| Calano
palpebre pesanti
su occhi appannati,
e un dolore sfianca
coi suoi tentacoli.
Si ferma,
nella bocca dello stomaco
morde
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| Colma d'amor
è la corolla,
con grazia
il delicato e setoso
stelo s'è spezzato,
copioso e succulento
il nettare ai figli suoi
riversato
nella calda e profumata
sera di primavera,
nobile atto generoso
teso a
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Non imparerò mai
a memoria i versetti
del Corano
per avere salva la vita.
Io credo
nel Dio disarmato
che perdona
i peccati del mondo.
La mia donna
non indosserà mai
il burka per nascondere
il suo sorriso
e i suoi lunghi
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Nella coscienza di pietra
pullula il terrore.
Non si piega la belva al fratello che vive,
che ama e sogna,
sotto il cielo ornato dalla luna
e dalle stelle,
felice di veder il sole nascere nei
campi ai primi bagliori dell'aurora.
Fiori e odor di
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Batticuore
rumore incessante
s’impegna a condividere ingredienti
di una vita ormai all’estremo
non esistono scappatoie
trappole mortali fanno il loro gioco
suscitando apprensione
imperversa la battaglia
acuminate punte
perforano
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Caloroso saluto
lasciato ai passanti,
non un inno
né citazione
o sonetto
né triste addio,
solo sobria allegoria
per la loro e altrui vita
con sguardo d'amore
spalmato in dolce sorriso!
Così, tesa a catturar sensi
con
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Il trapasso arriva sempre piano piano
senza scalpore
quando meno te l’aspetti
un dono al quale faresti volentieri a meno
ma è scritto
non possiamo tirarci indietro
traguardo non voluto
uccide ogni dì sogghignando
perfida strega dal cappello
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C'era il sole appena uscito dagli ulivi
ombre lunghe di due gambe sul sentiero
che ti vidi comparire col sorriso dei bambini
sulla strada tra la chiesa e il cimitero.
Mi dicevi che la guerra era finita
e che forse, ora tuo padre ritornava
io
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Caddero foglie dai verdi rami,
il sole spense i suoi colori,
sui binari della morte.
Correva il treno maledetto e
sbarre a rinchiuder visi afflitti...
Ignara sorte vi strinse braccia al collo,
mani legate a divenir pugno chiuso.
La valigia
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Rumor del treno
accompagnava lungo viaggio,
vento di tramontana respiri stringeva,
sguardo basito di donne e bambini,
han visto la neve dai finestrini.
Paura aleggiava nel buio cruento,
avvolgeva battiti e tristi sorrisi,
s’udivano parole, una
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Da destino avverso
un seme qui è volato,
pensar a te or non voglio
così minuto e dimenticato,
come egual non fu il fato
in quel prato laggiù
ove lo sguardo s'è posato!
Là, con loro tu non sei,
né
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Battono i tamburi
in un mondo sordo, che non sa più tendere l’orecchio
e ascoltare la vita.
Non smettono, vertiginose danze di morte
e continuano a calpestare la bruna terra.
Non ci sarà più luce,
se atteggiamenti e
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Quando tutto si tace, così, eccelso,
in una notte serena
ogni attimo porta al cuore
fremere fà la Luna fulgida
che mi stringe fra le sue braccia di seta,
magia erotica di semicrome cosmiche
fatte dimenticare dalla fatalità del
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Il sangue scorre, nell'impurità delle parole
e la terra piange, ancora, quel fratello morto.
In quel senso smarrito, vacilla
nell'ossessione, l'ignobile menzogna,
di presuntuosi parolai dell'eternità!
Ogni cosa, sconvolge le
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Eri l’alba chiara
d’un mattino di Primavera
rosa vellutata
dalla fresca fragranza.
Dipingevi la tela della vita
con i colori del sorriso
e nel pieno della fioritura
inseguivi bolle di sogni.
