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Le 88781 poesie dei soci sostenitori |
Lungo il fiume
tagliato dal vento
la luce trema.
Aspetto, nascosta tra i pioppi,
mentre tu, un’ombra,
sciogli il nodo della distanza.
Cappotto nero,
bavero alzato,
il volto teso.
Non il solito tu,
un’inquietudine nella postura.
gli occhi che
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Chi si cura del mio stonato fardello,
defunto e dannato tra le sabbie nel deserto,
che d’intelletto stretto in loco oscuro
mi pone di sofferenza con le spalle al muro?
Un viso amico, tra quelle dune buie da scalare
e il viluppo intricato del mio
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L’incanto della sera
nel rosso del tramonto
dolce atmosfera
sfida il freddo che è già pronto,
gelido e tenace
deciso a dar conflitto,
ma non spegne in cuor la brace
di un fuoco coeso e fitto
acceso nel camino.
E la notte cupa si
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Luna di pioggia
il tuo profumo mi ha ucciso,
luna di temporale
la tua luce mi ha fatto male
e sento un grande dolore
qui nel petto
dove batte la nostalgia
per tutte le cose che ho amato.
Cielo di pioggia
dove sono le preghiere
che ho rivolto
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Si riposa la luna
nella sua veste di madre
là sui miei campi arati,
aspetta la mia semina
e mi lascia dormire,
lungo è l’inverno
il cuore si fa freddo
e lei questo non vuole,
così mi chiama
una stella cometa
che mi dia la strada
dove posso
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Voce che strilla nel silenzio
il buio nasconde parole e paure
è tempo di lasciare andare ogni nota stonata
di raccontare fiabe diverse,
di ascoltare musica sacra
in un mondo dove tutto sfugge
e non si riesce a mantenere legati sentimenti.
Padrona
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Ritorna con costanza quel numero
che invece vorresti cancellare
per quanto ha saputo elargire
suscitando soltanto pena
che tramandandola ai posteri
niente di buono continuerebbe a seminare
impossibile tenergli banco
ovunque memoria si
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Mari e monti scavalca questa attesa
che, presente da oltre duemila anni,
è ognor messaggio di pace e d’amore;
ma pace e amore non sono nel mondo.
Voglio un Natale diverso dagli altri,
un Natale senza guerre e rancori,
un Natale che dia gioia e
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Eppure ti sento ancora
ascolto i passi
i respiri nel buio
e qualche volta
mi sembra che il cielo
sussurri preghiere
qui vicino al letto
dove il tuo dolore
era diventato un altare.
Eppure non mi sento solo
e ti parlo ogni
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E pe’ Natale tuorne ‘nchiett’a fede
ca cerca sulamente chi pruvvede
e a chesta vita ‘o poco ‘e verità
sapenno e nun sapenno addò starrà.
E c’ ‘o Natale fa schiuva’ ‘a speranza
ca pe’ na vota te cagnasse ausanza
mettenno dint’a sacca ‘o
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Dicembre
sei un mese triste,
la tua paura mi contaggia,
mi deprime e mi annienta,
sì, forse domani
una campana mi darà:
un ricordo di passione
che finirà debolmente
in un buio sentiero,
la luce che ti veste
lungo strade e vie
nelle tue
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È il cielo un parcheggio di nuvole
che il vento guida e sospinge
sembrano concerti di favole
una spremuta di pioggia le costringe
a dileguarsi tra monti e colline
mentre il cielo l’azzurro dipinge
muovi le palpebre dal ruo cellulare
non
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Nell’oltre andar vagando e navigando,
susseguon giorni amorfi e stanchi,
ed un pensier lascivo,
scivola, invola verso l’orizzonte.
L’oltre propaga avvenenza,
caparbia esuberanza,
in un angolo azzurro mare.
Oltre lo scorcio,
vita eleva in
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Quella fiamma che sembrava viva
ha attirato l’attenzione
procurando un senso di vicinanza
che ha fatto solo del bene
seppure il tempo volato via come fuscello
abbia riportato alla realtà
quell’istante dove prendere atto
di come siamo
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Entro senza far rumore
nel Tuo pensiero
o mio attento Dio
e mi sento di casa
simile ad un viandante
che ritorna alla sua meta
e mi riposo
e mi disseto
e mi alimento,
godo la Tua presenza,
fuori più guerre
che incontri di pace,
perché non ti
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Non sento più nulla
il freddo mi ha marchiato
col gelo dell’inverno
e il mio cuore stanco
è una scatola d’argento
che batte senza sentire
l’amore che rimane
nel vuoto del destino.
