Ci sarebbe da scrivere un libro
per quei battibecchi
giornalmente invadono rifugi
nel bene e nel male
riescono a pervadere il cuore
sensazioni uniche
non sempre recepite
quello sportellino pronto a tutto
vive di sua luce
oscurandosi quando
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Nel morbido vento
c'è il suono del destino
svelto e brillante,
è la barca dei miei desideri
che si spande lentamente
sul tuo cielo
ricco di miele e segreti.
Il mio canto
vola verso te
al tuo calmo animo
nel sorgere
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E’ un albero senza fiori
il mio presente, ora che
sul grembo mi è morto
l’amore.
E' come un lago stagno,
senza vita, abitato da
alghe avvelenate.
I giorni, sono memoria
di un antico lume, che si
è spento senza lasciare
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Fiori di pesco
vivono nei minuti della vita
raccogliere uno ad uno
farne un fascio affinché
insieme possano resistere nel tempo
cuore a cuore respirano di luce
incessanti battiti
segnano la strada
viottoli s’intersecano
alla ricerca di
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Cammina col tempo cuore innamorato,
estate senza fine stretto lo tiene,
vento afoso, sfiora la pelle,
bagna sudor corpi roventi.
Scia luminosa d’una stella cadente,
coglie pensiero dall'emozione rubato,
profondo respiro... poi,
un tuffo nello
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Sollevato
il cuor nell'anima si distende
beato, tra le braccia della notte
in un corpo affaticato.
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Un uomo credeva d’essere cristiano
diceva di amare Dio, andava
in chiesa e si batteva il petto.
Dichiarava di non essere razzista
ma intanto odiava i clandestini
che per vivere vendono accendini.
Aveva un bel giardino, un cane e tre
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Mentri sfogghiu pagina ‘ngialliti
d’un vecchiu libru,
mi tornanu a la menti,
li biddizzi di ddu gran curtigghiu,
di cristiani amurusi era abitatu,
sempri pronti, a jutari u vicinatu.
Ogni jornu si susivanu di bon matinu,
cu surrisu duci e salutu
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Cosa puoi tirar fuori da un bicchiere ricolmo
non credi nemmeno ai tuoi orecchi
ogni favella un interrogativo senza risposta
arzigogoli catturano
ubriaca barcolli cercando un perché
il passato è lontano ma vicino nel cuore
ritornano quei
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Allegro cip- cip
ogni dì mi sveglia,
l’attimo che fugge,
dolcemente m’ammaestra,
scruto nel silenzio beni ignoti,
forza di conoscer, pensier non ferma.
Seguo ideale privo d’impaccio,
stolta sarei, se del gran bene,
mi priverei,
tenui
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Una, due, tre parole,
poi tra un tenero sguardo
e un dolce sorriso,
il suo cuore impazzì
contemplando il di lei
sì tanto caro e roseo viso!
Ella, ora con occhi
altrettanto sinceri,
gentil esprimeva caldi desideri,
gli stessi che
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Si spande
sguardo all'orizzonte lontano,
occhi tinteggian monti e cielo,
sembran acquerelli dell’infinito soave,
risveglian desideri e l’arte d’amare.
Volan all'unisono cuori innamorati,
nello scintillio di fuochi stellari,
tenerezza d’un fascino
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| Seduto in quell'angolo di pace,
te ne stai o poeta, a scrivere e pensar,
sensazione che l’alma partorisce,
incide parole sullo scrigno,
lungi da gloria o vane pretese.
Immagini indelebili segnan la tua orma,
bagnata d’amor e incolor sofferenza,
il
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Vuoi seminare zizzania.
Un tarlo è sul tuo cuore
per rodere l’esistenza,
per turbare la mente.
Sputi lapilli infuocati
dalle tue volgari labbra.
Calunnia dall’eco amplificata
l’anima a morte è colpita, ferita
Parole menzognere, vigliaccheria
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Parole del cuor
leggo,
sulla foglia ingiallita dal tempo,
melodia d’un canto divino,
rallegra presente all'udir
eco lontano,
soffio di vento sfiora la pelle,
al volo di gabbiano, che
dolcemente l’aria fende.
