Allontanata dalle proprie case,
disperata e senza niente,
muore tanta gente,
fugge dagli spari
in mezzo ai morti
per il potere e i denari
solo perché si vuole
mostrare di essere più autoritari.
A che serve la guerra?
Pensaci, in questa
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Pianto greve ad arrivar da lontano,
soffio di vento a posar sul cuore
voragine ad aprir insenature.
Piange il bimbo cerca la mamma
e missili a sfrecciar cadendo a terra,
macerie, detriti e case distrutte.
Il bimbo cerca la mamma!
Tanti cadaveri e
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Sogno perduto
Sognavo,
speravo,
gioivo.
Addio sogni perduti,
addio speranza e gioia.
Sei tempesta,
sei disperazione,
sei tristezza,
sei tormento lacerante del mio cuore,
sei come la furia devastante di un ciclone,
sei come la notte buia e
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Andammo ad incontrar il buio,
la ripida salita e negli occhi l’inferno umano.
Andammo silenziosi ed annientati dalla paura
ed un cuor agghiacciato di terrore,
fu il tempo dei morti viventi.
In quel treno non crebbero rose e ciclamini,
non fu
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Ciclone pioniero incendia il futuro,
fulgore e guizzi nel cielo,
frastuono penetrante e stridulo,
vento e pioggia, acqua a dirotto e a fiotti,
straripa e allaga il fiume.
Tutto s’inonda, porta via tutto
la spaventosa inondazione.
Melma impetuosa
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Ti hanno strappato le ali
come bianco giglio reciso dal suolo,
piange la terra, si ribella il sole.
Hai combattuto tanto,
hai urlato forte tutta la tua disperazione,
nessuno ha sentito il tuo indicibile dolore.
Nessuno ha potuto
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I morti non fanno rumore,
non chiedono vendetta,
lasciateli dormire
nel sonno della pace eterna.
Non svegliateli con le vostre ritorsioni,
con i vostri missili spettrali,
smettetela di armare altre vite
contro i vostri rivali.
Non vogliamo
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Malefica energia
non si può controllare
distrugge case e cuori
è tremenda catastrofe.
Mancano le parole
per un maggio diverso
i flutti sono artigli
per afferrar la vittima.
Un infinito dramma
un solco di dolore
la Romagna in ginocchio
tutto
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Gli angeli del fango
scavano con le mani
per salvare vite umane.
Sotto lo sguardo ipocrita
dei politici di turno.
La Natura ferita
si ribella
ai soprusi subiti.
Gli angeli del fango
scavano con le mani
nella negligenza umana.
Nella
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Per protestare si gettano in mare
hanno vissuto un difficile dramma
negli occhi tristi si legge il ricordo
e l’amarezza di tante torture.
La disperazione li fa viaggiare
attraversano l’arido deserto
fuggono da conflitti fratricidi
sono trattati
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Hanno fame, sete, paura.
Accostati alla panchina
sognano nuovi orizzonti
in attesa del
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A cuor espanso voli in cielo,
lieve t’adagi su stratificate nuvole,
un dir ed un far, unione solidale,
minuti, ore, risa ed opinioni.
Un cuore piange d’averti perduta.
A cuor di solitudine,
ti raggiunga la mia preghiera,
ad invocar il tuo
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Con leggiadria corresti al vento
ad assaporar i giorni,
cordiale umore e gentil maniere.
Ad ali aperte sognasti di sognar un mondo migliore,
danzanti voli e posar su fiori profumati,
gioie e dolori e continuar a volare.
Ad immensità d’anima
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Il ciel minaccia pioggia e temporale,
plumbeo come gli umori cupi,
e girasoli ad allegrar i campi,
mentre un timoroso venticello smuove le corolle.
Il sole sbircia e si nasconde,
ed i girasoli s’inchinano dolcemente al sole.
Un andirivieni
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Dignità, vivi e vegeti,
a fior reciso su terra brulla,
ed un altro fiore ad aprir corolla.
Dignità, gemma a divenir foglia,
albero di vita ad innalzar la vetta al cielo.
