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Sociale
Le 12104 poesie pubblicate sull'argomento 'Sociale' Poesie sociali |
C'era una volta,
tanto tempo fa,
un bambino che giocava col trenino.
Oggi è diventato grande
e brucia tra le sue mani
l'età ancora acerba
che lui vive con superbia.
Ignaro il suo destino,
ha buttato quel trenino,
e davanti agli
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Solo chi di voi vivrà potrà raccontare
non è una esagerazione
il mondo non è la prima volta che cade
chiede sacrificio per farsi godere
guardo i vostri occhi
dentro ci sono i miei, i nostri
siete padroni del vuoto
non
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| Ti avevano detto
che in quella strada
avresti toccato
il cielo con un dito.
Che saresti volato
senza ali, e tutto
l'universo era a
portata di mano.
Ma, non ti
avevano spiegato
che alla fine
di quella strada,
c'era un profondo
pozzo
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Adolescente in fuga, da sé
muovendomi nel controluce
osservavo le ore
Mi scolpivano seni e mente
prorompenti, che contenere concedetti
a volontà frugale
Esagerai
Impiegai i giorni della vita, quella mia
ad accorpare, la
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| Povere foglie secche e morte
sul fondale secco e duro
delle strade
Vi seccherete
dopo una manciata di anni
buttati al vento
Nel vento resterete
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| Donne corrono nei parchi
a recuperare decenze
ma grasso e cellulite
anticipano cervelli
oscurati da sudore freddo
A seguito cani
pisciano traguardi di resa
tra canti trasloco delle gazze
pagato argento liquido rugiada
Fucinate
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| Ti vorrei nell'aria
caldo abbraccio
suono che incanta
verde d'un laccio
la tue pelle morbida
dove poter dormire
calde le tue labbra
aperto riso ostile
tanto non sei tenera
socchiudi solo gli occhi
ti osservo immobile
mentre tu ti tocchi
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| Con tanti innamorati
hai chiuso il tuo entusiasmo
nel sottoscala di casa.
Un lupo è entrato nel tuo letto
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| Poveri noi
com'è lungo il salto
che non vogliamo fare
ma ci dicono di fare
cosa c'è al di là
la fantasia che muore
in un piccolo mondo
di doveri e costrizioni
istintiva rivolta
e ritrovarsi nel vuoto
il grande
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| Danza sul filo del rasoio
ribollir d'ecstasy
servile ancella di bramato amplesso,
spoglia di tabù
e lasciva d'inibitoria resistenza.
Incredula galoppa la follia
nell'infinito tunnel del nirvana
proiettando antico virtuale eden
e
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| L'Armando ci ha dell'erba
e pur una lunga barba;
di dove venga e cosa
qui ci faccia, nessun lo sa.
L'Armando ci ha i malanni,
dice d'aver quasi vent'anni
ma dov'è diretto nessun lo sa.
L'Armando non va in discoteca,
preferisce
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| Eravamo in sette
in quella casa dirupata
alla periferia di un paese
che di stalla odorava
Era ricco di valori
quel domestico focolaio
forti e magri nutriti eravamo
con latte di capra pasta pane
e mortadella di maiale
Mai mancava
la
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I giovani credono
di essere immortali
e agiscono d'istinto.
La loro spontaneità
spesso li rende vulnerabili
davanti ai falsi miti.
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| La vita,
dentro la vita a luci spente,
rannicchiato al muro,
nascosto, stanco del presente,
illuso, da un sogno irreale
nell'odiato reale.
Cucchiaio, ago e candela,
come una marionetta, senza fili,
il rito amaro riprende,
pronto a fare il salto e
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Grandi occhi, sguardo felice
giravi il mondo
sopra una stella
giravi e rigiravi
poi toccavi il cielo.
Ogni albero per te un castello
ogni panchina
diventava una casa
giochi di bambina
spazi infiniti.
