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Le 23184 poesie in esclusiva dell'argomento "Impressioni"
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Scriverti questi versi?
ma dirli è sufficiente
per ritenerli a mente
sono un semplice gioco
di pause e di parole
illuminate al sole
che vigila ai tramonti
degli accesi orizzonti
l’umil righe nere
guasterebbero un poco
l’invisibile
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È sera,
tutto sembra inanimato,
ogni cosa tace
intorno a me.
Fa rumore
il suono del silenzio
come struggente melodia,
pervade la mia anima.
Prendono vita in me
sensazioni nuove e misteriose,
mai assaporate.
Mi riportano alla
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Quel che ripete
la notte
nella vergogna
di una vile
e ripetuta
aggressione
dimenticata
è la passione
in duemila
passi di storia
ci muoviamo
cercando luce
e dimenticate
cancellando ombre
di giustizia decolorata
acre
all'odor di
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| Nei giorni decorati dal rimpianto
dei giochi aspri e terrosi,
piccoli mattoni di memorie,
braccia levate ad afferrare sogni,
grida e canti all’ombra delle strade;
Quei voli sospesi a mezza vita
sulle traiettorie del perdono,
grigie nuvole
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S’inchina il ramo
in un batter d’ali
tra le pieghe del vento
e si riflette sul vetro
quando si fa sera
flebile luce
tra tralci di grano
che si dissolve
tra le nebbie
e del tempo
ricama le parole
di silenzio che m’abbraccia
come i
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nei rivoli di vento i passeri sorridono
alla primavera sbocciata lungo i canali
ove il grano germoglia ai sinuosi baci
densi di tenere primizie
dialogando con i papaveri di rosso fuoco
danzano fluttuando con la brezza calda
del primo
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Va’ dove ti porta la rima,
là verso novelle contrade
d’idee, di cui solo un po’ prima
tu ancora ignoravi le strade!
La rima ti apre le porte
a inediti, rari pensieri,
dei quali finito le scorte
aveva tua mente da ieri.
E’ rima binario
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In un turbinio di luci
il sole saluta il tramonto,
mentre l’ultimo anelito di vita
carezza le guance della sera.
L’onda scivola pian piano
nelle vertebre dei sensi,
alla riscossa.
L’anima palpita
mentre il giorno muore
e voci di angeli
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Mi strinsi in silenzio
come una luna assonnata e stanca
stretta nella morsa del tempo
assente passante di strade
che brulicano di superficialità
-stretto, troppo stretto il sentiero –
E così che ti ho dismesso
sorgente della
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E sorge l'alba, e il vento tace e aggiorna
il Sol di Primavera, co' gli augei
che cantano; e il cinguettio a me ritorna,
come fu mai il più caro.
E sorge l'alba, e il vento tace, e aggiorna.
So che le Ninfe de' i boschi i
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Fili di pioggia
segnano la sera
che ancor danza primavera
tra i riflessi dei lampioni
Luci
che fuggono l'ombra
nel vento che s'abbraccia
ai miei pensieri.
Volano le foglie sulla strada
e nel silenzio dei passi
il volo di un
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Brusii in letto di sogni che silenziosi,
oziosi ritornano alla mente,
s’insinuano in vorticose danze leziosi
e ricorrenti
Sogni cullati dal vento si lasciano andare
tra spirali e sospiri ansimando lievi motivi.
Nel letto dei sogni suadenti
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Ombre allungate
la sera
sulle note di grigio
dove sfocati
i contorni
assumono colori
mentre dai volti
trapelano specchi
che indossano vesti succinte
fino al limitar dei tratteggi
nei pochi spazi vuoti
sapendo di tremare
aggrappati
agli
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Strade percorse all'incontrario e a testa in giù,
così, per vedere il mondo dal suo giusto lato.
Angoli acuti a tagliare mani e viso,
crocevia sempre a sud
perché li la parola corre veloce
ed il tempo è sempre a
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Gli anni scorrevano
con il colore delle piogge
su quelle nuvole rubate
dal vento alle lacrime
Qualche sguardo
se n'era andato via
con i frutti di una stagione
troppo breve per incidere
I solchi profumati della terra
abbandonata al male
nel
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| Tempo di Pasqua, e riconciliazione,
quando pur freddo, il suo rigore cessa;
ognuno avverte in se giovin stagione,
e spirto giovanile in noi risorge.
