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Le 23187 poesie in esclusiva dell'argomento "Impressioni"
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| Passata l'ora
che infiamma le gote
luminescente brama declina
e lenta s'accommiata.
In oscuro anfratto
L'acqua rintrona lieta
e sul verde intenso
dolce cala il silenzio.
Tra sontuosi alberi
un leggero sibilo
d'improvviso accende
la
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| Scolpendo l'anima
ho domandato virtù segrete
al profondo mio io
raffinando
quello spirito
che troppo amava...
nell'universo
similari creature
scuotono gli afflitti sguardi
quasi come marmo
fissi là in un punto...
assenze
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Atterrì i miei occhi l’assurda verità
eppure l’amai, per il rispetto delle promesse.
Né gloria né potenza furono il salario
del misfatto ch’arrecò condanna
per l’assassinio d’una rosa,
ch’appena nata fu
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| E poi angeli
schierati compaiano
avanti a noi
umili che pietà rispondano
di un mal spiegato turbamento...
ci perdonerà la storia
dimenticandosi
dell'egoistico avvenire
plasmando accecato temuto
il timor di vivere...
sgomento
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Un condottiero e un musicista
aleggiano, visibili nel marmo
sulla piazza e negli interni della fede:
sacralità dell’arte e della libertà,
il cuore antico cinto ancora
interamente da mura.
Lassù, a rimembrare l’espansione
delle membra, la città
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Miscellanea d’effluvi profumati s’insinua
ricorrente nella mente, esalta il pensiero,
ci porta a rimembrare persone d’altri tempi,
istanti legati a vite passate, rielaborati.
Intessuti in fili di seta, trascorsi prendono forma,
come delicate
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son zingaro di pensiero e di intelletto
senza confini né lacci
vivendo nel mio cielo
come i passeri che volteggiano
disegnando arcobaleni erranti
e mi vestiró né di oro né di argento
ma della bontà
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avaro il tempo degli occhi e avare le parole,
in questa poca estate che ancora non sanguina:
(a me bastava saperti dove sei, anche solo questo
saperti lì, adesso
piccolo dono che mi tiene,
mio star di casa nel mondo centrato in piccoli
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Nell'ombra soggiogata
da un riverbero solare
sonnecchia il mondo o dorme
nei silenti luoghi del tramonto.
L’occhio posa socchiudendo il ciglio
e giacciono pensieri che già si muovono
a scrutare angoli bui dell’inconscio
alla ricerca
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| Quisiera, esquivar la impaciencia
que asalta a la mente
rasgando, la tranquila fuente
que derrama la paciencia
Quisiera por todos los medios
surcar los minutos
que desnudan los días
cuando abrazan las angustias
Quisiera si,
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| L’ultima poesia
avrà occhi muti
e non camminerà
su strade battute
non avrà le parole degli altri
il passo degli altri
i sogni degli altri
l’ultima poesia
sarà un’aquila che va giù in picchiata
una balena che
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India |
03/08/2016 01:01 | 1240 |
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| Solo.
Intorno a te c'è silenzio.
Le onde parlano
le foglie degli alberi
si muovono piano piano.
Carezze sul tuo viso
scendono.
Si fa strada dentro te
un torrente di parole.
Quante cose non dette
quante cose non fatte.
Sembra volar
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| Un grido roco,
strozzato,
come un richiamo,
mamma guardami...
Di nuovo, più acuto,
mamma accarezzami...
i tuoi occhi non vedono
questo corpo ribelle??
Spezza queste mie catene,
solo se mi sfiori
con la tua mano...
Guardami, non son
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| Tenebrose
cupe le case
smisuratamente
salgono al cielo della luna nera.
Evanescenze spettrali
aleggiano e dominano il pieno e il vuoto.
Silenziosi suicidi
- nera la luna -
convulsi aggrappati a precipizi orrendi
sui tetti barcollano alti di case
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Ascolto te triste mia
principio del tutto
e visione nottetempo...
premio non richiesto
e acquarello stinto
che a tutti risponde
un solitario colore...
saremo contenti
di innalzare motivi nuovi
e non svilire il valzer
che tanto abbiam
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Quando mi avvicinavo
respiravi le ombre
e la notte si apriva
come un caldo inferno
Nessuna nuvola
ad ispirare la pioggia
se non nel corso
della prima aurora
Mentre ormai l'oscurità
moriva di stenti
sotto i colpi del vento
e del
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Il tuo corpo è un paesaggio che varia
d’impervie vette e scoscese pendenze
-oltre la cima - i tuoi occhi
volteggiano furtivi
Il tuo corpo è un paesaggio che incanta
di lievi clivi e sinuosi sentieri
ad ogni ansa è un solfeggio
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| Amo passeggiarti, mio dolce lago
in sere d’estate incise di luna
che emana raggi dal lucore vago.
