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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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♦ Antonella Borghini Anto Bee | |
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Ottobre 2024 |
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Le 23181 poesie in esclusiva dell'argomento "Impressioni"
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Si giova, sovente, il poeta
di qualche modesta nevrosi
che, quando non sfocia in psicosi,
di giunger permette alla meta.
E’ meta ricerca costante
di fatti non omologati,
di scopi ben poco adeguati
a filosofia dominante.
Nevrosi è sguardo
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Se trema l’ombra
dentro alla stanza vuota
fingo i miei pensieri
fino alla fine del giorno
per non sentire nulla
che non sia vergogna
per i miei dolori
Tenuti a freno
da qualche Dea distratta
con l’aiuto del cielo
che teme ogni
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Si è perso il lume dell’eros
Parlo di apici di onde ritorni
del piacere estremo - dell’opposto -
il dolore. Di astinenze e deviazioni
tra fili d’incenso. Di chi respira la vetta
e scava silenzi troppo distante da quel rivolo
dalle curve dai
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zefiro al suo passare
stende nell'aria
ali di carezze,
toccano dolcemente il viso
asciugando rigagnoli
di stelle pendenti.
volano nell'aria scompigliati
capelli,
come fili d'oro
rincorrono le ali del
piacere,
mentre respiro di
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Osservare il tempo
(forse con troppo sgomento)
e avvertirsi diversi
una pelle che reclama
mentre gambe sicure danzano
sull'orlo di tramonti infuocati
e domani sembra così lontano
in questa notte dilatata
quando il caldo serra
in
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Col tempo i ricordi
son mare agitato,
parole scritte
in un foglio ingiallito,
dolore di madre
sulla tomba di un bimbo,
anima che si ribella.
Spensieratezza
di giochi infantili,
diventati orda,
cavalli privi di briglie
non carezze
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Portava sempre un secchio
e una bisaccia con vermi esce e piombi
nel secchio acqua di mare
e pesci se li pescava.
La bottiglia di acqua
e un panino morbido con la frittata
poche cose aveva il vecchio
oltre ai suoi ricordi.
La figlia a volte
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I giorni come la pioggia mai cessano
e le nostre paure vanno ad incensare
candelabri ormai consunti.
Ho guardato il pavimento,
la mia ombra rispettosa e guardinga se ne sta
stesa là
- a terra -
dove anche le formiche la
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Ama le proprie sponde
tanto faticosamente
nel terreno disegnate
ogni fiume
e se ne lascia poi condurre
senza ripensamenti o dubbi.
Ecco perché provo nostalgia
per punti e linee rette,
per tutto ciò che con certezza
qui o altrove ci conduca
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e non soltanto gli occhi, quelli davanti al giorno che muore:
mi prende la parola, il gesto, ed ogni resto di luce incastrata,
l’ora che in un suo giro d’onde mi ritorna:
e riconosco i suoi sottomarini,
la gioia che inchioda l’acqua e più su, le
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i tavoli tra ombra e sole dove
sedeva chi più non c’è
la mente è in fermento
nel lento giro del sangue
in questo scorcio di cielo
mi sposto seguendo l’ombra
seduto a leggere Brodskij
mentre
lo sciabordio dell’onda mi culla i pensieri
che
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E’ tardi ormai il cervello non dice più il vero
come facciamo a creare l’impossibile
ogni mattoncino se ne va per conto suo
ubriaco non riesce a comporre niente
domani troverà soltanto un baratro
che s’imporrà nel voler ingurgitare ogni
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Vedo la tua anima in lontananza
sospesa nel vuoto, inerme e confusa
tra verdi nuvole di speranza.
È lì, meravigliosa, unica e sola
sorretta dal vento della passione
con gli occhi socchiusi dal sole.
