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Le 238063 poesie pubblicate in esclusiva |
Resta solo
un tappeto di foglie
le nostre ferite
sorprese dal cielo.
Piove ancora
ma sono piccole gocce
che sembrano
lacrime incomprese
che la terra non ama
e lascia scorrere
come se fossero
desideri di mare.
Resta ora
e non andare
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Son note di stupore
a drappeggiar il pensiero, folate di fumo,
ed onde evanescenti, musica soave,
ed anime gioconde in libere opinioni.
Son libertà a stormir la vita,
uccelli in volo ad elogiar il cielo,
carismatiche effusioni a penetrar nel
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Ma non si stancano proprio mai
imperterrite ritornano ad illuminare il giorno
per chi con amore e devozione
fa di tutto affinché niente e nessuno
arrivi a depennare quanto con impegno è stato creato
turbinio di pensieri evolvono
ognuno con il
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Non siamo che ombre
tutte quelle volte
che ci rubano il futuro.
Le nostre storie piene di speranze
sogni in cerca di noi
nei solchi dei nostri padri
gente semplice
pane lievitato con il sudore del lavoro
nei forni a fascine cotti con il
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Non è il tempo
di dirimere i fili
di un cielo vuoto
senza colore
e percorro i giorni
che il vento
mi ha concesso
in un unico fiato.
Non è il mondo
che mi ha dichiarato
guerra ma solo
qualche rara ferita
aperta sui ricordi
di anni
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Ho sostenuto tesi
in bilico su equilibri precari
per racimolare il buono,
come mucchietto di sabbia
in un setaccio rotto.
Ho visto luci,
nelle tenebre della mente
accendersi ad intermittenza
e spegnere entusiasmi e gioie.
Ho udito il
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Spesso nei primi giorni di novembre
quando sta per sparire la nebbia
mattutina sopra i cimiteri dal vento
lì portate vedi un aleggiar di foglie
sappi che son le anime dei morti
che dal cielo tornano a rivedere
dai sottostanti marmorei
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Basta poco onde perdere la ragione
quello stillicidio d’acqua che non senti
è capace proprio di tutto
vero fantasma che non riesci a gestire
se non attendere quando l’alba
farà la sua nuova comparsa e solo allora
un sospiro di sollievo si
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Cercare in un fiore il profumo di te
sentire che anche tu sei in me
il giorno che vive.
Silenzio che albeggi nel cielo
dove mai sarà l’amore
quel sguardo che senza fine
inseguo nei respiri che mancano al buio.
Un deserto sono i sorrisi
gli
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Perché niente
è più come prima
e ho scritto poche parole
sulle nuvole
prima che la pioggia
portasse via
ogni ricordo di noi
e del mare al tramonto.
Perché ogni colore
ora è tutto
e le sfumature sfocate
sono solo cielo
che di notte
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Scoprendo di ogni giorno il lume spento
e le parole in viso aperto morte
per poi scrutare invano chiuse porte
cercando risa e abbracci senza stento
abbiamo schermi accesi col portento
di un’invenzione a dire troppo forte,
come finestra aperta
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Un giorno di ritardo sì solo un giorno
quanto basta per non dimenticare quel dì
seppure ancora nel paese dei balocchi
ti trastullavi in quell’attesa unica
che tanto amore ha saputo donare
quella nostra morbida carnina
ancor oggi in auge si
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Si disperde l’onda
ingoia la sabbia la sua anima
negli sguardi dissolti
il niente è solo nostalgia.
Partenze e ritorni
vivono il passato
domande senza risposte
inutile essere liberi dagli affanni
pensare all’infinito che la vita
ti dia
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La verità, dov’è?
Come la colgo?
Caos faceva Parmenide
tra verità e opinione
Aristotele lo sapeva
che è dentro di noi
per Epicuro erano tutte
le sensazioni indistintamente
quelle
vere.
Io, nei momenti tristi
con occhi umidi
l’ho
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Tu pensavi
che io fossi quel genere
di uomo che torna
sui suoi passi mille volte
e che porta una rosa
per chiedere in ginocchio
l’amore che una volta
c’era e più non c’è.
Tu credevi
che non avrei continuato
a guardare i tramonti
come se
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Io vedo ancor volare su nel cielo
rapaci uccelli, pronti a divorare
i loro uguali, divenuti prede
per un disegno disumano, atroce.
