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Introspezione
Le 46181 poesie pubblicate sull'argomento 'Introspezione' Poesie di introspezione |
| Rinchiuso nella mano piange il silenzio,
sole e fuoco, vento e sangue con voce di sogni,
il tetto ride precipizi,
la finestra scala un raggio abbandonato,
mangiano bugie le orme delle croci,
si denudano le domande dei fiumi,
albeggia nell’eco
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| Vite camminano
su binari paralleli,
che non si incontreranno mai.
Vite pescate a casaccio
dal grande sacco delle circostanze,
buttate nell’ arena
della quotidianità,
dell’ assuefazione.
Vite corrono arrabbiate
puntando le corna
alla muleta
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È quando il sole morde
che dai piedi affondati nella sabbia
si affollano i ricordi
di voglie ed aspettative
di sorrisi e di lacrime
di parole dolci
di cadute amare
di addii
senza speranza
mentre irrompe l’onda
e nel cielo lo stridere acuto e
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Non ci sono più colori
nella notte, e il buio
ci costringe alla resa
si cercano le labbra
i respiri, sono come le falene
impazzite, per la poca luce negli occhi
e le lacrime, sono più silenziose
la notte ci impone il suo silenzio
i nostri sguardi
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| Non c’è davvero
un sentiero ...
Lo crei nel cammino
il tuo destino,
scegliendo i passi
- fra i sassi -
la direzione
e l’occasione.
Quali orizzonti
e quali ponti,
di quante stelle
e quante luci
riluci,
e quello sguardo
sul tuo traguardo
non
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Cassetti e ancora cassetti,
non li apri mai...
Eppure...
Eccoli lì,
memoria di un passato che ti chiama
e complicata vita che ti odia e che ti ama...
Andare via,
quasi come fosse pioggia di settembre
spettacolo per occhi umidi da sempre,
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| Rode questa sorte
lega assente e inerte
maschera dietro irte mura
in una solida cura,
nacqui foglia
forte e libera
via dal ramo
lasciata al vento sola
se conviene
quell’infida quiete,
muta l’aspetto delle cose
la notte scorre nelle
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| Attenderò che il tempo
abbia compiuto gli anni,
che la sabbia della clessidra
abbia raggiunto il fondo,
abbia dato vita alla montagna.
L’attesa è un viaggiatore solitario,
armato di lancia,
e cappello piumato.
Promette doni,
promette
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Mi attesto
su livelli bassi
dove l’afasia si espande
sui miei mondi in divenire.
Non raggiungo mai
la vetta
e il comunicare sogni
è esercizio complicato,
totale asservimento
del solitario esistere,
ignorare ed essere ignorati,
resistere o
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Vivo la notte dei pensieri
quando il glicine si piega
al volere del tempo
un fruscio d’ametista
a bisbigliare il segreto del vento.
Dolce è il tocco
di una nuvola bianca
sopra un manto di lapislazzuli e diamanti
a vestire la pelle da gran
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Eran giorni di giugno
da passare tra amici,
nei giardini d’infanzia
a giocare felici,
un cancello di ferro
dal tempo corroso
apriva le danze
con fare chiassoso
Dispari o pari,
si faceva la conta,
in un batter di ciglia
la squadra era
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Continuerò a sorridere
quando il cielo cadrà
in mille pezzi azzurri,
tra le sabbie del deserto.
Continuerò a sorridere,
quando le parole aguzze
incideranno in cuore,
in mille segmenti paralleli,
quando la tua barca
mi lascerà in alto
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e se
taccio la mente,
spazio vago m’allontano
se pur immobile seduta persa
affacciata al mirar d’una finestra dipinta chiusa
come nebbia da forzata brezza su placide acque
mi stendo mi spalmo
sorrido
l’inganno,
quel nulla padrone ch’appare in
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Cicatrice al cuor che segna,
senza un’amorevolezza,
che mi sprezza e mi disdegna...
nè un conforto, una carezza.
