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Le 37745 poesie pubblicate in licenza Creative Commons
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Tutti sognano la vetta
e cercan di scalarla in fretta,
per godersi il panorama
nello specchio della brama...
Il
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Quel tranquillo divenir
Mai esagerato fu quel brivido
In attesa del vostro ardir
Nel bramare più impavido
Di vostre mani quell’osar
Nel trepidar di polsi
Le vene fa pulsar
Da vil messere più non tolsi
Dolce lo sfiorar di
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è vivere felici
spiragli di luce
correre come il vento
dipingere una tela
coltivare un campo
non avere padroni
cantare per ore
ridere felici
combattere giustamente
non giudicare
libertà è rinascere
essere
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La ragazza col ciuffo
sorride e passa allegra
apre occhi assenti
come una morbida piuma.
Neri i suoi capelli
puntano al cielo
come una preghiera
che si sa solo che sale
così lei quasi mistica
leggera e dolce diaciassettene
che allarga
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La sola espressione
del vostro dolore
è più forte della lotta
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Tornami,
raccontami,
l’intesa
d’un errabonda avventura
agli occhi del vento,
allo sguardo della
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Non manchi quando ho vuoti da colmare,
né se non ho niente da fare,
non manchi se sto male o son da sola
ma manchi quando, come ora,
sento la pace prendermi i sensi
e mare vedono questi occhi persi.
Vorrei dartene un po'
di questa
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| Quando il vento si spezza
è come tante piume,
tanti occhi
come tanti i pavoni.
Quando il soffio si sgretola
è come scalzi i sentimenti
e non ho più vista per sognare il sole
e non ho più cielo
né aria né
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Cosi io sono per te,
come un tocco gelido
che accarezza la tua faccia
folta di coraggio.
Sentimenti secolari,
dolci e molte volte amari,
sono per te
come un'onda delicata,
che sfiora i tuoi ricordi
e culla episodi .
Placata ora
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julia |
20/08/2013 00:57 | 5541| |
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| Tu così presente
ed io evanescente
Dimmi
come ti inganni?
Io sogno!
Come vorrei che sognassi anche tu
Ti guardo
e so di averti perso
Mi riconosci dentro
uno sguardo?
E’ d’amore
lo stesso di sempre
di quando ti tenevo
stretta
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Anna62 |
30/05/2012 01:08 | 2787 |
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| Nella notte mani tese sfiorano vetri,
ostacoli d’icona orante
dove colla di coniglio allontana emozioni.
Su lettere scarlatte
cadono immagini di te
pestate a mortaio
sorreggono antichi dolori e scelte.
Oggi per te sono solo immagine
salina
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L'adulto ha perso se stesso,
mancano i sorrisi
di bambini che corrono sui prati .
Siamo cadaveri
nel fango del consumismo
macchine senza libertà .
Pretendiamo la vita
ricercando la bellezza
gomma sulle rughe
bisturi sulla pelle .
Siamo
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partite partite!
-le mani gli occhi-
-la pelle gli odori-
divisi divisi!
cieli dai cieli
venti da un riposo di venti - inconsolabili eterni
alluci dagli alluci
muti muti!
urlate! muti ossia...
traditi dal verde dai fiordi a
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Leggero l’alito di vento
Sospinto dai raggi del sole
Di un’estate ormai al tramonto
Che gonfia la tenda della stanza
Che danza come fosse una vela
Di nave che naviga
Sul mare dei miei ricordi
Verso orizzonti lontani
Affrontando il turbine
E le
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| Si può cambiar senso alle parole anelando ciò
che aggrada il cuore, creare nuove atmosfere,
deviare il corso della vita scorrendolo come
sabbia tra le dita.
Tuffarsi in inconscio collettivo attingere alla
fonte della conoscenza
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| Foglia sospesa tra le dita
racchiusa nell'immagine
del tempo.
L'alba delle emozioni che
nasce
da un angolo di
cuore dove la
brezza carezzevole
culla.
