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Le 89591 poesie dei soci sostenitori |
Ed ora come iniziare una nuova stagione
prendendo in considerazione quei trentatré scalini
che seppur malandati non cancellano il sorriso
devono per forza mantenere un certo modo d’essere
pena l’allontanarsi di chi sino ad oggi
ha collaborato
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Il mio dolore
è un battito cieco
lo sento nelle ossa
lo sento nei capelli
è un vento nero
che arriva dalla strada
un dubbio che rimane
sulla pelle fredda
fino al mattino.
Il mio riposo
è un alito di cenere
una lacrima di stella
versata
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Poesía...
Tú que enciendes el alma de quienes te sueñan,
y en el espíritu viertes tus versos que enseñan;
mientras todos, dichosos, miramos tu belleza,
¡oh, escritura divina de luz y de pureza!
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¡Sagrada Poesía, celeste manantial!
En tu ritmo
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Stai con me
se la luna trema
e le stelle sanno
che solo un cielo
può disegnare
il buio in un attimo
eterno sulle labbra
aperte in un bacio.
Stai con me
se l’oscurità respira
ogni battito del cuore
e l’amore è scuro
come il
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Un tiepido sole riscalda quest ‘aria pungente
tossisce e starnuta il giorno vola tra gente
delicatezza del collo indifeso dal vento
cammino veloce bavero alzato tormento
mi fermo ad un brivido e compro una sciarpa
il collo e la gola protegge e
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Una cheta brezza
fra il fogliame si diverte
e secche foglie disperde
con alito di leggerezza
Turbina mulinello
alquanto snello
al mulinar s’affretta
contro albero che svetta
Scosse piante
dai rami contorti
che si piegano storti
In riposo
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La porta era socchiusa,
come se la casa stessa avesse tentato di scappare.
Sul tavolo, un piatto non finito,
una forchetta caduta a metà gesto,
segni minuscoli di una vita interrotta.
Lui gridava da ore,
lo sapevano i muri,
lo sapeva il vicolo
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Non apro mai le porte
a chi non conosco
tantomeno mi sposto
se si adagiano a me vicino,
non amo sfidare la sorte
né lasciare il bosco
e neppure questo avamposto
costruito sul balconcino
che da sulla valle,
a tutto c’è un limite
ne ho piene le
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Cosa ti aspetti se non quanto potresti almeno sperare
benché tutto lasci interpretare il contrario
silenziose grida di rabbia offuscano il non detto
ove tralci di vita si aggrappano per non essere risucchiate
riuscendo persino a controbattere con
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 | Incanto nel silenzio l’immortalità,
della tua rara essenza, un fantasma
che sussurra tra le ombre,
abbraccio per sempre ciò che non fu mio,
il desiderio tuo, impossibile, infinito.
E nel cuore si sedimenta il vuoto,
un eco di sogni
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| Tra veli di raso il giorno riposa,
le foglie raminghe il vento scompiglia
la luce sfuma in un’ombra silente
la sera greve s’intreccia ad un canto
Profuma l’aria di castagne e pioggia
sussurra il cielo storie senza tempo
e ogni goccia che il
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| Leviga i confini
del tuo desiderio
presto verranno
le sere e le notti
le ombre dopo
i respiri di cenere,
tante piccole lune
ignare del calore
delle albe perdute.
Soffoca i timori
e lascia andare
sogni e peccati,
le promesse malate
di
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Nuvembre ca è pilato
e vote fa ‘o malato
c’ ’o cielo ca trubbea
ce lava e ce sciacquea...
Nuvembre è ‘ntessucuso
e vote fa ‘o suzzuso
se ‘nfraceta e se ‘nfonne
e surdo nun responne...
Nuvembre è castagnaro
c’ ‘o ffuoco è nu riparo
c’ ’o vino
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E tutto per Lui lasciai,
i progetti e le speranze,
e la rete dei miei umani sogni,
stretto nella Sua mano seguii la Sua via,
il mio spirito sol per Lui acceso,
con lui solo il mio appuntamento
e voltarmi indietro non osai.
La sua voce per me
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Ogni notte mi perdo
nel giardino di te,
e sapientemente ricerco
quel che fu nostra meta
senza turbare i sogni lontani,
non v’è limite di misura
all’istanza del bosco della sera
e dopo aver trasudato
ogni mia stilla
mi adagio sulla
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 | Quelle rughe apparse sul tuo volto
sofferenze di una vita in salita
declamanti una perdita immane
ch’ancor si cela nei solchi del cuore.
