Incombe la stanchezza
fiore reciso
combatte sino all’estremo
non esistono pozioni
il tempo incide
malevolo
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Non smettono di tentennare
su quella lavagna
ognuna la sua anima
riporta ad un mondo lontano
incertezza nelle capriole
sanguisughe elargiscono
voti terra terra
lucciconi
complici di un sentire
che non muore
resuscitano
occhiali del
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Quel potere
capace di abbattere i giorni
prezzemolo invitante per molti
lascia sul selciato
paura e terrore
intaccata volontà
soffre senza requie
mannaia sfodera tutto di sé
lontano il rispetto
granello di sabbia
in un mondo
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| Cade il silenzio
mentre una pioggia
scroscia e canta
la sua canzone,
ma or che confuso
il silenzio tace,
fluttua il fiume
stracolmo
ed impetuoso,
arde senza fuoco,
brucia senza bruciare
ricolmo di pioggia,
una goccia ed altre
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La vita...
un mare in tempesta
Beveva fino a stordirsi,
fumava e mangiava senza tregua.
L’alcool è un sogno
che deflora la mente.
Brividi di freddo,
istanti di paura.
Un fiume accoglie il corpo senza vita,
giù nell’acqua tutto è più
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Come onda
travolge la paura
mentre passi brancolano nel buio
si perdono
ombre d'immagini, nei sentieri dell'anima,
racchiusi nelle segrete vie del cuore.
Naviga il corpo
nell'immenso mare della vita
ed angosce soffocano.
Occhi
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Entrare in quel tunnel
ove la disperazione
temerariamente balbetta
sgranocchiano denti
ardenti nocciolini
porzioni indigeste
non esistono
consolanti sguardi
solitudine impera
il nero prevale
dono sgradito
da gettare
non facile
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Contagiami
della fierezza
che arrossisce all'alba
e bagna d'essa
il fiato
e le creste
alla montagna,
di libertà vibrante luce
in ogni goccia
che nel baleno
stilla,
fulgida aurea che lenta scivola
nel cerchio,
nel buco nero
di
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| Un respiro... un incubo
e il risveglio di un tempo non più mio,
mi sono perduto al limite dell'orizzonte.
Parlava del suo grande amore,
del suo dolore,
di un Dio che non capiva
Ascoltavo...
era solo e indifeso.
Solo, con una grande
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| Una parola di troppo
scatena l’intollerabile
fendenti si agitano
lacerando l’aria
si sazia la paura
piatto indigesto
collabora all’evento
cercasi gocce
pane salvavita
da non gettare
una due tre
approdano nel cratere
facendo da
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| Batteva il cuoricino all’impazzata
quando piccola girellavi estasiata in quelle stanze
terrorizzata
ti rannicchiavi in un cantuccio
ove nel tempo il fuoco ardeva
sbirciando in quell’angolo buio
ombre impreziosite si facevano avanti
un sorriso e
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| Tremo in nome e per conto
di una vita stampata
in fogli di neve
ho un brivido gelido,
vibro la fame di stabilità
l'apparente perfezione;
sul viso gocce di dolore freddo
impallidisco
poi arrossisco.
Gli altri mi guardano, tutti!
Al
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| ‘A strata d’o core
lassa nu velo
e se ne va ‘o cielo
bagnanno cu na lacrema
chesti parole
c’a forza d’o sole.
Na strata se ferma
dint’a l’anema,
chiena ‘e te
purtanno ammuina
dint’e parole
pittate cu ‘e verze.
Nun murì!
Frennesia
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| Accucciata dentro una lettera
lontana da terra, dondolo
cercando appigli
anima in pena.
Un IO grande e oscuro mi avvolge
esaltazione
rifiuto
negazione.
