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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Introspezione
Le 46181 poesie pubblicate sull'argomento 'Introspezione' Poesie di introspezione |
Romanza di un autunno andato
nello snodarsi per le vie di Milano
passi fieri di un corteo rosso infuocato
dal tono deciso e ancora appassionato.
Melodia lontana di un tempo che fu
che torna a notte
in un manto di stelle
e dove, fra i ricordi più
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Lascio i desideri
nel cofanetto del sempre.
I sogni, quelli,
li ho venduti alla luna tempo fa.
Le ultime due monete che posseggo
nella tasca bucata
sono per Caronte,
il traghettatore ...
Le preziose: " gli Amori vissuti "
li porto con
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Spegni le lanterne
mentre s’alza il vento.
Ululando entra dai vetri rotti,
strappando il filo rosso,
attorcigliato,
dei pensieri.
Si scaglia sulle braci,
rovista nel buio
lasciando volare cenere,
come silenziosa neve.
S’alza il vento
spalanca
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Di quel respiro che porta vento
di queste ossa aggrovigliate e stanche
il mio mutar nei giorni
che il tempo crudelmente adopra.
Di questa incostanza alla ragione doma
di quel marxismo che non mi fa dormire
dinanzi al proliferar dei muti
gli
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Ventuno e trenta
di una sera piatta di Maggio
l’ora più difficile per me
e se non bevo è peggio
perché le lacrime scendono
come un fiume sul mio deserto.
Ventuno e trenta
di una sera tiepida, primaverile
profumata ma inutile
e i pensieri sono
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Impervia speranza sotto scoscesi pensieri;
illusione e inganno ti fan strada in un lampo,
un dolce avanzar nelle fauci del tempo.
La nebbia si dirada,
un baglior di luce penetrante
spalanca lo scrigno dei sentimenti;
inizia un nuovo capitolo,
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Scrivo con le dita unte
e la punta spezzata.
Scrivo che trema la penna
e le parole.
Sul foglio inchiostro di
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Io sedendo a questi atrii, e qui, tra i libri
odo cantàr fanciulli che sereni
la musicante lezïòne sèguono
che la scuola per lòr esige. E sento
un vecchio pianoforte trillàr. Càntano
questi giòvini ròndini e usignuoli
che così, ergendo le voci, or
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E dopo le parole arenate,
a riva i silenzi giacciono mesti
un velo d’oblio copre l’allegria
(recente memoria tra le onde del tempo)
ora l’orizzonte come una carta sporca d’inchiostro
nasconde d’un disegno a matita il tratto
Vorresti un cielo a
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| Aspettiamo qualcosa che spunti
all’improvviso dalla nebbia,
che ci dica cosa fare, dove andare
in quale direzione è il giorno, la vita
mentre non ci fidiamo più dell’alba
e neppure del caffè che si fredda nelle mani
aspettiamo qualcosa,
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| Non facile riportare alla luce
quello che in sogno hai vissuto
difficoltà si strizzano a vicenda
spremendosi come limoni
sotto un cielo plumbeo che non aiuta
ritorna quell’affanno
in tutto il suo splendore
desiderio frutto dell’amore
come
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| Dopo sberle ormai sorde
dopo risate spente
dopo giornate sole
e sparsi suoni io sento
il bisogno d’arresa,
di sentire la presa
della vita che vede
il mio falso ignorare
quant’è ferma e pesa;
e quindi m’abbandono
alla solitudine
d’un confine
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| Tutte le volte che indirizzo
gli sguardi al mio destino
salgo su una cavalla impazzita
che corre praterie celesti
Allunga il collo
sembra cogliere la linea d’orizzonte
che separa i giorni
e non s’arresta
Se solo potessi toccarle la
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Ho avvertito la tua presenza
quando ero un bambino
e se la sera chiamavi mi impaurivo ...
sai, non ti conoscevo
e mettevo la testa sotto il cuscino.
La mattina, senza esitare,
quasi per farmi perdonare,
pur nel vento mi svegliavo
ma all’alba ti
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| Quando anche l’aria pesa,
nel sentirne la pioggia, la voce.
