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Le 23187 poesie in esclusiva dell'argomento "Impressioni"
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| Sul viale della vita
in un desolato mattino
riecheggiavano in lontananza
tenui rintocchi di campane;
la pioggia battente scendeva
e assiduamente picchiettava
sui rami logori e nudi
e sugli sgretolati lastricati.
Nella notte densa;
l’inverno
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| Bocca di donna
che dal sorriso impenitente
giungi al mio sguardo ridente
cogli l’attimo fuggente
dello
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| Il tempo arde e divora
le afflitte mantelle
nel ventre dell'anima,
brucia le malinconie
che arpeggiano superbe
a mendicar dolcezze.
Onde dal vento sospinte
incidono portanti colonne
d'antiche melodie
e tonano scomposti ronzii,
passi di
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| Un sentimento unanime ci accomuna
quando scriviamo e scribacchiamo
versi, senza alcuna censura.
Ci piace esternare
e, in
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| Deshabite la piel que cubría los huesos
Humo de mis últimos restos
echados al olvido en montes de desechos
Confusas cenizas sacudiéndose el polvo
de días que corrieron gitanos
tras de un querer que se quedo de brazos
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| Avrai abbracciato virtù estese
al solo lento coagulo tracciato
fin dove anch'esso segue la via
dei parietali ardui compromessi
Non appoggiare la ruggine foglia
come ponte tra sensi impetuosi
nel seguire luminose risposte
filamenti di
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La memoria ha i suoi giardini incantati
in cui la neve nasconde il prodigio del pane
e l’inverno rammenta le antiche parole dei nonni
arrotolate come una foglia di granone intorno al tabacco.
Nel calore avvolgente del fuoco
lo sferruzzare cadenzato
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Il poeta è una nuvola innamorata,
una goccia di stella scesa dal cielo,
la sua parola è l’onda che sale e si rovescia,
parola nel mare che sposta le navi col pensiero
macchia di luna bagnata dai raggi del suo sorriso
cielo
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Mi risvegliai da un sogno
nel mondo dove il ricordo
è il presente e lascia ombra.
Il mondo dove non si grida,
dove la polis è nostra cosa
e non dei vili di cosa nostra.
Vidi degli uomini raggianti,
al servizio dell’agape
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dimenticar non vorrei il volto tuo
distesa sul fremente petto
parlando di noi alla brezza all'imbrunire
e tatuata sui palmi delle mani
mi innamorai perdutamente
di quando ti incontrai vestita di rose
le urla silenziose si fermarono in gola
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Ancora tratteggiare e rifinire ancora per essere nel tempo:
del giorno piccolo, dell'ottobre levato;
ecco la mareggiata il boato le nuvole;
ecco il silenzio d'oro e Turner che svuota la notte:
io svuoto il posacenere,
bevo il caffè dal
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Nomadi... alla ricerca di rose del deserto,
andavano al passo di lente carovane,
mirando quei cristalli di gesso in superficie
Oltrepassarono sabbie e solitudini...
Dimenticarono il tempo e la strada...
Disorientati a un crocevia
l’occhio a
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Le parole indossano vesti diverse
creano ponti di stelle,
prive di ali
diventano petali
ricadono
non su dorati capelli
ma su quelli argentati,
rubando sorrisi
con la fantasia di un ricamo
intarsiato di perle,
superano
qualunque
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| Nebbia incombe
spessa di bianco,
nasconde il mattino
di trilli e silenzi.
Nebbia cancella
Matese possente,
avvolge tetti,
lascia scoperti lampioni:
ciotole sparse
nel bianco.
Nebbia tempo
sospende,
staziona lenta
tra un cane a spasso
e
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Mare mio, mare nostro
onde che sembrano delfini
a giocar coi bambini.
Mare mio,
occhi che incrociano il tuo cuore
e poi, un'anima in attesa, ferma, sospesa.
E qui nella mia Positano, Amore,
ti parleró ancora di noi
e poi ti
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Luna
è quella tua ingenuità che circoscrive fotogrammi in rosa,
strizzando gli occhi al candore dei suoni,
che vìolano l'alone dei pensieri
e scarabocchiano parole accartocciate in bianco e nero.
