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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 361’159Autori attivi: 7’476
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♦ Thomas Rivolta | |
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Sociale
Le 12104 poesie pubblicate sull'argomento 'Sociale' Poesie sociali |
| Forse risorto
da una pace estatica
piega le ossa al suo volere
le impacchetta
rende l'anima agli avi
ma non s'arrende,
s' imbelletta
per pudore.
Ora popoli
ascoltano come eco,
in lotta per la libertà.
Trema
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Siamo attori involontari
in questa Farsa, scevra e violenta!
che percuote cento bambini al giorno.
La "fame" dei circhi e delle cattedrali;
Dal lavoro passiamo al pasto,
si alternano veglia e sonno
nei parchi anneriti e nel laghetto di
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Cagli gossip
calendari miccia
slogan esche
minestroni puzzle
locandine grimaldelli
megafoni raucedini
passi tresca
riverenze allupate
volpini inchini
voci allocche
Santini laici
discorsi intrugli
retoriche placebo
sorrisi
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| Troppo ha piovuto
in una pozza d'acqua
ferma e tacita
nel cuore sordo e muto
dolore e nostalgia
non ha più senso
se l'alba non ha tramonti
inquieta la poesia
oscuro giogo
umiliante prigionia
metodi rituali
dove il pianto
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| In finzione il corpo è maestro
il regista dagli occhi
guida il cammino
la scenografia è fatta
in essa noi ne viviamo parti
modificando gli sguardi
gli attori e le controfigure
ne fanno parte
le comparse fanno numero
deviando
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| Dolce sera d'inverno,
il tempo migratore
fugge via e non torna mai più.
Gelida sera d'inverno,
fredda e malinconica,
solitaria, maledetta.
Una sera triste e addolorata
Dentro me.
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Graffianti graffiti, graffiati sulle pareti,
dietro le porte sui muri delle città
con rabbia, l'unghia incide,
di un felino vorace, le pelli delle prede.
Voraci di libertà, sessuale, politica,
musicale ed etnica,
di fare quello che
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Un rettangolo di metallo
ad incorniciarti il volto.
Un'angusta finestra da dove guardare il mare
che ti ha portato qui.
Eri Nadir.
Figlio di Hamid.
Sposo di Amira.
Ora clandestino,
un numero.
Inchiostro nero su carta bianca.
Carta sgualcita
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| voli e giravolte a innalzare identità fasulle
propiziatrici d'un dilagante crollo ideologico
pastura argutamente
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| In simbiosi nei vecchi cortili
uomini e animali dialogavano
con mimiche e sguardi
misuravano la vita con acciacchi
scandivano il tempo con ombre e spifferi
Pausa all'anima spugnosa vocii di bimbi
germogli a tramandi d'esperienza
boccioli
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Lezione itinerante
tempo di viaggi d'istruzione
seguono ragazzi l'insegnante
ch'educa all'arte
provandosi a spiegare.
C'è quel che si distrae
quell'altro annoiato a morte
ma a molti è mondo da scoprire
diversamente non
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Ci sarà solo il dolce, e mai l'amaro
un premio per ogni sconfitta subita
per la felicità, un prezzo meno caro
e il diritto di godersi appieno la vita.
E mai più nessuna ingiustizia
ne ideologie a scatenare guerre
la
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Quando diventa il peso troppo greve,
di quella Storia che la forgiò un giorno,
s’incammina la gente in tempo breve
sopra l’insana strada del ritorno;
del ritorno a barbarie preesistente,
agli incivili modi di una volta,
a un procedere rozzo e
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Ti ho visto lambire la mia coscienza
portandomi a desiderarti avidamente.
Ti ho ascoltato sussurrarmi audaci parole
che hanno alimentato un misero coraggio
Ancor ti sento, seppur lontana
animare ogni mio vano moto di lotta.
Ti avverto,
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Da un ignar debitore
l'avo ribelle
d'oner scaduto
esige
la resa.
Per voracità antica
l'illusion pia castiga
l'irrispettoso presente.
Esser pietra si vorrebbe.