In un’aureola di stelle la runa
del satellite già chiara risplende
presagio di vita e di fortuna.
Una mano alla mia si protende
tiepida e bianca
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| Malferme onde trasparenti
calore di ritorno
sulla srotolata passatoia
al soffiare pesante
legando i capelli
nel suo allegro azzurro mescolato
quasi andante
anelli ovali in fondo
dove alla cortina d’umido
si congiunge
Lento a rilento
primo
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| Non ha dolenti note la natura,
s’accende di colori e suoni
mentre tra verdi toni chiari e scuri
là, tra fronde, solfeggia il vento.
Dolce musica anche il gorgogliare
di quell'acqua che nel saltellar discende
mentre nell'ascoltare
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Ombre indistinte rapprese sui muri
vegliano il pianto del mio silenzio
in questa notte di anime sorde
e vene recise da onirici graffi.
Scrivo versi giulivi come epitaffi
vestendo di sangue le pagine spoglie
nel vano pensiero di assopire per
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Quel tuo ghigno
ha l’aspetto della mia caduta
e, desidero che tu, anima pura
mi scruti quando il frastuono
opprime i sensi
e, poi quando il silenzio
mi accompagna nel soffio vitale del vento
e garbatamente il dolore
per il tuo aspetto mi resta
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Il mio poeta preferito scrive
poche sillabe brevi pensieri
chiude l’amore dentro un cerchio e vaga
reinventando viaggi e nuove mete
ha dentro di sé l’infinito e un sogno
che innaffia all’alba come fosse un prato
ha fiori in tasca e stelle dentro un
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E il Sole si bagna
al mare, di notte
si nasconde tra gli uomini,
e nell’acqua scende la Luna
brilla e cammina
e lucida
bacia le rocce e le sabbie,
le coppie e i piedi scalzi.
E il Sole non è che un uomo
ora vestito di nero
e spia la
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C'è questo frapporsi fra mEtutto il nominabile,
che mi lascia su un limite precario.
Quanto il perdurare sul bordo
fa capaci di gettare gli occhi oltre,
per una misericordia, un perdono,
una fiducia che apra le braccia
a farsi
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Anna62 |
31/07/2016 01:05 | 1086 |
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Svanisce sottovoce come afonia dei tempi
il giorno bianco di un sole tiranno
sui ritmi di collina dura di montagna:
sulle code di un vento smargiasso
messaggero di pioggia,
la vecchia quercia tace dei suoi anni
percorsi lenti come storia;
i
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| Ho raccontato di quella rosa che non colsi
della rosa con le spine che sentivo nel cuore
ho raccontato dell’amore che sbocciava
del sapore delle more
del gusto della felicità
ho raccontato del miele che al sole unisce
armonia d’arpa
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Inciampa ogni pensiero
declinando il suono delle parole
E scrivi la poesia di una roccia
sul foglio bianco fatto respiro
Racchiudendo le memorie
lungo i giorni della terra
come fosse pelle ad affrontare
ogni brivido dell'inverno
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mi spensi come una lucciola
alle prime ora dell'alba
incurante dell'aria festosa
intorno ai miei sensi rarefatti
mangiando la notte priva di magia
le mille luci colorate
delle giostre dell'estate effimera
rischiarava la pelle scottata dal
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In coro ridiamo
siam divertenti,
con fare beffardo
mostriamogli i denti
fin quando saranno
sconfitti e perdenti.
Agli infingardi
rivolgiamoci in coro
gridando a gran tono
il nostro disprezzo
per le bugie
che van tolte di mezzo.
Ai
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Luce sovrana su quella collina
dai dolci declivi
l'aurora ha ceduto la scena
e l'alba prepara già il giorno.
Il mare di fronte attende in silenzio
azzurro superbo
vicino dal poterlo sfiorare.
Per l'aria sentori del cisto e del mirto
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23187 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 5131 al n° 5160.
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