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Le 37753 poesie pubblicate in licenza Creative Commons
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| Spietata come rosa
sola alle dita –stretta, denti tra le mani-
e di lutto mi trovo costretta
vestita e ordinaria.
Spietata come attesa,
né suono né pioggia,
per aver ringhiato nel tuo letto
e aver insultato – dopo che l’amore
mi
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| Quando si muta in odio, un vecchio amore
sembra un piatto avariato di cucina:
diviene insopportabile l’odore
di ciò che profumava un poco prima.
Colei che ai tuoi pensieri stava in cima
perde bellezza, pregio ed il sapore,
il cuore tuo col suo più
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| Speravo di veder nascere il sole
Ho trovato solo fiamme ardenti
Polveri d'un passato dimenticato
che ormai consideravo
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Quando all'animo chiederò
di Me
mi seguirò
nelle consapevoli rughe del tempo
e davanti allo specchio
il mio cuore
illuminerà sfocati riflessi
di uno sguardo appena arreso alla sua beltà
che nell'ombra dipinge
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Sto qui
in questa notte di metà novembre
mentre fuori si avvitano confuse
le raffiche di vento
che scompigliano
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C’è il freddo di una bugia nel tuo corpo
mentre spogli ogni nostra intimità,
l’alcova ristagna di una
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M'ha lasciato la sua mano
sulla spalla,
e tenuta stretta da brividi d'intese,
lungo un deserto impervio,
un
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| Come bonsai
che accumulando invisibile valore
l’esuberanza dell’estensione mortifica alla vita
in nome dell’idea diletta
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| La pineta guarda il cielo
e nel pioviginar
spinge il venticello
gli alberi fa parlar.
Si svegliano stirandosi,
mugolano del sonno,
si cercano abbracciandosi,
uniti si accordano.
Si parlano in musica
con le sette note,
si educano alla
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sbattute poi tese
per un attimo - vorrebbero il cielo
sorprende l'animarsi
aldilà dello scibile in direzione contraria al volere
direi che vive
un nodo di trame - fra tutte migliori
a spicchi
il reale
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E stiamo come gerani sul balcone
a guardare la strada che passa sotto di noi,
a provare a lanciare petali sulle macchine
e sui capelli di una donna dallo sguardo velato.
E questo tempo
di rimproveri e osanne,
di tessitori di promesse
e terroristi
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sposto l'orizzonte continuamente
ci siamo presi a pallonate
e non era un gioco
non era ciò che passava il convento
la ciurma ha la calandra gialla
facce da galera
ma sotto vento non decide
formulo interrogativi alla deriva
quello di
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Se non ci sei,
t'immagino sdraiata contro il sole,
bagnata,
su una roccia piana,
nel tramonto estivo,
affianco al mare.
Le gocce d'acqua,
tonde e tese,
scorrono sulla tua pelle di luce,
obbligate, per diverse vie,
dalle diverse curve
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Arde la fiamma
in desiderio si trasforma,
in etereo
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Vergineo fiore ti ergi
diritto nel verde mare.
Guardi l'orizzonte lontano
e sogni lunghe strade
che nell'infinito portano.
T'accarezza la brezza
e le movenze tuo sinuose
imitano lo strisciare
del bruco sulla celeste
parete che il tuo
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Arrivera' il tempo
del fragile ramo spoglio
spento nei grigi
di stagioni dormienti,
e sara' primavera...
Tornera'
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| Ci sono opere che finiscono
e non hanno mai avuto inizio
boccioli che alla terra giungono
senza onorare appieno il
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Ho Visto
chiudersi la porta
all’alba d’un mattino,
nel respiro gelido d’un pensiero
non condiviso coi giorni,
che a
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Acerba
l'adolescenza,
d'esistenza gioviale
non è la quintessenza,
dune di sabbia
su di un deserto triviale.
L'esperienza ripudia
scaltra desistenza.
Baciare
chi non ha
diritto di amare.
Il male sortire
sorgente del capire.
Pur se
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| l mio mondo è uno spaccato
di luci ed ombre.
Un’intermittenza di chiaroscuri
giorno e notte
alba e tramonto
buio e chiarore
E le luci sono voci,
sono volti,
trame di vita.
E le ombre sono sogni infranti,
dolenti ricordi di cose
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Anna62 |
20/01/2013 17:48 | 1610 |
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| È una notte profonda d’autunno
piovosa.
In tivù trasmettono un film
dei Coen
con la storia di un triste barbiere
assassino
che fiacco si muove indolente
nel vuoto.
Le immagini scorrono lente
opache ed atroci
nel grigio che cupo
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| Passarono gli anni e dopo le Decadi,
d'Anàsteros, poco si seppe
E pochi gli uomini sopravvissuti
a Boreios la cittadella
ancor farneticavano della collera del
Dio
Ed essi si trovarono nei deserti di Lancur,
peregrinanti e maledetti senza
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EnzoL |
20/01/2013 15:40 | 1896 |
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| Ancora un giorno vissuto di sogni
Ancora una notte ricca del suo viso
Ancora un giorno senza il forte sole
Ancora una
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| Storia di un poeta depresso
che scrive le sue opere
seduto sulla tazza del cesso.
Graffi di dolorosi amori
persi per troppe puzze
nel letto.
Alberi, foglie, viali e gabbiani
mancavano solo Biancaneve e i sette nani.
Evitava testi
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| Sento che il freddo
da me, s'allontana
non temo già più
il rigido buio serale
S'annuncia per
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Lo spirito è volatile
si inframezza nelle cavità
non può essere fruibile
pena la sua riducibilità.
Non è il gesto, né l'elemento
che coinvolgono l'antico uomo
sono i riti che dilatano un momento
un
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In lontananza un braccio mi duole.
Galleggia.
Non raccoglie né accoglie
dimensioni
distanze
colori: si sommano e sottraggono con regole invisibili.
Oggetti in attesa di una decisione.
Davanti o in fondo
qualcuno si sveglia.
Beve.
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Ho visto l'uomo e questo
aveva smarrito la strada,
scendeva da una discesa
e non trovava il sentiero
per una veloce risalita.
Mille e mille altri uomini
scendevano e scendevano,
ma nessuno sapeva risalire.
La storia dall'altra
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| Il y a toujours
dans la vie,
quelque chose
qui,
pour un instant,
nous coupe le souffle.
Même les rêves!
Et cette nuit,
prise de folle envie,
dans mon lit,
aux draps
froissés
par la tourmente,
je t'ai
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| Altro non c'e rimasto
che il ricordo
sbiadito come un'erba amara
Sale una voce aspra
primordiale
che urla dentro un tubo oscuro
Sordo a tutto e a tutti
si dimostra ingordo
senza aspettarti
il tempo
Come un male che d'improvviso
scenda
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37753 poesie pubblicate in Creative Commons in questa categoria. In questa pagina dal n° 18691 al n° 18720.
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