Tal
da avversare
nella memoria satura
d'un giovane
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| Cerca la pace
senza alcuna posa.
nella rugiada fresca e silenziosa.
Nei cieli increspati di carta,
nelle onde del mare che vanta.
Nel fiocco sospinto dal vento
nel fruscio del suo lamento.
Nella luce di un baleno
nei colori di un
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| Cammino
solo
cercando risposta.
Ricordo Juliano,*
aroma di caffè al cardamomo e
friggere di falafel.
Effluvi del suk
tra uguali "shalom" e "salam".
Solo
gemelli diversi.
Cerco un senso
che forse
non
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| Mi sedevo spesso al parco
aspettavo il tuo passaggio
sensuale sullo stivale col tacco
o con le gambe aperte nel parcheggio,
ti mostravi senza alcun rimorso
cavalcavi fiera sullo sguardo
sbattendo in faccia il seno
del tuo veleno a cui attingevo,
e
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Resto a cullare un verso
nella penombra d'anima,
un sorriso a rischiarare.
E passi spaiati da fare.
Un posacenere colmo di cicche
e una bottiglia vuota.
E poi la vita che fugge da lontano.
E una mano sola a stringere un sogno.
Uno sparo
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Rapito da maliarde sfumature
di rocce ardite che graffiano il cielo
e dall’aurora che stende il suo velo
su spini che inaspriscono il futuro
inseguo spente lucciole in un viale
vestito d’ali fragili... di cera
cercando stelle e a caccia di
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Ovunque andai negli alberghi
fui sempre cliente esemplare
mai però avrei immaginato
che la federalberghi, esageratamente
m'assegnasse con insistenza
questa stanza per novantanove anni
-Per riconoscenza e rispetto del galateo
che mai
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Parlavano per restare
soli e chiedevano
al mondo.
Volavano alle stelle
perché naufraghi
nella terra.
Erano principi
ché morivano
nella povertà!
E quando afferravano
il sole,
un istante solitario
entro anni di polvere,
non
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Sulla foto in bianco e nero
le sue piccole braccia
si spalancavano in volo
al sogno
di quei pochi anni.
Voleva fare l'aviatore.
Non era mai stato bravo in matematica.
Ci aveva pensato spesso,
in cima al mondo,
su quell'impalcatura
in bilico
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| Solo mi immergo
in lacerati panni
avanzando mesto
osservo i vostri affanni
sei tu che passi
e non mi guardi
più solo di me
senza neanche i ricordi
mentre io
che la mano vuota ti porgo
in lacrime calde
ricordo
Siedi accanto a
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Percorrendo i viali del ricordo
ti scuote il Libeccio,
maleducato
fra i pini ordinati.
Nel suo gemito
emerge il
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caratteristiche comuni
piazze tabaccai gelaterie
la gente che s'identifica
la gente ti identifica
figli d'un
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| Non c'è perdono
vanno in discesa
lontani dalla piramide
e si perdono
sulle succursali indecenti
di granai svuotati
quei suicidi che sono
un'aperta accusa
alla nostra accidia
-né una denuncia-
Nessuno saprà
della
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hy ju |
30/04/2011 23:22 | 1860 |
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Arido il tuo mondo
grettezza lampeggia nel cielo
dove tuona solo volgarità
Cieco sei, sventurato fratello
egoismo hai brandito come mascella d'asino
ogni cosa distruggi
ogni clemente sentimento sradichi
ogni bellezza sfregi
ogni bene
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Vorrei spiegare le ali
per spiccare il volo,
fuggire via da questo mondo
che non mi appartiene,
dissociarmi da questa società che mi addolora.
Non voglio più vedere quel che finora
la vita mi ha mostrato.
Lasciami volare nel
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lary |
30/04/2011 22:45| 1074 |
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Vagare in questa nebulosa realtà
sentire il gelo trafigger la mente
ricerca perduta di un senso
spiraglio smanioso di un credo
che pare miraggio ad oltranza .
Società che trafuga sogni
spezzando sul nascere albe
ambizioni e promesse
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12104 poesie pubblicate sull'argomento Sociale.
In questa pagina dal n° 7561 al n° 7590.
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