Non provo più niente
le nuvole del cielo
se ne sono andate
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Solo così potrai rimetterti in moto
non esistono altre vie da scegliere
per ritrovare quel minimo di volontà
onde portare avanti quei progetti
che ogni giorno si prospettano
panìco da non gettare
accarezzando calore
riesci ad immergerti con
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C’è un sorcio dietro l’aia della musa
che briga a far la tela notte e giorno
parando contumelie dentro il forno
con zampe peli e corna da medusa.
È un sorcio la cui mamma un po’ confusa
mettendo al mondo questo perdigiorno
si avvale del suo caso e
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Svolta
ancora una volta
lo spirito mio
è davanti alla cappella
del Cristo cadente,
non c’è un bastone
che lo sostenga,
né una pietra
con la ghiaia impastata,
a fare tappo,
tutto lì trema
mentre lo sguardo mio
vola là dove
infinite
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Stasera non chiederò il tuo amore
o fragile luna che abiti la notte
né pretenderò promesse inutili
che l’ombra non può mantenere
fra i sogni fragili di una carezza
e i baci dati a labbra socchiuse
con la paura di risvegliare i sensi
di una nuvola
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Muschio
eredità di ogni presepe,
con mio padre e i miei fratelli
con le giacche e coi cappelli,
a perlustrar sotto la siepe,
sulle pietre e nei canali,
negli spazi dove l’umido e la frescura
ne avevano gran cura.
Muschio sostanza del
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È alla sera, quando il buio
Prende il sopravvento
E l’aria si fa densa di paura,
È lì che ti ritrovo
In quell’angolo di me
Dove sovente ti nascondi
Quasi a mascherare il volto tuo
Con i contorni del tempo
Che implacabilmente va
Per i suoi
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Avresti voluto portare avanti la baracca
ancora per un po’
ma non ce la fai più
tutto pare diventare difficile
persino con l’aiuto di chi
pazienza non demorde
tutto pare venirti contro
non soffrendo di allucinazioni
ti preoccupi
tutto pare
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 | "Amor, ch’a nullo amato amar perdona"
fiamma che nei cuori sempre emoziona,
avvolge i sensi, muove ogni vita,
è dolce tormento, gioia infinita.
Di rara bellezza ci narra il destino
di chi s’innamora e intraprende il cammino,
un cuore rapito da
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| Nel mio pensiero
si è seduto Dio
e al mio fianco
non c’è tempesta
ma, è sempre festa,
la luce si è fatta nuova
e la strada
non è più lunga,
il riposo della notte
è sedersi al banchetto
con Lui e la Sua storia,
non serve più
la mia memoria
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Chissà dove sei stata
in questi anni
quando io ero troppo debole
per amare altre lune
o per respingere
le ombre che restavano
nel cuore a scavare
strani abissi senza cielo.
Chissà chi hai amato
in queste ere
mentre il fiume scorreva
e
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A volte mi par Tu sia lontano, poi ti chiedo di darmi la mano,
ogni volta che mi trovo sotto la croce ti guardo con amore,
penso con dolore a quel calvario se potessi ti prenderei
in braccio per portarti lontano.
Prima o poi capirai quanto ti amo ti
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Le bellezze di questa terra non hanno fine
ogni giorno di più si accaniscono nel mostrarsi
ognuna con la propria esistenza
riesce ad elargire un tocco speciale
per il quale dovremo fare di tutto
affinché niente possa distruggerlo
affannosi
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Ogni sera mi abbandono alla scrivania,
come un naufrago tra versi che sfuggono.
Fiducioso, resto con lo sguardo in alto,
a cercare la luce che ho perduto.
Poi inizio a remare, vago estasiato,
per remi ho due matite colorate:
col blu oltremare
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Se un chicchessia mi entra in un occhio
corro subito allo specchio,
mentre un occhio si dischiude
in un baleno l’altro già si chiude
e se mi appello a qualcuno,
noto che intorno a me non c’è nessuno.
Penso ad un moscerino
o ad un ciglio
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In questa pagina dal n° 1771 al n° 1800.
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