L’avresti voluto accanto a te
negli anni più dolci d’assaporare assieme,
troppo duri per la tua
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Resta un lume,
alla fine del giorno,
quando tutto tace
e il cielo si fa vetro.
Non parla, non chiede,
solo arde,
come se sapesse
che ogni fiamma è anche un ricordo.
Ci sono addii che non hanno suono,
che si sciolgono piano
nelle pieghe del
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Quando andrò via
porterò con me il fuoco sacro
che ha sempre accompagnato il mio ardore.
Quando andrò via
porterò con me il ricordo delle emozioni
che ho accarezzato guardando un tramonto.
Quando andrò via
porterò con me la luce dei sorrisi
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Più lo guardi e più scappi
manca il fiato in un susseguirsi di ricordi
dal calendario lo cancelleresti
inizio di una vita di problemi e quali problemi
incredibile come sia stato possibile superare
seppure nel presente un neo- capace di
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Sul monte che s’erge fra vento e bagliore
dimorano gli dèi nel loro splendore
tra nubi d’argento e velati silenzi
governano il tempo tra ozi e fermenti.
Zeus, con il fulmine stretto alla mano
comanda l’eterno da un trono sovrano
un tuono soltanto
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Non è un giorno, ma un eco di dolore,
che veste a lutto questo venticinque triste.
Una ferita aperta, senza colore,
dove l’amore si fa spine inutilmente.
La bestia ha mani che non sanno carezzare,
sorride languido sotto un finto sguardo,
la
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Io, dichiarato della patria traditore,
perché guardavo appassionato al Salvatore
e ai suoi patimenti sulla Croce
per dar all’amor fraterno voce
di aver nel cuore gli altri come fratelli,
a prescindere dal colore della pelle,
delle lingue e stendardi
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a che servono se non a crearci alibi
no davvero a che servono...
non più Anime di fanciulle
massacrante per strada
mentre il mondo ancora una volta
distoglie lo sguardo altrove,
a che servono le futili parole
e i falsi proclami di sventura
di
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Occhi azzurri baciati dal vento
sorridevi sapevi sorridere
esprimevi una gioia di vivere
magico incanto ritmo d’un lento
cambio di musica gonna rotante
al centro balera luce smagliante
io ti ricordo cosi Eleonora
quando bel viso apriva
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Dispara, cazador de sombras funestas,
contra el candor de la flor, su nívea ofrenda;
quiebra el tallo virgen, la forma honesta,
rasga los pétalos, velos de luna que se encienda.
Trueca el aroma casto en ponzoña letal.
.
Aprisiona su
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Unimmo estasi primordiale, amor eccelso e spirituale,
armonia d’emozioni e giurar eterno amore.
Sognanti e vagabonde ombre,
vitalità ad inebriar candore,
gentilezza, tenerezza a riscaldar cuore.
Voce suadente, esultante a raccontar la
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Nel silenzio che precede gli urli,
dove la paura cammina in punta di piedi,
c’è un tempo sospeso,
un filo sottile che separa il respiro
dalla resa.
Le mani che avrebbero dovuto accarezzare
sono diventate ombre,
ombre lunghe,
ombre che si
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Nel tuo silenzio sento un’altra voce
una che nasce dove il tempo tace
non è la carne a darmi la pace
ma l’ombra lieve di ciò che tu sei.
Tu non mi tocchi eppure mi conduci
oltre la soglia che divide il reale
là dove il mondo torna più leggero
e
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È giunto il momento di uscire dal guscio
facendo in modo di camminare con le proprie gambe
senza soffermarsi a discutere su delle situazioni
che potrebbero far deviare volontà
riuscendo a dare un taglio netto
ovunque si trovino difficoltà
vuoi per
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Lilyth sei la fiamma
la parola che arde
la pelle che brucia
fino al mattino
quando l’ombra
ancora è un ricordo
di tante stelle spente
dall’amore dei sogni
finiti nella luce.
Lilyth sei il rimpianto
di tanti baci morti
sulle tue labbra
e
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In questa pagina dal n° 151 al n° 180.
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