuor si trova in affannoso
stato
qual uomo da passione scatenato,
io divento il sordo che
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Mese di sogno nel cuore ti porto
sole grandioso,
calore e colore intorno.
Nei campi le spighe d’oro cantano in coro
ballano muovendosi nel vento un allegro motivetto,
quanta allegria.
Nel cielo colmo d’azzurro uccelli liberi e felici volano sul
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Hai lasciato le ossa
qui vicino
al cuore che batte
ancora il tempo
e non ho più respiri
intorno al silenzio
che corrode
il fiato della pioggia.
Hai dimenticato
dolore in questo cielo
ed ora guardo
le nuvole scorrere
con il nero
delle
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Affonda piano
avvolta nel suo drappo rosso
senza più attori a piangere un delitto.
Già non si vede quasi più la prua
e le valigie sparse sopra il ponte
sono monologhi che non verranno uditi;
voci in trincea, immagini sbiadite
un film muto che
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| Certo non sai
quanto ti penso ...
bengala sei
coltre buio denso.
Neanche immagini
mare tuo dentro
cuor senz’argini
fulcro mio centro!
Quando mi tocchi
trepida l’universo ...
fremiti i rintocchi
conciati poi in verso?
Capelli le
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E si resta lì,
fermi,
ad aspettare
che qualcosa si muova
anche nelle ore notturne
con gli occhi spalancati
Si aspetta
che qualcuno si ricordi di noi
di ciò che eravamo
così imbrigliati
nei giochi di parole
quando gli sguardi
erano
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| Presi, per te, il mio cuore
agitato nel suo battito, ti regalai il senso
un sentiero discordante che arrancava le ore
far presa a un giorno diverso
e afferrai con note di musica la vita
cresciuta nell’aspettare un foglio di te.
Presi, per me, le
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| Luce e calore rivestono ogni cosa.
Così al sole vorrei la libertà
di questo corpo dall’intelletto inutile.
Deporre le ossa
sotto un albero senza radici,
bruciare i peccati
accumulati negli anni
per essere poesia di nuova felicità.
Infine di ogni
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Nel rosso della sera
travaso stille del mio sangue
a goccia a goccia
per un distillato d’amore.
Aspetto te
che conosci le mie vene
assecondi i miei respiri
acutizzi i punti nevralgici.
A occhi chiusi
percorreresti i centimetri di pelle
con
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Nelle storie importanti si porgono mure
ad onde infide
ma non si resta per questo in un porto.
Le vicende si svolgono
in contesti rischiosi e imponderabili
non salpando si è morti.
Per cui proviamoci
apriamo crepe nel muro dei tremiti
pupille
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Oggi solo nella solitudine
nella penombra che domina
la sera vado a cercare
compagnia lì in quel libro
dei ricordi da tanto tempo
chiuso una fotografia
un caro viso di una età
perduta ma debole incerta
è la luce della mente
vana ricerca mi
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Nel silenzio della sera calpestio si fa avanti
nel suo voler sorprendere
chi nel tempo ha condiviso emozioni
quei piatti di portata dove
con la punta delle dita
ancor oggi si percepisce friabilità
sensazioni tenerezze si uniscono
inneggiando ad
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Il tempo passa silenziosamente,
nessuno nota mai la sua presenza,
eppure ha sempre un séguito d’amici
che s’inchinano a lui con riverenza,
e son rappresentati dai secondi
che corrono veloci come il vento,
ogni sessanta tornano daccapo
in un
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| Carràmba che sorpresa brutta che ciai fatto,
accidenti a stà sera in cui è strappato er tuo contratto.
Sei volata via, hai cambiato palinsesto... ossia er canale,
e ahimé purtroppo, da lassù, nun c’è segnale.
Co’ er Tuca Tuca ciai toccato pure drento
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Ti ho lasciato
fra le ombre
perché la mia luce
era niente
e non ho inverni
da dimenticare
nel buio
che ho dentro.
Ti ho sepolto
con le cose
antiche del cielo
che nascondo
dentro allo sguardo
quando la sera
sembra morire
con i
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Li piscatura, sì!
’Iddi sunnu li riordi,
ìddi sunnu la Storia
ri stu ranni Mari Nostru.
Talìali,
talìali ‘nta ll’occhi
ascùta lu cori,
ascùta lu cantu.
Lu sciloma,
cantu ri mattanza,
léggiu comu ‘na cantilena,
cantu ri milli priéri!
Lu cantu
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Respiro,
all’imbrunire in un giorno d’autunno,
e come luce tra le luci
il sole torna alle sue acque.
Ed in lontananza,
voci indistinte
di relitti arenati,
sopravvivono alle onde.
Basterebbe avere tutto
un po’ più chiaro,
ma c’è del
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E mentre il corpo invecchia
nel tempo andando avanti
lo spirito
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Addò ‘o mare nun tene onne
addò ‘a terra s’annasconne
addò ‘a ggente è zinfunia
addo ‘a vita sape ‘a via
enno propio ‘a casa mia!
Addò ‘o mare è na tempesta
addò ‘a terra nun fa festa
addò ‘a ggente è ‘nchiastaria
addò ‘a vita è purcaria
enno
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Cerchi sull’acqua
si espandono al soffio
del primo autunno.
Il fruscio delle foglie
scorre come il tempo,
mentre incerti pensieri
viaggiano con quel suono.
Per un attimo hai sentito
chiamarti la sua voce,
una finestra socchiusa,
un profilo
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334119 poesie trovate. In questa pagina dal n° 10501 al n° 10560.
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