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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Le 23187 poesie in esclusiva dell'argomento "Impressioni"
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Dall'alto di queste mie nubi
ogni compostezza trae la pace
e si frastaglia luce d'ombra la speranza
Le case polverose alitando appena, il verde
il
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Oggi è il vuoto dentro un turbine
assecondo l’aria il labbro è muto
gracido il "mea culpa" in acque torbide
un verso m’assomiglia, nello stagno
e fiuto la notte in cerca d’una meta
che sia esilio o sia letargo
finirà
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felice, azzurra e segreta
cogli i nostri desideri assolati e remoti
e li porti in fondo al mare.
Ritorni nei
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Season |
24/06/2016 04:24 | 1149 |
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L'orologio batte la mezzanotte quando balene e arcobaleni si appoggiano
dall'altra parte del mare.
Lasciami il tempo di viaggiare e di vederti almeno una volta, tollerante balena.
Lasciami il tempo di frenare e di fermarti almeno per una svolta,
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Rompe il suono del silenzio
la voce del cielo,
nuvole si rincorrono
mentre palpita il cuore.
Non c’è l’ebbrezza di una farfalla
o il volo d’una colomba a rallegrare il momento
mentre fiumare, lavano come un intenso pianto,
quest’angolo di
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Ha sonno quel ghiaccio
cerca riposo
sopra quel dirupo
si cinge su un lenzuolo assetato
da quei rami verdi di gemme
un dì germogliarono frutti
un verde accecante
fiorisce quel bosco
in quel posto solitario silenzioso
anime di uccelli
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Il messaggero
portava perle di fiume
luce diurna
appena sporcata
dalle ombre della sera
Poche parole
sussurrate nel vento
che lento vagava
col calore di un sole
ancora in cerca del giorno
Il ritorno
avrebbe portato silenzio
ali di vago
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| Come fumo tra le dita...
tutto passa
Acre l’aria s’addensa
mentre muta il pensiero
e si posa su antiche memorie
- un filo a legar
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| Ancora nel riverbero d’immagini
sul fondale marino
volgo al cielo occhi in bilico
sulla scalinata
ai piedi della torre d’incline prospettiva
travolti da fili spola verso la luna
attimi scalatori
minuti funamboli
distratti dalle arcate
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Piano, piano,
scende giù denso,
sussurrando appena,
questo nettare di cielo.
Bisbiglia, tra le foglie
turgide d'avvenire,
sommesso pianto.
Liquescente attesa
di gocce, come fossero dita,
a cantar lievi carezze,
e labbra, a suonar
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e mettono la mochet rossa in camera mortuaria
reclama il tappezziere - lui aveva appiccicato il rosso
perché gli scucivano la sbobba - altri forse
perché signora adeguasse alla moda gabbana
l'impulso che proviene dalla luna nera -
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Seduto sul gradino
con la sua malinconia
schiena ricurva sulle ginocchia
mani a stringer volto
segnato dalle rughe del tempo.
Respira...
mastica nuvola di sapori,
mentre folata di vento...
trasporta brontolio di sofferenza e fame.
Intenerisce
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E' aria di vento
rincorrersi d'onde
frantumate agli scogli
con spruzzi
a bagnare l'azzurro
navigato dall'isola all'orizzonte
a gara con treni di nuvoli
e la penna fatica
a tener dietro al dettato degli occhi
per fissare scritti in parole
i
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Tu cammini nella notte
a grandi passi,
solchi, le onde dei miei mari.
Qui si incontrano le stelle
si svelano i silenzi, le ombre
tutte le anime del mondo
diventano solo una.