Giace sdraiata sulla cima del colle,
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E pullulano formiche
su quel tozzo di pan ch’è sull’asfalto
Così è la spiaggia quand’è gremita
quasi sepolta sotto il rosso della carne
Cosi un gruppetto intorno a cose futili
che disconosce il senso vero della vita
Un pittore si ferma e guarda il
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Si sfalda il buio
nei giardini di luce
oltre
l’anticamera della mente
ho solo il mio
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La sera disegna ombre su un velo finissimo
Le nuvole sono fantasmi leggeri
che vagano senza nessuna meta
Sogni dolcemente si distendono
sull'impalpabile tessuto del cielo
ed io accolgo quella carezza d'ovatta
mentre si smembra il peso del
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Sabyr |
18/08/2017 21:53 | 624 |
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Respiro l’aria fugace dell’alba
e bevo gli effluvi di chiari di luna
quando l’Autunno sua mano mi porge,
e lontani bagliori di stelle frementi
risvegliano i sensi muti e dormienti
Lampi di luce attraversano il cielo
come il pulsar d’un rovescio
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Fugga da me, ogni fonte di sorriso...
Non c'è sorgente che possa cambiare
il corso di questa mia triste vita.
Qui continuano a cadere
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Prendi il tuo tempo
e fanne stelle notturne
per non dimenticare
la notte che scende
Domani sarà l’alba
a guarire le ferite
le parole mai cresciute
ad inganno delle lune
Vola questo spazio
la strada ha nostalgia
dei passi
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Un dì la Luna io sentìa urlàr a cime,
e il suo era un canto di Valchirie e tuoni,
che a ripetere andava oscure rime:
"Ho- jo- jo! Il Temporale
presto si infuria e strugge!
Ho- jo- jo! È il mäestrale
che da Nord
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| Il tuo tempo, attraversa il mio
nel lungo viaggio dei miei sogni
cosi ti incontro, ma non per caso
nei labirinti crudeli del desiderio
ti venero dentro luoghi antichi
dea senza nome e senza volto
tu parli al vento, nel tuo silenzio
parli e taci
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| M’abbaglia e mi stordisce questa estate
la vista ottunde il sol che non da pace,
è al mare nostrum congeniale agosto
ed è normale sia fastidio all’occhio .
Ma troppe artificial ne associa l’uomo
ancor di luci bianche o di colore
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Ti cerco nella tempesta del cuore
ti nascondi dietro granelli di quarzo
sospinti dal mare,
nelle pietre sgretolate dell'anima
giochi a nascondino.
Come risacca vai e vieni
ricami merletti e filet sulla pelle,
non ti affacci al balcone
dove
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Questo è il tempo,
della malinconia
che si fa strada nella solitudine,
del vuoto dell’anima
che trema d’innanzi all’infinito,
delle parole dette e immaginate
per non morire dentro se stessi,
della verità che scalpita
negli occhi
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Non m'importa nulla del tempo e delle sue stagioni
no
voglio viver con il sapor di caffè sulle labbra
desidero svegliarmi senza saper se il sole c'è
oppure è morto.
Non m'importa nulla di come gli altri sentano l'odor del
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S’accesero le luci e noi
radiosi come lampioni nella sera
i calici nel respiro metropolitano,
a consumare vino rosso e le parole
quelle si sciolgono meglio in un bicchiere.
Lucida la piazza coi ciottoli argentei di nebbia
a segnare coi vapori un
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Si è spenta l'ultima stella
in un cielo senza luna,
il buio avvolge ogni cosa,
l'aria è ferma come in
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guardai l'aurora arricciata
dall'increspato mare annoiato
il profumo di salsedine
ubriacava la malinconia
che mi teneva compagnia
sul bianco foglio che provai
a poetare con liriche preziose
come l'aria fresca sulla pelle
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Impetuoso il fiume s'arresta
tra il vorticar dei flutti
e libero fa diga
all'esternar dell'incoscienza
fin quando ogni essere
zampilla e ribolle
nel quotidiano arrangiarsi
non sapendo più del blu del cielo
financo del verde della
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Qui sulle pendici dei monti d’argento,
scorre la mia vita verso valle
io, serpente ed aquila, uomo e pietra,
padrone di villaggi e servo dei cani di foresta;
una vita scoscesa e senza una risposta,
perché le voglie secche dei
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Io non scruto le stelle indovine
per trovare un benigno domani,
sbircio appena lo scandire dell'ore
perché giunga sì lieta la sera.
Io non do in affido le pene
alle candide pagine d'un diario
maa bbandono i reietti pensieri
e li
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Vivì |
14/10/2012 14:21 | 3472 |
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23181 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3511 al n° 3540.
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