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Sociale
Le 12107 poesie pubblicate sull'argomento 'Sociale' Poesie sociali |
Trasandato il corpicino
addosso stracci maleodoranti
da non potergli star vicino
tanto son nauseanti.
Piccoli piedini
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| La chiamavano cigno
per il suo lungo collo
la diafana pelle
e le gambe sottili.
Saltava la corda
correva nei campi
leggeva le favole
di azzurri principi.
In un giorno d'agosto
l'avvicinò l'orco.
Le luride mani
le accarezzarono
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Sul ciglio della strada
tra l'odor di viole e ciliegie
si perde
l'ultimo pudico saluto.
Tra la seta di candida purezza
disegnata su gote
adornate da acerbe fragole
e l'ingenuità trasparente
dentro occhi cristallini
-Ora solo polvere
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| Questo tuo mondo non più amico,
verso chi ha invece voglia solo di sorriso.
Questo tuo percorso per sempre spezzato,
per colpa di chi la tua mente ha annullato.
Questa tua infanzia negata verso valori persi
su cieli senza piu' venti,
e tu
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piccoli passi di danza
la musica che ti accompagna
il pianto e il riso di giorni gai e spensierati
come un valzer a piedi nudi
senza pudore
senza vergogna
viso nel viso
di chi
la tua danza ha interrotto
piccolo
angelo di
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Eirene |
16/10/2010 16:46 | 1517| |
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Son rimaste impigliate
sugli zoccoli delle chimere
le fanciulle dita per contar gli anni
e dispiegar l'amarognolo della saliva
sul mio viso già vecchio se la tua mano passava
vorrei ridarti indietro
quel mercoledì di sventurate
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Il contachilometri va
gli ossiuri accasati
macerano il colon
Cercavi una copertina
per essere qualcuno
Grossolano quadro
è dei giorni nostri
scambiare l'essere
per profumo di sostanza
conio d'incertezza
è selce sul tuo
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Sogni isolati d'età
legati da collane di nuvole
sperduti nei taciturni respiri
privi di lacrime che incidono le gote
solo stracci di corpi, spogli di un futuro
dimorano tra ipocriti, all'ombra del mondo
circondati da bare avvolte di sola
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Non avevano spine - a quei tempi le rose
rigogliosa stagione, bendava sua vita
rideva sempre bimbo, appagato di cure
forse in eccesso, purtroppo elargite
s'agita inquieto il mare notturno
t'attrae e risucchia nel fondo gorgo
non sempre,
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Credevo che un giorno
tutto cambiasse,
un mondo senza dolore o cattiveria
dove ogni pensiero s'avvera
Invece, cara vita mia
eccomi qua, al tuo cospetto
e noto subito che ancor
non v'è nessun rispetto
Ho lottato, si lottato
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Padre Nostro, che sei nei cieli,
non mi chiedi perché il mio sguardo
è adombrato di tristezza,
non mi chiedi perchè
non gioco con gli altri bimbi,
non mi chiedi perchè
di notte mi sveglio piangendo,
non mi chiedi
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Stringevi un aquilone
tra le dita di rosa,
si affacciavano mandrie di nuvole
al tuo passare,
nel parco si udivano risa
d'infanzie serene.
Tu stringevi quel filo
e guardavi nell'azzurro il tuo aquilone
confezionato da lacerti di seta,
ma nascosta
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| Corrono agli occhi
immagini di volti
corrosi
dall'incapacità
di sentirla vera la vita.
Freddo
il rincorrersi
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| Spoglia,
come una schiena
china ombra, sinuosa terra di chimere
dove le mie mani radici ergono
dal ventre silenzio di
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Mille vite passate
e una bambola rotta
tra le mani
lacere vesti insanguinate
e uno sguardo
che guarda troppo lontano
quando nessuno lo vede
ombre si rincorrono
mai stanche
nella luce variegata
delle tue iridi
c'è un sogno
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Bianco
il tintinnio delle mani
saltella di giochi e risa
-gli occhi ascoltano i colori-
Nell'ombra muta
canta un cipresso
e s'inserpenta il fango
Tacciono
i fiori d'arancio
vestiti a lutto
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| Fiato rancido
addosso
in bocca,
negli occhi,
colpisce
e stana
la serpe frusciante,
presunto
tutore della crescita.
