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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’114Autori attivi: 7’474
Gli ultimi 5 iscritti: Alessandro di Biasio - Paolo Luxor - Concita Russo - Filicheto - Gianluca Battini
♦ Marcella Usai | |
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Ottobre 2024 |
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Le 23181 poesie in esclusiva dell'argomento "Impressioni"
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| Scrivo tra l'uno e l'altro tuono
la luce accesa in sala
mentre la radio ascolto
ove classica suona la sinfonia
accompagnando l'estro
nella stesura attenta
di brevi note in foglio
e la memoria infiamma
la tela con il ragno
contento della
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| Magia di campanacci
per brulle valli scoscese
al rientro dei capri in confusa processione
Sinfonia
di magistrale orchestra riempie l’aria
ad ogni chiusa del giorno
mentre il brillio di stelle
a miliardi è atteso
per rischiarare lo
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La rassegnazione
soffoca i sentimenti,
nel silenzio
che tortura i pensieri,
nel tempo
che ci consuma,
più dei minuti che passano, inesorabili,
nel vuoto dello sguardo
che non vede, né vuole più vedere.
E in questo andare
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Erba secca
sospinta dal vento
s'impiglia nei capelli
e graffia il viso.
Le chiome degli alberi
mormorano parole sconnesse
dal suono gutturale.
Gatti innamorati
miagolano alla luna.
Seduta sulla nuda terra
ascolto il frinire dei
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imprigioniamo paure
in mantelli marchio privacy
ci genuflettiamo
a ipocriti sorrisi
nell’oltre
non ci son porte
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Pregnanti motoliti d'eurosa adunanza,
vasai con mani argillate e molli,
rimpiangono maree shakerose
nell'ignara miopia costellosa.
Ioni albumizzati percolano ritmo,
motociclosi intelletti tubercolizzati
ritmicano spondilosi
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Roberta, guarda i fiori:
cadono,
così come noi.
La Vita
ci colpisce,
come piante arse dal sole
che in un lampo appassiscono.
Tutto muta,
a volte così veloce
da minar le nostre radici.
Di colpo nudi,
esposti,
incapaci di
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| Sogni andati in orditi di pensieri
in strade di stelle lucenti che
abbracciano notti intense e
fruscianti
Trame di cielo ricamate in frange
ramate, dietro un sole ormai sbiadito,
tra opachi colori che si spengono in seni
d’istanti
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| Si sfoglia quel libro sotto aliti di vento
facendo scappar via la polvere
per anni sensazioni si sono annodate
mangime succulento in cerca di risposte
quando ogni sentire sembra scalare montagne
dove l’eco diventa parte di quel mondo
ove ogni
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| Nessuna voce che dica: "son qui, non piangere più"
nessun braccio che mi avvolga le spalle,
nessuna mano che stringa la mia.
Esco, cammino, guardo e non vedo,
più niente mi incanta,
più niente mi emoziona
se non
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| In bilico
sul crinale del pericolo
mi scuote il vento
nel vano tentativo
di disarcionare l'equilibrio
instabile artificio
che da tempo immemore
m'attanaglia
e chiudo gl'occhi
confuso dal silenzio
sognando di svanire...
sperando di
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"...quindi questo è tutto,
quel tutto che d'immaginazione vive.
Ora, seduto accanto al placido suono di una fotografia,
rivivo il tempo perso quasi per caso,
il bagaglio che porto è pesante per la vita
leggero per la
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costrinsi la notte a parlare di noi
di quando eravamo germogli
addormentati fra le quercie e la rugiada
ci dissetava quando amoreggiavamo
lungo le sponde della bramosia immensa
e quando il silenzio ombreggiava sugl'irti colli
respireravamo
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Il cuore comincia a battere forte forte
complice di quel tragitto
dove l’amore si perde in preamboli eccessivi
il tempo sembra non passare
giorno dopo giorno
l’ansia diventa padrona
un vero tip e tap
dove inciampare è il minimo
ruzzolone da
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Punto croce
ricamo una data
punto su
punto giù
indico traccia di trama
merletto
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Chi sei tu, donna...
un essere vagante
senza nome,
anima ribelle e pura
libera nei sogni
e prigioniera
della malinconia.
