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Sociale
Le 12105 poesie pubblicate sull'argomento 'Sociale' Poesie sociali |
acqua e sapone
sulla tua lingua negra
e un estintore
per il mio fegato in fiamme
divieto di entrare
salire
partire
e avere un biglietto
di un altro colore
sono le scimmie
sono le merde
i ladri
gl'idioti
i mendicanti
tutti
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Domenica
telecomando io,
lavoro in stand by,
accucciata sul letto
fra starlette che
occhieggiano dalla tv
e
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| Anima
Anima mia
Non ci sarà primavera...
Nera è la neve
d inverno
...ed il Tuo cuore
è ghiacciato
come i petali di fiore
che raccogli tra le foglie
d 'autunno
e che conservi
in un racconto di pietra.
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| Lei,
gli occhi si aprono stancamente.
Il suo volto baciato dal calore del primo sole,
sorrisi in cerca di quel calore umano che le infonde coraggio
perché la notte arriva.
Arriva...
ha perso un figlio.
Buio.
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| Vita vissuta con passione,
assaporarne sempre l'ebbrezza
ma si vive in perenne incertezza,
complicato è spiegarne la ragione.
Sogni abortiti,
amori claudicanti
remore tra i contatti.
Dalla vita reale,
nei suoi tanti risvolti,
solo un
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Di quei momenti tuoi...
che poi diventano anche i miei...
in quell'attimo in cui tu non ci sei...
assente come non
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Guerra nell'odio
il caos propensa
orribile emozioni
l'inferno è realtà
ieri il mito
domani l'incubo
posti e ricordi
cener diventeran
il potere follia ha
incubi da
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Né amore
né affetti
né altro sentire
han forza e talento
per contenere
impulsi infami
di chi
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Per alzarsi e volare
fino alla prima delle
stelle a filotto, il tempo esatto
è cruciale, il tragitto
lineare e la volontà una,
come Mizar! Che mostra solo il fianco.
Un giorno, rabbrividiremo
al pensiero del litio, dei
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Curva la schiena
sul basso ventre
dentro calze umide
lacera la notte
La brezza passa
senza un domani
Sui dorsi delle mani
si richiudono sogni spezzati
un petalo caduto
la vita muore
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| Su gelidi fiocchi di neve
Scese
A rischiarar la terra di Speranza
Un piccolo bambino
D'umiltà vestito.
Sol nel cuore
Il Fuoco Ardente dell'Amore.
Crebbe
E una spada trafisse il petto di sua madre:
- Gesù o Barabba?
-
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| La mano sapiente
correva sui seni
slegava incertezze
rotolava sui fianchi
ghermiva piaceri
giocattolo vuoto
piccola
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Occhi di cielo,
capelli di sole,
verde di prato
gli anni tuoi belli.
Sospiri, pianti
in gola rimasti,
gli occhi sbarrati,
al cielo rivolgi.
Il tuo carnefice,
maledetto dal mondo.
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| Sono ormai lontani
quei giorni
di folle solitudine,
sopravvissuto
al tempo
ora più che mai
quasi spettatore
del passato.
Nessuno sapeva parlare
di nuvole e cielo
nessuno vedeva
oltre la realtà,
la tua esule anima
che nel
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Fil78 |
17/10/2010 22:43 | 1612| |
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Spose bambine
vendute per pochi denari
a uomini privi di ogni
senso dell'amore.
Spara bambino,
prendi il fucile, spara.
Guarda con attenzione
con quegli occhi che
hannno visto inferno
e dolore.
Spara per non essere
ammazzato,
taci per non
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Sashia |
17/10/2010 22:17| 1062| |
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| Si chiamava
Miriam
Il resto è un grido
incagliato alla gola
della madre
Se n'è andata
crocifissa alla boccola dell'ossigeno
a due anni
il ventiquattro dicembre
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| Lascia senza parole
la tua limpida acqua
e già corrompe
quel che la nutre
vita pura
che tutto comprende
dalla sua cima
lenta discende
ingenua ed ignara
il fango rapprende
l'impulso umano
diventa educato
è spinto lontano
dal
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| Coperte mosse dal vento,
nei sogni appaiono
corvi che dai fili sospesi
guardano fissi
gli occhi addormentati
non ci sono donne a sfamarli come madri
né padri a raccoglierli da terra,
sdraiati osservano la pioggia cadere.
La foresta dei
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Strappato alla vita crudele
nulla di gioia dolcezza
venne a te figlio d'errore
d'incontro tra vino e droga
in veci di madre e di padre.
Infante sulla dura Terra
lasciasti un'orma da niente
che la Sorte petrosa
di morte segnava precoce.
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Ora non c'è più il cilindro
a mettere al mondo
la paura di un figlio che cresce
come la duna di un deserto
che ogni giorno avanza
e tu adori
di questo muto sviluppo le note
come d'un requiem
da contrapporre alla gioia
di una
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Piccole impronte
di passi incerti
avanzano verso l'ignoto
tutto da scoprire
e s'apre l'infinito
agli occhi
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un colpo secco
al ventre della vita
partendo dalla testa
o dalla pelle
non si richiude il circuito
e nel corto perde
dall'inizio e dalla fine...
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Amara |
17/10/2010 16:19 | 5638| |
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Auguri mamma!
Per quel periodo che lo sei stata e,
hai provato ad esserlo.
L'unico periodo della mia vita che
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In un cielo candido
e fertile d'innocenza,
dove giovani menti
generarono sogni,
in modo fulmineo e devastante
dalle mani spietate di uomini
colpevoli di abusi ignobili,
sfrecciarono lamette
a recidere in volo ali pindariche
causando una pioggia
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E' partita,
anzi no,
è stata rapita,
-torna ti prego, ti aspettiamo-
i mostri erano vicini,
più di quanto non sapevamo.
Una cantina nera,
un pomeriggio di sole
è bastato
per spezzare la linea del tempo
dietro un
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chi consolerà gli occhi spenti
di un bambino abusato
...chi sussurrerà filastrocche
per placare convulsi singhiozzi
...chi cullerà la sua anima ferita
per guarire i segni bruti
chi riscatterà la sua infanzia
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Scruto l'orizzonte sfuocato
attraverso monti e colli
dall'altra parte del mondo
colgo piccole nere sagome.
Bimbi inarcati, fronti gocciolanti
sguardi concentrati su una stoffa
piccoli schiavi senza motivo
la mia mente si offusca di
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| Occhi che più non piangono
Esaurite lacrime non più escono,
Viso triste che cela il torbido
Luce che dovrebbe riscaldare
Proteggere invece sopprime
E impotente vittima li a soffrire
Patisce nel proprio nido,
Anima indurita
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| Rubato da una folata
di vento
mentre volava
vestito di balzi e colori
boreali.
Nato qui sulla Terra
rapito,
portato lontano
dalla luce delle stelle
alle quali apparteneva.
Spezzata
quella prima vita
prima del ritorno
a casa.
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| Ancora guardi al cielo
anche se non ti rimanda sogni.
E ascolti ancora il mare
anche se il suo
è un eco ormai spento.
E osservi, in silenzio,
la luce muta della luna
senza distinguerne i contorni.
Il carillon sul tuo lettino
continua
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12105 poesie pubblicate sull'argomento Sociale.
In questa pagina dal n° 8491 al n° 8520.
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