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Le 52 poesie pubblicate il giorno 12/07/2016
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Mi persi tra le statue di prove fallite
dove rincorrevo le gioie che ricordavo.
Mi ritrovai nel silenzio di un tuo sorriso quella notte,
e le stelle riempirono il cielo di punti interrogativi,
che fissi chiedono speranza
al pianto d’un bambino che
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Eterna la civiltà che ti presenta,
gli occhi altrui apre per meraviglia,
così grande, che fa rumore se la si bisbiglia,
arte afrodisiaca che il divino rasenta.
Ave, per saluto, i tuoi primi figli ti solevan dire,
Ave, il culmine della
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Quando resti in silenzio
per giorni
spero che lassù
qualcuno ti protegga
E che il cielo non sia
solo una traccia
disegnata dalle nuvole
con il loro vento
Freddo
come inverni dimenticati
fra i tanti anni
passati a rincorrere
Le
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Al colmo di grigi, cromie
e mi muovo luce
palmo di collina in verde esatto
autunno in pelle di ciliegie: linfa,
autour de ma chambre, che mi fa fiato.
E' un dire colore, nudo e nostro, su margini di dita
che nell'accadersi di vetro ha orli di
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Lia |
12/07/2016 21:15| 1432 |
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Non dimenticare mai
il primo giorno
che l'hai incontrata
il primo pianto
la gioia immensa
di avere un bambino.
Non ti scordare dei giorni
pensando solo che siano persi.
Non dimenticarti di noi
del primo bacio
e di quel dolce ti amo.
Ora che
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La percezione
d’un attimo
nell’andare
verso un destino
raccapricciante
s’annega
in sfilacciati tonfi
al
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Era di luglio... l’attimo funesto
della tarda sera
nella bocca d’un pescecane
sparirono i passi inquieti
l’odore dell’assenza
il respiro corto dell’attesa ultima
ricordi incastonati a un filo come perle
e parole sigillate dentro domande
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La voce divina
rasenta le cime
d’inviolata beltà,
gorgheggi setosi
s’innalzano ariosi
D’armonici suoni
e acuti suadenti
il pubblico avvolge
col canto sublime
La voce possente
delizia la mente
acuisce coscienze
e l’anima prende
Sul palco
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vino bianco vino rosso
fate pace in corpo a me
altrimenti
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Sono come forti rumori
che non fanno più respirare
uccidono i sogni. Pensieri
malvagi feriscono cuori.
Sento voci senza calore
sono invisibili, reietti
sono rimasti senza niente
senza un poco di batticuore.
Lasciano impronte di tormento
di
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L'ultima luna
m'ha mostrato il volto eburneo
mentre la contemplavo
è spirato il mio povero sogno
ho creduto agli incantesimi segreti
della notte
affidandomi alle magiche promesse
di un cielo traditore
una ad una le stelle su di
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Sabyr |
12/07/2016 19:20 | 547 |
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Quando d’autunno vedrò le rondini
partire, io penserò a te, amica cara
piccola rondine venuta da lontano,
da quella terra dai colori accesi,
che, infranto il volo e muto reso
il dolce cinguettio che l’accompagnava,
dormi tranquilla
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Piove la sera, in un lembo di cielo appassito
un sipario a nasconder comparse
a dissipare i resti del giorno.
S’accartoccia ripiegando
sull’ultimo vaneggio di sole
nel bagliore infuocato d’un sussulto morente.
Sparsa nell’aria che sa di velluto
una
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Uomo di grande cuore
sventola carità
speranza pone verso fratello.
Al petto nell'angusto
cammino misericordia
luce negli occhi
...aurora rincorre
un giorno di sole.
Deserti, pianure saranno
pionieri di futuri silenti.
Orma
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A dieci anni volevo cambiare gioco
a vent'anni il mondo
a trenta la mia città
a quaranta la mia vita
a cinquanta cambio spesso idea
l'ordine preciso delle cose
arruffate dentro l'ovvietà
Cambia il vento e mi travolge
cambio viso
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A volte una strada
ricorda d’improvviso
mille strade già calpestate
nel lattiginoso buio
della nebbia ripescate.