Saltellavi, sorridevi
volavi con la
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Nella terra senza colori
i bambini sono di cioccolato
anche se non ne conoscono il sapore.
hanno occhi grandi di stelle
ma la sera cadono
senza averle guardate .
non conoscono sogni
nè accarezzano la luna,
appoggiati al ventre
solo
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| Non sei reale
peccaminoso setaccio
imbevuto di brandy.
Ti combatto solo quando non sono lucida
stupefatta di sostanze
che inebrano ed alterano
ogni mio senso.
Non tollero presenza alcuna
voglio uccidermi di gusto.
E ritorno sulla mia
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| A macinare cadaveri col frantoio
non si fa né olio né lubrificante
per carri armati e per camionette
per far la guerra in terre lontane,
a macinare cadaveri col mortaio
si fa un lungo elenco dei caduti
dentro ad una estesa fossa
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| Nel tempio del fare
tutto è lecito e si può dire
si può dir
ciò che si pensa
senza stare
a demandare
si può dir
di chi la mena
si può dir
chi la piglia
di chi si arrangia
per mangiare
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| Rondini d'acciaio
per questa primavera
sui tetti di Tripoli.
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| NON LONTANO DA NOI,
LA STUPIDA FORMA DI ODIO VERSO L'UOMO E LA RAGIONE,
L'INTERPRETAZIONE DEL MASSACRO E MORTE,
NELLE TASCHE
PROBABILMENTE LA VALUTA DI GIUDA,
L'OCCHIO PERDUTO E CONDANNATO PER SEMPRE DI UN BAMBINO,
IL SUICIDIO,
IL PECCATO,
IL
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| Fratello vieni
sto aspettandoti
perché ho bisogno di luce
nel mio cuore sotto chiave
Porta con te
tutta la povertà
per insegnarmi
la libertà.
Fratello anch'io
cittadino del mondo
ma imprigionato da sempre
nel ventre del
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Sei li
scheletro
dietro le scapole
smessa
sopra questo braccio che si allunga
per non perderti
e... ti
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| Si perdono i profili
- d'umana presenza -
in sagome strette curvate
- goffe copie dell'anziano regime -
porte d'acciaio chiudono i battenti
ed è involuzione.
Declina anche il sole
su alte mura
senza fremiti,
dissipate le
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Il pensiero
di una grande e prolifica
mente
che mai a se stesso
e al mondo intero
mente...
E coinvolge e sconvolge
e l'ingiusta e potente
Terra
nelle profonde viscere
trema...
L'assurda logica
del violento e marcio
branco...
il Giusto
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Sotto occhi di volpi
pinguini all'equatore
servono pesci a pavoni e polli
Andirivieni a schiocchi
e galatei sproloquiati
lampade polari a rotte recintate
Vetri, porcellane e acciai
concerto intestinale
e mani ad arco a giro di
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| È il male che ho dentro
Inginocchiato a terra
Strofino fino a punirmi sui miei occhi
Credendo
Di non vederci più
E DI SOLITO SI SBALLA SENZA PROBLEMI
Quel senso raggiunto e spiato
Continua a parlarmi
Fino a perdere la voce e la
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| Cari amici, allegria...
Il momento è topico
il silenzio cresce
come una morìa.
Lunghi squarci sulle guance
di un teschio
sorridente
rabbrividiscono la telepresa.
Non sono telegenici,
evidentemente.
Ma ora lasciatevi
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Non predicate per la pace
sono parole vuote
gettate al vento che le porta
lontano, molto lontano.
Non parlate di rispetto
è un concetto che non appartiene
al genere umano.
Non sentitevi timorati di Dio
perché quando non vi vede
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Sono cenere in questa vita,
sono un'anima leggera,
sono il cielo,
la notte e il giorno.
Sono un fiore che appassisce,
l'inverno che gela,
la pioggia che cancella.
Sono un uomo solo,
un uomo triste.
Sono un uomo che ricorda.
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12104 poesie pubblicate sull'argomento Sociale.
In questa pagina dal n° 7111 al n° 7140.
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