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Oltre opachi vetri
Le 70 poesie pubblicate sul tema "Oltre opachi vetri"
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pensieri appannati
dietro opachi vetri
una mano sale dal cuore
ad asciugare grigi umori
parole sparse
su campi d'oro
mietono raggi di sole
una goccia di rugiada
bacia un fiore
girotondi di nuvole
al ritmo
della musica del
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Midesa |
03/06/2012 08:44 | 3917| |
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| Qualunque volto
appaia in questa
opaca luce, è un
volto evanescente.
Dietro i vetri
appannati tutto si
trasforma e sono
ingannevoli spettri
quelli che sfilano
davanti al richiamo
lieve della mente.
Anche gli alberi
come bianche
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| Ti guardai sotto la veste dell'anima
Dove si celano da anni i misteri
Ti guardai dai vetri opachi degli occhi
Che nessuno si accorge di avere.
Non guardavo più neanche io
Oltre la bocca condannatrice:
Parole buttate al vento
Parole come
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| Ho divagato a lungo e discriminato
le facce della gente e le intenzioni,
ho tratteggiato forme ed espressioni
con inchiostro invisibile e a carbone,
adesso mi rimane a testimone
l'ombra indelebile dell'impronta data.
Osservo con distacco ormai
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Cala l'unghia
dagli occhi lagrimosi
bagnati di passato
rosso sangue.
Graffia e duole
al passaggio sulla gota
lasciando in mezzo ai pori
una scia bianca.
(Non sono io
quell'uomo nello specchio
ma solo l'ombra
evasa dalle mura).
Penso
e
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Diaframma
tra il tuo sguardo spento
e il mio sorriso vuoto.
Diafano,
a marcare dolorosamente
confini di indifferenza
Ti parlo,
svogliato mi ascolti
e il mio fiato si fa nebbia
fitta nebbia
che opacizza
la tua immagine
e scompari
nel
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Oltre la tenda
che piega la luce
ondeggia il respiro
come un petalo sensuale
una stella d'argento
illumina il mio sonno
e in sogni
non ancora calpestati
mi perdo
una lucida luna
trasuda i suoi raggi
dalla finestra
senza vetri
scendono a
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Distinguo a fatica
l'opaco chiarore,
opachi ormai gli occhi
dal lungo mirare.
Eppur la certezza
di un punto nel tempo,
sottile amarezza
prolungo il tormento.
La mappa sul vetro
col dito sul fiato
ma è sempre più tetro
lo
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| Nell’ opacità di un mattino
spuntato pallido
nuvole annoiate
assetate di novità
guardano oltre i vetri
dove il vento
ha soffiato via
la monotonia
e fiori di seta
riprendono la loro nitidezza
profumo di fragole
fra le
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Julie |
02/06/2012 22:33 | 2369| |
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| Oltre l'opacità
quel cantico perso
risuona triste
occluso da pareti
come vetri a specchio
ma di immagini
segni lontani...
ed oltre il confine
torno a vedere il mare
dalla finestra segreta
le onde rispecchiano
frastagliate
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Vedo
Occhi pieni di lacrime
che
vegliano i resti delle loro certezze
frantumati al suoli
in un istante
Non si disperano
non si atterriscono
Col pianto,
nutrono le proprie forze
con il sorriso spossato
ringraziano le mani tese
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Sono forse io che siedo alla finestra
sempre più buia nel farsi della sera,
ombra evocata dal silenzio angusto
nel velo della polvere caduto
ad accecare gli occhi volti verso l’anima?
Oltre gli opachi vetri tesi alla finestra
così
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| attraverso questi vetri
resi opachi dal tempo
immagino profumi
di un'estate ancora lontana
intravedendo colori brillanti
come la tavolozza di un pittore
non c'è pioggia
non c'è vento
non c'è freddo
c'è solo
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| Disegno
Ineffabili figure
Sul vetro appannato dal respiro
Mentre appendo pensieri
Sull’invisibile filo
Steso fino a te.
Traccio impronte
A cerchio
Logorando
Religiosi silenzi
Vago in labirinti tenebrosi
Affondando
Nostalgici
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| Nei vetri opachi
la mia immagine
s’intravede e si confonde
con la strada.
