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Introspezione
Le 46181 poesie pubblicate sull'argomento 'Introspezione' Poesie di introspezione |
Muto labbro di Notte, e della Luna
tacente, e silenziosa e tàcita ombra,
silente fiore di latte e d’argento,
e della sera vagabondi Sogni...
erranti ed errabondi e arcani Sogni...
oh, vagabondeggianti ardenti Sogni...
che odo di voi?
La breva,
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Non è cambiato niente
tutto procede uguale nei minimi particolari
prova a dare un’occhiata quaggiù
non sono bugie
vento non spira contrario
guai se così fosse
non dormirei sonni tranquilli
ogni dì si rinnovano quei pensieri
che sempre hanno
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Una foglia nel vento
disteso io mi sento,
so che sono morto,
un porto non mi aspetta
traduco in parole
la musica che nasce in cielo,
soffi forti mi cullano,
ho perduto la paura
nessun colore mi rapisce,
la luce lotta col buio,
mi lascio
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Sentinella
nella casamatta dell’Oblio
d’ogni movimento
che
oltre le sue anguste mura
si palesa
redige
dettagliati rapporti.
Ch’io dorma
o nel mondo mi confronti
pervicacemente
s’adopera
per preservare
la sua
indifendibile
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D’un sasso che rimbalza sopra l’acqua
restano mille cerchi e un gorgo al centro -
è il vuoto, - che l’ingoia fino in fondo - e
nel buio dolcemente lo confonde.
Di foglie che senza peso al primo autunno
da groppi di vento rapite
quasi sognando se ne
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Ti parlo dal centro del mio inferno,
qui, dove il cielo non ha più colore,
dove ogni pianto s’incendia di vergogna,
ed anche la notte ha perso le sue stelle.
Vorrei che tu sentissi le mie pene,
che sanguinano come ciliegie in terra,
hanno il sapore
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Come ti sogno, oh Luna bella e bianca,
oh Luna, tiepidamente un po’ ascosta
tra le nùvole... oh Luna... oh Luna scialba,
dall’Ànima mia stanca!...
Oh Luna!
Come la tua leggèr... leggera breva
or carezzevolmente qui mi coglie
il sudore mio estivo, e
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Urlano le parole, urlano offese
chiuse al buio in un dismesso cassetto
dove ahimè da tempo più non batte il sole.
E tu, tu che inneggi al mio fare
tu che in quell’angolo oscuro
aspetti il mio proferire parola
e in falsa attesa stai di un
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Passa il tempo
e qui sdraiato a pensare,
resto chiuso nel mio io.
Cambio fuori, persisto dentro
Feste, giochi, donne ma
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Kai |
25/07/2018 08:02| 852 |
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La prossima vita
sarà senza catene
guarderò il tramonto
e respirerò il cielo
La prossima volta
lei mi bacerà
e non dirà parole
che feriscono la pelle
Non avrò distanze
fra la strada
e il silenzio che scorre
fra i muri vuoti
La prossima
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Muto labbro di Notte, e della Luna
tacente fiore di latte e d’argento,
e della sera vagabondi Sogni,
che odo di voi?
La breva, forse, che sìbila lenta,
la piova che s’annunzia onnipotente,
il vento che s’infuria su’ una viòra,
una màmmola...
il
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Viaggia lenta la tartaruga
il bosco profuma di spezie
e lei annusa l’aria per capire
in che direzione è la sua tana.
Lenta, cammina ondulando
con la mia anima legata sul dorso
mentre un serpente curioso la osserva.
Il grande airone bianco
si
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E viene il tempo del silenzio,
quando è meglio tacer parole vane
che il cuore non riesce a pronunciare,
perché l’angoscia stringe le sue fibre
in una morsa che arresta il mio respiro.
E non ho voglia di levare il capo
a contemplare l’infinito
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Come cani al guinzaglio
vivo questi mesi.
Birre bevute a sorsi annoiati,
danze sudate da corpi alienati,
mari inquinati da cuori interdetti.
Come lumache senza acqua,
mi trascino verso la sera.
