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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’168Autori attivi: 7’477
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♦ Stefano Acierno | |
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Sociale
Le 12104 poesie pubblicate sull'argomento 'Sociale' Poesie sociali |
Ministro di consistenza aleatoria
mai preoccupato d'una moglie
dal pubblico arbitrio alla gloria
ora vuol privatizzare
il fenomeno dell'evaporazione
che ridistribuisce acqua alla terra
-Il suo cervello asservito agli stolti
tasserà
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Allertato dal solerte sghignazzo seriale
m'appresto all'ordinario vivere.
Spazzolo denti da russa roulette
mi cucio addosso vestiti slancianti
fuoriesco verso bus da rinnovare.
Il periglio fecale in agguato è
ma con passi
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| Balzo in avanti
ed esco dalle anguste mura
sino a superarne l'oblio.
Strappo la sobria normalità
e libero la mente
dalla schiavitù della paura
aspiro quell'aria, dolce
diversa e densa
che riempie il petto.
E nuove visioni
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| Tristezza che ritorna in queste mura
rabbia che mi porta via
dalla possibilità di credere
anima migrante la mia
in questa buia vita
Con ferite profonde
straniero percorro il sentiero
mi arrampico lungo pareti
viscide senza appigli
e uno
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| Oh! Poeti di regime sanguisuga
potrei parlarvi di uccelli fragole farfalle
e cazzeggi vari per far bella figura
giuro son capace ma c'è altro cui pensare
non posso disquisire dei fiori incerti in cima
mentre l'albero lento sotto muore
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Non solo
schiene
da poter
piegare...
chiusi,
rinchiusi,
confinati,
sconfinati,
dentro
recintati
spazi
di dolore,
umiliati,
sfruttati,
odiati,
persino
del pensiero
derubati!
Figli
di un diverso
Dio.
Schiene
sferzate
dal
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Da destra a sinistra al centro
meretrici del potere
possono andare dove vogliono
e così fanno calpestando ideali
ma angioletti ingenui, elettori
mani congiunte e mimiche a stupori
li seguono carponi ovunque
E' il popolo maitresse
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Gli olivi di Capaci piangono
improvvidi di vermiglio,
gocce acidule del'anima.
Nel giardino di via D'Amelio
la calura riscopre
foglie di metallo
nel meriggio spezzato
da apocalittico lutto.
Brandelli ormai laceri
di omertà in
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Qui giace colui che visse
povero è malandato
appiedato su sentieri impervi
ma con granitica dignità,
amante del bello e dell'arte
rifiutò in estremo appiglio
anche quando ribelle il fiato
a raffica tentò cacciar
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Mi guardo allo specchio
non condivido quel volto riflesso
no, non son io
Abito in questo corpo
ma altrove l'anima mia
vuole migrare
Uomo e Donna
non capite cosa brucia
in questo corpo
che mi insulta e deride
Barba e baffi
via questi
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Non ha risposte
come te
è fisso e lucido lo sguardo
inerte cucciolo indifeso
alla mercede
dell'incosciente gioco di potere
batuffolo di sogni
ti chiudi come un giglio senza stelo
nel guscio di silenzi colorati
profuma di biscotti
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Mai lo scalfì
nè gioia né dolore
nè passato né futuro
nè sorprese né certezze
nè mistero né conoscenza
nè calma né irrequietudine
nè freddo né caldo
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Nel sali e scendi
tra fallimenti e vittorie,
ci arrampichiamo su
tortuosi pendii
in cerca di appigli.
Raccogliamo i pezzi di una vita
senza glorie,
tra lacrime e sorrisi
tessiamo la tela
di un futuro incerto.
Siamo come foglie al
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Sui gradini delle pesanti
porte d'un antico monastero
riposa in silenzio il tempo.
Candide le mani
che tremanti
sul lastricato freddo
posano il piccolo fagotto;
lì, nel sonno della notte,
un ultimo bacio
per dirgli
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L'uomo- tigre va incontro al destino:
un colpo di sonno
o un boccale di birra
e non sente più l'eco della
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Il mio è un esilio stanco.
