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Le 88886 poesie dei soci sostenitori |
O miei teneri fiori gentili
che nel mese di marzo sbocciate
ai primi raggi d’un nuovo sole,
per voi provo tanta tenerezza.
Tosto aprite le vostre corolle
alla luna rubando il candore,
alle stelle la lor lucentezza,
ed al cielo la sua
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Perché parli alle stelle
se non ti rispondono
e guardi il cielo
come se fosse un amore
lontano dal cuore
e dal tempo rubato
agli anni che scorrono
senza lasciare un segno.
Perché respiri nel vento
aspettando una pioggia
che è solo una
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Sarà che il passato
vive fino a perdersi
nell’immensità del cielo.
Invisibile respiro
sei lontano dal mio passato
il silenzio non si lascia trovare
è vento di mare
sulla bocca dei ricordi.
Fino a quando
l’infinito non diventi pelle
nei
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Dalla mia finestra osservo il prato
a cambiar vestito
mentre il mio cuore ascolta
l’inverno che se ne va,
felice il primo sale,
il secondo sonnecchiando
lentamente se ne va.
L’anima mia ora è
con lo Spirito Creatore
e cerca in lei la
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 | Ancor oggi ritornano in tutta la loro tristezza
quei trilli che aprivano al dì quando
alle sei del mattino davano il loro buongiorno
a piccole bimbe che niente conoscevano della vita
sole in un mondo in cui niente vedevano di bello
se non quando ad
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 | Tu, dolce presenza,
che spegni il torpore
e mi accendi
la voglia di stare insieme,
sei sulle rive del mio cuore
come fuoco interiore e mio respiro.
Incontro di silenzi senza voce
e sguardi che snodano nuvole nel cielo,
mi accendi l’alba e spegni
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Tu, la mia poesia più bella,
ricami giorni intrisi di luce,
inventi trine e ricami di sogni.
Lasci scie di solitudine
mentre scivola la malinconia
scende la notte e l’amore vince l’eternità.
Sei nei miei sogni, nei miei domani,
nell’illusione
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Tutto cambia
il mondo inganna
e niente intorno
ha i colori di ieri.
Tutto scorre
ogni cosa muore
niente ha il sapore
dei ricordi rubati
alle nuvole passate
sui cieli dimenticati
a cui ho chiesto
perdono per le mie
certezze scritte
sul
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Si muovono con fare sinuoso
catturando ognuna una parte di te
a prescindere da quale sia
il vero senso che non tralascia di esporsi
onde avere ragione di quanto accade
modo di essere per cui
niente devi lasciare indietro
facendo in modo di
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La terra
mi dona il miracolo,
la mente mia
lo coglie e lo scruta,
la storia mi fa grande
se uomo, voglio essere,
e mentre Dio mi cerca
mi vesto di bellezza,
un miracolo, sono pure io,
l’alba, è lì che mi aspetta,
il tramonto una festa
mi ha
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Acre l’odore del tempo che fu,
volato tra fronde di alberi, abeti e oleandri al sole.
Arroccamento di casupole rivolte al cielo,
bisbigli, suoni e profumi d’amicizia,
parentela, umiltà divider gioie e dolori.
Padre, sul gradino a sostar la
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Adocchio il cielo di luce cerulea,
la mia mente è trasportata in un gorgo,
come piuma al vento ondeggia.
Schiudo il cassetto dei ricordi,
una voce si aggrappa alla mia,
mi riporta in un mondo di raggianti memorie.
Due cuori in un solo noi,
due
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Vivo
il sorriso lucente del tuo fare
Resta
Ed io
preda del tuo dire "mio"
benedicente
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Là nel campo del frumento
si alza lo stello
si affaccia la spiga
la luce le dona il grano
il sole fa esplodere
la bianca farina
la festa si avvicina
il buon pane già profuma
il miracolo si prepara
l’uomo è pronto
la festa si fa grande
e Dio
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Stanno chiudendo i battenti
niente più passerà
nessuno potrà apprezzare
quanto il caldo sole ha donato
amico di lunga data dovrà pure fare un’eccezione
onde carpire con effetto boomerang
quanto eccezionalmente si rivela al mondo
non è poi un
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Il tempo scorre velocemente
e sembra si porti via anche i ricordi
che vorrei fermare per non perderli
e riviverli ancora.
