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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
Poesie pubblicate: 360’140Autori attivi: 7’493
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Le 66 poesie pubblicate il giorno 21/03/2017
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Mi guarda con l'aria serena,
di chi le ha passate tutte,
di chi ancora le deve passare,
io gli parlo
lui sta zitto,
io
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Tu eri in me
la malinconia di un dolore
l’amore che giunge al cuore
nei passi di Dio.
Luce che attraversi il buio
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Ho deposto le mie fragilità
su questo tavolo di marmo
per assecondare la mia anima
che mi voleva libero da catene
Le ho osservate con calma
una ad una
prima con fastidio
poi con amore
quindi ho atteso
che si avvicinassero sempre
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Mi hai cercato
dove l'anima
mai tace
e la voce muore
tra lo sguardo
che giace altrove...
e hai viaggiato
nella notte più buia
affiancando le emozioni
nel piangere il profondo
del pensiero amore...
hai raccontato
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e mi piace ascoltare
il ticchettio del tempo
io che folle in questi solchi
le tue parole attendo.
Le mie piaghe saranno balsamo
al dolore non dolore...
parole dette e non dette
pensate in un momento come questo.
Significanti saranno
e
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| Sai, quella carezza lasciata
col pensiero, all’ultimo albero di fila
contro il cielo morbido di marzo
all’ombra d’un ticchettio spedito
che scandisce gli attimi, appesi
all’acciaio di quell’ultima stazione.
Quant’è prezioso il tempo, nella
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| Ho pietà al mattino dei miei occhi
che domandano luce
scrivo vite - le mie - dentro fiumi di follie
Le parole sono foglie d'autunno
si lamentano invano
Voglio petali che sciamano
e si fanno giaciglio
Voglio armonie sui rami
colori sui
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| Non ho chiesto la luna
e nemmeno le stelle
ho chiesto solo un po' d'aiuto
perché ne avevo bisogno.
Non ho voglia di farmi del male
pensandoci troppo
di come poteva andare
e invece poi come è andata a finire.
Ho visto un po' di
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| Tu che non lasci
precipitar parola nell'abisso
che vedi mille fior che poi non strappi,
dimmi lo scrigno
che custodisce
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| Chi nos mirent
carignos de amistade, dillos de brajas
che ierru infora e sole in s'intràda
- pèndulos de avrèschida subra su coro
de aùstu lentòre
cardanèras e chilàndras de aèra -
pro nos
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Lia |
21/03/2017 20:43 | 1558 |
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| Parlo... parlo di me,
racconto delle mie strade...
mi sposto con gli sguardi
tra i miei pensieri.
Conosco le mie ragioni,
e di quelli
che mi chiedono di te...
e tocco con le dita
il contorno di un mondo
che non mi appartiene.
Forse
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Se pronuncerai vento
prima di sera
sarò la tua falena uccisa
dalla luce della luna
Ma se inciderai le nuvole
con il sangue caldo
avrò la forza
di sfidare anche il silenzio
La nostra tenebra
poi avrà lenti ricordi
da
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Corro per raggiungerti
ma sei lontana... troppo.
Il ricordo delle tue candide labbra,
delle tue delicate mani
svanisce ogni secondo che passo senza rivederti,
senza toccarti.
La nebbia che ti avvolge
si fa fitta,
densa,
quasi solida.
Sono
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Sei giunta pura ancora nei miei sogni
con boccioli di rose ancora chiusi,
la vaga volontá di una promessa,
che mai hai mantenuto,
nel corso di un vissuto.
Ricordo la giornata a raccontarci,
da soli finalmente, e con stupore,
le storie di
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Ti vedo da qui
vivo solo due minuti
dopo sparirò
Risale da lì
un sogno che si è perso adesso
lo
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| Mi nutro di sogni.
Sogni come petali
di rose essiccate al sole.
Sogni arrovistati
polverosi ma vivi
dentro scatole di cartone.
Sogni con su scritto: "fragile".
Sogni gagliardi o spenti
sogni infranti, realizzati,
repressi o
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| Scorre imperterrito’l lungo fiume
ch’è ne la tarda padre di bolgia.
Ascoltalo acciò non si smarrisca
nei mille suoni della foresta.
Giace immobil l’albero maestro,
inascoltate le sue emozioni.
Lo rasiamo ungendo rumor morte
nei
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| Al vento garrivano bandiere
quando eravamo giovani
e tu ridevi in controluce
tra rumore, megafoni, cortei.
Ideali
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| Soffermo memoria
attimo di remoti
pensieri,
sollecitati da intensi
fiotti nostalgici...
E accumulo affanno
come sospesa
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I segni non nascosti
le ferite cucite con il filo forte
di un ardente coraggio
Nudamente io,
a cuore aperto
antiche le
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Sabyr |
21/03/2017 19:25 | 762 |
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Il sole che scalda
non scalda il mio cuore
di ghiaccio si veste
se tu non ci sei.
La luna furtiva
osserva e
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Una finestrella sullo spiazzo
tra le falle dei vetri
si accanisce la pioggia
odore di vaniglia si espande
nell'aria dai colori autunnali
invadendo la vecchia casa
luce sole e nel chiaro di luna
proiettava l'ombra dei gerani
rossi e
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Triste
desertica
l'anima mia
nemica antipatica ferma aspetti
nell'uscio del corridoio marmoreo
fissa mi guardi senza timbro vocale
avanzi al lato della mia direzione
tremenda disponi senza verbo
del mio volere
ferma mi specchio
osservo
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Qualche cosa come gli animali morti dentro le gabbie
pensavo così alla tigre
mangiando noccioline ed una poesia di
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| Un colascione suona
incornicia l'aria nuova
insieme di filigrana
quasi un innalzo di coro
vermiglia devozione
in
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| Di una mano stigmatizzata un benefico portento,
di una zampettina strutturale di un animaluccio, la natura.
E in codesta, Divina festa ove ogni volta sto nel primaverile sgomento;
non domerò mai l'Illustrissimo Dio nel proprio, caldo
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Malinconico pensarti a sera
mentre assorto cammini nel viavai.
Soltanto un empito di nostalgia
mi dice che tornerai
e con te la primavera.
Mi rallegra pensarti
fra le colline d'ineguagliabile bellezza
quando sboccia il maggio a Firenze
e
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Eccoci, noi qui
e fuori il mondo.
Ti guardo e immagino già
di te, di me e cosa ci accadrà.
Immagino di trasparenze
dove il vedere e il non vedere...
Immagino di miele liquido che scende
che mi avvolge e prende...
Immagino di te,
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Dopo il tramonto
sole nuovo
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Sentire emozione che fa brillare gli occhi
Con la voce del cuore modellare l’immaginazione
Riempirmi di mare e di campagne dorate
Inseguire un sogno contemplato in notti di stelle
Vedere il bello di ogni giorno di Vita
E scrivere di pura speranza
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Julie |
21/03/2017 18:44 | 1033 |
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66 poesie pubblicate nel giorno 21/03/2017. In questa pagina dal n° 1 al n° 30.
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