Nella fattoria del signor Contadino Campagnolo vivevano tanti animali: c'era il gallo Cedrone che ogni mattina svegliava il signor Contadino con il suo canto squillante, c'era il cavallo Fulmine capace di galoppare più veloce della luce, c'era la mucca Bianchina famosa per il suo manto color avorio e il maialino Piggy dal musetto simpatico.
Erano davvero una gran bella famiglia: andavano d'accordo e sapevano rispettarsi anche se appartenevano a specie diverse.
Il signor Contadino li amava tutti e nel prendersi cura di loro veniva ricambiato con doni preziosi quali pane, latte, uova, burro, formaggio ... grazie ai quali poteva nutrirsi e condividere l'abbondanza della sua ricchezza con il suo prossimo.
Una sera mentre il signor Contadino si stava preparando per andare a dormire, dopo una lunga e faticosa giornata di lavoro, gli animali avvertirono provenire dal fienile dei rumori sospetti.
Il maialino che era il più coraggioso, si avvicinò al covone e, grufolando nella paglia, scovò un gattino dal pelo ispido e bagnato.
Era un cucciolo tenerissimo e da come piangeva doveva pure essere affamato.
Bianchina senza pensarci due volte, si accovacciò accanto a lui e stringendoselo al petto lo sfamò.
Gli animali della fattoria si affezionarono ben presto al gattino che chiamarono Lucky e in men che non si dica divenne la loro mascotte.
"Chissà perché la mia mamma mi ha abbandonato?" ...
Man mano che cresceva Lucky questa domanda se la poneva spesso ma proprio non riusciva a trovare una risposta capace di rasserenarlo.
Bianchina che lo amava con tutta sé stessa, lo capì guardandolo semplicemente negli occhi e per cercare di confortarlo gli disse: "Se potessi rispondere ai tuoi "perché?", credimi, piccolo mio, lo farei, ma tutto quello che posso fare è aiutarti a crescere convivendo con le tue domande."
Lucky non voleva ferirla ma le parole gli uscirono di getto, spinte fuori da quel senso di vuoto dal quale si sentiva inghiottire: "Tu non sei la mia vera mamma, tu non mi puoi capire".
Allora Bianchina che sapeva bene cosa si prova ad essere abbandonati, poiché era stata allontanata dalla mamma a causa del colore del suo mantello, gli disse: "Non esistono mamme vere o mamme finte, esistono solo figli bisognosi di trovare nel proprio cuore quella verità che, nella rinuncia alla comprensione, li renderà liberi".