Con ansia il mondo attende la speranza
d’avere spazi liberi e sereni,
ove poter ancora disegnare
quei sogni, che
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Ho sognato
che non eri più
e il male
aveva lasciato
solo rabbia
in questo deserto
che chiamiamo
ancora amore.
Ho sperato
di andarmene
prima che il cielo
si accorgesse
del mio respiro
di cenere
e di non vagare
troppo a lungo
col
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Vive il tempo tra i giardini infiniti dell’età
tu anima sei più del sogno
l’onda d’amore che in me rimane.
Nel buio piccole luci s’allontanano
tempo vissuto sei l’attimo perdente
di chi ama e non ha più luce
per il sentiero che si schiude alle
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Sdrucciolevole mattino
si scioglie
dirompendo dai vetri appannati,
custode di brame e sogni,
catapultati in ere scomposte.
Le ore,
melliflue si aggirano
mordendosi la coda,
mentre il sipario cala
su un bisogno
appena mascherato di luce.
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isole incontaminate
dietro penombre d’anima
radici di alberi
che toglieranno spazio al cielo
come una pennellata
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Cosa ne sarà
del mio domani, chissà...
intanto mi perdo
guardando le nuvole
nel loro lento andare
chissà dove,
o nel repentino cambio
di consistenza e colore
delle foglie, in un giardino
sempre più spoglio.
E mi smarrisco nel fluire
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Rabbia incandescente si scatena come non mai
quando in contesti preannunciati
visioni inattese fanno rabbrividire
seppur avendo fatto in modo
sino al limite delle possibilità
di rendere il più possibile innocua
ogni peripezia che negli anni si è
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Il passato è tornato,
presente con tutti i ricordi
e l’amarezza spazzata via.
Il presente è pieno di sorprese,
di gioie ma anche illusioni.
Il futuro è solo un pensiero da scartare,
so solo che io ci sarò sempre.
Verranno giorni tristi,
di
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| Stamattina scendendo in strada
mi ha sorpreso lucida la rugiada,
mille gocce sul mio verde prato
pareva proprio un diadema ingioiellato.
Poche foglie caduche ormai stanche
si posano lievi sulle mie mani bianche
libere nel vento come eteree
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| Sotto l’acacia ieri d’asfalto un nero manto
stamani un tappeto di gialle foglie lo ricopre
nella notte lo ha tessuto sapientemente la natura
il dondolio dei lunghi rami il vento amico
quel distacco di sottili tessere dorate il lor posarsi
dolcemente
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| Incredibile
come non riconosciamo nemmeno noi stessi
quando eventi trasformano in tutt’altro
.
in quella ricerca di sicurezza
che mai avremmo pensato di vivere
secondi minuti attimi
avrebbero potuto risolversi in diverso modo
brividi al solo
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| E sembra ancora cupo l’orizzonte
in questo principiar d’autunno stanco,
mentre col vento foglie da ogni monte
volteggiano nell’aere ognor più bianco.
Se pria la pandemia, or che hai di fronte
la micidiale guerra con quel branco
che è guidato da
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Cosa faremo
di quest’amore
sfibrato,
giunti come siamo
alle porte di Urano,
guerrieri
di una terra sfiorita
noi angeli
di un giardino perduto,
petali esausti
di una rosa vissuta.
Tiepidi
giorni del disincanto
fredda questa tua casa
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LA NOTTE
Riposa la notte
tranquillo è il cielo con le sue stelle
l’alba è nel travaglio delle ore.
Nulla chiede l’anima
una croce di rose
illumina il finire del tempo.
Riposa notte sul fianco della luna
al canto di un usignolo l’amore ti
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Nel divorare i nostri impervi viali
tu ed io ci siamo persi;
ma in me rimangono le gomene massicce
che io chiamo ricordi.
Come potrei non averti a cuore
ricordando il mio volo?
Come potrei
non condividere la dura strada
biasimando la sorte
con
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Non è la fine
se mi guardi ancora
prima della sera
e se le parole
toccano la pelle
più del vento
che soffia via
l’estate dai sogni.
Non è l’inizio
a pretendere stelle
e a negare
ogni piccola luna
che le ombre celano
fra le nuvole
di un
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238063 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4861 al n° 4890.
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