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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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♦ Antonella Borghini Anto Bee | |
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Ottobre 2024 |
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Introspezione
Le 46173 poesie pubblicate sull'argomento 'Introspezione' Poesie di introspezione |
In solitudine
ha atteso
il chiaror della luna,
con magnanimità
ha rischiarato il cammino
dell’uomo
che, stanco ormai,
nel buio pesto di una notte senza ritorno,
ha cercato un posto per comprendere il proprio io.
In soccorso,
gentile luna,
si è
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E sono lì a sistemare
immaginarie pieghe
sulla mia veste d’organza ricamata,
lì ad osservare dalle finestre aperte
i giorni senza sole e senza vento.
Lacrime danzano come stelle,
nei miei occhi,
mentre odori di profumi amati
e colori lucidi
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E’ proprio inscindibile
questo connubio tra mente e corpo?
Quindi è malata anche la mente
che non sa governare il mio corpo tremante?
Il mio corpo che ha fame di pace
e con essa è costretto a convivere?
Non è rimasto nemmeno un brandello di
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| Un sentire d’infanzia
suggellata da cespugli
e rose gialle senza spine.
L’odore
come arabesco nella mente
come giorni ancora da
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Quando morirò, seppelliscimi
nella nuda terra, e pianta su di essa
un albero secolare
voglio che quando le sue radici
mi raggiungeranno
si nutrano delle mie ossa
cosi che io risorga ogni primavera
attraverso la sua linfa e veda il sole
e quando
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Il vento stridulo alita narici e
rintocchi di campane a
scandir il crepuscolar della sera.
Nuvole a dileguar nel nulla,
andar per monti e valli a
catturar aria frescolina che
spumeggiante a sprazzi ristora.
Zampilla il cuor nel cammin di lunga
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| Blu.
Guardarsi nell’anima,
Riconoscersi simili seppur diversi
E quel colore che non è
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Le mie radici affondano nel sale
che caustica le ferite
e dà sapore ad ogni frutto
che la generosa terra della vita
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Mentre immagino stativo
con monotonia abituale
un assillo in me passivo
sa di spirito stanziale...
sedentariamente inerte
resto fisso
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| Sfuma la sera un profumo d’oriente
Sfuggenze e vagheggi lontani
stemperano l’inconsistenza del pensiero
abile tirar
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| In assenza di gravità
dove l’anima si espande
ricomincia un vecchio gioco
e ci ricordiamo, di esser stati dei
catturati da queste stelle
che ci odiano, senza rancore
un cerchio che si stringe
fu l’amore - il nostro viaggio -
ora più lontano, ora
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Il tempo è un gran burlone,
spesso le cose più rilevanti
hanno più peso.
Un bacio mai dato,
la magia delle labbra quando
delle parole non ascolti che il suono,
il fremito che cresce sotto le vesti
e ti par di toccare quando chiudi gli occhi
e nel
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Oh potessi correre fra infiniti prati
saltare ostacoli e rotolar su fresco prato
bagnato di rugiada e scivolar su lieve stelo,
profumar di terra ed erba ad ammantar lo spazio.
Potessi correre per strade e salutar la vita
con cuore e anima e membra a
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Ottantaquattro anni
con sintomi, malanni
e un vortice di affanni
per tutti i compleanni!
La scuola ed il lavoro
sognando un bel tesoro,
rinunce senza alloro,
ma massimo decoro!
La moglie, la famiglia,
un maschio ed una figlia,
con qualche
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| Sai,
Spesso non penso
Perché pensare fa male.
Perché se penso, torno bambino
Gira e rigira il mio girotondo
si ferma nel luogo più brutto al mondo.
Odora ancora di paura,
È lì che l’uomo nero derubava sogni
gettandoli nel pozzo più
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Picchiettando sui vetri furore
pur adorna di bigio sto cuore
e se scorre e se allaga sì impregna
certo dona sollievo a campagna...
ma stende sin un laconico velo
con quell’ululo cupo in rilievo.
Densa è bruma che ingloba contorni
Vespro pare
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Vivì |
26/04/2019 11:08| 864 |
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Tutte le notti
i tulipani neri
le labbra rosse
il vento tra le foglie
poi il silenzio
l’acqua del fiume
il mare nero
il mare cupo
il cielo lontano
un rumore, una veglia
un sogno che muore
una conchiglia
l’onda che stanca
l’odore del
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Oh rivivo l’immensità di voce,
e quel sostentar di magre ossa
in quel cuore da bambina,
ad indossar la camicina della notte
cucita dalla mamma e sorrisi
a sospirar languide carezze.
Occhi posati su fluenti prati a
spaziar in lontananza e
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Riesco ad arginare
in anfratti remoti
gocce di dolore
che permeano l’essere
di sconosciuta forza
Rimango muta
ad ascoltare
un linguaggio nuovo
che è stupore...
Rassegnata coscienza...!?
Attonito smarrimento...!?
Fiera
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Porto ancora i segni delle tue unghie lungo le vene,
sono ferite di quando la notte non chiudeva mai gli occhi
e l’alba
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Fosse argilla, confiderei in mani laboriose
per vedere sorgere castelli...
Tra le macerie tutto è uguale perché indistinto.
Il tempo non disegna solo rughe, diminuisce
della vista e dell’intelletto l’acume
sicché vana appare ogni speranza
di
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Va’ volontà mia
non fermarti va‘,
va’ nelle menti assenti
di futura e bella realtà,
donami oggi una certezza
che dia un giusto riposo
allo stanco pensiero mio.
Passa lentamente la mia valle,
fermati un po’ sulla mia città
che dell’amore porta il
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Ad indugiar la sera è la fantasia,
miraggi a prodigar in allegria.
Serenità a schiarir nubi al cuore,
scuoter la mente ed
innalzar globo alle parole
fin divenir battito crescente.
Anima in giochi effervescenti
ad amor del passato tempo
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Si je suis triste,
je ne noierai plus,
dans cette mer agitée,
emplie de larmes salées,
de mots bien futiles,
de promesses inutiles,
de parures de diamants,
qui ne brillent au matin,
que pour les faux amants,
vivant dans les banlieues du
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Ti sei riposata sì
comincia allora a far funzionare il cervello
ascolta quanto il cuore sussurra sono comandi ponderati
non essere scettica aumenta la fiducia in esso
vedrai sprizzar scintille
ogni piccolezza assumerà colori incandescenti dove
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Adesso sì
è oggi il giorno
ch’io sia disposto
a perderti
L’ora degli addii
in cui si dicono
anche le cose
che possono
far male
perché aiutano
a lasciarsi
magari
per sempre
mentre
le altre volte
è stato solo
per alcuni
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Ho chiesto alla ragione di accontentarsi
della miriade di fili rossi
lasciati in sospeso
come liane tra le nostre anime.
Giocano a nascondino,
tra vellutate piume,
i ricordi di una vita.
Come in una danza
di corpi senza mani,
ci sfioriamo per
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Succede nei giorni di luna piena
quando la nebbia d’agosto
ti tiene in ostaggio mentre guardi i passanti
trasformati in
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| Ormai da tempo
Morfeo più non mi stringe
fra le braccia sue
piano mi accarezza
con tocco leggero mi sfiora
e della notte
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Per un uomo d’ingegno è un atto necessario
e per chi ama i precetti una regola del quotidiano vivere.
È un fermento che germoglia come quando è Primavera
sostiene il ragazzo, lo scricchiolio d’un tarlo,
il brulicare nell’orecchio, un linguaggio
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46173 poesie pubblicate sull'argomento Introspezione.
In questa pagina dal n° 3571 al n° 3600.
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