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Le 30 poesie pubblicate il giorno 24/12/2018
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Si secca
anche l’ultima sfera di vischio
senza arrivare al nuovo anno.
Di neve il sangue dentro le vene
mentre l’asfalto entra nei polmoni.
Tante parole avvolgono il corpo
steso al ghiaccio di una panca vuota.
Il silenzio scivola dentro
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Qualche sogno
l’ho regalato a Natale
e non ne ho conservati per me
che siedo da solo
Ho dato un’ombra
a chi soffre troppo la luce
e una ferita
per ricordare i giorni d’amore
Ho donato una notte
a chi ama le stelle
e un mattino di nebbia
a
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Oh Santa Notte,
di cherubini e serafini adornata
di trombe di gloria contorniata
di celeste annuncio di novella
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e,
oggi a questa eta’ ormai tarda,
e’ difficile non perdonare chi ti tradito,
chi ti ha moltisime volte infastidito,
chi ti ha voltato piu volte le spalle nel bisogno,
chi ti ha fatto irritare per un nonnulla,
chi ti ha preferito ad un altro perche’
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 | È Natale,
adesso veramente,
tocca sentire il suo sorriso
che ci guarda da vicino
così pronto ad ascoltare
le comete più
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Sfreccia la vita
tra i fiocchi di neve
sfiorando le lacrime
del vento.
Un fiocco rosso
ghermisce la soglia
di un
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Invero son io al sol che pone,
or ora a ritrovare passione, a ciò che mi aggrada,
rimirando vó e seguo la mia diletta
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(Testamento di sogni)
Ecco! Cade il silenzio sulle strade consegnate
ad una notte di luci e di colori
Nel pensiero di te incessante
un bagliore nel cielo rievoca la tua assenza
e duole la luce sul buio come una ferita
Una brezza sottile muove
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Notte di fede
di croci appese al cielo
Notte di vento
di stelle al freddo e al gelo
Notte di pianti
di tanti giorni andati
solcando mari
di abbracci ormai perduti
Notte di attesa
di occhi alle finestre
fiocchi di neve
profumi di
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Le strade si dividono
a loro volta
quando decidono
di finire nel silenzio
E il tuo racconto
si fa triste
perché essere
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Ogni soffio d’aurora ebbra di raggi
annaspo tra le coperte nel tuo profumo,
accarezzare la tua pelle è mio idioma d’amore
lieto della tua brace la notte trascorsa accanto,
un’emozione il tuo sorriso tra le stelle del mattino,
un canto le idee
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E’ un’altra promessa
che non manterrai
qui rimango triste
in una solitaria preghiera
sempre ad aspettarti
come in una
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Preferirei non esser nato
e non viver nell’angoscia
di ciò che l’assurda vita
mi ha tristemente riservato.
E ora come potrò respirare
senza più nell’aria
il loro profumo di Natale
sparito nell’oblio infernale.
Mi potesse almeno raccontare
il
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Oggi ho rivisto quel caschetto biondo
sul portone e i massi cari della via in salita.
Il cuore mi è balzato dal profondo
e
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Sono questi passi
sussurrati di Natale
che alimentano voci e
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 | Mi aspetto
il suo vivere incolto essere colto
come un’intimità
propizia ad arretrate albe
di quando il cuore non era
un
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Alle prime luci s’insinua in me un raggio di sole
che soffice, si intrufola dalla finestra del cortile
in questa casa che mi è anima e vita...
È qui che i miei pensieri trovano sbocco,
è qui che ogni ricordo s’annoda
con tutta la luce che all’alba
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Notte santa celare verità
tra terra e il cielo la carità,
il freddo che cola in cuore
non ha la gioia l’accusatore.
Segni mirabili a me donati
disegni dell’Io mai realizzati,
udì la voce e scia di una stella
indica la strada sempre quella.
In
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Nello scuro della deserta stanza
mi trovano pesanti pensieri,
che fanno tremare la testa.
Sul gelido cuscino pigiano
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α Danza, oh Silfide... danza!... Danza e canta!
Oh spirito dell’aere incantato!
Oh soave brezza d’un’araba
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Tu che vibri al cuore
come le foglie al vento
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odissea di stelle e di pensieri
oltre la notte si incammina
l’anima mia urbana, divina
-
tu che
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Quaranta sette
ne son passati
l’amor cresce
all’attimo sfuggente.
Gioisce cuor nel divenire
grande il gene proliferato
partorendo
quattordici amori,
nella coreografia
d’angeli danzanti.
Famiglie rispettose
camminano insieme
lungo
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Tu te ne stai, sberleffo del tempo perduto,
tra grigiori d’una festività che si sbriciola.
Scaltro sciamano dalle mani bianche, muto
rotoli i tuoi pulsanti pensieri nella ridicola
luna piena, che passa e ripassa in un cielo
proiettato da vivi
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Nel giorno degli abbracci,
nella festa delle luci,
fra cento e cento auguri
il tuo sorriso mi colma
quasi assente ti guardo,
ti sfioro la mano,
mi appoggio alle tue labbra,
mi scende una lacrima.
"E’ il freddo" tu mi dici,
io non lo so, ma
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Avanti, prego accomodatevi
il tappeto è steso
il pranzo è servito
versi impiccati al lampadario;
chi per sfogo e chi per solitudine
sfila a capo chino sul palco di un teatro
lercio e raffazzonato.
Si nota un filo, una piroetta, un ladro,
e pure
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Cristalizzi in me,
immemori ricordi,
per quando mi affaccerò,
alle porte della notte.
So che dietro ci sarai,
e fra le tue braccia mi cullerò,
poi serena m’addormenterò.
Ma or non è tempo
di lasciare questa sfera,
le mie ali non sono
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E’ un mattin d’inverno, un cimitero:
negli angoli più freddi e bui lì tombe
con visi gelati che della bianca brina
non sentono il rigore e lì dove il sole
comincia ad irraggiare visi piangenti
ma quelle che scendon non son lacrime
di dolore e poi
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 | Eccotelo tiè
er mercatino de natale
tra oggetti vecchi e novi,
luccichii e lampade de sale.
Giranno e rigiranno
tra i
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| Vorrei correre senza fermarmi,
attraverso il deserto dei sogni,
fino a quando raggiunta la meta
si rinnova la pace nel cuore.
Sto nuotando tra l’onde in tempesta
nell’oceano oscuro ed immenso,
la fatica mi rende sfinito,
ma il traguardo risulta
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| Timor grande della tua assenza,
per mi’ animo scevro da paura
dono sol della tua esistenza.
Timor di perdere vita
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