E il mio sorriso deforme,
a settembre avrà un
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Nell’assidua
inconsapevole
ripetizione di un gesto
di un pensiero
ciò che
apparentemente
meglio
dovremmo conoscere
come un muscolo mal nutrito
sempre più
fatalmente
s’assottiglierà.
Invero
solo
un saldo
appassionato intento
del
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Vite parallele sorprendono
come inattesi visitatori.
Sguardi dondolano,
sulle amache del tempo,
in punta di piedi attraversano
gli affollati binari della vita.
Casualità di parole stillate
come fiori di ghiaccio,
dall’anima a lungo
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Prego il dio dei dannati
che non spenga mai quella stella
l’unica che si muove
nella staticità del cielo
prego quel dio, quel dio solo
di scendere da quella luce
e camminane tra le ombre
forse gli sembrerà più breve
il giorno e forse, anche la
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Cammino nel deserto della vita
e sono stanco per il lungo andare,
dovrò affrontare l’ultima salita
e, poi, mi voglio proprio riposare!
In questi tanti anni d’esperienza,
ho visto troppe orribili sciagure,
la guerra, nell’età
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E la morte guarderà il sorriso innocente
di un bambino
e arrossirà
Stringerà i denti per rubargli l’ultimo sole
ma il mare lo proteggerà
Sua madre
mani a cucchiaio
lo cullerà
mentre una nenia scesa dal cielo
lo accarezzerà
La morte non
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Irrompi incurante
Col tuo caldo avvilente
Mentre ancora mi aggiro
In queste stanze vuote
E mi manca il respiro
Navigo sperduta
In questa estate muta
È una tomba questo tempo
Che mi rimbalza senza cure
In una strada
ad un tratto
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Oltre lo sguardo il vuoto dell’oblio
ove pensieri miei come relitti
giacciono inerti e a galla fermi e zitti
tra le onde
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Mi spoglio,
impacciato davanti ai tuoi occhi,
nel tempo passato,
sì, forse ero cattivo...
Mi chino davanti alla scelta di
un demone come amore,
ti picchierò,
con fiori scelti annusando i profumi...
rendendo inviolabile l’idea tatuata
sul
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Setacciando emozioni
portate alla deriva
dalle maree del cuore.
Emozioni chiuse
in scatole piccole,
lottano per respirare,
dilagare, riempire l’anima.
E cammino nella notte
tra silenziose mura
vestite di muschio e foglie
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Come può il sole raggiungere
questo cielo sperduto?
Si è nascosto tra gli alberi
tra le fitte chiome
di una sperduta collina.
Il cielo un tempo
dipinto di mille
splendidi azzurri
ha perduto i suoi colori.
I miei piedi ormai
sono
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Vago in fitta ombra di pensieri
come fossi entro la selva buia.
Subito dopo lo scemar del sole,
quando il tempo sembra
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Fuggo dal dorso delle ore.
Ore che non hanno forma,
dentro una nuvola
di cielo.
Bevo da una lacrima incorporea.
Sembra sconfinata,
vasta quanto un oceano.
Il desiderio risponde a un impulso,
che solo al momento ristora.
Orgiastica
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per non perdermi
rincorro me stesso
con fatica
tra sudori e fiatoni
mi precede sempre
questo io veloce
me stesso
non riesco a distanziarlo
e sta sempre dietro
attaccato alla vita
ansimare sento
ne sento il palpito
dove sarei io
se
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| Si muore a stento
passo dopo passo
senza vergogna
nel silenzio di una poesia
di questo giorno lieve
che dispensa luce
e ritrae le sue mani
e le carezze, gialle come foglie
aspettano a cadere
come un inchiostro finito
esangue di parole
e non so
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| Sul tiglio canta un merlo innamorato
Svolazza sul platano una gazza ladra
Solitario quel passero sul pino lì vicino
Una colomba tuba sull’ampio rosso faggio
Sta
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Si fanno le scale a due a due
si vola si sta sul filo
si fiuta l’aria s’indovinano le ombre
per guadagnarsi il muro
si recide il tempo come fosse stoffa
poi si sceglie un ricamo
_una pezza sullo strappo _
e si attende l’alba
rubando alla notte
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46181 poesie pubblicate sull'argomento Introspezione.
In questa pagina dal n° 5161 al n° 5190.
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