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Le 88887 poesie dei soci sostenitori |
Mi crogiolo nella memoria di te
sino ad inebriare il riposo.
Ti rivedrò _forse_ tra colori autunnali
le foglie saranno
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Le carezze sono amorevole dolcezza
in uno slancio di bellezza,
un delicato sognare
mentre un bimbo scopre il mare.
Assordante armonia,
sboccia una poesia,
il tuo ricordo angustia e cheta la vita.
Ci sei tu nel mio mondo,
ti ritrovo nelle rughe
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Lascia stare
una carezza non è una promessa
e io lo so
che non ci vedremo più
se non nei sogni
che mi ostino a non finire
quando il mattino preme
per un nuovo giorno.
Lascia perdere
non sprecare parole
per quello che è stato
e non sarà
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Nel buio nero e duro della roccia
il freddo della sconfitta
la voce calda e piena
della verità detta e scritta
muore con l’Uomo che l’ha data
anima mia che l’avevi gustata
aggrappati ad ogni Sua parola
capirai quanto è bello il sole
e l’alba, il
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E maschera tu sei dono e mistero
su questa terra madre derelitta
coi passi contemplati da Giuditta
che ti rovina il volto e che sia vero
lo dice il libro sacro al mondo intero.
E maschera sarai falsata e abbitta
da quella forza viva mai
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Tornano le rondini a far dei giorni
libertà di respiri
primavera di sogni c’è odore di te.
Gli sguardi in fuga
verso orizzonti smarriti
nei tramonti rosati
tu che riposi nel cuore.
Chi non ha confini
conosce l’infinito respiro
del cielo.
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L’aurora ci trova abbracciati
nell’intensità di un’emozione.
Tu, l’altra metà del mio cielo,
lo sguardo perso nel ridente infinito.
Ti ritrovo nei miei sogni,
inciso nel mio cuore,
nel verso che descrive amore.
Lampi di gioia, baci
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Entro
come un filo di spine
e cerco di essere leggero
aria assetata d’estate
che attende l’autunno
per trovare la pioggia
o l’amore alle prime luci
di un’alba incompiuta.
Esco
come un vento d’inverno
fra le porte aperte
di un lungo
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AL CALAR DEL SOLE
Ogni giorno al calar del sole
un peso qua nel petto mi divora
è come una serpe che ogni ora
distrugge tutto ciò che vuole
Niente e nessuno la può fermare
silenziosa e viscida sul mìo tetto
mentre il disgusto mi freme il
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Dal legno insanguinato
alla dura pietra
dal profumo del vivere
a l’odore della morte
il panno morbido e bianco
l’ultimo atto d’amore
ora il nero lo copre
ed il buio cade pure in me
enorme un peso mi pesa
la festa del vivere
ha perso la sua
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Nubi come ovatta sfilacciata
cingono le cime dei monti.
Si fondono
sì da sembrare zucchero filato
che bimbo morde ingordo
del suo dolce piacere.
È una giornata di pioggia fine,
a tanti uggiosa.
I miei pensieri,
attratti e distratti,
si fondono
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Amore delicato e ardimentoso,
nato d’estate in modo avventuroso
sotto un cielo fremente di stelle
respirando con te le cose più belle.
Scivola lentamente come un tenue sospiro
la brezza marina sui miei capelli,
disegna onde nel mare dei
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 | Quella scacchiera capace amorevolmente
di chiamare sull’attenti
onde non disperdere il passato
cigola di ricordi che imperterriti scalciano
come fanciulli nel grembo
vagiti quasi impercettibili rapiscono
creando un ponte talmente lungo
da far
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| Consumato il corpo, ha sete
non acqua, ma aceto
non una mano, ma una spada
e uomini armati, violenti
la bellezza della primavera
si fa terrore, buio da notte fonda
nella mia paura sento un germoglio
sì lo voglio far fiorire, dare frutti
ho atteso
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Questo non è un mondo
è un oceano di sale
dove le lacrime
sono pioggia di ieri
e le nuvole sporche
illudono la terra
con il loro vento acido
che sussurra cose morte.