Ingannato dalle
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Non un poeta, non un aulico, pregevole cantore
sono solo un musicante su una pagina avvizzita
che diffonde le sue note verseggiando nell’algore
dell’impavido silenzio lungo il corso della vita.
Ho emozioni da nascondere all’interno di quartine
dove
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Fluttuo nel passato.
Immagini lente scorrono nella mia mente
Trascino le mie gambe nella pozza del sangue nero
Nuda oscillo tra un ricordo e
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Ruggine di legno
ciò che verrà
stenta ad essere
ciò che non è stato
distratto
esterna in silenzio
adagio di foglie sul letto
scivolano tra i
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Sguardo suadente e nostalgico,
purezza incorruttibile di uno spirito pacifico.
Ulula di passione il mio immenso amore
che a grandi sferzate si scaglia sul tuo cuore.
Giace inerme la mia anima basita
sotto una lieve coltre di amori svaniti...
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| Interminabili notti
che non passano mai
dove i miei occhi stanchi
cercano invano il riposo
vedo le mie ore immobili
Senso d’angoscia
disperatamente svegli
tutti i pensieri accumulati
senza una tregua
vedo passare la vita
Inutile ricerca
per
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Frulli d’ali
festosi canti quasi chiassosi
accarezzano il nuovo giorno.
Pigramente
mi sorridono agli occhi
nuvole di cielo
giocano sui vetri della finestra
sfuman pian piano.
Spalanco le braccia
perdo lo sguardo in quell’azzurro
profumato
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Pareti sature di silenzio
schiacciano il ribollire che ho dentro.
Il frastuono del mio inconscio
vuole emergere
per dare verbo alle emozioni imbavagliate
dai costrutti del passato.
Respiro una lacrima
colata in faccia per rabbia.
Voglio essere
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| Ho pianto
ho pianto a dirotto.
Sulle lacrime del tempo
là dove il sereno raggiunge l’effimero
l’andare
il cantilenare di ombre che forzano il giorno
distese impenetrabili di aurore mai consumate
lungo le strade che guidano le ore ombrose alla
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Questa sera è un po’ come le altre sere,
sono ancora assorto nella mia stanza
tra le dita, tanti sogni da bere
e nella
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Ora che siamo immagini sbiadite e
se colorate a volte in brevi poesie,
ci abitiamo in sogni sospesi, tra ramoscelli
senza più foglie.
Certi sogni senza più favole come
a voler cambiare le vite sospese, in risvolti
di cammini a tentoni, senza toccare
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Frammento spettacolare
l’albero stanco
pupille immobili nutrite da voli e clausole
adeguatesi alla notte.
Il sangue vivo e schietto aperto sulla
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Parole ritrovate,
tra sacchi colmi
di pensieri dismessi,
in disuso.
Parole chieste come pegno,
perse,
tra montagne di scuse,
lasciate scivolare sulla pelle,
in rivoli contorti,
in fiumi tumultuosi,
fino a valle.
Parole si
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Amo il cielo carico di pioggia,
quando si oscura e ti fa trattenere il fiato.
Lo amo, e sento cosi l’anima mia,
quando si chiude in se stessa,
si fa un suo rifugio.
La sento, in questo sforzo di trattenere il sentire,
come il cielo trattiene
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Quando la porta si chiude
resto vigile all’incrocio
di universi evocati
dal geode del Sahara.
Mi osserva il diaspro rosso
e mi consola per le ore
prigioniere e ottuse
di agende da infittire.
La celestina e il quarzo rosa
si schiudono in
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Tocco il tempo di passaggio per la mia via
di grida lacrime sorrisi pollici sui cancelli
il cane che c’è e che non c’era
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| In questo mio navigare stanco
senza logica, seguo incerta
la tua impronta
Dubbiosa osservo
orizzonti offuscati
aldilà del vetro
e come ripercorrere
sempre la stessa rotonda
senza un punto di partenza
né un punto d’arrivo
nel vuoto
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46181 poesie pubblicate sull'argomento Introspezione.
In questa pagina dal n° 5311 al n° 5340.
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