Alla luce fioca
di frammenti passati
certezze di amici e di viaggi
di scoperte inattese e godute.
Respiri
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Verghiamo questi versi endecasillabi
in memoria di quella che chiamata
un tempo ormai lontano era Poesia
ed ora è solamente malfamata.
Distruggere si vuol l'antico stile
in nome di una forma più “poetica”
che se ben fatta è
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Quante sei
quante lacrime il godimento
rispecchiamento
tuffo dentro
tra le tue cosce immaginarie
alate
di lato al paradiso
In fermo
l'angelo sogna extramondi
l'inferno è non accorgersi d'essere l'eterno
per distrazione
per correre
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Nuvole d’argento, cielo nell’immerso azzurro
legami di vita tinti ad aggrovigliare il cinto,
di quel volo a planare sul candido obliare sospinto
mentre tra le fronde nel circondo... il dolce sussurro.
Sospesi nell’etere, le carezze volano su sciolte
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| S'è affacciata la luna
col profilo crescente
dopo gocce di pioggia
con tuoni verso la notte.
L'arcobaleno dapprima
ha annunciato la pace
alla campagna paurosa
di una possibile grandine.
Il cielo le stelle aspetta
appena andrà
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| Odor di primavera era già in marzo
e a giugno trionfa ormai la calda sfera
ma appena un fievole eco in Urbe arriva
dello splendor che altrove si rivela
Immersa la Metropoli in fervore,
e merci in magazzino, entro le mura
ma stile qui non regna,
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| Ho guardato con i tuoi occhi di regina
nel fogliame di casa era là nascosto
in attesa di essere visto
in attesa di cambiare casa
o mia regina perdonami per il ritardo
ma la notte è stata lunga a gozzovigliare
i giovani hanno energia da
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Il viso illuminato a metà,
quanto basta per socchiudere gli occhi.
La posa è un po’ improvvisata,
il fotografo forse no;
mio fratello:
un aspetto più serio,
gli occhi socchiusi al tempo,
quasi con gesto di sfida,
al mondo, al
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| Scendeva lento il fiume nel suo letto
mentre allungava i raggi del tramonto
verso la sera con un po' di vento
e una
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| Tutti ben sistemati
sulla parete della camera
vecchie cornici di legno
son preziosi ricordi di anni passati
come pettinar le bambole
sposto lo sguardo dalle nuvolette
che offuscano la realtà
Dieci venti trenta...
son fermi li a guardare
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| Spiaggia settembrina,
la quiete ti avvolge
la pace è regina.
Dai raggi del sole,
sei il ricercato,
nelle acque del mare
a spaziare senza peccato.
Nel profondo silenzio,
lontano dal frastuono estivo,
della spiaggia sembrare un vero
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Il mio oggi è in cammino,
bandito da ogni riparo,
e nel biglietto c'è scritto destino.
Il mio oggi è falso e si illude,
svanisce nel cosmo,
per poi ritrovarsi in una palude.
Il mio oggi è un po' come ieri,
che non
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| Canna di Bamboo
all'ombra del cielo
glabro il soffio del silenzio
sui sussulti delle foglie
nello specchio d’ardesia
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Vorrei un tempo che mi regali tempo
senza quel silenzio di pietra,
e che sterpaglia quel aridità d’intenti,
che ricomincia a pulsar senza dire una parola,
e germoglia in fiumi di gioia;
-che irradia di vita il profumo-
e solchi nel
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scarpe nuove dentro pozzanghere
nell'atrio d'un ospedale di notte
in attesa di Te che prestavi soccorso
ad altre vite senza ascolto
-barlumi di gioco
d'una bimba sola-
mentre ogni giorno tranciava
fino all'ultimo stendardo di gioia
dalla mia
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52 poesie pubblicate nel giorno 12/07/2016. In questa pagina dal n° 9 al n° 38.
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