Questa non è una città
è una tomba a cielo aperto
che qualcuno ha
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Laddove tutto è karma
il pensiero alberga
e poi si modifica
per divenire altro pensiero
in una continua somma di essi,
laddove nulla è materia
ma solo azione
tutto pian piano prende forma
per diventare dapprima speranza
e poi certezza
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I miei occhi mi fan vedere
quello che non esiste,
sono come i miraggi nel deserto.
Come l’acqua fresca che avverto
sul
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Sei ancor più bella con i capelli al vento,
l’amore è mistero che nasce in un momento.
Mi perdo nel silenzio delle tue parole,
sei tu il mio raggio di sole.
Sfioro con lo sguardo l’incanto dei tuoi occhi,
rapito accolgo note vibranti di emozioni
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Se d’amor il cuor parlasse, parla,
ed eleva l’essenza della vita.
Amor che non tace, amor donato ed avuto,
ciclo mai sospeso.
Se d’amor cantasse il cuor, canta,
lievi odi a sospirar nel cielo e
scender a terra con armonia.
Se d’amor il cuor
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 | Appese ar sole
su la ringhiera,
una è de Iole,
l’artra de Vera.
Dice gioiosa
quella de Vera:
“noi, cor moroso
se va ‘n riviera”.
L’artra je dice
co’ basso tono:
“tu sei felice
io nun lo sono,
esce co’ lui
d’amore invasa
ragion per cui
me
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| Credere di poter arrivare dappertutto
non è più ammissibile
subentrando con fare deciso
in ogni scaletta che si pone
tutto appare di un livello enorme
graffiando così quanto sino ad oggi
preservato da situazioni imminenti
non di poco
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 | Marzo compagno mio... mio grande amico
Attento a bozze e bizze a basso costo
Romantico acciarino e assai disposto
Zittendo il tuo tremore in te mi intrico.
Oggi domani e sempre e lo ridico
È il modo più opportuno e men nascosto
Nel mentre mente e
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Ho trovato cielo
senza sapere dove andare
e per tante volte
ho guardato le stelle
per trovare il nord
e seguire il vento
fino alla fine delle nuvole
dove c’era il tuo cuore.
Ho trovato morte
al posto di una carezza
e per poche volte
ho
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Briciole di sogni
si cullano nella luce della luna.
Soffi di desideri
accarezzano l’anima
dipingendo attimi d’amore
profumo di baci,
di languide carezze,
sciabordii nel cuore
e ti sento nelle carezze del vento,
nel profumo dell’erba
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Oscillano le spighe al sole,
suonano al soffio del vento
come corde d’arpa.
Le onde si stiracchiano
riflettendo l’azzurro
cristallino del cielo.
Il silenzio sembra ascoltare
il firmamento velato
da nubi mingherline.
Nei prati petali
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Martello chiodi sguardi cattivi
il legno duro è lì che aspetta
il Maestro della verità, della vita
senza più forze si adagia
non un cenno di pietà
sole e nuvole si preparano al pianto
sento il mio cuore che si spacca
mi trovo nullo e povero
una
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 | Via, dalla tua fredda stanza
dove l’amore più non esiste
dove regna solo l’apparenza
ed uno sciame d’angosce insiste
che più non accetti.
Ed allora cosa aspetti
adesso vai anche se non hai risorse
senza sé, né ma, né forse.
Non piangere sul
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Di quel baglior m’innamorai
anima ad elevar al tramontar del sole.
Son languidi pensieri,
tratto scosceso a condurre lontano,
a scriver parole mai trascritte,
pensier ad elevar nel cielo,
preghiere a contemplar il Signore.
M’innamorai del
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Guardarsi attorno
trovare il fulcro di quanto respira
non è soltanto una illusione
bensì un’accettazione
di come il vissuto ha collaborato
per arrivare sino ad oggi
colpevole soltanto di voler essere alla pari
con chi vuoi per amore vuoi con
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La veste che onorava la Tua bellezza
strappata dalla Tua pelle insanguinata
quale oltraggio può essere più offensivo
ma Tu non puoi opporti gridare
sei in mano a loro e loro
tirano a sorte, umiliano pure Tua madre
io guardo altrove, la bellezza
che
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In questa pagina dal n° 3661 al n° 3690.
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