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Impressioni
Le 31196 poesie pubblicate sull'argomento 'Impressioni' Poesie sulle impressioni |
Enuncia ed emana
luce come pelle
mi posa addosso
mi calza come una stella
abito il cielo
emulandomi a teatro
adoro
lo scandir del tempo
che come un binario scambia
da bianco a nero
le ciglia dei nostri sogni
in cattedral- pensiero
ove
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| Ed il giorno che muore
risveglia l'ombre della
eterna quiete,
e rognosi divengono i
pensieri,
scagliandosi in pena
contro quell'avara matrigna
che all'uomo effimera
senso di vita ha donato,
ed intanto goccie di tempo
bagano corrodendo
la
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Oscilla il pensiero
sul filo della speranza,
Goccie di pianto,
come pioggia,
'illudono di lavare
l'anima dell'uomo,
che spoglio cammina.
Tra ruderi e straziati corpi,
un cuore in mano
che forte batte.
Nenie di dolore s'alzano
verso un
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in quella briciola di pane
lasciata lungo il cammino
di un pensiero astratto
ne assaporano l'essenza
gli attimi
quelli rubati all'ordine delle cose
in quelle sequenze logiche
dove l'illogico
è un puntino di colore
nell'azzurro del
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*
nulla
pesava in saccoccia
niente in memoria giaceva
tranne un sorriso interiore
*
nessun rumore nel cuore ad assordare
le vene a rammentar vecchi
amori
*
già troppe volte ascoltati nel loro nulla da dire
oltre quel triste
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Per contenere Armstrong a Sanremo
occorse personale assai deciso,
che fuori da quel palco trascinò
il fuoriclasse allora lì piovuto.
Le leggi di spettacolo hanno a volte
aspetti poco consoni a sviluppo
dell’arte, che vorrebbe sprigionarsi
a
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| Eri lì,
all'ombra d'una grande quercia...
Guardavo il tuo profilo:
il volto chino,
il sole spettinato sui capelli
filtrava tra i frondosi rami
e n'accendeva lo sguardo fanciullino...
T'ho visto, sai,
sembravi già un
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| e ogni tanto cela
sulle ali imbavagliate
che legano il tessuto della notte
al tramonto
su di un filo di sera
imbevute di luna
le dita si incollano
all'anteprima
derivando stelle
arriviamo
sia io
che la goccia
e il vaso
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| Tra l'osso e il cemento
Tra il sasso e un lamento
L'aria è leggera
Le nuvole basse
Tra le reti e le nasse
Di un cielo che spera
Il fiocco del pioppo
Che cade dal coppo
Come a zanzara
Il fischio del merlo
Com' è bello
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| Di giorno
i miei sogni,
impulsi di luce
dietro le labbra- finestre
che parlano e cantano
con la voce dello spirito.
Di notte
i miei sogni
prendono la forma di un bacio
sciogliendo nel perdono,
i nodi del cuore.
I miei sogni,
parco giochi
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*
sogno
*
sceso dall'Olimpo
*
inseguendo un'onda
*
stella di mare
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Midesa |
10/05/2012 14:46 | 4471 |
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all'unisono
pulsazioni di idee e sangue
su oceani separati
corrono
in bilico
invisibile filo d'acciaio
nell'equilibrio perfetto dei corpi
li unisce
tramonti indistinti vagheggiano
del primo pomeriggio di sole
complici i
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Il tempo
non mi raggiunge
e mi ritrovo a camminar
con la mia ombra
un passo dietro l’altro
alle mie spalle.
Rallento
poi corro e non mi
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Quando avrò spezzato
con i denti i miei versi
mi sdraierò a terra,
accenderò una candela
fissando un’inutile luce
I miei occhi che hanno concepito
anche questo stridore,
saranno rivolti al soffitto
e con quanto stupore si
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India |
10/05/2012 11:30 | 2181 |
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Quanto sono pesanti le parole per te, madre?
Quante spine adesso hanno i tuoi discorsi,
che scioglievi dietro quelle labbra dolci
dove il silenzio è diventato il tuo padrone.