È' il flebile vento
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Mi levo pria del sorgere del sole
per ammirar d'Aurora lo splendore,
simile a sposa che l'amato attende.
Gusto il giorno del fiore il suo profumo,
ove una farfalla posata appena,
sol d'attimi dispone e ciò le basta.
Poi guardo del
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Un cielo di cristallo
e un verdazzurro mare
rumoreggiante al vento
con spumeggianti onde.
Uccellini sui ciotoli
in allegria zampettano
si slanciano nei voli
spauriti dal passaggio.
Radi corpi a distesa
gioiscono del sole
che intiepida la
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| Un timido sole faceva breccia
tra nubi bianche e nere
quasi abbracciate
come fossero amanti
nel riverente attimo dell’addio.
Sottile pioggia scendeva
tra allegri ticchettii battenti
sulle grondanti foglie.
Indeciso quel tempo
non mostrava
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Vento tempestoso scuote gli animi.
Sensibili emozioni si riducono
in pennacchi di giunchi svolazzanti.
S’ode il gracchiare del nero corvo
che canta alla pioggia battente
ed il sibilo di stravolti pensieri
che danzano ritmi di malessere.
Si
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| Quel che trapela
fra le note di parole
è tessitura di rete,
subdolo tu trami
per trovar il momento,
quello giusto
per balzare addosso.
La logica di potere
sempre è serva
a un interesse di bottega,
tu che cerchi il perfetto
e
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Il mistero del bosco
nero come il cielo al tramonto
e le nuvole piene
della pioggia che arriverà
Il respiro bruciato
dal male che resta in agguato
ed attende la sera
per pronunciare un dolore
Profondo come il vento
soffiato a
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Fiera
che azzarda
pulsante vita
sapendosi specchiata
al di là
di ogni sistema
quasi forzata...
e compressa
nelle moine strambe
d'un fromboliere mai capito
serafino tra gl'avvoltoi...
giullare
incoronato a corte
presente
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ottobre nell'anima trema
e ricuce del caldo d'estate
giorni di mare e di sole
si accascia una foglia
nel suo
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Rumore bianco han detto che si chiama
il suono che intrigante ti rilassa,
di note dolci affascinante trama,
ti perdi leggermente e il tempo passa,
Non puó ferirti la tagliente lama,
che quotidianamente ti trapassa,
causata dalla tua
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| Era sfinita
sola e al fianco
dei miei desideri...
nereggiante sfera
simbolo di empia disfatta
ingloriosa desinenza
fase ultima di un sogno morente...
che tristezza andare
privi di orchestrata sintesi
nel soffrire il digiuno
predicando la
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| Triste passaggio di giorni
solitari pensieri
navigano in mente,
la madre non è madre
la storia ha scritto
che le persone
sono tutte uguali.
Non puoi fidarti mai
di due occhi
di due mani
livide amarezze
che porti in giro
in qualunque
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| Son volti scomodi
quelli dell’anziana gente
quando s’appisolano stanchi,
lieve il lor sorriso s’apre
verso l’infinito innanzi.
Sanno le due panchine
degli amori inventati
quali sintomi di solitudine
avanzati.
E i tramonti
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| Una selva di fiori accesi
ascesi ai cieli
per profumar e pulsar
tra i sogni più dolci
che impressi siano
nei miei più cari ricordi.
E di buon mattino
passeggiare per le serene rive
del mio mare
dove il sorgere del giorno
promette
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| ancora non gli è chiaro cosa suona e perchè
per quali arterie sotto quali ombrelli si ostina; se intende
le ragioni oppure qualcosa gli detta i gradi minimi
per cui ricanta:
si chiama inverno, si chiama casa, treno, pulviscolo
fa la
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| Non andare:
stesa sopra i miei improvviso
il tuo respiro piange la notte
dove cambiano i sogni.
Non andare:
strisciano ombre sulla tua pelle
pensieri morbidi
come pietre che rotolano,
languidi riflessi di stelle.
Non andare:
vibra nell’aria
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23187 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4801 al n° 4830.
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