Senso d’amarezza albeggia,
al
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Come non accorgersi di quel silenzio
che regna a due passi da casa
ritrovo inconsueto
onde meditare sulla vita
piccole luci civettuole
illuminano il
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Scivola sul pavimento.
Liquida.
Silenziosa.
Lentamente risale lungo la schiena
leggera come una piuma
delicata come un sussurro.
Ma d'improvviso si espande, violenta,
contorcendosi, insinuandosi,
ferendomi.
Sparge a terra fogli, rime, tracce di
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Scivolo in apnea nei silenzi della notte,
periglioso viaggio appare al super ego,
avvolge sguardo velo scuro,
l’io trasborda sul nero veliero.
Fantasma della notte voce assale,
frantuma respiro torbida linfa,
realtà opaca brucia emozione,
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Malinconia,
trasparente come il vetro,
schizza fili d’opaca luce,
inonda fievole visione,
al fiorir cimelio del cuore.
Lampo fulmineo tocca la mente,
vaga solitaria,
nel calle chiuso dalla perenne giogaia,
parla alla luna, pensiero
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Scivolan corpi
sull’acqua argentata,
movimento leggero,
sfiora scia di luce ch’abbaglia,
mare,
scrigno d’accesi piaceri,
seda calura,
con l’immenso potere.
Scuote desideri,
ai cuori innamorati,
vibrano all’unisono,
al rumoreggiar
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Grande festa nel giorno del Signore,
perle di rugiada,
bagnan popolo in cammino,
onda fosforescente, si muove in armonia,
passi di bimbi coloran la scia.
Son piccoli angeli di bianco vestiti,
luce divampa da sguardi innocenti,
fili di luna cingon
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Rallegra natura viola del pensiero,
fluttua leggera,
al soffiar del vento,
fragranza soave pelle profuma,
meraviglie colgo,
al sorger del pulviscolo atmosferico.
Scuoto l’aria, colgo colori,
chiudo arcobaleno nelle mie mani,
mi perdo nella luce
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| Ma quante coccole
nel giorno si espandono
ognuna un battito del cuore
fulminante l’attimo
per un amore unico
quel contatto fisico
non demorde
occhioni invitano al desco
bacini svolazzano
adagiandosi su nero manto
piccoli morsi
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| Nemmeno il dolce garrire delle rondini
riesce più a colorare il giorno
ovunque grattacapi dilagano
appropriandosi imperterriti
d’ogni grappolino
pallottoliere infinitesimale
un baratro nel cuore
ove il presente
non sembra avere scampo
il
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| Batte il cuore all’impazzata
quel pensiero ha il sopravvento
turbinio d’intralci corrode
non esistono giorni di quiete
viziaccio della vita da distruggere
ovunque piranha attaccano
mordicchiando senza requie
rivoli di sangue
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Scorrono silenzi
nello scrigno dell’anima,
sollevano anse al fiume in cammino,
sfiora pensiero letto bagnato,
ondeggia emozione al sogno smarrito.
Piccoli passi portan luce,
ricordo albeggia nell'armonia dei sensi,
anima coglie eco
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Scintillano quei gradini
pietre preziose pronti a coinvolgere
minuziosamente
ogni sentire parsimonioso
duplice suono si staglia violento
trascinando tornado di emozioni
quel passato di ricordi
quando piccola cercavi serenità
invano dolci
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Ancora è caduto fra noi
il vuoto silenzio e le formule
di un mago distratto, non
fanno più germogliare
i semi essiccati per mancanza
di una fonte generatrice,
ed il fuoco fatuo, non riesce
a scaldare il cuore e
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Scivola dal colle un verde manto al prato
che umido di lacrime d'alba
al cuore si ferma in attimi di silenzio.
Finestra socchiusa il cuore mio
ed io guardo oltre me stessa
là, in fondo, dove i ricordi
mi portano sogni diventati
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Inghiottisce l’attimo
pensieri corrono sul binario
delusione e piacere si scontrano
non facile spiegare quel sentire
violento traccia una linea
ove perdersi è la salvezza
amore pane quotidiano
allontana amarezza
sentimento bonaccione
minuti
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