- Lo senti, com’è pesante il cielo? -
Tracima nell’anima, quel cielo.
Mi annega, di
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| Scrivo per fottere la morte
per fottere me stesso
nell’incesto tra anima e cuore.
Scrivo per sanare la mia malattia
un misto tra follia ed equilibrio
eterna pubertà
rimasta incastonata tra le foglie
quando un taglio di smeriglio
ha reciso le mie
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Dove sei
o mia poesia
che da giorni
non mi canti nell’anima?
Ti cerco nell’azzurro cielo
nei profumi dell’aria
tra quei colori
con cui tu mi vestivi ogni pensiero.
Vieni
ti aspetto
non mi lasciare
senza te
sono come radice spenta
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Ci sono giorni imbalsamati dalla mente
scalfitture, impronte nette sul tempo
solchi e pieghe tra ventagli
Altro son le rughe
Dovremmo negar di aver dunque amato
gioito e provato sofferenza?
Il passato affiora all’improvviso
in un gesto compiuto
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Non mi servon le preghiere
sulla tomba al cimitero,
preferisco essere amato
in un modo più sincero
nel cammino della vita
e non certo lusingato
quando poi alle mie spalle
vengo solo dileggiato!
Non ho mai avuto amici,
son dei finti
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È l’anima che cela
ciò che sei veramente.
Puoi indossare maschere,
mutar aspetto,
ma l’anima non cambia:
è sempre uguale
ed è sempre lì
che sente anche quello
che non riveli.
L’anima ti conosce
fino in fondo,
ascolta i tuoi silenzi,
e
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Solo, penso, cammino.
Caldo e camicia gonfia
al piccolo refolo.
L’effimera dopo mesi
nascosta ora apre l’ali,
alto
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Vivo come tramortito
per la vergine foresta...
magro, scarno, denutrito
mi pedina un’ombra mesta...
passo per una laguna,
sotto ai piedi
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Resta, ti voglio
tu lanci incantesimi.
Si, scommetto che non sai che fa male.
Fare magie, ipnotizzare la gente,
farla innamorare.
Fa morire dentro,
ti senti felice a far tutto ciò?
Potrei esserlo, o magari
penso di esserlo.
Con il tuo movimento
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immobile
lascio scorrere questo fiume di tristezza
sul mio passo incerto
ostinata onda
che procede travolgendo
che annienta assordando
col suo silenzio
fuori da ogni tempo
facendo scintillare il Ricordo
- amato disperato sconsolato-
in
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Chiude i pensieri
la rosa avvizzita
che leggeri cadono giù
legati al passato
le spine non pungono più
smussate da
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Il mio posto ...
Quello che non sapevate
e che io ignoravo
il solo angolo
da dove non spio
ma vedo chiaro
l’inganno di questa vita
la nuvola di fumo
il fuoco dentro il cerchio
l’incenso sulla soglia
Dove scelgo altre vite
E dove sogno
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Rinasco
in questi giorni
eternamente passati
risultato
di viscerali cambiamenti
di rassicuranti lamenti.
Vedo il porto
delle sicurezze
delle esplosive certezze.
Strappando l’illusione
del fallimento
navigo in acque calme
dove le mie
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Un dolore continuo alla nuca.
Poi
con un tonfo sordo
come un posacenere di cristallo
la testa in mille frantumi.
Danza
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Si falcia il sentiero
del nostro giardino,
si sradicano delicati fiori
per porli in un angolo,
offuscati dalla luce
o lungo i pendii di una rupe.
Che ne sai tu...
del mio sentire,
di rami attorcigliati,
foglie accartocciate
e di fiori
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Nuvole nere, assiepate e pungenti,
cariche di cattivi presagi,
come fuliggine filiforme
impigliata fra i capelli.
Strisce di pensieri
si oppongono a questo sole gagliardo,
e lo sfidano come nani guerrieri:
- Mi oppongo -
sembrano urlare
-
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46181 poesie pubblicate sull'argomento Introspezione.
In questa pagina dal n° 5401 al n° 5430.
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