Chiudo gli occhi e
prendo il tempo.
Mi perdo nei
tuoi
ricordi
mi perdo negli
odori che
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| Io sono un tossico
in- dipendente
-che razza strana- direte
non frequento i vostri pusher
mezzibusti in scatolette
di
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| Gli occhi ballano
in uno sguardo allegro,
due trecce accarezzano
le spalle coperte
la signora felice
alla sua gioia mi invita
e tutti contagia
per un'attimo di festa.
Di bianco vestita
non perde una parola
a tutti dà uno sguardo,
in
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| Non sono il vento
che come cavallo corre
per il mare, per il cielo
percuotendo i tuoi capelli.
Non ti porto via
nell'illusione d'un sogno,
verso il destino infinito
d'un tempo immaginario.
Ti tengo con me
adagiata sulle mie piume
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Siamo tutti dentro una scatola
insetti da laboratorio
persi a guardare i colori delle pareti
che hanno dipinto per noi.
Alle volte
ci ricordiamo di essere vivi
alziamo la voce, rispondiamo
combattiamo con le catene ai polsi.
I più attenti
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| Ditemi
Ditemi dei giorni
raccontatemi del tempo ch'ora
torna
Torna liquefatto d'alluminio e di prigione
Del fluire incerto, spiegatemi
Spiegatemi delle case antiche
Rotte
disfatte, al rintocco d'un vagito
O di quelle porte
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EnzoL |
17/08/2013 19:20 | 1865 |
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| Do le spalle alla ragione, fuggo via con
la follia, amica silente asseconda senza
giudicare risa gioiose e lacrime amare.
Scrosci d’attese ardiscono d’esser sussurrate
da lieve zefiro che spira intraprendente da
ponente, mi porterà via per
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Grida felicità
l’invocato eterno amore
frutto divin bocciolo
colto come un fiore:
Regina mia di cuori.
Pianto di gioia coglie
candido viso ammirar
immacolato velluto rosa
al tramontar del dì vecchie spoglie.
Capelli bianchi
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Nuddu sapi nenti
Tutta sta genti
Si sta muta muta
Vastuniata e cunnuta
Nuddu ha vistu nenti
Mancu i parenti
Ni sanu cosa
A ucca è chiusa
Nuddu era prisenti
Sti dilinquenti
Macari sta vota
Pigghianu a vulata
Nuddu senti
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Vorrei accarezzare
i tuoi pensieri
come fossero petali di rosa
e conservarli nello scrigno segreto
della conchiglia che custodisce
il canto del mare.
Vorrei essere la luce
dei tuoi occhi malinconici
quando non riesco a infrangere
il tuo
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Io sono per te
il figlio della notte,
delle stelle che muoiono
e di quelle che nascono.
Con la finestra aperta
e le luci spente
cerco tue carezze
che ancora non conosco.
L'alba non la sento mia
come miei non sento
i raggi di un caldo
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Muoiono le parole
a contemplare il battito
quando tra buie nuvole
cuore rischiara all’orizzonte
per riscaldare la tua anima.
Vestito di sole
raccolgo gocce di lacrime
che con tepore intenso
asciugano il dolore.
Gioiosa primavera
risorge
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Tu per me,
immensità ed assenza
amore e disamore,
felicità e incoscienza.
Io per te,
zavorra e canto libero
ancòra e insofferenza
amore e onnipotenza.
E poi, deserto,
sabbia rovente e grata
per trattenerla
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Neanche il cielo può comprenderlo,
questo volermi consumare dove la
tua bocca è una stanza immobile.
Dove ogni affetto è una pretesa per
non smettere di ascoltare il tuo dolore.
Niente, più di te, è capace di
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Fulgido gioisce
l’animo
d’intensa beatitudine
giacendo
tra le braccia di
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37745 poesie pubblicate in Creative Commons in questa categoria. In questa pagina dal n° 16711 al n° 16740.
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