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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Gli ultimi 5 iscritti: Alessandro di Biasio - Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini |
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Le 37236 poesie in esclusiva dell'argomento "Riflessioni"
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Prima che il giorno spenga la sua luce
e giaccia nel silenzio ogni rancore,
apro al perdono i palpiti del cuore
e cederò alla notte che seduce.
L’offesa che squarciava il petto, amara,
dentro la solitudine più truce,
sarà memoria lieve
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La solitudine va saputa coltivare
in quel deserto che opprime
non lasciamola annaspare in acque scure
trovare il modo di farla respirare è di rigore
tracce di ossigeno aiuteranno
steli inattesi con forza sbucheranno
catturando un
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Mi muovo con lentezza
cercando piano piano
di imprimere certezza
al vivere da umano.
Il gesto ponderato
il passo cadenzato
rimando il rimandato
vivendo solfeggiato.
La voce centellino
adagio, in monosillabi
per evitare frasi
di cui potrei
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DaviD |
04/03/2016 06:04 | 2944 |
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Ritorna il canto
in mezzo agli
sguardi taciturni
tra il vento
di mezz’ottobre
che riempie il tempo
e trascina i suoi rami,
e la camicia ricca
di pizzo e merletti
indossato dalla luna
che non ha memoria
ma copre il cielo
alla fine del
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Mille scintille
del cuore che mi inalbera la mente
dal volo mai intrapreso al dolce niente
tra i rami e tra le fiamme: che faville.
Mille pupille
degli occhi che mi vedono innocente
sul volto del mio cielo trasparente
tra cori e tra nostalgiche
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ma non faceva annunci, né recava messaggi,
proclamava, invece, la sua solitudine
nella sconcertante improbabile verità delle sue convinzioni.
Pura era, ancora, la sua anima,
ricercava l’amore nell’amore.
Ed il dono delle sue intenzioni ne
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Le acque scorrono limpide verso valle
in un gorgoglio lieto
fendendo la fitta trama di fogliame
del sottobosco dove vibra acuto
l’accento degli usignoli.
E’ il fiume che trasporta
le scie di sogni e pensieri
limpidi come l’azzurro del cielo
i
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Se avessi un sogno da donare
lo dipingerei di colori per voi,
Lo arricchirei di glicini e betulle,
e di foglie colorate tappezzerei la terra,
profumandovi l’aria di lavanda ...
Se avessi un sogno e
sarebbe l’ultimo sogno
ne resterei priva per
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Lunghe erano le attese,
le sentivo esplodere nei sotterfugi del se;
se avessi voluto, se avessi potuto,
nelle traiettorie delle mie ricerche,
nessun respiro sciupato, né lacrima persa.
Anche un secondo aveva la sua personalità,
non avevo vittorie
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Pagu |
29/10/2018 08:01 | 1238 |
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Nel pensiero si raccoglie l’attesa:
stupita melodia di un suono antico
quando la sera lo senti nell’aria
il respiro vissuto di
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La castità è una virtù divina
e non potrebbe mai essere umana
ché se lo fosse non esisteremmo,
né l’uomo andare può contro natura.
Così in pensieri. opere o parola,
tutti dei santi diventar potremmo.
La condizione è che il "divino" esista
ma
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Addio...
non piangete per me
ho trovato la via del mare
son libero di cavalcare
la coda dell’arcobaleno
in una aurora divina
Sono entrato nell’ombra
senza ancor veder la luce
troppo presto son partito
un battito di ciglia
è son volato via
a
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Tutti abbiamo buoni e cattivi ricordi di un incerto sì
dimostrando così di non avere imparato niente
dal nostro indeciso passato.
Spesso son stati solo bui frammenti da mettere in fila
coi momenti da rivedere insieme,
seppure sia tanta la distanza
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un pezzo di terra dove mettere radici
un drappo di cielo per riposare il cuore
sorridono quando scende la pioggia
non li scalfisce il vento
perdono le foglie ma rinascono sempre
salgono alla ricerca di un raggio di sole
scendono solo quando li
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Allerta figli
all’alba della vita,
che su smartphone
notte e dì chattate,
non accettate mai
richieste al buio
che sono spesso
trappole assodate!
