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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Le 88801 poesie dei soci sostenitori |
Dicembre
sei un mese triste,
la tua paura mi contaggia,
mi deprime e mi annienta,
sì, forse domani
una campana mi darà:
un ricordo di passione
che finirà debolmente
in un buio sentiero,
la luce che ti veste
lungo strade e vie
nelle tue
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È il cielo un parcheggio di nuvole
che il vento guida e sospinge
sembrano concerti di favole
una spremuta di pioggia le costringe
a dileguarsi tra monti e colline
mentre il cielo l’azzurro dipinge
muovi le palpebre dal ruo cellulare
non
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Nell’oltre andar vagando e navigando,
susseguon giorni amorfi e stanchi,
ed un pensier lascivo,
scivola, invola verso l’orizzonte.
L’oltre propaga avvenenza,
caparbia esuberanza,
in un angolo azzurro mare.
Oltre lo scorcio,
vita eleva in
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Quella fiamma che sembrava viva
ha attirato l’attenzione
procurando un senso di vicinanza
che ha fatto solo del bene
seppure il tempo volato via come fuscello
abbia riportato alla realtà
quell’istante dove prendere atto
di come siamo
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Entro senza far rumore
nel Tuo pensiero
o mio attento Dio
e mi sento di casa
simile ad un viandante
che ritorna alla sua meta
e mi riposo
e mi disseto
e mi alimento,
godo la Tua presenza,
fuori più guerre
che incontri di pace,
perché non ti
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Non sento più nulla
il freddo mi ha marchiato
col gelo dell’inverno
e il mio cuore stanco
è una scatola d’argento
che batte senza sentire
l’amore che rimane
nel vuoto del destino.
Non provo più niente
le nuvole del cielo
se ne sono andate
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Solo così potrai rimetterti in moto
non esistono altre vie da scegliere
per ritrovare quel minimo di volontà
onde portare avanti quei progetti
che ogni giorno si prospettano
panìco da non gettare
accarezzando calore
riesci ad immergerti con
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C’è un sorcio dietro l’aia della musa
che briga a far la tela notte e giorno
parando contumelie dentro il forno
con zampe peli e corna da medusa.
È un sorcio la cui mamma un po’ confusa
mettendo al mondo questo perdigiorno
si avvale del suo caso e
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Svolta
ancora una volta
lo spirito mio
è davanti alla cappella
del Cristo cadente,
non c’è un bastone
che lo sostenga,
né una pietra
con la ghiaia impastata,
a fare tappo,
tutto lì trema
mentre lo sguardo mio
vola là dove
infinite
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Stasera non chiederò il tuo amore
o fragile luna che abiti la notte
né pretenderò promesse inutili
che l’ombra non può mantenere
fra i sogni fragili di una carezza
e i baci dati a labbra socchiuse
con la paura di risvegliare i sensi
di una nuvola
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Muschio
eredità di ogni presepe,
con mio padre e i miei fratelli
con le giacche e coi cappelli,
a perlustrar sotto la siepe,
sulle pietre e nei canali,
negli spazi dove l’umido e la frescura
ne avevano gran cura.
Muschio sostanza del
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È alla sera, quando il buio
Prende il sopravvento
E l’aria si fa densa di paura,
È lì che ti ritrovo
In quell’angolo di me
Dove sovente ti nascondi
Quasi a mascherare il volto tuo
Con i contorni del tempo
Che implacabilmente va
Per i suoi
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Avresti voluto portare avanti la baracca
ancora per un po’
ma non ce la fai più
tutto pare diventare difficile
persino con l’aiuto di chi
pazienza non demorde
tutto pare venirti contro
non soffrendo di allucinazioni
ti preoccupi
tutto pare
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 | "Amor, ch’a nullo amato amar perdona"
fiamma che nei cuori sempre emoziona,
avvolge i sensi, muove ogni vita,
è dolce tormento, gioia infinita.
Di rara bellezza ci narra il destino
di chi s’innamora e intraprende il cammino,
un cuore rapito da
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| Nel mio pensiero
si è seduto Dio
e al mio fianco
non c’è tempesta
ma, è sempre festa,
la luce si è fatta nuova
e la strada
non è più lunga,
il riposo della notte
è sedersi al banchetto
con Lui e la Sua storia,
non serve più
la mia memoria
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Chissà dove sei stata
in questi anni
quando io ero troppo debole
per amare altre lune
o per respingere
le ombre che restavano
nel cuore a scavare
strani abissi senza cielo.