Oltre i vetri opachi
una bimba
zingara
cerca elemosina
in un mondo
senza pietà
come “una piccola
fiammiferaia”.
Una favola
a lieto fine
dentro
una
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E' una vetrina stretta e angusta
la vita, opaca teca
di cristallo, in cui mercifico
tristi sorrisi ed esibisco mani
in accattivanti moine;
resto pietrificata dentro al manichino
che mi ha assegnato un insensato destino
e ad ogni urto disperdo
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| Ti guardo scorrere via dietro alla finestra
oltre l’opaco cristallo del mio sguardo,
sarà il tempo che rifugge
o il sentimento mio, che in ritardo
passa e va in controluce
tutto si distorce al mio vedere
e non comprendo quel che
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| Neanche il passato mi appartiene
Ormai
solo righe distorte
e caratteri illeggibili
nel libro della vita.
Il vento lo squinterna
accartoccia,
luce aliena lo sbiadisce.
Eri la quintessenza,
eri il segnale e la direzione,
come inganno ora
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| Nel tuo volto
langue
pallore lunare
Forse
la mia canzone muta
verrà a strusciarti l'orecchio
stanotte
Troppa solitudine
accarezza le nostre vite
magri giorni
succhiano linfa perduta e vuota
Siamo maledetti
con questa fame
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| La pioggia tiepida di giugno
bagnò la coda dell'abito da sposa
lasciando uno strascico di presentimenti.
Nella pozzanghera
intinse il volto per nascondere
l'ombra del temporale alle Parche in attesa.
Poi venne il tempo delle finestre
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Fatto di nebbia
l’egoismo appannava
la vista al cuore.
Sentimenti ghiacciati
non bagnavano
l’anima
inaridita
senza l’acqua
dell’amore.
Appese ad invisibili
fili dell’esistenza
stavano le speranze
ad asciugare.
Priva d’umanità
l’arsura
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Ho visto gente nascondersi
persino a se stessi,
guardare da un vetro opaco
quel che resta del giorno,
riconoscersi nel buio dell’anima,
senza temere
alcun destino, né passato.
E con un piede nella speranza
rincorrersi senza sosta,
come
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Sulla mia culla si posò malinconia
e tenendomi per mano, mi condusse
in percorsi senza approdi.
Insegne stinte indicavano viottoli ambigui
dove i pensieri si scontrarono
con meschine verità.
Così, crebbi celandomi in laghi
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Voci dalla strada
scorrere di ruote
un mondo che non mi chiama
contro le persiane
nasce il buio
è ormai spento
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| E’ lenta, l’eutanasia di un giorno
in quella croce
dove il respiro è morto
litania di un cuore
perso nel dolore
Genesi d’amore coagulato
senza corpo
C’è solo polvere
polvere
negli occhi del mondo
che s’alza
in passi
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Potrei perdermi
nei momenti d’abbandono,
al di là del niente,
vetro opaco
che impedisce il volo
a chimere spente.
Seguire la fantasia
e nascondermi alla luna
fino a recitarmi una bugia,
o voltarmi
al passo lento delle nuvole,
rubando
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| Scena atterrante
dietro opachi vetri,
sul viso dolce il tuo sorriso gaio
e la tua mano stretta nella sua…
Passo sereno verso meta ignota
cuore beato nello sguardo vivo.
Forte respiro,
lacrime pesanti,
offusca mente
l’animo sconvolto.
S’abbatte
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Vetro opaco, per nasconder ciò che è stato, per cancellare dalla
mente vaghi ricordi ricorrenti.
Nuvole nere minacciose, nembi grotteschi si schiantano tra loro
sofferenti.
Lacrime amare scorrono lungo guance affossate che, come
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Effluvi dispersi
nel tempo sconfinato
oltre gli opachi vetri della memoria
di atavici ricordi, vagano e si rincorrono
come pecorelle smarrite … fantasmi del passato
riprendono a danzare, ritornano costanti
dai cassetti dimenticati della
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| Attendo l'aurora
per avviare
la giostra dei pensieri
che animano
come stravaganti folletti
il sentiero inviolato
delle emozioni...
Il cristallo opaco
fascia la mia anima
con l'onda benevola
del tempo andato.
Avvicinando lo
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70 poesie pubblicate in questo tema.
In questa pagina dal n° 31 al n° 60.
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