La dignità non gioca
tiene occhi assai profondi,
è vestita d’ albe e
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Si sente che manca il respiro
nell’aria ricolma di zolfo
ma i bambini aspettano il pane
mentre l’ansia spegne il bruciore.
Il veleno della zolfara
ruba la vita dei "carusi"
son piccoli schiavi sfruttati.
È questa la dura condanna
e dopo si
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La pace è una musica
che diventa regola
se si trova il metodo
senza cercare alibi.
La guerra è una lacrima
che diventa polvere
si trasforma in fulmime
non accetta dialogo.
Su una bianca nuvola
ascoltiamo i gemiti
prepariamo un tavolo
per
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Un via, vai, ticchettio solerte,
a toni bassi ad andatura or lenta ed or vivace.
Impervie e discontinue strade,
tra un fiocco di neve
o pioggia battente, insieme o soli, si cammina.
Le strade brulicano di luci, un bisbigliar di voci,
clacson che
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Doveva durare un attimo
quella tempesta
e quel vento maldestro
che soffiava sulle nostre vite.
I tuoi occhi, gonfi d’amarezza,
come fiaccole d’argento
s’accendevano al mio sguardo.
Mi fissavano con dolcezza
e sentivo il tuo amore, accarezzarmi
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Invisibile,
isolato nel
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Cade e sprofonda sempre più
sabbie mobili lo tiran giù.
Con forza agguanta pareti
lisce... ma con gesti concreti.
S’ode un urlo nel profondo,
si ripete... non lo confondo...
prepotente spinta di vita
si risveglia più accanita,
scabro, come
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In giorni indisponenti avanzano le ombre,
s’adagiano silenti figure e figuranti
ad addolcir il momento.
Lucciole nel cuore a far compagnia,
ad un corpo e anima straziati di dolori,
aghi appuntiti a penetrar la carne,
morsa di dolore che di dolore
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Un’anima eloquente s’aggira instancabilmente,
fra notti logorate ed ibride fessure
che la vita apre continuamente.
Saturi pensieri a ripeter lo stesso ritornello,
e laceranti ombre a circuir la vita,
tenaglie a stringer la gola,
un corpo amorfo e
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Onda di emozioni,
sentimenti contrastanti e divergenti;
mentre ti osservo
affascinata e imbambolata,
mi conquisti...
Onda di cavalloni, sfumature d’azzurro cielo,
accattivante m’ inviti a giocare con te.
Le imbarcazioni ti apprezzano,
navigano,
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A dir e far un nucleo primordiale
anima serena che s’inchina alla luna,
disperso sonno fra stelle serpeggianti
ove nasce luce vereconda.
A dir m’accingo e disperdo ogni pensiero,
ed il ciel rapito lo ritorna,
lo rende unico, assolo
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Mantello senza ali
curve e avvallamenti nascosti
sotto una grossa cortina,
che nasconde anche il corpo di una bambina.
Sotto il burqa c’è una donna!
Privata della sua libertà, dei suoi diritti,
imprigionata nel suo drappo scuro,
usata come
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| Una mano si tende
dal sangue versato,
preghiera accorata
dentro uno sguardo
indifeso e sfruttato.
Piccolo essere tremante,
accovacciato in un angolo
con gli occhi sbarrati
e i denti serrati,
bisognoso d’amore.
Cadranno allora
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Caddero foglie ingiallite e petali di rose,
a tappezzar viali, cadde l’autunno e venne l’inverno.
Brusio di dolori e cuori in tanti pezzettini,
sangue agghiacciato e vergogna d’ esser donna.
Umiliate ed ammassate e di fango imbrattate,
colori
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Malarittu covid
cu dici na cosa e cu ni dici nautra...
cu avi ragiuni?
Dutturi e scienziati
tutti pari ntervistati...
ci sunu chiddi ca fannu scantari
e chiddi ca fannu suspirari
ma quantu parrari pì nenti
tantu pì sputari aria
paroli e
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A mani nude, senz’armi,
mentre respiri un mondo depredato di sogni,
squarci l’ombre
che offuscano il cammino.
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Invisibile, incerto,
è il passo della nera signora,
serpeggia, come l’anime del potere che si trastullano,
coi fati in bilico, d’un
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