Chissà chi hai amato
in queste ere
mentre il fiume scorreva
e
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A volte mi par Tu sia lontano, poi ti chiedo di darmi la mano,
ogni volta che mi trovo sotto la croce ti guardo con amore,
penso con dolore a quel calvario se potessi ti prenderei
in braccio per portarti lontano.
Prima o poi capirai quanto ti amo ti
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Le bellezze di questa terra non hanno fine
ogni giorno di più si accaniscono nel mostrarsi
ognuna con la propria esistenza
riesce ad elargire un tocco speciale
per il quale dovremo fare di tutto
affinché niente possa distruggerlo
affannosi
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Ogni sera mi abbandono alla scrivania,
come un naufrago tra versi che sfuggono.
Fiducioso, resto con lo sguardo in alto,
a cercare la luce che ho perduto.
Poi inizio a remare, vago estasiato,
per remi ho due matite colorate:
col blu oltremare
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Se un chicchessia mi entra in un occhio
corro subito allo specchio,
mentre un occhio si dischiude
in un baleno l’altro già si chiude
e se mi appello a qualcuno,
noto che intorno a me non c’è nessuno.
Penso ad un moscerino
o ad un ciglio
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 | Ascolto lo stupito e trasognato
coro di voci della gioventù
memorie risorgenti dal passato
d’un Natale che vive ancora
ma come allora non è più.
Aghi di pino innevati nel vento
e nelle sfumature d’aria frizzante
Natale inizia il suo
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Mi tocchi il cuore senza sfiorarmi,
fermo il tempo e resto a guardarti.
Tu mi regali il sole,
una scala per toccare il cielo,
un sogno colorato come un arcobaleno.
Un tuo sguardo accende una fiamma
che credevo spenta,
scatena un temporale
nel
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Cerco Gesù
in un presepe disfatto
me lo trovo intatto
come quello chiamato
dai lontani profeti,
mi curvo e aspetto,
mi batte in petto
un’esplosione di gioia,
ero io l’atteso
mi ero difeso
sentendomi sporco,
una luce chiara e fonda
mi puliva e
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Amami ancora
prima che sia notte
amami ora
prima che il tempo
porti via il mio cuore
e le tenebre sapranno
se farmi tornare
in questo vuoto sogno.
Amami ancora
quando il cielo muore
e resta in silenzio
finché non arrivi l’alba
a tramare
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Sonetto mio sonetto dammi accesso
fammi toccare col serico abbandono
quella giocondità avuta in dono
che fa da paracarri al tempo oppresso
crudele come un grido e lo confesso
di un lampo che non segue più il suo tuono
nella tempesta ricca di quel
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Ridursi alla sera a fare quello che la mattina
sarebbe senz’altro venuto meglio
non fa parte del mio andare
domande su domande onde trovare il perché
rimangono in sospeso
ponte prossimo ad una caduta impensabile
quando il prenderne atto riesce
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Rumoreggia nella notte
la paura di domani,
guardo le mie mani,
penso a mia madre.
Ho nel cuore l’amore
e le mani lanciano l’odio.
Padre del cielo,
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Al dolce risveglio del mattino,
sento dentro me quell’intimo suono
come fosse un leggero bisbiglio
in battiti d’ali di farfalle in volo...
Nel passare lento del vento
ogni cosa or mi rattrista,
così come quella foglia che dal ramo
si stacca e
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Dovunque si posa il bianco
alito d’Universo.
In questa luce opaca
gioca la morte
senza sonno
ogni istante è suo...
Assaporo la malinconia
bevendo dalle fenditure
d’un lacrimoso cielo.
Mastico questo
dolce strazio
stupita dalla magia
che
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Di sicuro essere convinti di quanto facciamo
è già un punto d’arrivo da tenere in considerazione
anche se non possiamo mettere all’angolo chi non è d’accordo
ognuno ha il suo modo di vedere le cose
non importa eccellere quando tutto
viene esaminato
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88801 poesie pubblicate sull'argomento .
In questa pagina dal n° 1801 al n° 1830.
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