E dove vanno i tuoi occhi, madre?
Dove si fingono rose i tuoi
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Arduo nel tumulto delle cose
individuar d’ognuna a perfezione
sapore vero, senso o valore.
E’un mondo, questo, che frastorna:
ci si
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Quanto rido
quanto mi diverto
ballo a corpo morto
lascio andare le gambe
vortico le braccia
con movimenti liberi
urto
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| Vivrá un cammino
A cambiare
Il normal dissolversi delle cose
Quando il tempo avrà
Intirizzito le speranze
Donando il bianco alla chioma
Per occhi grandi e nuovi che
Non avranno più limiti d'amore
Di noi uomini,
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| Agli occhi del mondo
appaio come
rupe possente
che il vento mai scalfisce!
Ed invece non sono altro
che una distesa d'acqua
dove tutto passa indisturbato.
Io lascio procedere!
Cosi la nascita.
Cosi la morte di
ogni
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| Ti ho vista
accovacciata in terra
i tuoi piccoli correvano
liberi, senza paura
nel volto sereno
ho guardato i tuoi occhi
verdi, come i primi fili d’erba a primavera
sorridevi, senza chiedere niente
Improvvisa in me la voglia
di liberare i miei
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| Fuori da invischiamenti
parolosi e arcani.
Cercami un passo a lato.
Dentro ai refusi flebili
o marchiani.
Lì sarò annoverato.
Comparsa di proposito
o malgrado
acceso a intermittenza.
Non mi sovviene
se son fermo o vado
non
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| Scivolo giù nella poltrona e ci sprofondo.
Ho abbandonato il libro
per galleggiare nella nebbia incerta
di pensieri sconnessi ed appannati.
Sul muro l’ombra grigia delle tende
impercettibilmente ondeggia.
Nel silenzio
c’è un
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| volo d'emozioni
graffiate di occhi
sbattuti d'un buio
strozzato di versi
respiro di rondini
alate d'un cielo
terso di lacrime
soffio
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| La nostalgia di quel che non so dire
ma poi come narrare del torpore
che sale, quando che il cuore cala.
e tutti i sogni, tutta l'utopia.
banale, se ripetere fa male;
la mia giustizia insana di risorse;
l'eco remota di quella vita andata.
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| E si accende la luce sul mare
Faretti nell'onda
In questa pianura
In cui le zolle sono onde
E le erbe sono alghe
Il sereno è un fiume
Dipana
Come vento a cercar le piume
La brezza che alle palme scuote foglie
Irrompe
Come
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| Resti piccolo poeta
ad osservar le luci
spente di un negozio
in centro,
mentre addosso ti scivolano
le rughe della vita;
-quelle, sì che nessun
uomo di scienza può correggere-,
e sei così stanco
che a malapena reggi
la tua
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| Questo presente
è impregnato
Della mia carne
Ma la segno dentro
Alla tua tua
Costruito fra quelle percezioni
D'immediatezza e sostanza
Di fusione coperta di silenzio
Visione e trama che congiunge
Dita e cosce
Avvicinando l'ascolto
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| Recite perfette
a chiusura di stagione,
luoghi desolati
come vasi di menta a perire
in tiepidi anfratti.
Vocali parricide,
lì un groppo in gola non basta,
e il pugno che stretto
non passa
dalle remore all'attimo
appena caduto via,
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Il mezzogiorno
in raggi luminosi
carta di diamante
si copre di splendore
il silenzio stesso
unito al canto degli uccelli
al rumore del mare
della terra,
del vento,
degli alberi,
sono l’orchestra irripetibile
di una sinfonia da vivere
fiori di
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Dove attraversavo l'aria di un mare
Che fa crescere forte il carrubo
Mischiato al dolore
Crescente al tornare
In quel luogo dove l'onda sbatte
E i gabbiani incutono timori
Tra passaggi di calendule in fiore
E grovigli di rupi sul mare
Ruderi
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31196 poesie pubblicate sull'argomento Impressioni.
In questa pagina dal n° 16651 al n° 16680.
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