Lacera la tua pelle
ad ogni carezza,
ogni tocco supplizio
all'anima tua,
lacera nei sogni
Rendi il tuo corpo,
ne
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Siamo tornati
qualche giorno dopo
e c’era il silenzio
fra le lune del sogno
Poche briciole
sul tavolo dopo pranzo
e nessuna risposta
ad attendere la sera
Notte di fragole
ed un bicchiere vuoto
sussurrato freddo
in prossimità
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Il mare
non ha parole ermetiche
non urla per farsi sentire
non si agita per farsi guardare.
Il mare canta il mare
l'azzurro delle sue trasparenze
con voce straziante
e linguaggio visibile al mondo.
Il mare
piange lacrime d'amore e di
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Indico passi a precedere la notte
dove sogni s’accendono
squarciano stelle
e il grido della civetta
smembra la tua immagine indelebile
E la mente vola
con le ali del pensiero
sul cuculo dell’anima
dov’è impresso
come tatuaggio
un nido
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Ondeggiano nell'aria tremule illusioni,
i sussulti del tempo nel vortice dei sogni,
nascosta fra le ombre il volto della luna,
nei battiti del vento, la luce che si sfuma...
Abbracci dei silenzi sul cielo oscurato,
la danza delle stelle nel tempo
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| Quando ti allontani da me
mi manca l'essenziale,
l'aria, la vista, l'udito.
Infatti, non sento più
il canto delle cicale
non vedo più il sole brillare,
il respiro mi manca,
mi sento soffocare!
Non è normale, ma
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Le mattine più tristi
erano quelle dopo la pioggia
quando qualcosa finiva
nella luce dei giorni
Qualche profumo svaniva
portato via
da un vento lieve
incurante dei sogni
C’erano alcune sedie vuote
oltre i miei passi
e nessuno
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Inciampi
inginocchiato sulla pietra
appoggi le mani
guardi al cielo
palizzate di nuvole
a contrappeso
affidi l’impotenza
verbale
a scrosci di
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A passi stanchi e brevi
corro come una volpe fra i ricordi .
Questo tempo non consola niente
t’attorciglia come un veme
dentro zolle esangui.
E su quei binari corro
per l’abbraccio di un respiro
i bagliori di quel tramonto.
Nel sangue di quella
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fratto il tempo dove
è ritrarsi di vita
come da risacca l’onda
il mostro a tratti
ghermisce la memoria
che vuole
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Nuvole nere si urtano
dal vento sospinte
nascondono il sole
oscurano il cielo.
Qua e là lembi d'azzurro
sempre più radi.
Un lampo rosseggia
guizza- abbaglia.
Un tuono deflagra
tristi presagi azzarda.
Simile ad un granello
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Affusolate mani lentamente sfogliano l’antico libro
pagine imbevute d’inchiostro, scolorite dal tempo
sfuggono le parole, di una vera storia
alla fioca luce che adombra e cela
Occhi scorrono su righe d’un racconto
capitoli d’esistenza sviscerati
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Nessuno
al par mio
la spada dei sogni
brandisce
e nella notte
tra le pieghe
del sonno
io ardente fiamma
in mezzo a loro
perché impazzi
in dimensione alterata
rettitudine e coscienza
dimenticata a parole
appiccicate senza
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Triste atmosfera
su dolci dinamiche
sul palcoscenico
accompagnano il volo dell'autunno
un pugno di foglie
sull'attesa scompiglia
cornici aguzze
guizzanti come pesci scivolano
son secche
frusciano strisciano
son farfalle senza
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chi mi ridarà
la vita rubata
-forse tu-
messo incorrotto
che racconti ai paria
di sperare nel domani
ora che ho percorso
fiumi di sabbia
e i grani confitti
sono nel tessuto e nella trama
l'inquietudine
ridà al giorno i
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Rimbaud aveva ben compreso
la gravità delle emozioni,
chiamando i poeti
dei veggenti,
non gli serviva proferire
altri altisonanti versi
per ostentare quell’illegittima
ma splendida sua discendenza.
Come figlio di Cassandra
per diritto
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23181 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3571 al n° 3600.
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