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Le 37747 poesie pubblicate in licenza Creative Commons
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Palpitano i miei sensi
nel delirio d'un famelico desio
veementi mani
scrivon sul mio corpo
mute poesie d'un divino
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Stava scendendo la nebbia.
Un' apnea marina
in una nuvola
di sperma nebulizzato.
C' erano infinite
perle di
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Sarò il mio rifugio quando piangerò,
l'ala su cui appoggiarmi quando sarò stanca
perché ho attraversato sette mari
e scalato le montagne più alte per te,
affrontato le tempeste
ed i fantasmi della notte.
Ho lavato
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| Fiori che sabbia sboccia
come che dalle strade,
o dalle vie, cieche in periferia,
possa sfiorare del mare l’idea
che porti dei torrenti il nutrimento
assieme a silenzi di pesco.
Lune che i caleidoscopici occhi
assaporino di pigmenti
lo studio di
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Cammino silente nella notte in strade da
lampioni illuminate, l’anima mia mi tiene
compagnia.
Sola in ricordi e sospiri sgretolati
in oblii ricercati, tutto è ovattato, smorzato,
sotto un cielo stellato, la luna quella d’una
volta sorride
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Le tue spine
graffiano il respiro del vento
e accarezzano la sabbia
rovente del deserto
e non ti arrendi
all’arsura del sole.
Sboccerai al tramonto
e il tuo effluvio inebriante
si dissolverà nell’aria incantata
delle prime ombre della
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Non si dondola
l'anima di notte
lavora curva alla luce
che ha in sé il nome di Dio
e si spinge fin oltre
lo spazio dove arriva
per rafforzare l'esistenza
del corpo che la possiede.
Dio grande e infinito
la tiene in Sua
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| Verrà l'aurora
a rischiarire il buio
d'una mera esistenza.
Misera l'scurità
succube della
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Essere tra i fluttuanti pensieri,
elargire lontane movenze riposte
nelle ansanti spelonche ... tra i meandri
con immagini vedenti nei blu circostanti.
Raggi di sole inviati sui cuori,
ceste di vimini ad accogliere frutti
e in dorata cornice colori
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Metto in scena la normalità,
e lo faccio con estrema convinzione.
È questo l’espediente che ho trovato
per
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Talvolta stiamo fermi, e sono gli altri
a passarci davanti, a assimilarci,
talaltra siamo noi che ci muoviamo,
imbattendoci in chi sta lì al suo posto;
comunque sia però il problema posto,
agli occhi estranei ecco ciò che siamo:
nulla eravamo
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uno sfaccendato
mi ha indicato la via
- gli avevo chiesto una sigaretta...
dal pacchetto
un misto di tabacco e cenere
-
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| Io lo sapevo bene e con ragione
che sareste affogata ne rimpianti,
certe faccende le apisco avanti,
un ciavete coraggio voi tardone! (1)
Però un voglio fare come tanti
che confondano briscola e scopone (2)
e prendano per oro del cartone
o
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| J'entrouvre les rideaux,
et regarde au dehors de la fenêtre.
Il manque peu
au lever du soleil.
La rougeur de l'aube
s'est posée entre ciel et terre
comme un manteau
léger.
Je contemple le ciel
d'abord de plus
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Le sue radici si intrecciano
in semi di ogni mio sfuggente passo
presta rami ai segreti d'aria
come vergini misteri nel grembo di nuvole candide
All'ombra del suo respiro annuso fiori che semino
in terre di primavere in cui ho costruito
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Quando la notte mia
si fa luminosa
in quattro parti
si fa il pensiero
sono nei deserti
che costruiscono l'uomo
e sulle ginocchia del tempo
scruto l'Altissimo
nuulla mi sembra
che non sia per me
pure Dio che attende
aspetta nuovo lo
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| Fu Braccio teso
e raggi di sole come falangi
per saluto
Tanto fu ed è;
Mano d'alabastro
ed intarsi d'odio sulle nocche
ossute
Branchie romane come
scusa per la plebe in bolla.
Capelli e righe per pigiami vuoti
e marce di fantocci
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EnzoL |
02/04/2013 20:02 | 1817 |
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Giulia è intelligente
anima del mio corpo dolente
rispondi fanciulla nei cieli
cavallo bianco
spiagge deserte
Sole risplende sui tuoi occhi
Giulia ci sa fare
donna prodigio
nome dei nomi femminile
macchina bionica
poesia
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Ritrovo parole dall'antico sapore
rovistando nel cuore
tra angoli bui e aria stantia
dove regina è la malinconia
parole silenziose e
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Brillio di colori in libertà,
da venti in pareo omaggiati,
nell’etere felici a svolazzare
colla gioia della vita... il loro amare.
Miriade di carezze in accompagno,
fiori ad intingere profumi inebrianti,
lassù su soleggiate terrazze
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ci si andava a prendere la vita
dietro l'ultimo lampione della movida
lontano dalle unghie che grattavano il cemento
spogliando di sguardi il vento
- bandana nei capelli e rosso antico
il principe stuprava la fortuna
il gobbo ce la faceva
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Dire qualcosa
al boccaglio del tempo
perché torni respiro.
Qualcosa di noi
riconoscibile e giusto
giusto perché nostro
non ora, necessariamente
non qui, su queste pagine
nelle piane, tra i verdi ulivi
a lungo
a lungo
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Il giorno inesorabile passa
L’altro inarrestabile sopraggiunge
L’anima non rilassa
Le essenze congiunge
L’attimo furtivo
Strale improvviso
Trattenere è tardivo
In quel passaggio senza avviso
Quel passato godere
Non esula di altra
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Dé, mi rammento ir còre che batteva
le prime vòrte a' nostri appuntamenti
quando ci si vedeva, ma prudenti,
perche ir su' babbo, propio, nun voleva.
Un rivincevo a fànni i comprìmenti
(oh la mi' donna, quanto
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Si nassù in da la cüna in quel dì
tra rumur da guera luntana,
ma basà in frunt dal sô e da
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Ripercorrere attimi, istanti di
ricordi d’ una vita d’altri tempi, nei
quali avevi tutto, in fondo niente!
Intense risa da rallegrare il cuore,
o pianti disperati in sogni agognati,
non realizzati.
Afflati, sbuffi, soffi si ricorrono
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Sfavillano lenti i boccioli
sul trono di un'albero in fiore,
al comando di un respiro di vento
salutano la bianca nuvola.
Aprile già sveglio passeggia
dove l'onda più larga si fa
e un'esercito di foglie saluta
nell'ulular di un
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Vi chiamavano eroi, schegge
di sangue sparso, lamine
di desideri futuri ambìti e già
traditi, all’ombra del peccato!
Vi falciavano come erbacce incolte
dal terreno dell’infanzia, con giochi
d’egoismo, e trappole dorate
rese dolci
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Questa pioggia di marzo
è uno spruzzo di vitale buonumore
che battezza la terra
e ne sveglia la carcassa
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Ti Amo
tutti i giorni.
Ti Amo
perché sei bello,
snello,
fresco come l’acqua d’un ruscello.
Amo la tua
eleganza
le tue “natte”
i 130 cm della tua cintura.
Basterebbe che
tu mi guardassi
ogni tanto
che tutta mi ”sconvolgessi”.
Amo
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