Perdersi, sarà un sogno, una voce
una mano nel buio,
un
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per le cime solitarie
rimbalza, ormai, il tam tam
di terra assai benefica
dove senza nessuno impegno
ci sarà un valido sostegno
salpano in tanti salpano a flotte
senza sosta nemmeno di notte
nel fermento dell'azione
rischiano anche
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Rorida frizza l’aria al mattino,
come mai vista tersa nel cielo,
bigio il pensier che preme oppressivo
dilaga nel vuoto e nel ceruleo depura...
effervescente lo spazio vibra
come acqua di fonte che scorre pura,
e male e fardelli dal cuor
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Vivì |
19/06/2016 07:13| 1613 |
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Statico pomeriggio
si addentra nel giorno che avanza:
ferma la vallata matesina,
immoto il cielo,
l'immagine della Crocella
fotogramma di un film
proiettato al rallentatore.
Su tutto, il sole- regista
blocca aneliti di coraggio
e sospende le
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La gatta assapora
il gocciolio del tempo
in densi attimi diviso
e la conoscenza tacita
della sua presenza
in soffi freschi delle diciassette
trapela nel suo sornione scrutare
Arriva la sera
e già la sente,
che si divincola
tra lo
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| Cansados los ojos, fatigados
hartos de horas y de días
Sin motivos que incendien
los matices que conllevan los años
Si, esos vividos años
que van marchitándose
como árbol sin agua
detrás de una
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| Sboccia
sull'onde increspate della notte
Impalpabile scompare
tra i colori gridati del sole
Eppure ogni
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Il silenzio
è venuto a prendermi
ed io credevo di conoscere
il gelo del tramonto
Le ombre hanno taciuto
il segreto della sera
nessuna parola pronunciata
quando la luna trema
Il fuoco
si è appena spento
e già le nuvole
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un giorno mi rapì il vento
e in un ballo selvaggio
mi condusse nel suo regno
senza casa m'invertì il sole
senza dita scompose il Tempo
e oscurò i giorni
in mille notti
d'insonne angoscia
capelli appesi a sogni
che
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frulla il veloce treno
sbuffando vicino alla riva
umida di pioggia
mentre seduto stó
vicino all'impazienza di vederti
accanto alle rotaie uguali tra loro
i finestrini appoggiati
sul grande fiume
scorrono rallentantati
dal tempo che
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Catturo il fruscio
delle foglie
e lo stormire del vento,
voci che parlano
alla mia Essenza.
Sommersa
da
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Ho l’impronta del mare
nei moti dell’anima,
ormeggio della mia solitudine
è la quiete introversa della notte
quando le parole affogano
tra malinconie d’una sera di giugno
mentre la pioggia cade indifferente
sui prati di lucciole e
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| Cerco
con gli occhi un punto nel cielo
sul tavolo una tazza di caffè
il suo aroma mi tiene compagnia
insieme alle nuvole che intrise di pioggia
sono grigie
Il cuore chiuso in una gabbia
sente l’eco delle gocce cadere
nella stanza
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| Mi risvegliai dal torpore
nel mattino assolato
con le rondini che nidificarono
vicino alla finestra dei ricordi
del ragazzino sempre curioso
Li vidi svolazzanti nei cieli azzurri
dal forte colore estivo
giocando tra le rose
profumate di perenni
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| Più ancora di leon la bocca o il dente
selvaggia è ritenuta ed infestante
ma è meraviglia e bella non soltanto.
Avorio, o bianchi fusti e senza foglie:
più tronchi o tasti avrà, se con giudizio,
e il bello è che irrigar non abbisogna!
Ma privi
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| Del ciel si ravviva intorno
il sorgere del giorno
e, di questo, ci ciberemo
insieme con gli altri, tutt’intorno.
Il nostro parlare sarà il vento.
Il nostro vedere sarà il passaggio delle stelle.
Il nostro sentire sarà
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| Gocce di pioggia
come lacrime
si posano
su petali di rosa,
ormai sfioriti,
che il vento sospinge
verso l'ineluttabile fine,
caduca metafora
del
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| Il mare ti prende
il sole ti carezza
il cielo ti culla
dolce fragile creatura
che la luna prende per mano
squarciando la notte.
E... danza danza tra le nuvole
ascoltando una voce,
un sussurro dentro
un perforante suono di violino,
assapori il
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23187 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 5281 al n° 5310.
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