Mattone dopo mattone
costruivi il futuro
come
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| È in autunno più forte
il pensiero dell’indissolubile nodo
che lega la vita alla morte.
Sarà quel disfarsi in mille colori
la sfumatura del verde
nel metamorfico ciclo della natura.
Non fa paura la fine,
s’ispira (forse) alla
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Dolente umanità sotto i cipressi
- dove i passi di ognuno son gli stessi -
a vegliare e onorare i suoi defunti,
al di là della morte ancor congiunti
nel conforto sentito nel presente,
condiviso da tanta e tanta gente,
del senso ancor d’amore
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Non sai se sorridere o piangere
nuovamente un anno
ha fatto il suo ingresso
ancora più vicina ti senti
sempre meno manca
tra le sue braccia sogni di vivere
non demordi
facendo strada
un canto di passerotti s’inoltra in quel viale
non
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Speranza
d’un sogno che sfuma,
trasborda
migranti nella terra di pace,
li scalda il sole, con il calore del cuore,
nel lembo di cielo,
dove brezza mattutina, odor di zagara,
rallegrano giorno,
che nasce e muore.
Pionieri dell’attimo
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| Abbandonato, il volto nella sabbia
la bocca aperta all’onda
salata, come il tempo morto della speranza
gli occhi chiusi
gli altri, i grandi, li hanno aperti
e guardano morire mille angeli come te.
Ti accarezza il mare
ti chiama con voce d’alga
la
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Si muove il mondo controvento,
lontano il sogno di pace,
parole, semi e frutti acerbi resteranno
a volteggiar nell’aria.
Brusii indistinti
di tormentose note stonate
di disprezzo, tra genti confuse al sorger del sole.
A rialzato la sua torre
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Non siano altri a scriver
del mio vissuto
e della morte mia,
giusto credo sia
risparmiar loro
fatica ed ogni nesso,
pertanto sia oggi io
a scriver di me stesso!
Ho sempre scherzato e riso,
non per essere al centro
dell'attenzione
ma per
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Un uomo credeva d’essere cristiano
diceva di amare Dio, andava
in chiesa e si batteva il petto.
Dichiarava di non essere razzista
ma intanto odiava i clandestini
che per vivere vendono accendini.
Aveva un bel giardino, un cane e tre
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Come non accorgersi di quel silenzio
che regna a due passi da casa
ritrovo inconsueto
onde meditare sulla vita
piccole luci civettuole
illuminano il
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Una storia infinita
si ripete nella vita,
senza etica né morale,
sempre lo stesso finale:
"Cupo rintocco di campane,
triste simbolo di un funerale,
è un corteo mesto e lento,
brividi a fior di pelle sento!"
File
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Fugge il tempo
trottolino si scatena su quelle valli
ove raggi hanno fatto il loro comodo
non esistono appigli se non illusioni
difficoltà nell’accettare
comprendere ancora meno
pensieri volano a quel giorno
quando senza permesso
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Una bianca strada,
che tortuosa sale,
un cancello cigola
in fondo al viale.
Una donna piange
Il figlio perduto,
due lacrime solcano
quel viso abbattuto.
Anch'io, per lui
mi son fermato,
in quel momento
ho pregato.
Due alti
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Quando morirò
nessuna lacrima solcherà i visi di chi ho amato
quel giorno
solo sorrisi danzeranno sulla mia bara
senza mendicare la mia anima vigilerà
pianti e fiori lontano
solo le mie parole urleranno la mia mancanza
semplici ma sincere,
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Un respiro lento,
un cuore quasi fermo,
pulsa in petto
con affanno.
Un lungo fremito,
un sudore freddo,
le stanche membra
già più non sento,
sto per morire
con serenità
la morte attendo.
Gente che invoca,
non
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Hai peregrinato fra dune di sofferenza
dove la libertà mai si fermava.
Non volevi considerare la natura del mare,
così infida, proprio quando calmo appare.
Fratello d'Africa, ti sei lasciato astrarre,
tu che nel cesto di braccia
sogni
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