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Introspezione
Le 46180 poesie pubblicate sull'argomento 'Introspezione' Poesie di introspezione |
Vivo dove i tramonti spengono i colori
sono pioggia che scende stilla a stilla
silente sulla piana e tra le falle
accarezzando pendìi per scivolare a valle
Ma ci sono venti che mutano direzione ad ogni cosa
orde invisibili che devastano sempre i
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Vano è ogni tentativo mio di fuga
se ai bordi del pensiero, come un tarlo,
la tua evanescenza giace.
Dentro il cerebro sepolcro
la mia anima s’inquieta e graffia
coperchi di coscienza,
come uno scampanìo
lontano e infranto
nel mio dedalo di
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La senti la voce del mio Dio,
amore mio?
Mi ha suggerito di lasciarti andare
in quei luoghi che continuerai a guardare
senza mai vedere.
Mi ha suggerito di lasciarmi andare
nei meandri del mio io,
a cibarmi della bellezza che hai lasciato
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Eravamo ciò che non potevamo diventare.
Senza chiedere, senza parlare.
Due piccoli apostrofi in una sola vocale
pieni di noi e poveri d’arte
nessuna pietà quando ho affondato i denti, nessuna pietà per la codardia.
Seduto sul fiume, aspetto il mio
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Morirsi addosso
di fragilità costante
essere come l’erba
curva sul suo suolo
e poi danzare al vento
ai nostri lontani amori
dirsi cose
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Vorrei esiliarmi da me;
lasciare il corpo alla mercé degli anni
e nella penombra della vita
conservare l’anima scevra, glabra,
dai fardelli cuciti addosso da altri,
orpelli affaticanti di muti disegni,
di trame scritte da altri,
di destino che
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Lentamente,
come un dono
si presenta all’appello l’amore,
evocato da chi sa quale mistero,
vestito di calore esala dal petto,
mi copre dal freddo,
mi nutre del momento che ruba al tempo.
Ha la durata di una fumata di due sigarette,
svanisce quando
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Emozione di passato
torna in quest’alba
la porta il vento fresco ,
rinnovo di stagione .
Si insinua
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Sono
solo
brevi attimi
fugaci come la vita stessa
ma
di lunghi
pigri anni
che
altro scopo
non sembrano avere
se non quello di consumarsi
insperata
dirompente ricapitolazione
quintessenza
d’ogni sogno
che
inesorabilmente
credevi
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Che notte quella notte
sentivo il vivere dell’universo
e i passi dell’infinito,
non dormivo
e nemmeno riposavo.
La stanchezza
di essere uomo
solo là fra mille stelle
intermediario
di una creazione
voluto o non voluto
io ero lì ritto in
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La carne che mi riveste
non mi conosce.
Non tralascia le pieghe anzi,
si insinua dove non può e
assoggetta la peluria al
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Sospeso nel vuoto dell’interioritá
rivedo nei miei occhi castano pallido
doloranti e ormai radi di lacrime
tutti i
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Autunno, mi darai forse un dì questo poco di Ebe
a dissetàr la noia?...
No! non sarà mai vino, o mosto, o Sogno
colui che riempie il nappo che trabocca.
No! non sarà l’ardore, il cuòr, la Gioia,
d’un bacio il sibilàr che lento schiocca...
non sarà
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Frugare furtivo
nelle tasche
della vita
cercando
braci
da accarezzare
come bacche
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Non c’è ragione per immaginare
e dir parole sospese nell’amore
che tranquillo, passa in silenzio,
nel viaggio da cui più
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| In un’altra vita forse
troverò la mia pace,
da questo mondo lontano
che gira solo di spalle.
Un segnale tra gli immensi,
un missile che superi
gravitazionali campi
sopra le mie tempeste.
Oscuri spazi osservo...
frenetico errare
nel mio
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Si svuota l’Estate, come una dispensa piena
di cose buone...
Sugli scaffali unti di vento c’era una fila di
giorni allegri
ed il profumo di cose antiche
entrato da finestre accese sul mare.
Vi hanno avuto dimora tutti i viandanti
del
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Sono uno spettro che vaga nel vento.
Non v’è requie d’intorno, e non v’è pace,
siàm Sogni di un Destìn baldo, fugace,
e la Vita è un’illusa ombra di stento.
Sono uno spettro che vaga nel vento.
Il Sogno muore, tramonta; e non piace
a’ nostri
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Come
linee vitali di confine
che
tra i campi appena arati
serpeggiano
frappongo
all’aridità
delle distese incolte
della mente
la rigogliosa semplicità delle emozioni
l’esuberante
diversità
del mio sentire.
Chiaroscuri
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In bilico
sul filo dei pensieri
profondo giace il tormento,
magma incandescente
che scava il mio animo.
Oltre la soglia,
nebuloso
si spande il
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Sulla sabbia deserta
giaccio
rifletto
echi lontani
il vento
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In punta di piedi
sfogliando silenzi
per non disturbare
svuoto le tasche, vuote
spolvero il possibile in un
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L’inquietùdine vièn nel sonno e grida,
profonda, oscura, infame ombra di doglie,
e d’ogni pena càrdine funesto...
Così costei terribilmente e atroce
a tormentàrmi il riposo trascina
lenta le spire sue; e ferisce e latra,
e biàsima i miei Sogni
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| Intrecciato al mattino
mormorio del respiro
la mano confusa
un secco spezzarsi
Improvviso silenzio
senza canovaccio
cavalcando sul pelo
umido di
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| S’inerpica graffiando
montagne di sale,
traccia i solchi
del vivere con
scarne mani
spezzando disperate
insaguinate unghie
incespicano i denti
in quel malcelato sorriso,
l’indistinto stridio
il cuore illude lo sguardo
nelle bugie dei suoi
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Torno ogni dì sul prato d’erba incolto
fiutando fiori. E come il loto anch’io
non temo il fango. Hanno alzato muri
mietuto filo spinato intorno intorno
hanno lasciato secco l’alveo
gettato via il nobile metallo per il ferro
Torno ogni dì nel
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Ricordi compressi
duri e ruvidi
condensano nella memoria
sacrifici e lacrime
che non ho voglia di dimenticare
ed
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E se mi fermassi
a guardarla la vita
se provassi ancora
a sentirla tra le mani
come dipendesse da me
me soltanto
trattenerla o lasciarla andare.
Quel sentire ch’appartiene
all’età dell’incoscienza
è respirare l’infinito
abbandonarsi a
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Nel tremulo specchio
di mare
si sciolgono
frammenti di luna
stasera...
si sciolgono
i trepidi giorni
dell’attesa...
corrono lontano
i
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Addio, giorno d’Estate estremo, che ombre
fuggèvoli e confuse, ombre stridenti
e spettri di soleggiate scogliere
dal màr riporti, e da’ monti i lamenti
nell’eco mia indisposta e sovrumana
dei ruscelletti su cui ebbi ristoro
con le rùvide pietre e
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46180 poesie pubblicate sull'argomento Introspezione.
In questa pagina dal n° 4801 al n° 4830.
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