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♦ Antonella Borghini Anto Bee | |
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Le 37745 poesie pubblicate in licenza Creative Commons
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| Mi rivedo
in un tacere d’occhi,
silente nella nebbia
a offuscarmi l’aria.
E se ci penso a guardarti
dai vetri gocciolare,
sei l’arrivo alla distanza.
Ho i colori dell’autunno,
profumi mai dimenticati.
Soffi d’un tempo,
assonnati,
su fogli
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| Mi delizia andar per boschi
lontano dal frastuono della gente,
qui percepisco suoni delicati
mi confondo
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| Notte fonda. Confonde pure il cielo
e un alito nell'anima smarrita
s'interroga sul senso della vita
che poi consacra
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| Eppure si disse
che l’altro ieri fu consona
l’estesa riottosa rinuncia ad abbellire
A rinvigorire il passo: il felpato silenzio che ci precluse in un gemito al cloroformio
Eppure si disse
che d’oggi son solo doli sinceri
Lingue amorfe d’attese
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EnzoL |
29/11/2013 18:59| 3635 |
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| cerco una parola nel bagaglio
nel bagagliaio dell’auto che mi precede;
noto (dove abbonda il tempo)
che la base del crocefisso è un po’ consunta
l’ombra fissa al suolo
ci gira intorno
guarda – penso a una bufala –
mani bianche
non lo
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| La vita passa
trascorre a volte lenta
corre spesso veloce
corri veloce tu
si vola veloci
programmiamo
progettiamo
razionalizziamo
ottimizziamo.
Ci portiamo avanti
allunghiamo il passo
sul lento tapis roulant
saltiamo gli
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La sabbia accoglieva i nostri passi desiderosi,
lasciandoci accarezzare dall’onda che giungeva
al rosso tramonto del dì t’avevo al mio fianco,
il sole all’orizzonte s’abbandonava ormai stanco.
Ciottoli di vita s’accompagnavano felici,
i gabbiani
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Solo noi due
accanto a quel camino
a rimembrare i dì
trascorsi insieme
Infuria fuori
la tempesta
scoppietta il ceppo
ch'illumina il tuo viso
da una lacrima rigato
La mia mano s'avvicina
a quella tua
e da quella lacrima
un sorriso
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Quand’alme e luci sono spente, sveglia
se’ ‘n roseo albeggiar d’insonne immago;
parmi al piovoso pianto fiacca e
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SIGNORE, SEI MORTO INVANO
SULLA CROCE.
LA TUA CORONA DI SPINE
E I CHIODI CHE TI HANNO CROCEFISSO
GRONDANO SUDORE DI SANGUE.
IL MISTERO DELLA TUA MORTE
È COSÌ ASSENTE NEI NOSTRI CUORI
CHE NON RIUSCIAMO PIÙ
A DISTINGUERE LA
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Vieni, arco nel cielo, porta
alla terra i colori, lascia le
nubi sospese, perché possa
risplendere il sole.
Vieni ad illuminare i campi,
a colmare i cuori di gioia.
Ti invidia il giardino fiorito
ti adora chi attende l'amore.
Vieni a
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Vieni quì bimbo caro, tra le mie affaticate ginocchia,
ti racconto stasera una novella, una lieta novella,
sentirai il crepitio sordo della legna che scrocchia
ma la storia pur breve, è interessante, davvero bella.
Tu che origli favole
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dove vanno a dormire le marmotte
vorrei io
- al bianco -
dentro e fuori senza distinguere
per non perdere l’incanto nella confusione di un pensiero
inutile
ovunque sia disposta la natura
ad accogliere la mia giovinezza - bitorzoluta, piena di
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Io son quel che non è,
il vento di settentrione,
l'aria marina, la roccia, il sorriso della gente,
le cicatrici delle persone, ciò che era,
è, o verrà nel nome dell'ignoto.
