Chemioterapia...un inferno che provai tre anni fa. Volevo coprire tutti gli specchi per non vedere la mia testa nuda. Persino a casa, indossavo sempre la parruca o il foulard. Bisogna fare attenzione ai “dettagli” perché a questo ci si agrappa, quando sai che “la tua fine è vicina”.
Vado sempre al centro tumori...adesso i noduli sono due e un terzo sta in agguato nell'altra mammella. In tre anni due tumori, quattro ospedali diversi, sei cicli di chemio, sette interventi chirurgici.
Il mio volto è diventato stranamente giovane (quasi infantile) senza capelli, ciglia, sopraciglia. Questo succede a chi, come me, subisce un trattamento d'urto per il tumore Killer, quello alle ovaie. La chemioterapia è massiccia e, se fa scomparire il tumore, fa scomparire molte altre cose. Rischi di perdere la femminilità. I volti segnati delle donne riflettono una preoccupazione ancora più grave della morte annunciata e cioè la perdità della bellezza, non ci si sente piu..,donne.
Volti di donne...diventati grottescamente infantili, che hanno già visto la morte. Al centro tumori per le neoplasie alle ovaie erano le donne con i capelli a sembrare strane a noi che giravamo calve.
Il mio e i volti di altre mie compagne di sventura erano smarriti, eppure rivelavano una grande forza. Facevo il paragone col soldato Ryan...noi eravamo sempre in trincea e appese a due semplici parole: positivo o negativo, dopo ogni controllo.
Ricordo che all'ospedale, durante il periodo della chemioterapia (dopo la seconda operazione) mi guardavo allo specchio con molta ansia...quando incominciarono a spuntare i primi capelli. Prima era una lanugine bianca, poi divennero grigi e poi...(stupore!) finalmente del mio colore, castano ramato.
Il Buddha asseriva che la vita è sofferenza, bene noi donne del reparto oncologia ne siamo la prova vivente. Ricordo la grande emozione di quando, perduta la lanugine e cresciuti i capelli, li ho pettinati e il gesto che prima ripetevo automaticamente (molte volte al giorno) era adesso di un'importanza vitale e mi scopersi...a tremare per l'emozione. Nessuno ricorda quando si pettinò da solo, la prima volta. Sembra una cosa naturale come camminare e parlare. Quando certe funzioni si perdono, tutto deve essere riconquistato con fatica.
Ma poi...fu ancora più terribile perché dovetti affrontare il calvario per un altro tumore. La morte è venuta a bussare per ben due volte alla mia porta, lei mi ha salutato e io le ho sorriso. In questa nostra società che esalta l'estetica e la perfezione del corpo, bisognerebbe parlare di più di queste cose.
Io, che mi disperavo tanto per i miei capelli, adesso ho tanti riccioli allegramente tinti di colore rosso tiziano.
Amo i miei nuovi riccioli rosso tiziano.