Il filo sottile,
spezzato,
incrina la vita
e marcisce
in cambio di una caramella.
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| Il cielo, terso e solare ch'era
d'improvviso si fa scuro
quando il mondo degli adulti,
perché è sempre colpa loro,
attacca quello dei bambini.
Chi ha messo tra piccole braccia quei grandi fucili
e le ha lasciate ad un fronte non
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| Luce, stella, piccolo fiore
sussurri nel silenzio
rubando attimi al presente.
Nel tuo corpo imprigionato
gocce di perle scendono dal viso;
risate improvvise
di fulminei viaggi,
cullano il cuore distratto.
In questo triste momento
di orizzonti
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| Luce t'invoco, grazia senza
fine questa visione!
Piccola creatura evanescente
nel silenzio eclissata,
ricordo sbiadito
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qui persero la vita cinque vite sai?
e come pesare la vita lo sai?
per lo scoppio di una bomba
un ordigno disgraziato
che non era mai scoppiato
scoppiato mai!
erano cinque bambini squartati dalla guerra
non è giusta questa terra!
ma
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Dentro i suoi occhi
brillavan due gemme
che accecavano
la nostra arroganza.
Dentro il suo cuore
esplodeva la vita
di corse innocenti
in campi assolati.
Fuori, la guerra
mieteva le vite
tra l'indifferenza
di popoli sazi.
Fuori, in
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Disperdi l'anima,
in sentieri torbidi.
Frammenti equidistanti,
di strade sconosciute
accavallano memorie
di vita allontanata.
Da orchi ameni,
che di notte invadono sogni,
sorridenti appaiono nel giorno.
Lacrime che non risanano,
Il cuore
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In un pomeriggio d'inverno
il vento del nord
sferzava il mio dolore
come una frusta di gelo.
Il corteo funebre, silenzioso
sprofondava nella neve
pesante come piombo.
Il vento del nord
portava via mio padre
ed i miei sogni.
Ero diventato
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Blocchi di pietra
Son le lacrime
Che scendono
Copiose
Come esplosione di lava
Venustà sulle mie viscere
Stremate e deserte
Mentre mordo
La tua evanescenza
Che lacera incide scalfisce
Feroce implacabile
La linea che percuote
Un ira
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| Ricordi accesi scorrono
come in un vecchio film
Quando pensieri allegri
e spensierati riscaldavano
giochi d'infanzia
e in occhi teneri
riflettevano splendido
il futuro.
Riecheggiano nella mente
antiche parole
che nella prigione
che
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| Innalzi verso il cielo
il tuo sguardo straziato.
Hanno spezzato
i tuoi sogni di bimba,
hanno infranto
il tuo destino.
Stringi tra le mani
la tua bambola di pezza
ma la tua infanzia
ormai è svanita.
Hanno violato
la tua
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| Fragili labbra
sfamate da pane del deserto
chiedono in briciole straniere
implorato asilo
Uno sguardo d'amore
un abbraccio
ma di loro
nessuno vuole
In mente ho ancora
i fiori recisi
chiudere gli occhi
per non vedere
i loro
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| Mi legherò ad un palloncino di colore rosso,
e se la fantasia sopporterà
il peso delle catene,
imparerò a volare,
per arrivare dove non mi è concesso.
Lo stringerò forte per non cadere
per farmi portare ad
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Spiegami cos'è l'amore
quando si nutre
del pianto di un bambino,
quando con un inganno
di dolci e balocchi
viola
l'anima di un angelo.
Spiegami cosa vuol dire
amare un figlio e l'altro no
aprendo ferite
che il tempo non
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12107 poesie pubblicate sull'argomento Sociale.
In questa pagina dal n° 8551 al n° 8580.
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