Dànno agli occhi
il sole nel pozzo
esser deviati
e senza un futuro,
nati per star lontani
e
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Velo bianco di sposa
piegato da parte in silenzio
corre un bambino sotto i rami
calpesta l’autunno e nulla insorge
poi nei cimiteri brindano i morti
e le lucine sono occhi timidi del buio
e c’era un fiume sottoterra, un lento fiume
scorreva di
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| Perché qualcosa resti
di ognuno di noi
sia pure una parola dolente
un breve commento
ho estratto dal centro del cuore
ogni più segreto dolore
Ho sparpagliato la mente
su duri sentieri di sassi aguzzi
per raggiungere ciascuno di voi
Se vivere fu
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Sarebbe bello se ogni popolo comprendesse
di quanto bene può beneficiare
ovunque sprizza la storia
basta allungare lo sguardo sino là
a quella capitale che riesce a far ubriacare gli occhi
quando si soffermano su quella lupa
che imperterrita
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| Respiri agli argini del cuore ferito.
E’ stata la strada il tuo sentire .
Racconta bambino dei lidi di giochi dove la veste assorta ti andava
quale vestigia .
E tra le infinite emozioni
cantavi le note di attese serene.
Note di pastori e di nuove
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| Nient’altro che la vita
quella che scorre
come un fiume in piena
o un vulcano in eruzione.
Quel parlare
coincitato e fermo. Quel pensiero
ombra della coscienza
di quel fuggire e
poi tornare; perché c’è lo spazio
per il fare. Quei bimbi che
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| è lì
nel buio dell’esistenza
nella appartata desolazione
che disperazioni diverse,
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Lesto nel confine del cielo ora volteggio
e nell’equilibrio suo vo’ a canzonar con motteggio
quel limite ch’è filo a tendere quest’orizzonte
finanche a percepirne il termine suo, a me di fronte.
Confuso nell’indeciso cammino, pian pianino
adagio
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Ecco, riconosco in me
l’odisseo richiamo.
Prende vigore dallo spirare di venti gagliardi,
dalla spinta verso quel mare da navigare,
dalla voglia di issare la mia bianca vela
e lasciarmi andare verso ignote acque,
come straniera in viaggio
in un
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| Cavallo d’acciaio ed uccello di fuoco
nei film che vedevo degli indiani
con l’uomo al galoppo, nel ventre
o in volo tra le nub nel cielo distante
cocuzzoli e marosi valicando.
Ma un fischio od un rombo assordante
è il suono nel muover
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Tedio, il brusio di attimi...
rami sconsolati aridi
di foglie cariche d’autunno
coprono le orme dei miei solinghi passi...
Il sole ahimè fiacco, roridi i raggi
a salir per ripidi solstizi di albe chiare
si quieta al capezzale di nembosi
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Il tempo svanisce,
forte invisibile e intatto
con lo stesso abito illude,
ma lui,
unico giudice,
non cambia sentenza.
Sali sul carro
che non sai dove porti,
la stella che segui
concede gioia e dolori
sarà vicino notte su notte
con la
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Riparto da qui
con le nuvole sul bordo
di una stanza
e il cielo che mi inganna
Ricomincio dalle ombre
dalla fioca luce
che le finestre imprigionano
fra una parola e l’altra
Il silenzio
è l’amico che non ho avuto
e conosce bene
le mie rune
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Un dolore sordo che pervade le membra
piccoli sussulti di un respiro defraudato dall’aria.
Come la neve, arriva a ricoprire tutto, anche il tuo cuore.
Non aspettar che fugga, non t’aspettar che scappi
nel tuo sconforto ha messo radici
prigioniero di
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Nasce una pausa
tra la vita e la sua essenza
stillate pulsioni
o del crepuscolo
i colori
degli occhi ...
profumo d’inverno
nasce un suono
tra un respiro e il suo canto
dono
risvegliato al candore di uno sguardo
o dell’aurora
la fragranza in
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Ancor qualche sasso quarzeo
non più bianco dalla patina
del tempo come ingiallito
memoria di fatiche dure
antiche i sassaioli miei
a rubar pesanti prede lucenti
al fiume e pur lì nella lanca
sfasciato morto un marcio
legno che un tempo forte
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Se solo avesse piovuto
avrei potuto dire la mia
e tendere il veleno
delle ultime parole tetre
Oltre le finestre chiuse
quando fuori il vento
soffiava ancora promesse
e qualche gesto funereo
Io non ti guardavo mai
quando coglievi una ad
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37236 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4021 al n° 4050.
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