Son quello che vi ha dato la vita, ma
non vi
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| Se rifletto su me stesso
e analizzo la mia vita,
ciò che scorgo è il riflesso
di un'immagine
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| Il prete prese posto,
dove di quelle ore
maioliche e lustrini neri;
pochi fiori appollaiati
stanchi sopra panche
per viaggi di sola andata.
E restavi lì,
Nel palmo di naso agli astanti
[ fastidiosa e scomposta ]
Con un dito che
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EnzoL |
27/11/2013 19:37| 1508 |
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Sotto l'albero spoglio,
in riva al lago, ho raccolto
un raggio dorato.
Ed il mio cuore, colmo
di nostalgia, ha respirato
la dolcezza delle immobili
acque.
Rimasi immersa in quella
dolce luce, tra il soffio di
un leggero vento che
mi
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Nel tuo sorriso io mi perdo,
fra le dita del Creatore
vivo i tuoi primi respiri
e mi sento beneficiario
di tanta bellezza.
Adoro i tramonti colorati
e le albe luminose,
ma il tuo sorriso mi trasporta
nei meandri antichi
di un divenire
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HO SCONFITTO LA NOIA
SFIDANDO LE AVVERSITÀ
DEL TEMPO.
SONO DIVENTATO IMMORTALE
COME UN DIO PAGANO
GUARDANDO LE STELLE DORATE
DALLA MIA PRIGIONE.
HO SCONFITTO L’ANSIA
ASPETTANDO IL GIORNO
DELLA MIA LIBERAZIONE
PER POTERTI
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Mi hai creato a Tua
immagine
e adesso mi costringi
ad immagine
del cattivo per l’eterno
in questa rossa
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Tremano le foglie ultime,
sale il freddo
e già il tepore sognano.
Tappezzano l'addormentato
prato
col giallo,
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Il tempo
che fugge incessante
ogni palpito placa
riposa il pensiero
L'onda del mare
lambisce
il dolce planar
di gabbiano
L'acqua del
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Diario
23 novembre 1980
Milano già stappava le bottiglie
Venezia organizzava gite d'acqua
Bologna si leccava
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Tutti gli anni a Natale accadono
cose speciali.
Gli Angeli del Signore scendono
dal cielo, tra freddo e gelo, per
regalare caldo e tepore a chi non
ha amore.
Tutti gli anni a Natale accadono
cose speciali
Aiutano uomini di buona
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Tu, musa dello spirito mio, tu sai,
che nelle notti del vento bastardo
e in quelle della silenziosa neve
io costruisco una stella per te
poi vago nello spazio infinito
a trovare una dimora di te degna
e mi incontro e mi scontro
nella sapienza del
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Non ho intenzione di guarire.
Voglio sapere di te
anche le virgole,
voglio parlare con te,
sono stanco di subire
le tue regole.
Mi manchi tu,
i tuoi sorrisi tristi,
basta sognarti ad occhi aperti.
Se ho fatto dei sbagli in passato
che non
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| Luna
ti voglio chiamare
arrivi sempre all’imbrunire
ti fermi a volte
la luce della tua parlantina
chiara e precisa
a volte le nuvole
dei miei ritardi
ti nascondono alla vista
oscurano il tuo ancheggiare
la traccia si perde
in fondo alla via
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Nefandezze inenarrabili,
la mano dell'uomo diventa artiglio
la sua voce ghigno
l'umane sembianze decadono,
diviene belva oscura
assetata di sangue
mentre cruenta ripercuote
un anima un tempo vestita d'amore
non una parola
non un
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| Succube di un mostro.
Così navigo,
Aperto alle nuove licenze
Ai ritrovi maldestri, di me
che ancora soffro
d’ossute pretese verso lati migliori
Che poi non scorrono mai il senso.
L’oraria ordinaria follia in cui non coincido
Mentre un
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EnzoL |
25/11/2013 18:32| 1730 |
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| Nascesti, nobile, in Roma,
quando il credo nel Cristo
portava a morir nell'arena
o ad avere il capo mozzato!
A Te la carnefice lama,
staccò dal corpo la chioma.
Votata in segreto a purezza:
quando ti dieder consorte,
per mantener la
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