Per questo
scrivo delle poesiole scialbe e fiacche,
banali,
senza vita e senza effetto.
Per questo mi concentro sulle inezie
e non guardo al di là di questi vetri,
oltre la finestra,
dove lo sfacelo ormai
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Stracci,
soltanto stracci da mettere
di questo vissuto
ormai me lo son bevuto.
Ogni cosa è vana
la strada, le pinte di birra
con quella puttana
Vago qua e là
tra monumenti di carne
in giacca e cravatta
senza vergogna porgo
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| Di tutte quelle fiamme
che spandi negl'inferi
lassi e peccaminosi
arde una più di tutte
qui sulla terra mesta
e
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| Qui non si riesce mai
a condurre nella landa
la maledizione della disperazione
Bene qui si coltivano solo
i pensieri della rassegnazione
per portarli tutti i giorni
nelle liturgie della sofferenza
Avessi potuto avrei votato
per la chiusura
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| Capponi con binocoli
notai guerci
testamenti a Santi
scalzati da oche
in riquadri spiumati
Numeri
andirivieni a mani
contachilometri
fac- simili
a mogli Sparring partner
ipnotizzate diamanti
Macina intima
farina d'occhi
mischiata a
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| E' il mio giorno.
Oggi il cielo si aprirà
per la prima volta.
Il terreno è gelido
sotto i miei piedi nudi
ed un manto di fango rappreso
chiude il germoglio
che urla di vita
e disperatamente cresce.
Il suo calore immenso
consuma
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| Le frenesie della vita
spazzano
l'assioma di essa
lasciando il vuoto
Vuoto colmato dal fruscio ruzzolone
della modernità
Ignorando
che se
si ignora il passato
si occlude e oscura
la porta dell’avvenire
e...
In pianto e nel
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| AGHI CONSUNTI
AI LATI DI VIOTTOLI GETTATI
INSANGUINATI ORINATOI OCCASIONALI
AGHI PAUROSI
SOTTILI AGUZZI
PARADISI D'ESTASI FINTI
CHIMICA LOBOTOMIA
GIOCHI DI FRECCETTE
SUGLI ALBERI FISSI BERSAGLI
DI FUGACE SPASSO
AGHI VELENOSI VIOLACEI
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| Ho scritto lettere per ogni
bambino che nasce in questo
mondo violento firmate col
sangue dei nostri bisnonni
che ora
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| Il mondo si ammorba
nel fiato dell'egoismo
il genio strozzato
dalle mani dei potenti
non si va mai avanti
in questa spirale di serpente
che stringe e stritola
nelle morse del complotto.
Si potrebbe essere più liberi
si potrebbe vivere
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S'allunga ai vecchi il tempo della chiacchiera
dopo quelli dello studiare, amare, lavorare
è questo spazio agli anni diverso per misura
ma aumenta con l'età che impaccia nell'azione.
Vedi gli anziani spesso presi dalla
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Attenti.
Saluto.
Riposo.
Non superare la linea.
Non obbiettare la mia parola.
E tu, soldatino,
baciami i piedi e fai un inchino.
Ascolta i comandi
e non fiatare.
Eseguili alla lettera
e non obbiettare.
Se hai qualcosa da dire,
tienila per te,
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quegli arguti balocchi paiono inopportuna frequenza d'una dimensione lontana
quasi trasparente ove rosee manine titubanti
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A volte un pezzo di vetro
riflesso alla luna appare
al povero stremato, affamato
moneta d'oro luccicante
tra foglie secche a passi striduli
così il sole in tutto il suo splendore
in periodo tetro d'inverno all'anima
amalgamata a
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Risvegli di ore spezzate
frammenti di punte ferite
Acqua gelata
in attimi estranei
Sorgenti di luce velate
punti
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12104 poesie pubblicate sull'argomento Sociale.
In questa pagina dal n° 8071 al n° 8100.
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