Non hai scelto
la veste bianca per morire
tu, povera Vestale
senza più una Dea
Non hai pregato sottovoce
per chiedere amore
quando la sera negava
le semplici parole
Eri vicina al mare
e lontana da noi
che amavamo ogni cosa
di te
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E’ quello che mi porto addosso
che lascia impronte
tormentate nel buio
Ho soffocato i tempi sospesi
estremi
come le notti insonni
Il nulla evapora
tra lacrime e lenzuola
in quel riverbero di pensieri
- solo invocati -
E’caldo questo
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| Verrà quel giorno
che le nuvole nel cielo
si apriranno, lasciando
vedere il Tuo Volto.
E ci stupiremo, vedendo
che sei
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Coriaceo Gioir Vanesio,
di ritto profilo puntuto,
poco, dinanzi, di serio,
più lasco, di busto così, paffuto...
Non ti gioisce la bocca,
eppur di lavanda risciacquata
non ti ignora la mosca,
proprio lì, sul mento posata...
Se poi ti rallegra
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Due ne sono passate stamani
non potrai neanche prenderle per la coda
inutile scervellarsi sono volate via
come nuvole la direzione del vento hanno seguito
mai e poi mai planeranno di nuovo qui
ove ogni interesse sembra estraneo
si sguinzagliano
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“Marcello sto lavando i pavimenti,
m’arrivi dal fornaio e compri il pane?
Ed approfitto che tu scendi in strada
così mi
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Come invasata
in un barattolo di caramelle
...tutte dello stesso gusto ...
Cameriere, per favore,
mi raccolga
quella ...
quella che
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Il cielo e le stelle
poi il grano e la terra
e noi raccolte speranze
tra nuvole
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Non ti ho mai portata
sulle rive del perdono
dove le parole
non hanno valore
Gli antichi ricordi
hanno perso il colore
dei cieli al tramonto
e il rosso dei sogni accesi
Non ti ho mai accarezzata
con il mio cuore morto
di troppe
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E quando a prima sera, nei giardini,
se ne vanno i ragazzi innamorati,
profuma di verbena e d’innocenza
quell’amore verde - così fanciullo -
e tremano nel vento i giuramenti
fra i riverberi d’una luna incerta.
Ha labbra di corallo e mani calde,
e
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Sereno, tranquillo e bellissimo
è il mio amore per te,
anche se arriva la sera
nulla mi viene meno,
non mi serve una luna
che passeggia guardandoci,
le tue sussurrate parole
colmano ogni mio desiderio.
Tutti i giorni si fanno
una catena
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Mi attende un viaggio,
di cui non serberò nulla
non la sua mano di figlio
non i passi senza paura di mia madre
fame, sete, o altro.
Nel tempo senza fine, forse
sarò solo respiro,
musica innocente
forse suonerò l’arpa eolica
o sarò una oscura
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Caro amico mio.
Mi dicevi che la vita
è l’immensa follia del tempo,
la menzogna dello spazio,
l’illusione dell’attesa.
Ma la vita è anche
l’affanno del mare sul molo,
l’ala di un gabbiano nel sole,
le immobili vele sul
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Chi riesce, riconosce
il bel lustro di Sirena,
tra grilli e trilli, varie ambasce
e croccola la schiena,
con ai piedi le calosce,
si tiene, stretti, i venti di bolina...
Di per giù la china,
dell’onda di maestrale,
ammicca cristallina,
di
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Ovunque sarò
saranno per Te
gli occhi miei
che
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Mi affaccio
a quest’assurda finestra
del virtuale
Sorrido con voi
Altro non potrei,
amareggiata
annego nella vacuità
di tutta quella marea
Di falsi
sorrisi e disdegno
sempre forzatamente
esasperati
dall’umanità
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Meno male che esiste la scrittura
quel rifugio che non tradisce
poter stendere un velo su ogni problema
è quanto più desideriamo
non è un voler dare un calcio
ma cercare di trovare conforto quando
non riusciamo a far comprendere
piccolezze
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Intorno vedo i tetti delle case,
lontano c’è la vetta del Velino,
un monte con tre cime sempre invase
da neve, un panorama sibillino.
Il sole spesso resta rintanato,
le strade del paese son deserte,
un silenzio di tomba, il vicinato
non mostra
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Profumava di fiori la mia terra,
e, sui monti, il candore delle nevi
illuminava il cielo, coi colori
d’arcobaleno affascinante e puro.
Ed ora, tetra è l’aria fino al cielo,
il garrir di rondini più non s’ode,
e di bimbi non c’è più il gran
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| Piace la voce dolce
e non la grave
ma contrarie voci
fanno un suon soave
e diversi colori
fan bellezza nuova,
nel nero il bianco
la sua grazia
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Respira il mio sogno
fammi risentire
i battiti del suo cuore sul mio ...
Portami
dove il blu del cielo bacia il mare,
cullami
nel sospiro di conchiglie.
Fammi volare sulle ali del vento
dove la luna nasconde
sospiri d’amore
tra cirri
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Il tramonto è un’ombra
nel niente di un sogno .
Emozione di un
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Non posso certo
oggi perdermi
tra i vicoli e i carrugi
che traversavano
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| Nelle acque sussurranti
zampillii d’echi avvolti in Stelle Cadenti
Nei specchi d’acqua
Ulisse si perse
nel riflesso ... appare
dormiente
in dissonanti e di tristi
lamenti
Il canto della Luna
trapela tra le
nenie di Sirene
addentrando
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| Di favole e desideri
s’incanta il tuo cielo
e trasmuta l’anima
In trasognate speranze.
Semi vagamente sparsi
tra l’incedere di nuvole
che a tratti bagnano
quel che resta dei pensieri.
Il buio trasluce
all’imbrunire dei tuoi cieli
e vacuo appare
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Noi siamo i demoni
che non negano una carezza
e che vi prendono la mano
quando il dolore soffia
Noi siamo i mostri
che non volgono lo sguardo
dall’altra parte
mentre il mondo giudica
E sputa parole di fuoco
perché non sei come gli altri
che
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Preferisco dormire
immergermi in quel pianeta
dove non c’è niente da dire
dove la luna è sottile
non chiede ragione
e non si muore di questo sentire.
E invece rimango qui
a percorrere la strada che opprime
tra il canto e le iene
e risposte non
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Il sole,
tempio silenzioso
della luce,
illumina la natura
che sonnecchia.
Dopo una notte
d’insonnia
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Tra le fronde dove riposa il vento
l’allodola ha acceso il suo canto.
Il cielo un asfalto di pece.
Nell’alba nebbiosa che non colora
I riflessi grigiastri del mare
la terra si è addormentata.
Ti chiamo nel silenzio disciolto
nel
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Lo senti, scalpitio furioso,
prosciugarsi galloni di parole,
il richiamo all’oblio borioso
di un primitivo animale...
Udir di cantilene, animarsi
i precordi ai brevi tamburi,
il cuor, appreso, di pene agitarsi
addentro dapprima e poi da
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