Aurore verdi si scontrano
con cieli consueti
nuvole di dubbi.
il grano è pronto per
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E' un sangue malato
che ghiaccia le vene,
una vampa che prende
di fronte
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| Paura,
vaghi indenne,
nel mare della vita
in un percorso sospeso
del tempo appeso,
e resti lì,
paura,
avvezzi i giorni,
dimenticati ieri,
colorati sogni,
onda persa della libertà
nei voli immensi
di un ideale,
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| Avrei voluto
aver meno paura,
guardando,
gli occhi lontani,
aguzzati in giornate
di attesa,
e avrei voluto
l'amore imbevuto
di pensieri dispersi,
affacciati
alla finestra della vita.
Insicura paura
di una pagina dura,
i segreti
in
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Scorre la vita
sul palcoscenico del mondo,
comparse, mimi, attori,
burattinai, registi e spettatori.
Chi coraggioso canta la speranza,
chi suona strumenti di morte,
chi non sopravvive all'affanno della danza.
E la commedia si trasforma in
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Un occhio al quadro
e mille chiodi prendono forma
nessuno che intralci il momento
come labirinto si sguinzagliano
seminando paure
ovvero
quel sentire unico
capace d’annullare ogni piccolezza
che su di un piatto danza senza
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Miraggi a venire su occhi imploranti,
omertosi silenzi nel solcare onde
s’avvedono speranze, soffocati respiri
su dondolanti carrette... stracolme,
sponde cercate al destino.
Un mare, un mare di libertà,
un inseguire con affanni gli
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Vita tessuta fra riflessi dell'impeto
di voci ingenue s'accresce,
ma su petali all'alba dischiusi
si mischiano lacrime alla rugiada.
Resta incompreso il ruvido oltraggio
che riga l'intima bianca sfumatura,
rosa canina l'afflitta
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Sognava l’oceano e aveva vent’anni
aveva mani per costruire il domani
i fiori cuciti su jeans sbiaditi
il sole sul petto di una bianca maglietta
sopra la vita
già finita...
un urlo, uno squarcio
quella macchia sul bianco ha bestemmiato la
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Sordido spettro
di degenerata fede
non cessa di corrompere l’aria
e gli animi
nell’ossessione del sopruso
e pianto
e sangue
cospargono l’ovunque
sotto i passi di sciagurata stirpe
possa il nostro grido
seppellirvi tutti
cancellando il
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Cercare di vivere più a lungo
non avere paura di quella falce
una battaglia imperitura
suddividere le nostre azioni
testamento inusuale
in dono ai posteri
pensieri parole
fanno a gara imponendosi
un vero braccio di ferro
senza ombra di
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| Osservo
il mondo
curando le ferite,
finisce il tempo
e si ferma il vento
in un tramonto, attendo.
Si chiude
in un pensiero,
l'aspettare,
e bussare,
sembra fermare,
amare il mare,
in un tramonto, andare.
Guardo,
il nascere di
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| Quel sentire freddo
nelle ossa,
pietrificata
come una statua,
gli occhi vitrei
prosciugate
son le vene del suo sangue,
non pulsa il polso
se il cuore si ferma
Frammenti...
Manca la terra sotto i piedi,
son sempre lì, in
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| Ansia corrode
delineando una freccia
arriva dritta al porto
gocce di un liquido infuocato
fanno fumo
avvincenti parole
rimarcano il sentire
mezzo di contrasto insolito
non facile uscirne
si sforza il desiderio
rimanendo sempre a
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| Vita,
si esalta quando nasce,
in un itinerario si perde,
e si vive in anni verdi,
un amore
cura le stagioni,
ritornano come visioni,
e rinascono i giorni.
Cos'è la vita...
dubbia paura,
la parola dura,
un verso muto
ne fa
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| Si estende a macchia d’olio
quel timore
che fa tremare rimpianti
non demorde il pensiero
attesa infinita
suggella l’attimo
ignorando cause
prende fuoco la mente
arrovellandosi
non esistono copie
ove immergersi
carpendo quel
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| Là in mezzo al mare
sotto un caldo sole
piccolo natante
si lasciava cullare
minuti passavano
sguardo si allontanava
parole parole
con lui piccolino
ti lasciavi ninnare
d’un tratto un sospiro
lontana la riva
adrenalina salì
condividesti il
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