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Sociale
Le 12104 poesie pubblicate sull'argomento 'Sociale' Poesie sociali |
Immagine nello specchio
senza quasi più un'ombra,
non riflette nessuna luce.
Sbiadita
inerme,
quasi invisibile,
osservi mai contenta.
Nelle orecchie
ancora gli echi degli scherzi,
e gli sghignazzi degli "amici".
Come piuma
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| immagini di uno strano caso di status contro
e uno specchio sorgente di una svolta in mente...
TRASFORMAZIONI-
Vediamo un po'
Io non sono più io
O tu non sei più tu?
Siamo nati nello stesso giorno
Siamo gemelli in grossomodo
Con
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| Rossi cancelli liquidi
al limitar del buio
si aprono sulla luce
di vita rinnovata.
Dolce Sorella Speme
mazzo di chiavi
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sconfinando da un altrove scomodo
impositivo
nel tratteggio di ore lesive a validi motivi di essere
sgretolano inutili
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Povero cristo se tu potessi vedere
scendi dalla croce e mettiti a sedere
ti racconto come va quaggiù sul pianeta
la situazione che troverai è inconsueta
ne è passato tanto di tempo
ha cambiato pure il vento
tanti corrono
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E' l'Universo che urla
è l'Umanità che piange,
s'oscura il Cielo
e plumbeo si fa
perché -cupa- l'Ombra nasconda
dell'Ignominia
la Vergogna
Strappar le Ali a un Angelo
tarparne il Volo
stracciarne
candide le
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| Scappo da voi
da me
per trovarmi
nell'angolo disumano
sopra l'asfalto amaro
d'un sogno calpestato
dall'arido destino
dettato dalle stelle
che chiudono la porta
di mezzanotte e mezza
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Durante la lettura
accade spesso che
scopriamo coincidenze
tra il libro
e le nostre coscienze.
Una fusione
tra i pensieri nostri
e quelli scritti
su fogli pieni di inchiostri.
Che gioia ne deriva!
Senso impagabile
di compagnia
che risveglia la
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Ma se davvero
l'unica cosa che per te conta
è l'indifferenza
il fregartene della gente
il disinteresse del tutto
dimmi
perché dici quest'accozzaglia di cazzate
che non è tuo interesse far sapere agli altri?
Perché
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Sono un povero negro che vien dalla Nigeria
vivevo nel sobborgo più brutto che ci sia
da quando sono nato ho visto
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Ascolto... la gioia nei colori del mondo.
Nel cielo tela dipinta dal tempo,
nel candore delle nevi eterne,
nel sussulto delle acque di sorgenti,
nell’aspro dirocciare dell’acqua di cascata
ed il suo rotto schianto.
Nel silenzioso pellegrinare
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Voce spenta
di un vuoto silenzio,
il suo nome è " violenza",
subita o vissuta.
distrugge i sogni,
infrange la vita.
Grande paura,
baratro immenso,
è proprio finita?.
Cresce violenza
se accetti violenza,
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Oggi, indifferenza e occulto sono originalità
verità è qualunquismo retorico, noioso
dicono sfiati sempre identiche litanie
ignari indirizzate al male lievitante
che non vedono o fingono di non vedere
e ripetizione ossessiva
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Poltrire
abbracciati a pezzi d'ombra,
mentre ingombre
le tasche premono sulla carne.
Come ad un verme
la luce incendia il tessuto molle
così le bolle
si allungano su una pelle lesa dal vivere bianco,
e lo scorpione stanco
buca ancora
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Qual uggiosa giornata
pel garrulo garzone!
Solerte, fatica
senza posa
nel giorno crepuscolare.
- Solo quisquilie! -
diceva l'ondivago operaio
nel suo ghiribizzo
quotidiano,
piluccando un tozzo
di pane raffermo.
Finalmente alla sera,
egli
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Sulla collina
hanno tagliato le querce.
Ne nasceranno nuove!
Di ghiande, sono rimasti
paesi vuoti e il tuo velo
che
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Generazione persa nella polvere
bianca come la neve
poco in cui credere
veloce scorre il sangue nelle vene
quando hai tutto cerchi il niente
figlio dei problemi o della noia
brucia dentro la tua mente
piano piano lei ti ingoia
generazione
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| Puzzerai di morte
intrepido guerriero
e l'arme tue rilucenti al sole
e rose scarlatte
intrise del tuo sangue
t'accompagneranno,
bardato dei vessilli di guerra,
verso il primo viaggio di quiete.
A nulla il tuo valore valse,
se non a
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figlio di una religione
mente cementata dall'esterno
ti basta premere un bottone
per dar vita ad un inferno
gente ignara sul tuo cammino
fame di vendetta
ignori il tuo essere assassino
il tuo dio ti aspetta
figlio di una religione
sei
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Sono bambini di città
mucchietti di salti in terrazzino
a chiamare il cortile vuoto
e l'eco arriva al muro
In condomini senza famiglie
a cercare sassi sull'asfalto
si fermano davanti alla ringhiera
Futuri uomini a giocare in
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hy ju |
30/05/2011 22:09 | 2075 |
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Dicono che domani
anzi oggi è festa
e che una luce più alta
brilla l'obelisco della piazza
Forse è lo scintillio
dei lampioni allegri della sera
o di quegli occhi
splendenti il tuo sorriso.
Che tu sia felice
è
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Eran 300 bambini, figli, innocenti,
eran 300 donne, mogli, madri,
eran 300 uomini, mariti, padri,
eran 300 guerrieri che andavan
in guerra contro il fato,
fino ad oggi sdrucito e penuria.
Avvolti dalle tenebre
fissi nel buio
di una spiaggia
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| arguto e macchinoso
innalza nel fuoco infinite paglie dissacranti
rimbalzano nel vento
che cambia direzione
diventa
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| Qui giace Porzio Rolla
marito ideale
-guardate sulla mia lapide
sempre fiori freschi, profumati,
i primi anni come promesso
li portava di persona
la mai amata devota moglie
-negli ultimi tempi
ha delegato il rito al custode
che passa da
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| LO STRANIERO
L'unico modo per contargli gli anni
è trovare le bottiglie
ognuna l'ultima giurata dopo le prime
lanciate oltre il tramonto
e fatte rotolare nell'oltre variabile
ruotato a dorso di mano
ove fingeva di non voler
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| Qual è il senso della vita?
quale è il vero obiettivo?
quando sai che la partita
ha un finale
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| Vivo nel silenzio
nel mio Vago.
Vivo in un mondo solo mio
ricchezza e povertà
non conosco.
Appartengo
all'albe, ai tramonti
ai colori d'un caleidoscopio.
Vivo tra sorrisi disegnati
cuore puro,
son di tutti
son di nessuno.
Vago
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| L'alba si riflette sul mare.
Nella testa
immagini già viste
litigano con i sogni
la speranza con la sofferenza.
Il perché
della metastatizzazione di cellule cancerose
lascia sterili teoremi
per costruire fortezze
e rinchiudervi
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| Una volta c'erano fieri i Liberali
ora spariti persino dagli annali
dicevano non votare Comunista
per la fame perderai la vista
Imperava la democrazia Cristiana
e quanti raccomandati figli di p... a
poi passò la mano ai Socialisti
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ho bevuto lo spirito di Manitù
danzando attorno alla mia panchina preferita
in sala d'aspetto
sono le nove
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12104 poesie pubblicate sull'argomento Sociale.
In questa pagina dal n° 7471 al n° 7500.
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