Indugio ingabbiato in una nebbia di malinconia
dove si disgrega ogni tuo sorriso,
ogni tua parola,
nell’intensità di
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Nu cane chino ‘e zelle e muorto ‘e famme
‘ncucciano miez’a via nu piezzo ‘e carne
bello pulito senza ‘o poco ‘e grasso
se dicette: “Aspartato...‘e cchiù me spasso!”
e pigliaie nu sentiero sulitario
ca faceva c‘ ‘o sciummo nu binario.
Mente ca
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Il digiuno uditivo
non è servito a nulla
di colpo il silenzio pesa
il cellulare lampeggia
vibrando insofferenza
ma soffoco d’orgoglio.
Pensieri nuovi
si rifugiano nella lingua.
La notte è rinchiusa
in un digrignare di denti
Sono sola, forse
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Nessuno ricorda il primo orizzonte
fatto di luce e di odori
poi imperversa il vento
siamo di terre vicine dove cadere
e di cieli lontani dove rialzarsi
cicatrici di giorni felici negli occhi
e memoria di tempeste scampate solchi nella
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Avrei potuto regnare
per tutta la notte
senza accorgermi
delle gocce d’amore
che la notte continuava
ad offrirmi sul velo
ribelle dei sogni
lasciati a metà dell’alba.
Avrei potuto amare
oppure perdermi
per sempre nella speranza
di non
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Sei nube che danza nei sogni miei quieti,
sei sorgente segreta di un cuore profeta.
Quando la luna svetta sulla collina
scende neve di pace sulla terra,
anche i pensieri riflettono di conchiglia.
Tiepido alito di magia adombra la stanza
si
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Avevo, in quei tempi, un colore-
il rosso, sui capelli, tra le mani,
nel cuore. Palpitava un respiro
anch’esso rosso.
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Alla Tua finestra
si affaccia la mia montagna,
già all’alba, sono lì,
per ascoltare, interrogare,
per sentirmi uomo, vivo.
Non nuvole, né vento
solo una lieve brezza,
ascolta, fa sue
le nostre parole,
le nostre ardite speranze.
La storia laggiù
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Aspettare di essere al completo
è sempre una situazione da gestire con difficoltà
visto quanto a volte potrebbe accadere
nel non mettere in atto significativi e no
momenti in cui tutto potrebbe risultare unico
onde arrivare a quello scopo
che
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Finalmente m’è chiaro,
tra il vetusto livore e gli orizzonti difformi,
l’urto al cuore dei numerosi affronti.
Consumate le sinapsi dell’amor nel cassetto
supero il tumulto dell’ennesimo inferno
e respingo l’idea montata di provare una volta
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Nella notte
che si alza il fieno,
ammiro io le stelle,
i miei occhi cercano
i confini dell’infinito,
ma trovano a fiumi
le parole del Creatore.
Mi lascio andare
fra i letti che tengono
strette quelle onde
luminose e straripanti.
Dio
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Acqua passata
sotto i ponti e tra le gambe
nel silenzio tuo arrivista
cose vecchie cose strambe
con al centro il citarista
che si atteggia canta e suona e fa il gradasso
e per questo col suo andare me la spasso.
Acqua marcia
con il vento in
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Il mare bacia laggiù nell’orizzonte
sfiorando il cielo e lasciando le sue impronte
Il mare accarezza qui giù nella battigia
coccola la sabbia umida vagamente grigia
Il mare passeggia avanti e indietro con la Luna
a braccetto verso la spiaggia nella
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Quell’abitudine non abitudine di attendere
chi con fare del tutto amichevole
vuole portare un sorriso sulle labbra
per le quali due fiori ignari
propendono di avere ragione su interventi
non sempre ben architettati ma capaci
di risolvere ogni
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È pur Zèfiro tornato
col soffio suo leggero,
che rallegra fiori e prati
con il dolce suo tepor.
Di violette, rose e gigli
inghirlanda il tuo giardino,
di rugiada irrora i campi
che son perle tutte d’or.
Si ridesta la natura
ed il ciel si
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