Il cuor risponde d'usignolo al canto:
con sciolta la favella e lieve il panno,
in sintonia con
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| Al solito posto
vacillo
Le notti più lunghe
sono un canto
alla verità
Se i divani diventano letti
respirare ritorna
un
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hy ju |
18/04/2017 19:50 | 830 |
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| stretti stretti in un batter
di cieli stellati
respiri il sapor della pelle
che preme sui tuoi seni gonfi
di bagnati immensi piaceri
le lingue si sciolgono come le onde
frastagliate sui bianchi scogli
mentre il vento accarezzava
i capelli
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| Pareti non sono
a stendere
cortine arrugginite
a rendere pigre
le lame dei giorni
dalla forgia imperlate
rade di sapienza
Oltre
la volta dei sogni
sgorgano biondi raggi
d’ignara ingordigia
quell’ammiccare d’occhi
non solleva
l’assidua
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In quel ciel così d'anice
e menta
solca e spazia na' scia
tremebonda...
è d'un lampo d'acciaio
il fragor che rimbomba
a zittire financo il frusciare del vento.
Quanto stride quella candida
spuma
e quanto inficia quel
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Vivì |
18/04/2017 10:22| 1229 |
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| Cangianti movenze di spessore e forma,
voluttuose mura cedono alla mossa orma,
che regia del giorno ne fa opera eterna,
la notte è fioca luna, cede agli abbracci di lanterna.
Ed è l'istante che ripete al momento,
sei tu e solo tu
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Presente a questa terra
il mio linguaggio
si descrive nel mondo.
Il pensiero ridiscende
nostalgico
nel marasma di un canto
nel dormiveglia di un sogno.
Come le stelle orientano
di ciascun uomo lo sguardo,
dell’ignoto futuro
orientandomi
io vado
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Giorni lieti fischiettando
un motivo senza motivo
guardando un fiore
e cercando di contarne i petali.
Senza motivo
senza chiedersi perché
del dissolversi della carne
quando lo sguardo ogni crepa abbandona.
Senza motivo
senza gabbie o
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| Non hanno sintesi temporale
le ore abbandonate a se stesse
a chiudere giornate di libeccio odoroso;
al ritorno dalla pietà delle onde
piangono moli abusati di pietre nere,
inutile teatralità che corrode il sereno
spargendo dispersione
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Cambiano le stelle
e le stagioni esplodono
perché gli inverni muoiono
e i sorrisi nascono
cambiano le luci
ma solo per finta
perché il tempo è residuo
e tutto sarà un risultato
cambiano i pensieri stanchi
e i traditi
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Per le feste c'è sempre un'esplosione
della bontà che si riversa ovunque
e domina altruismo, compassione,
ansia d'aiuto... l'uomo è buono dunque!
Se vogliamo osservar la situazione
da persone assennate (son dovunque)
si
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Pavia, ancora bella come anni addietro
distende arte sul letto del Ticino
tra il verde, il Ponte Coperto e il piumaggio
d’oche, anatre e qualche canoa dietro.
Di splendore romano e longobardo
rivela il volto d’ancella fidata
in chiese di romanico
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sinapsi d' inguenti sei ravvolta
nelle tue spire mi addormento
dimenticando che sei un tenero virgulto
nata il 21 di primavera
riconosco i lineamenti dell'amor
sorseggiando piccole gemme di pesco
riflesse nei tuoi occhi d'argento
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Era rimasto tutto uguale
come se gli anni
non fossero passati
e tu stessi piangendo ancora
Le ultime albe
prima del temporale
quando tutto deve accadere
e non cadono che poche gocce
Le stesse luci delicate
ed il profumo dolce
della vaniglia
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Nel cielo
un sogno si accende
attraverso gli occhi stanotte
l’argento delle stelle splende
si risveglia l’inconscio in un sogno
non lascia tregua
nel silenzio il vento se ne va
tutto si ferma
anche i fili d’erba rimangono
immobili
si
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È da tanto che non suono...
Il piano mi guarda come l’alieno
che si intrufola in una casa,
nel disabitato cortile
delle tempeste e degli uragani.
E salgo scale di legno frantumato,
e i piedi si spengono, e perdo dita
come cenere,
e perdo
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23184 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4021 al n° 4050.
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